Critica Sociale - Anno V - n. 15 - 1 agosto 1895

230 CRITICA SOCIALE osservando che non si deve ,e addossare alla. coopera– dono la tristo responsabilità. d1 imporro nuovi oneri all'erario•· Ma, per potersi dar l'aria di combatlorl;i., tle,·o sottacere, ossia accennare solo di sruggita e per ~~c~s:;;v~~?b~~el~~u 0 c s~ a"~ 1 ;ira~~~:t;c~~);1t~:~: ~t~ru~: 0 :ir i~osid:~i·;:l~~1:·0 11 ~(tg~ ::s:a;i~: è~,J~g: "' 1·emon1J•e,• au cw·t:, o l'ottimo Mafll lo sa bene, egli che ho. ,·otato nell'87 i 5 milioni per !"Africa, uscendo - com'egli medesimo conrcssa - dalla logica, alla quale si attennero saldi i soli socialisti, o cooperando cosl a rrustrare il solo nntaggio che venir ci potesse dal tristo episodio di Dogali,che ora di risospingerci indietro tlalrorlo dell'abisso arricano. m:i l"~~bit: !f°ef~r:sl~~piit;~:0~1~:~iJ, :e fr~ t8r~ 1 ~ - cho ha ratto ralsiflcnre 11traltnto con Menelik come folsiftc~ i documenti dei processi politici - sta rimot– i endo m lsconn, coll'acclarnnlo ritorno in Parla.mento del e trionfnloro >, In turpe commedia. dell' « onore Italiano>, che si risolvorh. rn nuovi disastri per la. po polazione, nell'interesse o por l'nrricchimento di pochi llarattierl. LA CRITICA. LA PARTE ECONOMICA ELA P RTE SOCIALE DELLE DOTTRINE SOCIALISTE Vorrei, per rispondere ad un dubbio mosso nel– l'articolo pubblicato in questo giornale il 16 luglio, spiegare quali, a parere mio, sono le differenze tra quello due parli delle dottrine socialiste. Ilei risparmio si ~ono fare due usi. A) Si può trasformarlo in capitale, per esempio in macchine, in op!O_cì, ecc. B) Si può adoperarlo per togliere colla \'IOlenia o colla frode i beni altrui. Nel medio e\'O, chi avo,•a risp..'lrmiato una certa somma di heoi economici poteva costruire un mo– lino, oppure costruire un castello, o,·e ripar-a\'a, e dal quale piombava sui \'Ìnndanti per derubarli. Ai giorni nostri, chi ha una somma risparmiata può frasrorma1·la in locomotive('}, oppuro pagaro corti politicanti pc1•ottenoro da ossi di spogliare i viandanti collo convenzioni fe1·1·ovial'io. Quei duo usi dol ris1>armio sono certamente di– verai, ma possono non ostante avere certe qualità comuni. Secondo i socialisti sono del pari noch•i alla s_ocietà .. se~\'0no egual men le per spogliare il prossimo. 01 ciò non sono persuaso; credo l'uso A) sempre utile, quello /J) sempre noch·o, ed è perciò che stimo errata la pa,·te economica delle dottrine socialiste. Ma potrebbe da1'Si invece che io fossi in errore. Lasciamo stare ciò, poiché è contesa che. non si scioglie in poche righe, nè in poche pagrne. Noi biasimo dell'uso R) mi paro che siamo d'ac• cordo, e quindi lodo la parto sociale delle doltl'ine socin)ist~. E tanto pili la lodo inquantochè i se– guaci d1 quello dottrine mostrano di essere liberi dai pregiudizi e dalle pMtoie cho tolgono ad altri di_oppol'si a quei mali. Quando il nostro Colajanni primo o solo obbo il coraggio di svelare le infamie bancarie italiane, quando in F'rancia i socialisti s,·elarono i turpi fut·U del Panama, certo discorre– vano tloll'uso B) del rispa1•mio; ma, mentre a parole tutti consentono che siano coso degne di biasimo, quasi soli i socialisti hanno il coraggio di fare segui1·0 allo parole i fatti, o di ciò ogni uomo im– pa1•zialo dovo a 101·0dat'O lode. Ma qui mi con,•iono porro una restrizione, per non incappa1·0 in un er1·01·0in cui m'avYedo di cssero caduto nella c,·onaca dol Gtomale degli ( 1) V•g1111l "arllcolo ugu~nte. (-"'ota thlla C■ITICA). Economtsll cilata dalla C1·1ttcaSociale. Se si con– side1-a specialmente l'Italia, credo che le conside– r»ioni dell'articolo Sap>'Ofili politici si approssi– mino pii, al ve1'0 di quelle da me fatle. Nello scri\'e1·0 In C1·onaca, io pensava al sor,ialismo quale si maniresta iu Francia od iu Germania, forse anche un poco in Milano, non a quel mezzo socia– lismo italiano che ci dà deputati come coloro che hanno appl'jlvato coll'on. Crispi le foste del 20 set– tembre. e) J-: vero che quando si discorro di una dottrina é lecito considerarla nello stato di pii, perfetta evoluzione, ma poiché dimenticai di dire ciò _nella c,·onaca, lo dico qui per togliere ogni eqmvoco. . .. Ci sarebbe un bel libro da scrivere facendo lo. sto,fa dell'uso /J) del ,•isparmio. f; meraviglioso come, dai tempi pil'.1remoti sino ad oggi, i meno abbiano potuto spogliare impunemente i più. Non ,roglio qui farmi ad ospo1•1•0 lo cagioni psicologiche e fisiologiche, le quali credo essere prime por spiegare il fenomeno. o solo mi vo' trattenere sullo cagioni seconde o più prossime. I mono, por goderdi il frutto del lavoro dei più, hanno certo ricorso a mozzi simili a quelli del domatore che scherza col leone. La beh'a con una ~ampata potrebbe uccidere l'uomo che ha di fronte; il po~lo, purché si alzasse invece di stare in gi– noccluo, potrebbe scuotere da sé lonL.'lno i parassiti cho lo 1•0<10110. Nò questo, nò quel fatto seguono, o uoa sola é la cagione. Ogni pregiudizio che cape in mente umana é stato sfruttato dalla classe dominante per tene,·e soggetto il popolo. Ogni sentimento, anche buono e nobile, 6 sL,to pervertito e torlo a quell'uso. Gli dèi pa~ani pl'oteggeva110 i pal,-e,r; romani, come il dio de, cattolici protegge lo monarchie. OH eserciti pe1•manenti, che ora cuoprono il suolo europeo, sono apparecchiati più contro i ne– mici intorni della classe dominante che contro i nemici forestieri. E noto qui f1-a parentesi che questo concetto fu svolto noi UeLchslag dai socia– listi tedeschi, mentre non ,•odo ora che i nostri ne facciano cenno nel pal'lamento. Non sarebbero ne• ccssar'ì lunghi discorsi; b1ste1·ebbe una semplice dichia1•aziono quando si approva il bilancio della guerra. Non solo è degna di ammirazione l'arto finissima colla quale la classe dominante ha saputo per~ua– dere al popolo - e perfino a certi socialisti(') - che quegli eserciti sono utili al popolo intero; ma con• viene anche notare come abbia migliorato assai i modi antichi di mante11e1-o il suo dominio. Altro ,:01to usava perciò moa·cenari, cd, in parte almeno, h paga"a del suo. O1-a ha gmtuitamento gli uo– mini che ad essa occorrono, e li trae dalla stessa classe soggetla. (') li Pareto non è probabilmente Informato che dal bn•i ,unti di qualth• foglio politi(o Italiano che gll a;lunge a Lounna. Ma chi abbi■ letto ntl toto la. dlchl:trulone del Coala.- al quale qui e•1dentement• ti allude - d•\• rlcon0&eer«1che ben dlnn.> ru Il tentlmenlo ond"ea:11 ru motao. t::a:11 dich an) come ben altro che r,111e • comn1emorulonl d'un ldta'e che IAborgbeai:i italiana ha rlnn~g■to al addlcono In quetlo trl1te momento al noa1ro paue i o non ti Htoclò all.t pro1)0tla te non come augurio di uni\ rttipltcem:n, per la quale Il !O tellembre 11rogglmo 1 rltono- 1clt11avernmcnte In libertà del pen,lero, nutuno più langulue In carcere o In etlllo per dellllo d'o11lnlone.- 81 11otràdhcutere te non ,nleva mcgllo, d:He le premeu<', ,·enlrt a di vena conelt1• tlone: mn è debllo di glu1tlzla rlconoacere che tutto c'.ò ha un 1lgnlnca10 ben diverto da.quello che ap1111rlrebbe dalle parole the el •urgerlrono la neceultà di que,ta 1101a, (Nota della CllJTICA), (') Quali I Noi 0011ne co110,ch1110. (,Yota d<Ua CaiT1c,).

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