Critica Sociale - Anno V - n. 15 - 1 agosto 1895

238 CRITICA SOCIALE per iscopo di localizzare il parassita in una regione determinata della pianta; ne riparleremo quindi a proposito dei mezzi di difesa. Noi mondo sociale av,•iene cosi spesso cho i pa– rassiti costringano le loro vittime a render loro dei servigi, che non occorre moltiplicare gli esempi. Le classi lavoratrici, sopratutto nello civiltà in– feriori, subiscono la dominazione dei parassiti pro• prietari e politici, con tale una rassegnazione, che questi ultimi non esitano a imporro loro di far la guardia alle loro proprietà e di difendere i loro privilegi. Nella sua celebre memoria sui prestiti di denaro, 'furgot constata che il popolo ha della riconoscenza, piuttosto che dell'odio, per i prestatori alla setti– mana, che gli fanno credito a condizioni esorbi– tanti. « Mi ricordo - dice - di essere stato, alla 1'ournelle, relatore in un processo penale per usura. Mai non fui tanto sollecitato, come quella volta, a favore dell'imputato, e ciò che mi sorprese fu il vedere che cotesti insistenti sollecitatori erano quei medesimi che avevano sofferto le usure oggetto del processo. » Picot e J{ridel, nell'inchiesta sulla prostituzione da essi fatta a Genova nel 1888, ebbero occasione di constatare disposizioni analoghe nelle abitatrici delle caso di tolleranza. « La donna, che si lasciò prendere, ò incapace di reagire; isolata, trapian· tata in una regione sconosciuta, vincolata dai de• biti, essa finisce per credersi in una situazione pressoché normale, e per acquist.are, perfino, un certo quale ~entimento di dovere professionale, che le interdice di mancare agli impegni assunti verso coloro che la sfruttano. » Dopo ciò, non farà più meraviglia il costume invalso nella più parte di quelle case, che impone l'obbligo a quelle disgl'a• ziale di rendere al conduttore o alla conduttrice una quantità di piccoli ser\·igi, e di offi•ir loro, in dati giorni, certi regali. Insomma, la capacità di reagire si va indebo– lendo quanto più ci si inoltra nei bassi fondi so– ciali; la passività o il servilismo aumentano; e ci bisognerà risalire verso gli strati superiori dello societ.\ umane per frovare mezzi di difesa, sempre più energici ed efficaci, contro lo sfruttamento pa– rassitario. Con la esposizione dei mezzi di difesa chiude– remo il nostro studio. G. MASSAllT E E. VANDERV ELDR. L'UOMO CHECAPISCE TOTTE LECOSE Jfe 1lach10 1rnowledge o/ anv such mmtal 1tate a.t I wa, So egli riesco a filar dritto, tratto tratto glie ne vion fuori una quasi degna del nipote di Ramea.u, con maggior dignità. s'intendo, poichò vive di rendita; ma non sempre gli riesce. Egli sedette a piè del letto su una. scranna dove erano buttati alla rinfusa gli abiti, la camicia.e alcuni volumi nuovi, senza nemmono chiedermi notizie della mia febbre. lo cominciai a cruciarmi di tutte questo scor– tesie; ma non dissi nulla. Anch'egli stava Il silenzioso e cruciato 1 assai pallido Ruppi il silenzio: - Mi sembrato un po' triste. - Lo sono. Prima di tutto oggi ho sentito molta musica e questa. mi esalta con ideo e sentimenti di grandezza; ma tutti vani o inafferrabili; appena reco ò cessata se ne volano via con poco strl'pito d'ali e mi lasciano tutto vuoto e intontito. Poi sono stato o. un ritrovo di signore o qui mi oro messo in mente di lasciare su qualcunn. le mio <lita, e non mi ò t·iuscito. - Ebbene1 - Si rosta malo qua.orlo non si riesce a lasciare la propria. traccio. dove si oro. voluto imprimerla. Non conoscete voi queslo. pona1 Non ora. desiderio amoroso o altra. simile scioccheria.; ora: voglio lasciare il segno. Se il segno non s'imprime, si rosta diminuiti. - Miserie. - Ma no; o o.Imeno è questa fra le cose meno mi- sera.bili. Miseria.,voler ficcare le unghie profonde dentro un'anima.1 O cosa sarà grandozza.1 Io non vedo come le mani dell'uomo possano essere più nobiimento a.do~ pera.te cho a plasmare questa materia più resistente della creta biblica, di cui son ratte le anime. - Anime di donna! - Sono complesso e indocili quelle che tratto io. Del resto non limito ad esse i miei esperimenti di dominio. - E che rato di questo dominio1 - Che no raccio1 che si ra del dominio1 Un uomo de\·o irraggiare intorno quanto più può di sò. Direi ohe è l'istinto della riproduzione esteso a.i collatorali. E in questo sforzo di dominio, appunto come nel mo– mento della riproduiiono o nel periodo degli amori, si ha un'intensione di tutte le qualità. esistenti, o uno spiegamento di qualità. nuoYe. Si vivo con ricchezza, con nemenza. Si car.ciano fuori tutte le punto più acute e tutte le penne più bello. - Oh! vedo un'istrice con le penne del pavone. - Voi avete la febbre; si spiegano tutte le forzo della propria malvagità. e tutto le seduzioni della propria. bellezza. O mi dite perchè un uomo ha paura di un altro uC1mo1 n,ffe,·ln(I {rom. J. s. MtLL. - Ci sono molti casi. L'uomo che capisce tutto lo coso venne ieri a tro- - Niente affatto; dipende dalla varia attitudine a varmi. lo mi !ovai a sedere sul lotto do,,e stavo gua- dominnro. rendo dalla. febbre e mi disposi aù ascoltarlo con - Sì, ma. questa. attitudine va.ria.in ragione di molte attenzione, percbò dei rumori e dei '"a.pori confusi e circostanze. La ricchezza .... densi seguitava.no a. girarmi dentro la. t~sta come in - La. ricchezza! Quando un uomo non ho. che dei un cielo di estate cho si libera. faticosamente da. un I quattrini cd è frollo dentro, il primo miserabile di tempora.le. schiena. dritta lo butta. in terra.. Ci vuole della ricchezzo. Il mio amico ò un uomo che vive di rendita, e ciò di sangue, una. buona colonna. di sangue che irrompa gli toglie ogni servitù o gli dà. agio di fare, cammi- di continuo per tutto il corpo e lo lavi, lo abbeveri e nanclo per lo strade, qualche riflessione proronda, mentre lo nutra. lo vi a.mmettorò che le bistecche possano esamina le coso esteriori e il suo interno. Poi se ne 1 1 servire a. mantenere vivo questo getto; ma il più delle scarico. sugli amici, senza riguardo so siano sani o volte non vanno che in ventre e creano del pecorume. malo.ti. Intenderete che quando si ò sani lo si può E quando dico sangue voglio che m'intendiate; dico formare alla prima stramberia, pigliarlo di peso e ri- coraggio, dico fibra resistente; perchè vi sono dei tor– metterlo in carregg"ia.tai ma quand'uno l1a. la. feb~re I ribili anemici al mondo. Voi date dell'imbecille a un come fa.1 ben pasciuto cl1e se lo lascia dare perchè ò flaccido, Q

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