Critica Sociale - Anno V - n. 7 - 1 aprile 1895

100 CRITICA SOCIALE LALOTTA PER L'ESISTENZA NEL CONSORZIO umo I. Un puntooscuro nei c. Problemi conte■poranel » di A.Lorla. Qualisiano veramente i combattenti. I Problemi sociali con!empomnei del Loria, come già Socialismo e scienza positiva del Ferri, ripongono al– l'ordine del giorno per gli studiosi l'eterna questione del perdurare o meno della lotta per l'esistenza. nel seno dell'umano consorzio. Io stesso, polemizzando nella. Nuova Rauegna, a. proposito del secondo dei libri surricordati, ebbi occasiono di dire, che i dati per la soluzione del problema - in modo diverso da. quella data dal Ferri ed accettata. dal mio avversario di allora. - erano tutti nell'Analisi del Loria; ed in un secondo articolo che non vide la luce per la. morte prematura. del periodico, cercai di sviluppare questa. asserzione. Riandando ora, dopo letto il libro del Loria, il ma– scrilto non pubblicalo, mi son convinto che la mia.idea, per quanto allora incompletamente e malamente ma– turata, è fondamentalmente giusta e forse merita di essere qui svolta più ampiamente, specialmente perchè il libro del Loria testè uscito sembra non isvolgerla a dovere. ... A chi conosce il Loria. non può essere sfuggito uno dei suoi meriti più evidenti; non può essere sfuggito quanto egli vada. restlo nel pronunciarsi sugli svolgi– menti futuri dell'evoluzione. Egli che, forse pel primo con tanta profondità di scienza. e genialità di intui– zione, ha data una risposta soddisfacente a.ll 'immane quesito del come sorgano e si svolgano le umano so– cietà - egli tra.ccia anche nel suo tratto discendente la parabola dell'economia a salario e si ferma lì. Nella sua opera colossale di parecchio centinaia di pagine, poche righe, qualche pagina, un capitolo forse e appena, risponde all'incalzante quesito: E poi i È uno sguardo solo, che squarcia, è vero, un bel tratto della solita metaforica nebbia del futuro, ma uno sguardo che la coscienza della propria forza rende timido. E cosl deve fare il vero scienziato, così gli scolari devono deside– rare che sia il loro maestro. Gliscolari, però, acquistano il diritto di dolersi quando lo sguardo del maestro si fa timido, non nello speculare il futuro, ma. nell'osservare il p&Ssato: e questo è il caso di quella. tra le ·sette conferenze - veramente splendide - testè pubblicate dal Loria, in cui questi studia il darwinismo sociale. O piuttosto, dirò meglio, questo pare a me sia il caso.... Veda il lettore. Il Loria, dopo aver detto, che « sempl'e dunque ci « troviamo ricondotti alla. conclusione, che la lotta « umana per l'esistenza presenta caratteri recisamente « opposti a. quelli della lotta animale », che e sempre « avviene che il conflitto umano, !unge dal favorire gli « elementi più forti, favorisce i più deboli, !unge dal– « l'essere, come la lotta. animale, un fattore di progresso, « è un elemento di regresso e di degenerazione >; dopo avere, colla precisione scultoria del suo stile, cosi con– futato il Ferri: e che se alcuni scrittori, e fra questi « or non è molto il Ferri colla sua. sirenica e pur « maschia eloquenza, alfermano malgrado ciò che anche e nella specie umana il trionfo è sempre riserba.lo ai « più adatti, ma che i più adatti a trionfare in un « ambiente viziato son per l'appunto i più. indegni - e noi rispondiamo che questa. osservazione saiva, se « vaolsi, una formula, il che ci interessa mediocremente, e ma non però una dottrina, conserva il principio o la e frase darwiniana. della. sopravvivenza. del più adatto, « ma la conser\'tl. strappandone l'anima stessa e la vita, • la funzione selettiva e miglioratrice, dandole al eon– e tra.rio una funzione regressiva e degenerante»; dopo questa efficace risposta afferma giustamente e che e l'umanità deve cercare altrove che nella brutalità. di e una contesa incessante il fermento della propria ri • «generazione>; ma non dico qual sia questo fer– mento. Non è infatti concludente il chiedersi: « Ed in realtà, e o signori; perchè dovremmo noi considerare l'uma– c nità eternamente dannata ad una lotta per l'esistenza « combattentesi tra una schiera. di forti ed una. di e sciagurati 1 >; ed un positivista. non può contentarsi della fede in cui lo confo1'la la storia « che la crudele « contesa per la vita non sia l'eterno destino dell'u– c manità >. La storia constata o non constata la lotta per l'esistenza tra gli uomini e, quando la constatasse, per uno scienziato positivista non vi dovrebbe esser più. dubbio possibile fra il credere ed il non credere. Ma.come mai, se è vero che al Loria spetti il vanto di aver più d'ogni altro ben avviato verso la soluzione l'eterno problema che ci occupa, come mai egli si ferma così a mezza strada i Io non so spiegarmelo . Qual è il nocciolo della teoria !oriana? Gli uomini dapprima dissocia.ti (e rra loro quelli in cu la lotta per l'esistenza vera. e propria, in niente diversa. da quella selezionante e migliorante gli altri animali, aveva prima e meglio sYiluppate le facoltà. intellettuali, o. fra. i più progrediti, gli abitatori delle terre meno fertili in rapporto alla popolazione), a.nno più anno meno, circa qualche milione di anni fa, cominciarono ad associarsi, dapprima temporaneamente, poi sempre più stabilmente. Associarono cioè il loro lavoro, sia spontaneamente, sia per imposizione dei migliori: ve– ramente migliori perchè più compresi della utilità di associarsi. Lo sfruttamento del suolo, l'aumento della popolazione, a volte l'impossibilità di trasferirsi su altre terre, in generale tutte le condizioni cosmiche e sociali (il fattore sociale è ormai sorto) che imposero una lotta più. vigorosa e insistente contro la materia onde l'uomo dove,,a trarre le sussistenze, fecero tramontare l'as– sociazione spontanea o coatta dei lavoratori per far sorgere quelle altre costituzioni economiche più sal– damente associatrici del lavoro, più potentemente sfrut– tatrici della natura e, pur troppo, col tempo, anche dell'uomo. Quest'ultima parte della teoria !oriana, ora, per lo scopo del presente scritto, poco importa.; quella che premo è la prima, ed essa. in altre parole può riassu– mersi così: Ad un dato momento dell'evoluzione zoolo~ gica, l'eterna incitatrice alla lotta per l'esistenza, la scarsezza dei mezzi di sussistenza, spinge gli animali posti al vertice del tronco dell'albero dell'evoluzione zoologica - gli uomini - a costituirsi in società per sfruttare più potentemente e più intensamente gli altri animali o la natura rimanente. Vista sotto questo aspetto la concezione loriana, il lettore forse avrà già. capito dove io vada a. parare: come già altre volte, su pel tronco e su pei rami dell'albero dell'evoluzione zoologica, la lotta per la. vita ha fatto sbocciare un altro nuovo organismo - le società umane.

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