Critica Sociale - Anno IV - n. 21 - 1 novembre 1894

ORITIOA SOCIALE 323 si sciolga a colpi di decreto, lo scioglimento della compagine esteriore, dell'impalcatura del pal'tito. non avera per noi che dei vantaggi. A 1·ngione osser\-a\"a un giornale radicale che ogni convinto socialista arrebbo dovuto manrla1-o a Crispi il suo biglietto di visiL'l per 1•ingrazia.mento, poichè fu dal giorno dello scioglimento che del partito socialista italiano cominciava la novella tsto1·1a . . ... li colpo di Crispi ò dunque caduto inlommenle nel ,·uoto. Quest'uomo, che 11011 ha • nulla dimen– ticato e nulla saputo imparare». come lo qualifica il Vo1 ·wii.rl $, e la cui for1.a- corno già. seri ,·emmo - è tutta rond ata nella sua colossale ignoranza; (') quest'uomo che tratta i mode1·ni partiti rivoluzio– nari sociali, della cui essenza non ha neppure il sospeUo, coi metodi o coi critel'i che gli son sug– geriti dalle l'imembranzo dei partiti l'ivoluzionari voltllcl, ai quali appartenne egli stesso in alti-i tempi; ha commesso un ei•1'0ro, che già la Destra fedele gli rinfaccia e che non tarder:_\ ad espiare. La bilo cho vomitano contro di noi i suoi lanzi– chenecchi della stampa, i condannati per truffa passali con mulato pseudonimo al se1·viziodei gior– nali go, 1 ornativi, non ò che un riflesso della bile del padl'One; al quale ò scoppiata rra mano la bomba app:.\l'ecchiatn per noi. l)ello scioglimento rulmineo cotesto miope e fan– tastico uomo di Stato si l'ipl'ometteva o !"uno o l'altro di quesli due effetti: o un'acquiescenza ge– nerale del paese, che sarebbe stata la tacita cono/.l– crazione della sua via di (allo; o (meglio ancora) un l'ibollimonto di 1·ibellioni impulsivo, che, oppol'– tunamente gonnato dalla stampa pagata per la ca– lunnia, gli a,•,·ebbero fornito la giustificazione po– stuma della« eroica• imp1·csa. L'educazione positiva data da noi n noi stessi. colla separazione dagli elementi « turbolenti • della vecchia maniera e colla propaganda severamente scientinca anche in forma popolare, ronde, 1 a impossibile il secondo di cotesti suoi desiderati; ma, a vece del p,•imo. ecco, dall'eccesso della reazione spavalda della propl'ia impunità, sorgere come pe1· incauto - inattesa cer– tamente da lui - la coalizione di tutto le forze li– bemli del paese eia g1-an tempo sopite, la Ler,a na,1onale per la difesa della libc1·/à. A questa I~eua - di cui l'ultimo decreto c1·ispino non fu che la determinante immediata, ma la cui nocossifa divonh 1 a di mese in mese sempre pii1 manifesta - gli nomini di pal'to uostra che n,p– presentano pii1 incontestatamonto la coscienza in• t.elletluale del partito hanno dato - in un momento in cui la cousultaziono 1101·malodel partito ora di– "enuta impossibile - la loro p1'0nta adesione, ap– ponendo il loro nomo all'appello pubblicato in ~fi– lano. E quanto saviameuto agissero affrontando. senza dilazione, In responsabilit.\ dell'esempio che offrh·ano agli nitri, lo dice la \lalnnga dolio fì1·mo ope1·aie e socialiste che ne sanzionò l'iniziativa. ul tel'reno sicul'O della di[esa lel(alo rlella libel'lil - nel recinto di questa Lega che l'idomanda sem– plicemente lo Statuto Albertino e a cui l'ombra dcli' « italo Amleto• potrchbe iuvocal"si corno p1•e– sidente onorario - le schiel'e sbandato ,lei nostl'i tro"arono subito il posto di raccoglimento ed una nuow1. base di operazione, in attesa di tempi mi– gliori. Senonchè, montre tutta quanta lri massa del pa1·• tito socialista sentiva. senu\ discussione, la necos• sit:\ di cotesta adesione che le ci1·costanze impone– vano in modo imperioso; non m:.\llcano - · e uon (') / rondamentt dtllo Stnto bort1he,e 1 nel n. 8 della Critica, gl:\ cllato. ce ne doliamo, poichè il non conformismo e la c1•i• tica son segni di \'itnlità di un partito - alcuno voci dissidenti; voci di solitari che pure arrivano a quesl"unlcio della Ot"llica, dove, per de[erenza di amici, tanta parte si accentra della coscienza socia• lista c1·1talia; o che ci chiedono se l'adesione nou fu precipitosa o se essa, mescolandoci ad uomini o a partiti che combattemmo sino a ieri, non rin– nega qualcuna.delle nosll·e tradi1.ioni di partito . Che cosa 1•innoga? - domandiamo tosto. Il prog1·amma forse 1 - li programma sta com– pletamente all'inruori dell'àmbito e dell'azione della Lega, nella qunle ciascun partito aderente entra col prog1-ammn proprio, o meglio lasciandolo alla porta. Ed è appunto per l'iconquistal'e la possibililil - oggi venuta mono - questo pro~ramma di espli– carlo e di mantenerlo, che i partiti di opposizione stringono alleanza sul t01·1"enodella di[esa della comune libortà. La tattica votata nei Congressi? - Potremmo chiode1'0 in quale dei nostri Congressi ru contem– plata. in ipotesi, la soppressione assoluta di ogni libertà di propaganda. La reazione crispina - lo notavamo on giusto due mesi (') - ha c1•eato a noi ed a tutti una t-1ituazione tnteranwnte nuoua. pe1· la quale, non "'ò alcuna giu1·isp1·udenza da in– ,•ocare. La coerenza della tattica consiste - sog– giungevamo - nel mutare a seconda delle circo– stanze e del terreno. Ma iu che cosa la tattica ò mutata? La taltiea del nostro partito suona intransi~enzn sui p1•incip'ì. Verissimo. Suon:.\ gelosa cura d1 con– ser,•a1-e la fisionomia del partito o di accentuarne il carattere; di astenersi (e n ciò mirava il noto 01~1i11edel giorno di Reggio) da <1uei trtvolaues elettorali, da quello conrusioni di programmi (anche minimi) che sacriOcano ai successi personali la solidità del pal'tito, che ci mettono in coda ad allri partiti o più forti o più na,•ignti del nostro, cho assorbono il nostro partito nel lol'O. Avanti dunque - si è gl'idato - ciascuno colla propria baodiem ! . E questa bandiera non si abbassa. Al contrario. E soltanto sul tel'l'Ono della liberh\che noi poh·emo sventolal'la. l,a di resa della liberti\ 11011 ra pa,·te di un determinato 1>1-ogramma, nò massimo nò mi– uimo; piuttosto ò la condizione della lotta <lei prou,·animi, o quindi di ogni nostra vittoria. Ora, se sotto l'inruriare dei colpi, quella demo– crazia - alla quale tante volto 1·infacciammo (e fu precipua cagiono dei nostri aspri dissensi) di uon snper intcndoro la sua missione, che ò quella di dilendere la libortà pel' sò e pel' tutti - si risveglia alOne, si scuole o, sentendo minacciata se stessa, tro\'a ormai det Jmo interesse di essere qunlcos..'\ e cti fare qualcosa; noi saremmo semplicemente dei rom se dovessimo combattere questa sua resi– piscenza, perché abbiamo combattuto la sua lunga pel'lioacia nell'opposto contegno. Sono duo intol'Cssi che s"incontrano e che trovano un terreno comune. Fu la sapien1.a politica di C1·ispi che dai diversi e cozzanti progrnmmi trasse fuo1·i e isolò 1 a forza di compressione, questo comune elemento. Le alleanze, che su 08'ni altro campo s..'\rebbero artiHziose e pericolose. tu questo limitalo confine riescono logiche, naturali o necessarie. Aggiungiamo che fu appunto In nostra intransi– genza e indipendenza - spinta sino all'asprezza o all"ostilità ve1·.soi partiti affini - cho rese possibile raffermai-si e il nori,-e del partito nosfro o ci con• du e al punto da poter entrare in un'alleanza di questo geoe1·e, da pari n pari, da partito n partito. senza cho una parlo si umilii all'altra, o pen i di ( 1 ) Allo -ctgllladt:l Co"oreuo: nel n. 17delll\ Critica, già cllllto (pag. !39).

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