Critica Sociale - Anno IV - n. 12 - 16 giugno 1894

CRITICA SOCIALE eh~ lo trasforma in moto redentore, la formula nitida che lo discipllnn. la coscienza che lo eleva e lo rcn<te ro1·mi<labile. Cittarli11ianticipati del do– mani, essi appaiono come simbolo e bandit,1•a vi– vente e quasi i11ca1·nazio11e plastica della irlealità ll'ionfntl'ice. Se è VtffO che « remancipaziune clt,gli opp,·e~sinon può essc1·0 che l'opera degti opp1·t,ssi medesimi:., 11011 è meno ,•et'O elio quesfopt,H"a ha la sua i11teJ:tTt111te n CC.."-S<u-ia 11ell'1-1ziouudel pt!nsiero, la quale scc11dedalle aire cimu della socierà pili cho non salga dal fondo. E Cal'lo Miu·x, formulatore del precetto che abbiamo enunciato, ne dà egli ste..~ la prova. Per quanto una forma di società. si presenti as– surrla cli rronte alle esigenze dei tempi e di froule a sò stessa, essa può lungamente fra:sciuarsi e la cl:lsse sfruttatrice può 1·imaut,1•0 lungo h,mpo la più fo1·1e,so un risveglio di coscieuza uon ue smuovo lo fo11<h1me11ta. Immcmmmento o•nstica è la facolu\ cli 11,tauamento della massa allo cou<lizioni più dis– agia10 e più abbiette. La er·esia che na:-icu e si svolgo in seno alla clms~e domiuaute è come lo srloppiamento della pe1·,ouali1à che p1·elurle alla p;.u<.tlisidei cent1·i ne1·, 1 osi doll'orga11ismo. tessu11a t1•;1sfu1·mazio11e sociale. nè quulla che segui al triunro del c1·istiau~simo, uè la 1·i\'Oluzione bo1-ghesedell' 9, nò que.-sto affi·euarsi alla vittoria della e,•oluzioue socialista, che \'ediamo sotto i uosfri occhi, sm·eb– bero spiegabili senza lo npostasio sempre pii1 nu– mcl"Ose.e in dati momenti a <li1·itlu1'1\ epidemiche, dei membi-i della cla.'<lsedestinata al ti-amouto. In Rus.-iia.dove per l"ir111estodella ch 1 iltà europea sul , 1 cC1.:hiofronr.o a.-:;iaticoo feudale, le ,tue rivoluzioui moderne, la borghese e la proleta1-ia, si svolgono qun~i di conse1·va, ::ono pur semp1·e i giovani della nobiltà e della bene~tanlo bo1-ghesia, studenti o p1•ufossionisti usciti dallo Uni\•e1-si1à.elementj della cosidetta «intelligenza» chP, convel'titi alla nuova redo. la va11110 sparge11do nello turbe, ligie al timore di Dio o alla maest..\ dello C1,ar.Anche nello rh•o– luzioui semplicemente politiche e nazionali, se l'ele– mento schicttamenre popola1•0conco1·se a dete1·ini- 11urne le p1·eparate catast1•on, l'opera d'iniziazione e di semina, checchè favoleggi pitt ta,-di la le~genda patl'iottica, si dovette sop1·atutto a membri delle classi favoi-ite, che il più spesso frovavano apata e renitente la folla, al cui servizio spendevano gli entusiasmi, le forze e la "Ìta. . .. Se cosi grande e decisiva è l'importan,.a dell'ele– mento inrollettuale nel pr'Occsso rivoluzionario, è natul'tllo che contro di esso si accanisca più fler·a la por·secuzione e si bandisca una guerm senza qtH\l'tie1·e. Conti-o di esso la classe dominante, che sento sruggi,-si la sicur-01.1.a dul pote1'8o.dello sfrut– tamento, appresta i suoi dardi pii't aguzzi e più av\ 1 elo11ati.Non v'è calunnia nò :,ia,·casmoche veuga risp:u·miato a questi rinnegati, che hanno mutato di bandiera. che scendendo fra i miseri hanno mu– tato di patria. De,ign ati co l nomignolo di so&tllato,-1, additati al di-:p1 •e1.zo come bo1~gh.est dtsoccupali. che si in– tr-ig,rno di aff i,ri non loro (ed è ve1·0 che essi sde– gnano òccupar"i nelle abbiette occupazioni che pro– curano il lusso e gli ono1·i ai fOOeli satelliti ,lulla cln:-isopasciuta). e.-s..-ii vengono accusati di malva;io ambizioni e consigliati i1-onicame11tea spoglia1·is1 di quei beui. onde ricavano la loro pugnace indipen• den1.a. por di\ 1 idol'li fra la tu1·basfruttata, ossia poi' arr·icchu·ne di 1rno,•ola classe srrutratrice, e a con– segnal'lesi inermi. Con quo.-iti accorgimenti si tenta separa,·li dalla massa, eccitando contro di essi le piu basse e volgari passioni cli questa. Biblioteca Gino Bianco Finchè l'organizzazione dell'elemento operaio era tuttora. iniziale e impaluflata nella forma infantile del mutuo soccorso {che serviva a Scal'ica1•edecen– temente dalla coscienza padl'Onalo o~ni cur-.i degli 01:)(wai n caso di malattia o di invalitlità), la cla .. se domiunnto, la quale vi teneva, sotto v~-:ro di \>n– froni, pat1·unesse e soci onora1·i, i suoi cani di guarc ia, p1·0(1icòla teo1·ia che i lnvoratol'i, natumlmente pupilli, incapaci, a reg~o••si da sè, dovessero ar– fldare i !Oro iutere~i colletth•i a persone intelli– genti ed affozionate alla classe lavol'atrice. Qu~ta feo1·in fu capovolta non appena il muLuo soccor~so si mutò in resisten,.a e i poliziotti della cla~e pa– dronale vennero cacciati dai fortilizi corporativisti. Allo1-a il c1·iterio del pat1'011ato necessario venne abbandonato e disdetto. Tutta intera la borghesia non ebbe che una voce por inculc..u·o agli operai eh·essi devono far da sè, cho po;;sono bastare a so stessi, che non do, 1 0110se1·vii•o da :,{gabelloall"am– bizioue di esti-anei. ecc., ecc. I p11tru11i sposs.essati si recol'O p1-opu1,Cnato1·i del selfhelp più a.--sol11to e le uuioni di lllC.>ltie1·e i111,desi (11011 ancoi-a i11q11i11ate, ahimè, dal , 1 eleno socialb,tachoora le corrode) ,·en– ne1'0 citate a modello. i pausò, e in ratti non a to1·to. che 01·ganiz1.>1zio11i ispil'ate al pu1'0 c1•itei-io co~i detto e economico» - eronomici~imo per la classe dirigente - al criterio dei miglioramenti imme– diati sul tor1-ono e.;clush 1 amo11le co1•po1-alivo.non av1'8bbe1"0costato che la i,.J)Osa di qualche lusinga. di qualche sussMio a Came1-e ,le! lavo1·0o ari altre istituzioni consimili, pel' rimanor·e eternamente innocue. Sgrnziatamente il sobillatore si Occ;wa dovunque e disper<leva colla sua p1·esen1.aquesti sogni eque– sto illusioni. La docile ed innocua ,·esistenza« eco– nomica» sotto il soffio diabolico di cotesto iull'uso si mut ,va in una ben altrimenti ferrata resistenza politica. Ed allo,-a la caccia al sobillatore fu la pa– t'Ola d"ordine della classe 1-cgna11te. Viovvero i sequestri di stampa, gli scio~limenti dello associazioni, le leggi limitatrici del dit•itto di 1·iunio11e, le ammonizioni amministz-ati,•e. i pr'Ocessi infami, la lacerazione rlollo maone ca,·le, le leggi eccezionali, gli s~,ti d'assedio per decreto. Por quante tristezze e sacriOzi essa debba costare a loro e ai 101"0amici, i socialisti salutano con gioia la imperversa.nte reazione che affrette1w;\ il trionfo de: 101'0ideale. Infatti l'abbandono da parte della borghesia delle tanto \'antate armi intellettuali per far ricorso unicamente alla ~-uprema ,~auo dei mezzi militari è il pit, alto trionfo ch"essi potessero sperar'C nel campo delle idee. I.a brutalila della pc1-secuzioue, il 1·innogamento delle leggi e dei prin– ciJ)ii costituzionali, l'abolizione della ipocrisia ,lei giudizi cosi deui ordinari, tutto ciò rlonuda anche agli occhi meno chiaruvoggenti il caratte,·e di quella lotta di classe, la cui realt..-\e la cui fe1-ociala eia~ ·e dominante.aveva posto flu qui ogni studio per dis• simulare. E questa uua « scuola di cose• ben altri– menti efficace sulle masse cliqualunque propaga11da sc1·itta o parlata. La persecuzione aperta e spinta agli estr'Omi demolisce tutti i ponti che embravano u11i1•e le due classi ant;tgoniste. divide la nazione in due popoli iri-econciliabili fm loro. pone chiari i termini e le mgioni della lotta e con ciò ne ac– oolera lo svolgimento e la soluziono. Se O una frase ro mantica il di1•0che la persecu– zione giova in ogni ca.so allo idee perseguitate, ò alt1·ettanto certo e co nferma to da tutte le &ìperienzo storiche che nessuna granrlo irlea potè trionfal'e, che nessuna nuova ch•iltà potè inaugurarsi, senza che il suo sbocciare fosso fecondato da torrenti di lagrime e di sangue. L'aureola del martir·io fu sempre il suggello delle causo destinate al trionfo. Ed è nell"agonia delle società che queste danno

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