Critica Sociale - Anno V - n. 5 - 1 marzo 1895

CRITICA SOCIALE 79 questa parte del volume (terzo) « rivela più che mai quel divino senso del genio il quale intende le voci segrete delle cose e ne riflette idealmente l'ordine obiettivo, per contrapposto all'ordine sog– gettivo ed arbitrario, in cui sogliono disporre le proprie dissertazioni i facitori di dizionari e cli trat• tali • (N. A., pag. 474). Ben detto. Ma perchè non comprendere che la posizione logica di Marx verso la teoria del valore, cioè verso la teoria-madre del suo sistema, tanto pii'1 doveva essei' questa identi– camentei Ed ecco quello che, alla grossa, si può rispondere a Loria: 1. 0 Si rimprovera Marx di aver creato una legge del valore che non si verifica mai nella reall.:\. Se questa obiezione è vera, essa è trionf1le contro tulle le teorie del Yalore. Difatti, la semplice con– statazione della divergenza, quasi normalmente esi• stente, del valore di mercato dal valore individuale delle merci, indurrebbe ad ammettere che ogni teol'ia del valore crea un valore-num.eno, avulso dal fatto reale, per servirci di una espressione cara al Loria. Ora, la contemporanea esistenza di questi due fatti - valore individuale e valore di mercato - salva da questa pretesa sublimazione metafisica Marx. 2.. 0 Parlare di valore complessivo, equiparantesi al lavoro, è un assurdo. Lo scambio è un fatto di merci determinate ed il valore è quello che si com– misura unicamente dal loro scambio. Il p1•of.Loria cade a braccia aperto sul seno della aborrita scuola o l1lnistica e l'innega le sue istesse convinzioni scien– tifiche. A pag. 108 del primo volume della sua Ana– lisi egli, usando le stesse parole di Marx, chiama sostanza del valore la quantità. di lavoro (reale ed immaginaria) contenuta nella merce e dimostra cosi che per lui il valore è qualche cosa di diverso « dal rapporto di scambio fra una merce ed un'al– tra > (Nuova Antologia, pag. 478). Stando così te cose, è perfettamente lecito riconoscere che il va– lore è un fatto sociale ( « forma obiettiva del lavoro sociale », T(apltal, I, Sez. VI) e, corno tale 1 soggetto alla forma di costituzione del capitale sociale. Mi duole di non potermi estendere sulle prove di questo fatto, che sono date lungamente nel già ci• tato decimo capitolo del terzo libro. In quell'istesso capitolo Marx dimostra che la concorrenza tende a ridurre la composizione dei capitali (cioè la pro– po1•zione in cui stanno il capitale costante ed il capitale variabile) alla proporzione del complessivo capitale sociale, ciò che torna a fat• coincidere i prezzi di produzione con la legge del valore. 3. 0 Loria aggiunge che, se il valore totale delle merci coincide con il lavoro in esse contenuto 1 ciò sta tutto nell'affermazione tautologica« che la tota– lità delle merci è il prodotto della quantità di la– voro impiegato a produl'le ». - L'osservazione è ~ssa stessa oziosa, pet•chè Marx l'aveva già. fatta - rn altra forma e per altro riguardo - nel libro I cap. XIX. ' . .. i\fa cosa contano tutte queste ciat•le? « Molti sono persuasi che la marxista teoria del valore sia da bu.ttarsi tra i ferravecchi.» Non è vero, Lupo del mio cuore? Mentre Engels, nella prefazione a questo t~r~o. vo~urr_rn del Kapital, si augurava che i socia– listi 1tahan1 trovassero tempo - poverini, hanno tanto da fare l - a strappare « all'illustre Loria » le penne del pavone della concezione materialistica della storia, essi appena appena. concedono a Marx una certa. capacità di manipolatore di dati, di sta– tistiche, ecc. Noi siamo un popolo moderno Ricardo e Ma1·x sono roba vecchia. Ci vuole Loria. E pro– paganda per la « terra libera » e per « l'associa- tec:i (, no B1arco zione mista. • (Beato Lupo, che ha capito che dia• volo sia « l'associazione mista :. 1 ). Sovratutto per « l'associazione mista.». Non senza ragione il (,·ttto m.tsto è una pietanza spiccatamente italiana. ARTURO LABRIOLA, POSTILLA. Le u!tlme parole di Arturo Labriola, riferentisi ad alcune frasi de1t·articolo di Lupo (Critica, n. 2), dareb– bero diritto a quest'ultimo di rimbeccare; egli anzi ci ha già. mandato alcune 11otereilea margine, assai inte– ressanti, rimettenùosi al nostro giudizio sulropportu– nità. ùella loro pubblicazione. Or noi dobbiamo doman– dare e a Lupo, e agli altri che o sono o fossero tentati di continuare qui la polemica, che impieghino tutta la loro abnegazione per rinunciarvi. Per mezzo di un interprete, che sappialTlo coscienzioso. abbiamo, con quest'ultimo articolo, data la paro'o. a Marx - che era in corta guisa l'imputato e che meglio di molti altri avrebbe competenza di giudice - e ci pare savio di indugiarci un istante a rimeditarla. Noi stessi, che con– tava.mo riassumere la polemica o pronunziare il nostro qualsiasi giudizio su di essa, siamo fatti, dall'appari– zione del 3. 0 volume del Capitale, a~sa.iperitosi: o non oseremo tornare sull'argomento prima di esserci ap– propriati il succo di cotesto 3. 0 volume - cosa che, almeno da noi, non può farsi nè in pochi giorni nè in poche settimane. Questa. discussione sulla teoria del valore, combattuta da polemisti ferrati come il Soldi, il Lafa.rgue, il Co– lelti, il Grazia.dei,ecc., ha interessato moltissimo alcuni dei nostri lettori, i quali anzi si lagnarono con noi delle interruzioni che ha sofferte; ma alla maggim·anza dei lettori, che non sono specialisti di materie economiche, !fr~~r:m!~~: f~!n~~:rsioqd~!~:'~i:i:~:. 1 :otadti::van:~ lascia.re qualche larghezza al diritto di difesa e di re– plica, ma dovevamo anche studiarci di fare che la catena. delle repliche non si prolungasse alrinflnito. Sappiamo che al Orazia.dei etl agli altri rimarreb– bero, sull'argomento, molte cose da dire: il Grazia.dei, se non erriamo, tledicherà all'argomento tutto un vo– lume. li Colet.ti, nell'appendice ad un prossimo suo volumetto in cui riediterà., ampliati, gli articoli della Oritica, ci ha ha già annunciato che risponderà. al Labriola.. E sta benissimo. Noi, lieti di aver provo– cata una disputa di tanta. importanza scientifica, non mancheremo di far cenno dei loro lavori; e i lettori, il cui interesse fu destato dagli articoli della Critica o che vorranno approfondire di più la questione, sapranno dovo rivolgersi. In queste colonne, strozzata dalla tirannia dello spazio, la polemica non potrebbe ad ogni modoesaurirsi: ogni nuova osservazione in un senso ne trarrebbe dietro senza. dubbio molte nuove in senso opposto; ciò che stancherebbe il lettore senza costrutto. È quindi bene che qui la.disputa. non si riapra se non quando, matu– rata meglio da una parto e dall'altra, potrà. farsi in modo più sintetico, più accessibile alla. pluralità. dei lettori e - per quanto questa parola può applicarsi a una. controversia scientifica - defìnitivo. LA DIRE:ZIONF.:. L'editore /(a,itorozoic: ha pubblicalo la prima tra– du:ione italiana del celebre romanzo utopistico da ,v1L– I,IAM Mo1tRIS: La terra promessa (nell'ori[Jinale ùigleSP.: Notizie di nessun luogo). Ce ne p,·oei.u·ammo un deposito pei nostri abbonali, ai quali lo inviamo franco di porto al p,·ezzo di catalogo (L. 2). PUBBLICAZIONI PERVENUTE IN DONO Scienza, sociologia, diritto, propaganda sociale. OLIV!P.Rl avv. v1TT0R10: La legge ecu:ionak 19 lvgllo 1894 e la comperen~a aet giurì; appunti di dourina e di giurisprudenza (Estratto della Scuola po.slti'~a). C,HIBR.A DEL LAVORO dì Milano: Con{Jreuo #U{Jli hl(Ol'lltlll ctel lai;oro, in rapporto all'igiene, al lavoro delle donne e dei fan.. clulli e all'istruzione obbligatoria. - Relazioni e propostt, Milano, J89:I,Tiposrafla def{li Operai.

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