Critica Sociale - Anno IV - n. 23 - 1 dicembre 1894

306 CRITICA SOCIALE L'INSURREZIONE CHARTISTA lii. Feargus o· Con nor. I leaders del cha1•tismo furono parecchi. ~la l'a– nima del movimento fu Feargus O'Connol'. Ne fu la penna,la voce,la minaccia. Alto, erculeo,eloquente. con una faccio tulla frlandese. I suoi contemporanei lo chiamavano un demagogo o un agitatore. In ,·o– i-it.;.\ ora un avvocato nutrito di letteratura indi– gnato. Sulla piattaforma era un sacco di storia, che spat•· pagliava sullo masso, cho ascoltavano sospese alle suo labbra, i « delilti legali ». Massacri, coercizioni, mise1·ia,impiccagioni. La turbolem~adella sua fra– seologia rimescolava, risvegliava, gettava nella tosta i diritti dello moltitudini e faceva germogliare negli individui la rh•olta. Il suo odio era prorondocome la sua amicizia. Quando il Go,•orno foce al'restare il reverendo (metodisla) J. R. Slophons - 11110 dei J>ii, violonti oratori chartisli - por :wer denunciato ti proclama, che proibh 1 a i meetings degli osercizi milìtal'i not• tu1·n1illuminati dalle torce, come un insulto al 1>0- polo opprosso e una violazione alla costituzione. O' Conno1·,contrario a questo sistema, si dichiarò per Slophens. Molli, come il r..ovelt, auto,·e della • Charta •• avrebbero voluto ch'egli lo sconfessasse perchè « pericoloso• al movimento. Tanto più che pochi giorni prima dell'arresto, a AsMon-under– Lyne, il metodista, dopo una « ruriosa requisitoria ;,, contro il ministero whig, ave\'a domandato alla folla: - Sioto armali 1 Parecchi gli rispose1'0con delle scariche in aria. - Va bene - disse il ministro della chiesa. - Buona notte. 'l'utlavin O' Conno1•disse che se i dissensi, tm loro, dovevano sparire a questo prezzo, , 1 0L:·wa poi· Stephens. A Manchester, in Col'le di polizia, ment,·o si ac– cusava l'a1·restato,o· Connorsi levò in piodi e colla mano tosa al magistrato riassunse la sua determi– nazione: « - li signor Oasllo predisse che Stophens verril deportato. Non lo credo. Ma se i tiranni voJe~ ·e1·0 sprngere la loro audacia flno a (arlo condannai-e alla deportazione, le sue membra incatenate do– vrebbo1'0 pas&.'\1'0 sul mio corpo prima di sali1·0 sulla navo dei depo1·tati. • · Stephens, alle Assise, dopo un discorso di 5 01·0 o una dichiaraziono di ~sero « un avvocato della sommissione a qualunque leggo cho non sia con– traria a Dio », se la carò con 18 mesi di carccl'e. La prosa rigurgitante di collel'adi Fea1·guso·con• noi·. nel 39, era per Daniele o· Connel ch"egli con• siderava « 1111 trasfuga e una spia ciel gabinetto whig ». Nel Norlltern Slw· scrisse che il « Libe– ratore » a, 1 eva e ingannato e illuso il popolo il·– lanclese poi· degli anni ». 'l'ransruga ! transruga !! Un giorno, imbestialito, gli caricò le spalle di im• p1'0periiin ti-o lotto1·e nel Sortheni Star. In un caJJJ)ello lo perseguitò con dello inloriezioni. Chi raccomandò la Charta 1 - o· Connell !! - Chi la n,•mò pel pl'imo! - o· Connell !! - Chi si impegnò· di pre entare alla Came,·a dei Comuni un bill cito la incorporasse! - O'Connoll!!!! - Chi le voltò lo spalle! - o· Connell !!!! - u:la piatlaforma fece sapere al mondo ch'egli non aveva paura cli farsi vedere a Dublino. « La minaccia d'assassi– narmi non mi impedil't\di andare a Dublinoe h'O• Biblioteca Gino Bianc-o "armi faccia a faccia col leone (O' Connell) nella sua rossa ». Anche il e grande Repeale1· • (colui che voleva l'abolizione della unione ll'a l'Irlanda o l'Inghil– terra) non ebbe mai o quasi mai simpatia per • quosto infelice •· li Fi11.patt'ick,che ne raccolse la corrispondenza, dice che Fea1-gus o· Conno1·ru sempre una spina nel fianco di Daniele o· Connell. e Dopo avero fatto pal'le dol Consiglio Nazionale di O'Connell. ro· Con1101· se ne staccò e cercò di met– tersi I ni alla tesla del partito •· Questa può esse,·o staia la causa dei loro l'iseulimenti. Giornalista, giol'nalista nato, ~iornalista di pro– fessione, insullava sovente i !{tornalisti con delle insolenze colletti\'e. < Banda dt pennaiuoli ! • At– laccava di p,·eferenza il Olobe. il Tlmes, il Mor– ntnu Clwonlcle, il Weellly Cltronfcle e il Monitnu Aclve,·User. Col 7i1m,es l"ave,•a su, perchè riduceva i suoi meetings giganteschi a dello centinaia di ,·aoa,numns (vagabondi). Col Weel<ly Chronicle, perchè era l'organo di lord Russell e perché lo aggrediva o~ni settimana con delle serque di so– stantil'i ingiuriosi. Col Olobe porchè non \'Oleva erodere al suo disinte,•esse. Col .1/0l'nlng Aàve,•– tlse,· porchè lo ammanniva al pubblico come un a1Tu0ì1popolo della forza Ostca. « Sfido tutta la stampa londinose a venire qui, su11a stessa piatta– ro1·ma, a provarmi cho sono un tir.zone tra la rolla o che eccito alla guerra civile. • E diceva la veriti1. F'eargus o· Counor non rece mai pal'tee non seppe mai dei « meelings segreti che ~roparavano l'in– su1·1·ezione ». Via, non ora in lui alcun mate1•ialo di soclizione. Se gli si sopprime la virulenza, non 01-ache un fìlanti·opo o un 1·irormatoredelle classi medie del nostro tempo. La popolarilà era la poosia dolla sua vila. Godeva di vedere alto pel cielo i palloni fl'onali, che bal– lonzolavano a poca distanza dai comizi, col suo nome e cognome a caralto1·i elefanteschi. Il suo ticchio era di tol'l'eggiare, di so,ii•;.uteggiare o di non avet'O1·ivali into1·110 al suo trono. La giacca di fustagno cito indossava parlando alle moltitudini diventava, pe1·lui, una vanteria, un 01·goglio. Inco– minciava spesso i discor.:d cosi: Giacche di rustagno ! e Cominciai- disse un gio1·no- questa battaglia iu giacca di rustaguo e coll'aiuto di Dio spet'O, così, di combattere sino alla fine. » Il suo cavallo di battaglia sulla piattaforma era il suffragio unh•ersalc. Non erodeva negli agitatori pe,· l'abolizione delle !oggi sui cereali, perché la l'ifol'ma dove"a e soro sogui!t, o prccedula da altro indispensabili. L'abolizione del maggiorasco, per esempio, che sbocconcollerebbo questo immense possessioni di tcl'l'eni coltivati o incolli, avrebbe dovuto, piuttosto, 1i1·ecoderla. La sua rivoluziono ag1·ariasi limitava al conta– dino proprietario. A\'8\'a la mania delle cirre grosso. quadruplicava il nume1'0dello 1>e1•:3one che i11te1·– venivano alle riunioni o che partecipavano alle dimosti-azioni.minacciava il governo di processioni di me1.1.omilione o di 1·iunionidi cento. duecento, ti-eeento mila persone, e duplicava la tiratura del suo So1·lher,i Sta,· - la ligro dei giornali chartisli. La g,·ande petizione JlOl'tataalla Camel'a dei Co– muni, la disse fì1·malada 5.i00.000 nomi. La Ca~ mora non ne ti-ovò che 1.075.409! E tm i fll'mati lesso In regina, \Vellington, Pool, Naso Piatto, Son:-m Fo,·maggio, Naso da Scimmiotto, ecc. Così i 6;;() ptcl,pocliets - como o· Connel chiamò gli onore– voli - non no volle1·0sapere di prenderla in con• ~idcrazione. li p1·imonume1·0del No1·tl1eni . ·ta1· u ·ci in Leed:i il 18 novembre 1837. In pochi gio1·ni, malg:1·ado il prezzo, salì a 60.000 (O'Connor lo faceva salire a

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