Critica Sociale - Anno IV - n. 9 - 1 maggio 1894

CRITICA SOCIALE 1'13 sulla. nostra giovinezza., siamo stati campo di lotte psi• chicho dolorose, che ripetono le lotte della umanità attraverso i secoli. Como nel modioo,·o, ora\·amo cre– denti e paurosi di dio e genuflessi chiedevamo perdono al proto dei nostri enormi peccati n... set.te anni. Como nei secoli succeduti al Rinascimento quando il milita– rismo imperava, per l'influsso dell'istruzione scolostica abbiamo sognato glorio militari o di morire col nome del ro sulle labbra con una palla in petto sui campi di battaglia a.... dodici anni. Sotto l'influsso del mondo borghese abbiamo palpitato ai sogni repubblicani del- 1'8tJ, ma ci siamo anche insozzati di tutti i vizi della nostra classe, o poto,,tuno di,·ontnro affaristi a venti anni so, da lato a tutto questo pernicioso influonzo, altre non vo no fossero stalo che por strade ben di– Yorse non ci avossoro condolti nl socialismo. Sa.robbo bollo o m·attrarrobbo il par'are a lungo di questo lotto intorne di cui tutti abbiamo ,•ivo il ricMdo, ml\ mi sprona la nocossilà della flno. Riassumo: Noi rare noi le domande, noi rispondere gli altri, si doveva tener conto di duo ordini di causo; di quelle che, agendo da solo, avrebbero fatto di noi doi portelli borghesi, e di quello che, ad onta detram– bionte sfavorevole, ci hanno condotto verso una. meta nuova o hanno fatto di noi doi novalori. Quindi, dopo alcuno domando generali (olà, profossiono, studi predi• loUi, ecc., ecc.), noi chiod<n•amolo influenzo dogli am• bientl familiare, scola.stico,politico, sociale; lo influenzo della eredità. so queste erano patenti, o le influenze dei dati esterni di rormaziono psicologica (studio dello scienze positivo, letture, ft1.ltio serie di ratti determi– nanti, formo di propaganda, occ., ecc.). Chiede,•amo inoltro, poichè lo influenzo esterno agi– scono diversamente sull'individuo a seconda del modo di roagiro dell'io, un'autodescriziono del proprio caral– toro psichico (emozionalità, sontimentaliti\, razionalità, tondouzo analitiche o sintetiche, ecc.). Chiedevamo in– somma una autobiografia dello proprio opinioni poli• tiche, ma non pretondO\ 1 amo risposta a tutti i quesiti: <:itenevamo paghi di impressioni di brani lucidi della propria psicologia., anzi soltanto di quelli di cui si a.vesso un chiaro ricordo, o innanzi tutto non apprez– zamenti personali, ma ratti o fatti. Non ci facevamo illusioni sulla dintcoltà della risposta, ma ci pareva. dovero insistere sulla minuziosità dolio domando o dello risposto, porchò siamo eonvinti che sia. meglio raccogliere pochissimi fatti ben indagati elio molti mal certi o suporflcialmonto enumerati. Si noti che non avovamo lo scopo di raro della. stati– stica, porchò era nullo l'esiguo numero dolio osser– vazioni nostro in confronto ai milioni di socialisti, a miliardi di non socialisti; e porchò la pili elementare leggo di aritmetica ci dico che solo si possono ottenere lo somme o lo differenze tra posto di egual natura. Ma. non poto,·amo noi certo pretendere di stabilire in ogni caso la identità di origino o di natura in fenomeni psichici cosi complessi come sono lo opinioni politiche. Non ave,•amo altro scopo che di aggiungere nuovi fatti precisi a. quelli oso.minati in noi stessi o indagati con altro metodo. Non desideravo.mo che porro in opera, nella ricorca. scient ifica, quel coll ettivismo che sembra dover essere ruttirua. conseguenza dell'applicazione allo scienze del metodo sperimentalo. •'• So tra quelli che leggeranno queste righe alcuno vi ha che sia paziento osservatore di sò stesso, o che nel~ lamento ricordi qualche brano della propria psicologia B1b1otE>ca Gino Bianco di socialista, abbia la compiacenza. di gettare in carta lo impressioni e i ricordi o li spedisca al mio indirizzo. (Bolog11a). Oolt. GIULIO Ome,. li doti. Obici dunque - del quale; sia detto di volo, non accettiamo che con innnite riserve la affermata v,·eceden,za dallo evoluzioni del pensiero sullo evoluzioni sociali - passn all'ordine del giorno puro e semplice sull"inchiesta della Vtla MOdertta o raccomanda, in quella veco, la propria. Noi mò - giacchè i nostri amici della Vita Modenia hanno ormai raccolto tutto il materiale, e non c·e quindi più il 1·ischio di guastar loro le uova nel paniere - scioglieremo la promessa di raro quelle ingenue, •mollo tnge,iue, osservazioni che nelrultimo numero abbiamo laseiate nella penna: diremo cioè che, se• condo noi, cotesta inchicsla ò semplicemente sba– gliata da capo a piedi. Sbagliato il punto di par– fenza, sbagliata la sostanza, sbagliato il metodo: no samnno quindi sbagliati, ossia inconcludenti, i l'i– sultati. Badiamo: noi non commetteremo lo sproposito di censurare quei nostri ottimi colleghi per aver bandita un'inchiesta divel'sa da c1uella che noi an-emmo prererito; per non aver p,·oposto quei quesiti ai quali av,-emmo amato rispondere. Una similo critica sarebbo arbil.-a,-ia o grulla. La 101·0 inchiostn (anche il titolo doveva ')SSerosbagliato!) non è affatto « sul socialismo ». E appena appena sulla opinione che del socialismo si ranno gli al'listi, gli scionziati, i lotte,·ati che 1·isponderanno. Atte– niamoci dunque a questa. indagine. Ma nn1.ftutto: che si deve intendere per « socia• lismo»? Che cosa intenderanno i vostri inte1·rogati? Non è dir cosa nuova, nè che debba documen– tarsi, l'asser:re che di « socialismi :. ve n'è il pili svariato assortimento. Certo, chi fa proressione di socialismo, o anche chi l'ha realmente studiato, in– tende con questo nome, in generale, qualcosa di ben doterminato: se noi l'i"olgessimo, p. es., ai lel• to1"idella Ci·itica la domanda « che cosé il socia– lismo?», noi potremmo contare su un gran numero di risposte dai tratti essenziali comuni. l\la voi vi rivolgete, lo diceste, al vost1·0 mondo di artisti, cli scionziali, di letterati e al pubblico intellettuale in geno,·e, ed è qui appunto che !"idea del socialismo avn\ più numerose e mutabili roggia di Proteo: è qui che il pregiudizio, il preconcetto, l'errore, la contraddizione, l'assenza pili spesse YOlte di un concetto qualsiasi, Yi ingombrano tosto i1 cammino. Vi è inratti, e tutti lo sanno, un socialismo impe– riale, ca.Uolico,della cattedra, un socialismo eclet– tico, un socialismo bo1•ghese o chi più ne ha phì ne metta; non v'è tendem•.a antisocialista e reazio– naria che non abbia trovato comodo o creduto utile di vestire, ad un dato istante, la pelle o le penne d(ll socialismo. Noi conosciamo « colte » signore cho pensano o dicono che il dare, come esse fanno. la lira e la mezza lira ai postulanti che battono alla loro soglia, è rare del miglioro socialismo; deputati cho « ranno del socialismo • col non isdegnaro di sedei-o a banchetto coi loro elettor-i, anche se po– ve,-a gente; altri vedono il socialismo nel dar lavoro ai disoccupati, nell'aiuta1'8 le cooperative, nel rab– bricare case operaie, ecc., ecc. J padroni poi che sfruttano « socialisticamente » i 101·0 operai sono a dirittu1·a un esercito. Che più, Un gran numero dei nosll'i pili accaniti avversari si pl'oressano « più socialisti cli noi >, ci rinfacciano volontieri di non essere socialisti abbastan1.a. Eccetera, eccetera. E non vi sono preretti, giudici, ministri che di– cono, e rorse c1'00onosul scrio, che i1 socialismo sia una cosa con ciò che è teoricamente il suo op– posto, cioò l'anarchismo, Non vi è chi ha creduto .ài raro dolio spirito dicendo di esso quel che può

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