Critica Sociale - Anno IV - n. 16 - 16 agosto 1894

252 CR!T I CA SOCIALE risparmiare,e per le disoccupazioniperiodichenon può più dare all'assieuraziono il suo tributo. Non resta adunquo a.gli operai di provincia che as– sociarsi al movimento inlerna1.ionaledei salariati per arrrettarola realizzazionedi quel nuovo assetto socia.le che la giustizia reclama, che la scienza promette e a cui la storia prepua il trionfo. (Macerata). A VV. 00MF.NICO SPADONI. Preghiamo gli amici a sospemle1·eper alcune settimane le comminioni del libro di B~;xo1T ~IAt.ON: Il soclallsmo. La prima Pdi:ione ,~ esaw·ita; la seconda ,; i,i p1·e– pa1·a:ione ecl tucfrà probabilmenle in sellemb1·e. IL PARASSITISMO OCIALE < 1 > I. - Differenzefra il parassitismoorganico e il parassitismo sociale. Le tre forme di sfruttamento destritte nel nu– mero sco1>so- srruttamentodei mezzi di esistenza, della for1.a,e dell'aspetto - si risconh·ano anche nella vita sociale, ma con caratteri distintivi che dobbiamo. per la prima cosa, determinare. La differenza essenziale, fondamentale, fra il pa• 1'assitismo organico e il parassitismo sociale, é che quest'ultimo - salvo qualche eccezione di cui par– le,·emo - non esiste che fra esseri della mede– sima specie. Al cont1·a1·io il parassitismo organico non é possibile che fra esseri di specie diverse. Non sa1-ebboconcepibile che un animale o una pianta si nutrisse del suo simile senza cagionarne la di– struzione, o che si servisse sistematicamente della forza di esso senza esaurirlo. Ancor meno può flgu• rarsi un pal'assitismo imitalivo fra esseri della stessa specie, dotati quindi di un identico aspetto. Se il parassitismo organico ò impossibile nella cerchia d'una sola specie, il parassitismo sociale non può. per definizione, esistere che fra esseri viventi in società. Ora, i gruppi sociali si compon· gono sempre, o quasi sempre, di individui della stessa specie: api, formiche, castori, uomini, ecc. Si può, é vero, citare qualche caso di animali che vivono come parassiti di socieb.\ animali di specie diversa; così nei formicai si h•ovano certi insetti ciechi che non rendono alcun servigio e vi– vono a spese della comunità. Parimenti gli ster– corarii, uccelli da preda, seguono gli stormi dei gabbiani per rubar loro i pesci da essi pescati. Qui ci troviamo sui confini fra il parassitismo organico e il pa1•assitismo sociale, e ciò mostra una volta di più che in natura non esistono lince nette di divisione. Appena sensibile ò la dHT'erenzatra il parassitismo degli ste,·corarii e quello dei c,-ostacei isopodi, che vivono nella bocca dei pesci e s"im– padroniscono degli animalucci abboccali da questi. Comunque, astraendo dalle forme indecise, si può dire che il parassitismo sociale non esiste che fra esseri della stessa specie e che tutti gli all,•i carat– teri che lo distinguono dal parassitismo organico non sono che coi-ollari di questa prima distin1.ione. Li enumereremo breve·mente: 1.• I parassiti sociali non vivono mai a spese del• l'altrui sostanza; essi pigliano ad altri unicamente, in tutto o in pa,·te, i mezzi d'esistenza e special– mente - nel caso che piit si avvicina al parassi– tismo 01•ganico - il nutrimento. ( 1 ) Veggul nel teriultlmo numero: Il vara•dtl1mo 01·ga>1ttoe te •ue tonne. I Bib ,oteca Gino B,arco 2. 0 I parassiti sociali sono indh•idui, menh-e i parassiti organici sono specie. I parassiti organici evolvettei-olentamente e per sele1.ione naturale nella via del parassitismo; quindi i loro caratteri e la loro specialiu.azione sono ereditari. I pa1-assiti sociali, al contrario, acquistano individualmente le attitudini parassitiche e non trasmettono ai loro di– scendenti questi ca1-atteri acquisiti e i>"rsonali. La tenia non può generare che altre teme, ma jl pa– rassita-nato 11011 esiste in materia sociale. E ben vero che i degenerati danno vita ad altri degene– rati e che gli ereditariamente fa1•orilitrasmettono questi privilegi ai loro discendenti; ma ciò non esige che questi diventino necessariamente paras– siti e, meno ancora, che appartengano alla stessa categoria di parassiti dei loro genitori. Ciòche crea il parassitismo sociale é l'imitazione, la quale, come il Tarde ha dimostrato, tiene nella vita delle so– cietà una parte altrettanto importante, quanto l'e– redità in materia biologica. 3. 0 Quando si studia il parassitismo sociaJe, bi– sogna collocarsi al punto di vista della collettività e non già a quello dell'individuo o degli individui direttamente attaccati. Gli usurai, i !l'uffatori e altri malfattori debbono considerarsi come parassiti del corpo sociale e non di questa o quella vittima in particolai·e. al modo stesso che le trichine, poi na– turalista, sono parassiti del maiale e non gh\ delle singole cellule e cle~li or-ganhla esse attaccati. Può avvenire che l'individuo sfruttato da un parassita tro, 1 i, per ~uo conto, naturalissimo e, nel caso della p1·ostiluzione, persino piacevole di essere sfruttato; ma è la società che ò sfruttata nella sua sostanza, os ia nel suo ,·eddito. 4.' Si può dire in generale che il parassitismo sociale presenta caratteri ph't in tabili e assai meno recisamente dete1•minati del parassitismo biologico. Lo stesso individuo può presentare insieme vari modi di parassitismo o non esiste alcuna. linea di assoluta distinzione fra il parassitismo pe1•sfrutta– mento della forza e il paras iti mo imitativo. E così che un « sinecm·ista ~. uno di coloro che godono i canonicati sociali, sarà al tempo stesso parassita di coloro che lo pagano, di coloro che lo proteggono ed ai quali piglia la fo,·,a sociale che gli procura promozioni, o infine degli altri funzionari di cui pol'la il titolo e che scredita colla sua indolen,.,. Egualmente, un mendicante valido, che simula una qualsiasi infermità,. vive parassita non solo della società che lo mantiene, ma eziandio degli infermi a cui reca danno contraffacendoli. Il. - Parassitismo a spesedei mezzidi esistenza. Parlando dei modi di alimentazione. vedemmo che gli esseri cavano il nutrimento o dalla materia ino1·ganica 1 o dai detriti, deiezioni o cc.1.daveri, o infine dalla sostanza stessa di altri esseri viventi. Parimenti. nella vita economica d'una società,. i ftlembri d'un gruppo sociale possono procura1"S1 i mezzi d'esistenza in tre maniere diverse: I.' Prendendoli direttamente alla natura; 2.' Ulilizwndo i residui della produzione e del consumo; 3. 0 Appropriandosi una parie delle materie prime che altri hanno ricavato dal suolo. Il primo di questi modi d'esisten1.a, che ha una importan,,a prevalente nelle sociek\ animali e nelle tribll selvagge, appartiene, in un grado• superiore dell'e\roluzione, al1e cla."\Si che si dedicano alla caccia, alla pesca, all'agricoltura e alle industrie esh-attive. Sono queste le sole professioni che i fisiocratici considerassero come produttive, perché esse sole forniscono i materiali di ogni ricchezza, materiali che le altre industrie si limitano a porre in ope1-a.

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