Critica Sociale - Anno IV - n. 18 - 16 settembre 1894

282 CRITICA SOCIALE Anzitutto, cessala la rame, cesseranno i suoi delitti. E poi, influendo la scienza sul costume, il progresso mentale sarit anche progresso morale. Mutandosi le piccolo intelligenze e.lollapinzochera o del birbante, anche i loro istinti degenerativi si corroggeranno. Pe– rocchè la natura umana, completandosi, troverà. o sen• lirà. il dovere in se stessa; nb a.vrii più bisogno di ob– blighi morali esteriori, di codici o leggi. Di più, come la. associazione paralizza ed estingue l"egoismo indivi– dualo negli animali, cosi la co1wivcnzasocialistica lo estinguerà. nello umane bcl,·e. 1...·csempio del bene, pra– ticato dai ph'.1per tutti, sari-..suggestivo e contagioso. Come si ve<le in questo caso, fino un atavismo, quello e.lolla imitazione, sarà indirizzalo a un fino socialmente utile. Sarà un vero contagio del bene, il contagio mo– n,le della folla vfrluo,a. Per tanto quelli che nella costituzione psichica antropologica si manires1asscro tuttavia organicamente criminali, non troveranno ecci• lamento a <lelinque,·cruori di essi, anzi saranno neces– sitati a fare il bene, a essere utili: e il loro numero andrii scemando sempre più per questa continua. cor– rezione e mo<liftcazionedo\'l1ta all'ambiente eollelLivo. A quel modo che, se si coltiva il microbio del carbon– chio in un brodo rcnicato, perde gradatamente non solo la sua rormn, ma anche la. , irulenza.; l'uomo nel– l'ambiento SOC'ialistico perderà. l'elemento degenera.Livo. Sa, à questo il trionro e.leimigliori,questa. la vera sele• zionc, non ratta. e.lisangue e di rame, ma di amore o di piacere. Certamente, questo iJeale non si può attuo.re d'un colpo, pieno o splendido quale soleggia al nostro pen· siero fremente. Ma esso, agendo nella realtà come un Jie,•ito, la cui ,·irtù rermenlatrico e rigeneratrice non avrà pill posa, e passando dalla potenza alratlo, s"in– tegrerù. a poco a poco. Scaldata du. questo ideale che ,•a facendosi storia, anche !"urto rifiorirà; la quale lo stesso Schopenha.uer ammise come una delle rormo di liberazione dal male. E giiL vediamo spuntare qua e là, anche in Italia, i co lori l'ragranli dell'arte nuova che, contro le gemute prorozie paurose di ciechi ora.coliinterroga.ti di recente da un giornale, sarà alla vita se1·enao libera. del rin· gio,•anitomondoornamento e dolcezza sublime. Epoesh\ immortalo raggiano i versi di uu gio\·ine socialista, che, ignoto ai più, non al dolore, tuttavia ha rede nel bene: Ettore Sanrelicc, Shelley d'Italia., il poeta nostro in cui più s·nceolse o s'a.ddonsò detrunima unh•e1 •so.lc ;degno sopro. lutli di mattinar con gli inni la umanilà.cho dogli incubi di secolari dolori clo\'e sorgere a una ,·lt:t Intera d"amore e di pace. Hirundo ruJ)IJstris. La teoria delvalore di carioMarx o le critiche di A.. Lorla <•> Il. Non occorre riassumere la teoria del valore di C. Marx: i socialisti sclenU(lct !"hanno popolariz- 1.ata pe1· tutto runive1-so. Mi basta rammentare ciò che, per lo scopo di ( 1) veggul la prima 1mrte di questo 11udlo nel N• tG delln. Crltfct:1. -E apJ>flnanece~aarlorl1-.etere, quel che ail\ anertlmmo In noia, che cioè la diruione delln Rivlata lnacia obbiettivamente nolgersi queata Importante dl11cus~lone 1clen11ftcarra I compe• tenti fautori delle opposte opinioni, non volendo per ora meno• mare affatto col proprio lnten•ento la libertà e la vivacità della polemica. (Nota ddla CJUTJCA SOCUL1l). Bib 1oteca C)ino Biarco questi articoli, importa maggiormente di terier pre– sente. I mezzi di p.-odu;lone, costituenti il captiate costante, riappaiono nel prodotto nel quale sono stati impiegati con il loro identico valore: cioè, il 101·0 valo1·e 1 determinato dal lavoro contenuto, non subisce alcun aumento durante il processo produt· tivo. Da questo deriva, secondo lo scrittore tedesco. che il capitale costante o tecnico non eh\ nè può dare quel compenso speciale che gli ecorwmtstt borghesi gli altl"ibuiscono (1n·ofil/o). 'l'alo è il vizio e rassu1·do economico e storico che gli economisti bo,·ghesenunte addilano nella doltrma marxiana. Descrivendo il processo logico seguilo dal Marx, rileveremo come il vizio siasi generato. Ecco quel processo ne' suoi anelli principali. Premessa massima: il valore dei prodotti 0 mi– suralo dalla quantità di la,•oro socialmente ·neces• saria contenuta noi medesimi. tuovo valore, quindi 1 non può essere dato che da JHIO\'O la,·01-0. Ora,lacircolazione delle mel'ci si basa sullo scambio di valori equivalenti; ma anche quando si basasse sullo scambio di valori disuguali, non potrebbe au· men taro il valore dello merci, nessuna parte di la• vo1•0nuovo essendo loro aggiunta. Fuol'i della circolazione.pertanto, dovf".ì. h-ova1-sila soi·gcnte cli nuo\·o valore: si ti·overà nella produzione. Cosiemerge il fenomeno che,sola fra tutte le merci, la {O1•;adi /a1Jo1·O ( cioè, l'insieme delle facoltà fisi– che ed intellettuali che esistono nel co1·po c1·u11 uomo, nella sua pe1-sonalità vivente. e che egli deve pone in movimento per p1-odune coso utili) ha !a virtù speciale di e ere sorgente di valo1·c vm·mutalJlle. che è <1uantodire di lavoro e conse– guentemente di nuovo valore. Ora, poichè nel periodo storico p1·esente, si tro– vano da una parto possessol'i di danaro e di merci e dall'altra 1>ossesso1·i puramente e semplicemente della propria fo1•zadi lavol'O, che p1·ividi altri mezzi cli vivere sono eosll'etti a vendere ai primi, cosi acca.de che costoro s'app1-opriano la dirferenza fra il costo della fol'za di la,roro ed il lavoro dalla me– desima generalo. Data, dunque, la premessa massima della teorica marxiana, resta provato che solo dal maggio,· lavoro non pagato, aggiunto ai prodotti dalla ro1•zadi lavoro, · può sorge,·e la vt-usvate,i:a, che è il profitto per– cepito dal ca11ilalista. Cadono, quindi, in un assurdo evidente coloro che pI"etondono che il capitale costante o tecnico produca nuovo valore ed entri come determinante del maggio,· valore delle merci p1·odotte: il capi– tale costante non ('UÒ che riprodu1-si con il primi- , tivo valore; quindi, esso non può dare la materia per uno speciale profitto, giacchè ntl J)Otesl crea,·I a nlhtlo (Lucrezio). Da questo processo logico, che s,•ela intimamente il pensiero ma1·xiano, che apparisce? Che il valore è concepito come una quali!.\ fa. t,·tnseca delle merci, nascosta sotto il moto appa– rento dei valori relativi delle merci. Una merce può scambiarsi nelle ragioni pHt di, 1 01-secon altre; ma il suo valore di scambio resta immutabile, ché nelle varie equazioni della me1·ce il valore 0 sempre riducibile ad una fel'za quantità indipendente dulie ali-re merci. Questa quantilà, il lavoro, la sostanza appunto del valore, é concepita come fosse determinata rna/er/almenle, come fosse composta di tante parti concrete, cioè di tante unttà precise di lavo1-o, computate in base al tempo. Come, dunque, au– mentare il vnlore senza accrescere le unità, come aumentare il tutto senza aumentare le parti!

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