Critica Sociale - Anno V - n. 24 - 16 dicembre 1895

CRITICA !WCtALE 371 parte dell'irredentista tmbriani - proporre come esempio e modello alla. borghesia. italian a. I metodi dell'Austria, ricordando che essa, • quando domina.va le provincie lombardo-venete, non permetteva c he reclute italiane rimanessero su territorio italiano. > IL vostro patriottismo, signori, consiste dunque nel trattare I& patria come terra straniera e di conquista. L \ CIUTICA SOCIA u: LACONQ[H TADELLE CAMPAGNE IL PRESENTE. A Breslavia i socialisti tedeschi riuniti in Con– gresso hanno l'Ospinto a g1·ande maggioranza il programma og1·11r10, che quindici delegati di buona volont:\ avevano in un anno messo su faticosamente. li_ risul~to poteva ~sse1· diverso, pe1·ciò i socialisti d1 tutto 11 mondo s1 debbono rallegrare di quanto è accaduto com~ di un b1•utto pericolo corso e for– tuna~mente .e,•1tato. Quel programma non si reg• ge,•a in piedi, benché gliene aYessero dati parecchi per_ ~arlo camminare a~ ogni costo. Delle otto pro– pos1z1oni che lo costituivano alcune sono un fatto compiuto da oltre un secolo in molti paesi d' Eu– ropa, altre non avevano valore o signitlcato, poche soltanto avevano valore e significato, ma reazio– n~rio. 'l'utto quello che si è detto e scritto per giu– shflcaro l"oJ>eradei quindici e consolarli in qualche modo dello scacco subito. non basta per farli assol– vere del peccato commesso. Io riconosco, che la ma– t~ria rosse dirncile e il terreno pericoloso, che respe– r1enza fatta finora nelle campagne non offrisse, C?me non _offl'O,dati ed elementi bastevoli per farci dire: la via è questa e bisogna percorrerla ardita• mente; ~d amme~to, c~10 la poca permeabilitil. dei contad1111 o la s1tuaz1one generale politica della Germani~ consigliasse1·0 la massima prudenza e modernziono, pe1· non destare od acuire le diffi– ~lonze_delle classi rurali, e pe1·non dare al Governo 1mporialo p1·otesto ed occasione di compiere quello che va meditando dn un pezzo: il colpo di stato contro i socialisti. (') Un pal'tito che fa della politica, che conta. bensl duo milioni di elettori e una cin– q~anlìna di deputati al Parlamento, ma ha contl'o eh s_è tutti gh nitri parliti coaliz1.ati e pronti a colp1ro, é costretto, per vivere, a dissimulare i suoi flnt o i suoi sentimenti, a non tirare troppo la C?rda, a _parere spesso quello che non è. come un d1plomat1co della Yecchia maniera. :\la oltre non si può andare, e sopra tutto non si può concedere, che_ il Congresso di Breslavia do,·esse spingere la sua condiscendenza e il suo amore per la pace fino a cambiar natura. od obbiettivi, fino a di\"'entaro co°'!e. un'ac~lta ~i proprieta!•i indebitati da capo a pie, ma r1i;oluh a salvare I loro fondi, do,·essero per questo rinculare il secolo e la storia. I compi· latori del p1•ogramma non avevano certamente tale intenzione, ma il programma dice questo e non altro. Prendete infatti quelle otto proposizioni, guar– datele da o((ni lato, svisceratele bene addentro spi:omete!le il. succo come e quanto vi piaccia, ~ poi sappmtemt dire, se esse 11011 semb1•ano fatte apposta per difendere la piccola proprietà, questa ( 1) I prod romi Il nhhl11 .mo 11.vutlnppunto ora, collo scioglimento gentlr11.le delle A111och1.ilonl, In bue n una vecchia e repolta. ltggo d el 1850,che vletua al 1od11.lliddtlla st~asa nn.tura 1>olitlcadi tenerai fra loro In relar.lone. i..: noto che, In 1eg11itoa tale ordl• nanza, la direi.Ione del partito pa116 alla rrazlone parlamentare, e che la cuaa del parllto l'u trurerlta ad Amburgo. Nota thlla CRITICA SOCULSI. gramigna dell~ storin, con!1'0 _della quale i socialisti debbono ormai appareccluars1 a lottar da soli e con magi;;-iore energia, visto o considerato che i partiti dommanti cominciano ad aver per e'ssa tenerezze non mai avute J>er l'innanzi. . So che alcuna di quelle proposte (assunzione delle ipoteche ~a pa~to dello S1ato) si è voluta giustifi– care coli autorità d1 Ma1•x. che nelle appeodici al Manifesto del partito det comuntstt aveva consi• gliato qualcosa di simile. Ma quelli che hanno ten– tato il salvataggio della parte pii, avariata del pro• gramma hanno dimenticato che Marx aveva sotto gli oc~h! !'fu~hilterra e la Francia, che egli scri\·eva alla y1g11ta_ di. uun grande rivoluzione che di li a pocht mesi d1vamp0 in tutta Europa, che egli pensava o rorse credeva alla vittoria prossima del p_roleta~·iato, o quinci.i dava consigli, aiuti e sugge– rHr~enh al p1·olotnrmto fatto padrone del potere politico. o non aì uemici suoi che ne e1•ano in pos– sesso. 'l'utte questo ci1·costanze cambiano radical– ~ento il valo1·0 o il signincato della sua proposta eh fronte ali~" pl'oposta attualo. Che se questo non bastasse, o s1 , 1 olosse rare a ~larx il torto di cre– dere cho la proposta d"allo1·a. avesse un valora teorico indipende nte da lle condizioni di fatto Yere o supposte. nelle qu.t.l i \'Cniva alla luce, allora si potrebbe r1sponde1·e che Marx, quando scriveYa a quel modo, non nve,•a aucol'a 30 anni. e che a quella età non era poi tanto difficile che dicesse anche qualche corbelleria. ~la non è di ~uesto cbo io voglio parlare. Il bene e 11 male _che s1 può _dh·e del programma respinto a ~ro,lav1a è s(ato già detto. Io voglio parlare di un alt~ cosa. L msuccesso tedesco, i precedenti in– ~uccess1 francesi, la resistenza che il socialismo mcontra nelle campagne, l'ostilifa maniresta colla quale gl_iagitatori. di parte nostra sono accolti qua e là. d~t ~ntadin1, dovr'O_bbe1'0ormai aprire gli occhi at d1retto1•1del movimento e farli avvertiti. che, pri!fla rli discutere un programma agrario puychessrn, c'l!. una questione pregiudiziale da esa• ~~!~~r6o:i ~a 1·1solve1·e.E la questione si può enun- Dala l'llttualo stl'l1ttura economica, data la forma attualo dol!a produzione agm1·ia, date le condizioni del!a p1·op1:1ot;\ rust_iCfL o lo co~d_iziouisociali e psico• logiche dei contadrn1, è poss1b1lo che questi siano attratti nell'orbita del socialismo e diventino una forza rivoluzionaria T E se ciò non è ])Ossi bile, come debbono modincnrsi le condizioni storiche prima che il sociali,smo riesca a penetrare nelle campagne? Posta cosi la que..,tione, io non esito a dire, che, a far_ la corto ai villani colla speranza di guada– gnarl_1 alla causa del p1'0letariato, noi perdiamo non solo 11 tomp;o, m~ anche la _reputazion':' di pel'SOne accorte. Un indagine sulla vita econom1ca agricola ~rebbe li'Oppo_lunga, o poi confesso sinceramente d1 n9n essere 111grado di farla . .\la quel tanto che sappiamo dolio campagne e della gente che vi sta ~pra, lavorandolo e_ vivendone, è pili che suffi– ciente per persuadorct della inanità dei nostri sforzi quando sono diretti a conquistare i contadini. . .. _Noi (parlo doll'Ilalia) abbiamo una proprietà ru– stica. enormemente frazionata. Nell'anno fiscale 1892-03 gli a1'ttcoll doll'imr,osta sui ter1•eni erano nient~mono cho U.800.000. t ) Ora, tenuto conto di quelli cho posseggono fondi nella circoscrizione di Comuni diversi, o fatte tutto lo riduzioni possibili, res~n.o .s?mpro un 4 milioni ~ mezzo di proprie– ta1•1d1v1:11 sopra una supernc1e coltivata, che non ( 1 J Rela.lo"e thlla Dfrutone ae"~rale delle lmpcute 1Urette11ei– l'e1er«uo 1Gt1-11t1, p11.g. IJ. ., .,

RkJQdWJsaXNoZXIy