Critica Sociale - Anno IV - n. 11 - 1 giugno 1894

102 CRITICA SOCIALE nismo generale, un partilo, del quale ora possa dirsi che domina la situazione e deciderà la batta– glin, ò questo degli « agl'tll'i ) ; già il Sonnino si annuncia disposto a sacriflcargli por contentino i duo decimi sulla rondia1•ia 1 dopo avergli dato inco– stituzionalmente, poi· decreto 1·cale, il dazio alfa– matoro di 7 lire a cui i due decimi dovean faro p,.·wzinlecontrappeso. E non pn1-o che baster.\. Ora, chi siano costoro, a che mirino, non vo– gliamo dire con 1>arolo nostro, cho parrebbero a pii1 d'uno di demolitori foschi e sistematici. Lo vo– çlinmo dire con la voce di qualcuno la cui autorih\ in torna finanziario ò riconosciuta larW'mentc, e che è, nel pili dei casi, a,·,•ersario nostro deciso. L' r.:conom.tsta di Fi,·cnzc, organo del liberismo in• tolligonto italiano, cosi tmttotrginva il nuovo par– tito, quando esso di recente si costituiva: (I) In fondo a. tutta questa. agitnziono por raccogliero ndoronti al nuovo partito non ,i trova che tm i11te•·e11c pcno11alc, egoi1tico, di clauc, quello ciob di ossero pro• tetti contro la concorrenza estera, di t101i 1,,-Jeni ,ce-., mare le p1·opt•ie ,·c11ditc, di continuare nel sistema in vigore, di lo.sciar andaro l'agricoltura. per la sua china. senza cura1'si d "impiego.ro braccia, intelligenza e capi– tali per e rialzar ne le sorti •· f: fo,nto più facile man– tenero coi dazi i prezzi al livello necessario per pcr– copiro le c onsuete ren dile! E d'altronde perchb non si dovrebboro coalizzo.re gli agrari o imporsi con la mag– gioranzl\ doi voti, so il modo con cui O composta la Camora o il disordino dei partili e la conrusione dello ideo dà loro la possibilità, di rar passaro corno misura dostinat.n a e: rialzare lo sorti dell'agricoltura nazio– nale» ciò cho in realtà non ha altro scopo se non di favorire pochi produttori a danno della grande molti– tudine dei consumatori 1 ò cho arci11namonte si ripudia. ~la la rappresontan1.a delle classi inerti e pa1':\8Site,l'ea1.ionarie e sfrut– tatrici, e dei loro putrefatti t'OSidui,c1uestarappre– sentanza ò la sola che, palliata sotto un nugolo di nomi e di parvenze mendaci o cli retorici pistolotti, è ammessa e impo1·a nella Camo1·a; di questi into• rossi di classe è essa,l'otllcina nutoriz1,ata; per questi essa vive, o ciancia, e tresca, o legifera. Il vero è che noi siamo ancora vassalli di un gergo forestiero, tolto a p1·cstito al socialismo di na1.ioni assai pii1 progredite, quando noi p..·wliamo1 in Italia, di un parlamento bo1·u1tesc. La borghesia vc1-a.1 la borghesia commercialo o indush'iale (ancho l'agri– coltura può divontaro g,·ando indush'ia) è appena nascente e sempre tisicuzza nel paese1 o non può csso1·0forte alla Cnmcm cho del paese rispecchia lo forzo coscienti. I rappresontanh di quella bor– ghesia, i Prinetti, i Colombo ed alt,-ettali - elementi meno retrivi in fondo o più intellettuali, quale che no,sia retichelta - sono, o il Colombo si è confes– sato tale, dei « solitari ~- Ond'è cho, messi a parte costoro, messi a parto pochi anfibi, frutto di impuri coiti o di incerte tran– sazioni, e qualche trascendente sognatore alla Bovio, O qualche cavalicro er1-anto,che tira a ravvedersi, alla Cavallotti; messo a parto infine il lillipuziano manipolo dei nostri, sentinelle perdute, laggiù, di un parlito in lenta formazione o, per le condizioni doli ambiente, cachettico anch'esso; se badiamo n tutto ciò cho vale, a tutto ciò che conta o che pesa uelta Camera, assai meglio che di un parlamento borghese, noi dovremmo parlare di un parlamento feudale. 11a è la feudalitil inacidiL~ e stantfa, so– pi-a.vissutaa ~è stessa, sen1,a piit alcuna funzione ttò difensha, nò economica, nè intellettuale nel paese. ridotta a condiziono di piattola rabbiosa o Il pe1·iodicorìo1-cntinofa la storia di tutte le agi• succhi&trice. • tazioni consimili prodottosi in Italia fin ora e si Oi questa tigna il pae o Ia,•oratoro comincia, in– domanda quando mai questi paladini doll'agricol- quieto, a grattarsi; ma ci vuol altro! Essa vien su tura hanno domandato alta-oso non misure ai pro- dalla campagna, cho ò la pa1·te massima d'Italia, lezione doganale, o sia la rapina dei consumatori magna 11m·cns fruuum, o dovo Inpl'opaganda, non a pro dolio loro borse personali o della loro acci• diremo socialista, ma anche solo liboralo, quella cho dia personale e cli classe; quando mai1 per esempio, insegna al servo la olemontat'O dignit..\ del citta– propugnarono provridenzo liberali, atte a fustigare dino, ha appena in poche zone sl'iorato. Ed ò su o stimolare con la concor1'0n1,ala p1-oduzioneagri- questo fondo putrido, su questa bolletta di orgn– cola paesana; quando tentai-ono p1·ovredere al ere- uismi iJ1 disfacimento, cho pullula o cresco tutto dito agricolo; quando si opposero alla lesineria mi- ciò cho ,•ediamo fiorire noll'Italia politica. Da esso nistorialo sopprimente o scemanto l"insegnamento la fungaia dei mantenuti dal go,•orno, a titolo di• agrario in una infinità di scuole ; ma l 'istruziono 1"0ttood indiretto, di cui fu eretta la statistica o agraria - soggiunge - non fa rial1.ar' 8 lo l01·0 cho fanno i tre quarti della Camera, che dc, 1 e con– rcndito. E conclu~o tra. il scrio o jl f aceto, lan- trollal'lo: da osso la masnndn dei commendatori o ciando unn quasi-proposta: che cioè,• a quel modo dei borsaiuoli, tre canti con lo nancho, squiscianti che alla votazione della legge sullo Banche non nei giornali url'iciosi. Da esso la burocrazia incop– mancò chi p1'8tendeva si pubblicassero i nomi de- pante e vorace, l"acccntramento tirannico, il favo– gli azionisti di queste per impedir loro di votare 1·itismospa\'aldo, la magistratura ciuca o mancipia, la legge: cosi ora sarebbe nncho pH1 logico pre- la polizia immonda e dominatrice. Da questo fondo tendere che gli agrari. od almeno i proprietari di marcio, infine, la fiorihu-a. recente degli stati d'as– torro (o colo1'0 - aggiungiamo noi - che sono ad sodio o dei tribunali di guerra, la persecuzione al ossi in qualsi,•oglia modo lc~ti, per rapporti di pensiero come ai tempi ai Bruno e di Galiloo, la elezioni. di atrari o di eroditi, si astengano dal vo- mutilazione elettorale, l'odio feroce e cocciuto con• tare il dazio sui cere.ali o il ripristino dei decimi. tro la massa, o la tracotnn1,a del dittatore che, lo- come quelli cho sono d1retttunente interessati ad \'ando la srer1,n,indica :1gli sto.,si scienziati guaio accctL1re il primo ed a rigottaro i secondi. più servile idea debban proclamare dalle cattedre.(') La proposta sarebbe tanto più logica in questo Tale, chi lo studì, il paese; talo In Camera. Nè parlamento, ove nncom tlomina l'ipocrisia che negn. questo muterà fin che una bo1·ghesiapoderosa non con pudibonda indignazione, ai nostri amici di nf• 1-- ferma1'0 apertamente in sò In rappresentanza di I') Funellalorm1l:. del !3 ultimo,che al deputatoRomanh1• classe. La 1-app1'CSentanza pa!eso .e Pl'Ofessata doli~ Jaeour, chiede nte che•ad aulcurnre'" quieteInternanon1010 ~lnss~ ~fruttata, c!ella classe rnl'inita dei lavo~l?r~, ,1 punl ,ea.no I perturbatori,ma tl lmJ>edl1ca he11proclamino 11 CUl mteresse Sl confonde con quello della Cl\'tlla '1,e teori e, lii cu iquettl 11 rondfln0, conla uampa e jln dalleent• o del prog1'0SSO e della umanit.\ tutta quanta, questa ttar1:, 1cuiUtolarl&On pa$1:atl col danari del contribuenti•, Il dhtatorf', Interrompendo, rilJ>OH: (1) s. 1036, lt mano 189'. - Ifa ragione! Sono 1m-f~ttnmntlt1 d'a«ordol Biblioteca Gino Bianco

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