Critica Sociale - Anno IV - n. 9 - 1 maggio 1894

140 CRITICA SOCIALE ma rollo olo dimosfraro come i fondamenti teorici dol socialismo urlino con la scienza naturale. - Ciancia! Per quanto ib1·ida o quindi da evitarsi, questa parola « scienza sociale » indica la scienza delroroluzione dello società u11iane, o pe1·ciò si distingue dalla scienza naturale, come ruomo, 1>01• figlio che sia della natura, 1>uresi di.sting~ocsscn• zialmento da ogni alt1·0esse1•c vh 1 entc. E c1uindi assurdo contrap1>01·1·0 al socialismo,punto por punto, lo dottrine della • scienza natu1·ale ». L'e\loluziouo della famiglia. della p,·oprielà, dello Stato, la po– polaziono, la couco1•1-enza, l guo1·ra,ecc., sono temi connessi con questioni di scienza naturale, ma non sono scienw 11atu1·ale. Scindete la questiono della popolazione dalle di,·e1'S0 formo di conYivenza e dall"aumento della pl'oduzionc, o cho cosa ne 1·imane1 Ne rimane un moro vaniloquio, come il famoso calcolo matematico per cui la p1-og1·c~sionc,anche in mgiono piccolissima, della popolazione, ci po1·terà al punto di dovo1· fur entriwo gli uomini uno ucl– l"alll'O come i tubi di un ca1u1occhialc, perch0 non ci sa1·à più un centimetro di a1·ea disponibile. La scienza naturale rorni1-..\mate1·iali al problema della po1>0lazionc, ma per sè è impotonto a risol,·01·lo, so la economia sociale non aiuta. Lo 1/.icgle1·, che esalla come «esatta• la legge di Malthus o poi inneggia allo sperimentalismo conll'O lo specula• zioni astratte, si schiaffeggia da sè. Infatti nes;una. speculazione piì, asti·atta- della legi;e di Malthus. Lo stesso pe1• l'ineguaglianza dm s:essi assunta a giustificare la p1-elesa iuferiol'ilà della donna, qua– sichè le donne non avcsse1·0 un pad1-e, da cui ere– ditano spesso lo qualifa iulellettuali, e quasichò il socialismo volesse tm,porre allo donne uno sro1·zo intellettuale superio,-e alle loro facolli1. Senza dire che la 1-eazione del sesso sulla vita nervosa. var-ia coi gmdi di civiltà, cogli individui e colle occupazioni. Un tempo pa1·eva cho !"educazione rosso tutto: ora, colla scorta della « scienza natu 1-ale », si esagera in vece la faL,lilà ereditaria. Pu,·e i falli don-ebbero fa,·ci pii, cauti. Che co ·a non si è dello dell'inca– pacità inlellelluale dei negri 1 Oggi, negli SL,li Uniti, oltre un milione di figli di neg,·i frequentano le elementari, oll1·e 12.000 le scuole secondarie, oltre 8000 i ginnasi e le unive1·sità, e in 47 scuole supo– riori, in 25 ginnasi, in 25 racolt"h di teologia, in 5 di medicina, in nlt1-elta.nte di giurisprudenza o in 52 scuole no1·mali non insegnano che p1·oressori neg,•i <;. ol loro b1·avo diploma; migliaia di negl'i si dedica.no a occupazioni scientifiche e, dopo trent'anni d i libertà, la fol'luna dei neg1·i, dei quali si diceva che erano fanciulli incap,.'l.cidi rispa1•miare, ò va– lutata a 20:>0.000.000 di dollal'i; insomma essi mo– strano tutte lo qualiU\, buone e calth 1 e, che erano il carattere distintl\·o della raz1.a bianca. Xon s·i diceva da certi etnografi che, anche educati, i negri, appena lo polesse,·o, riscappe1-ebbe1·0 in Afl-ica, alle loro libere foresto! Cercateli 01-ain America questi fuggitivi. Invece dal 1860 al 1890 aumentarono di ti-e mfhoni, da quatti-o milioni e mezzo a sette e mezzo. L'abitudine vinco l'atavismo. Certo i fattori sono molti e noi non tiriamo con– clusioni. Ma ci permettiamo di essere scettici di fronte all'eredila,•fsmo ad olti,1nza dei nalumlisti. li'orsc questo nuovo culto degli antenati ò in parte un rinesso dello tendenze reaziom\l'ie dell'od1e1·11a borghesia. Se la emancipazione dei negri rosse an– cora da farsi, certo la combatterebbero col « darwi– nismo» o col e weismanismo », come una volta con certi passi della Bibbia. Venerazione ai dotti fin che volete, ma sopratutto libero esame! O non si è giu– stificato, qui da noi in Germania, con la « scienza natumle », non solo la monarchia ereditaria, ma persino il cullo d'un Bismark e ciel suo rampollo F.rberto! F.DOARDO llERNSTEIN. B1blloteca G1110 Bianco PRETI, CRISTIANESIMO E S CIALISM VIII. Il dio carabiniere. Che la credenza in dio, crealorc, ordinatore, giudico, padrone, malediconto, salvatore o benora.ttore del mondo, si sia conservata nel popolo o sopratutto nello popo– lazioni rurali, ruolto pili cho noi proletariato delle città, nulla di pili naturale. li popolo, sventuratamente, ò ancora ignorantissimo o mantenuto nell"ignorania dagli srorzi sistematici di tutti i governi, che la considerano non senza molla ragiono come l'·!a dello condizioni essenziali della loro propria poten n Schiacciato dal suo lavoro quotidiano, privo di agilllc ·~,, di commercio intellotlualo, di lettura, inftne di quasi tutti i mozzi o d'una gran parto degli stimolanti che s 1ilu1>panola riflessione negli uomini, il popolo accetta quasi sempre, senza critica o in blocco. le tradizioni religioso. Esso ravviluppano ~in dalla tonera età. in tutte lo circostanze della sua vita, o, arliflcialmento manlcnute nel suo sono da una fo lla di aHelen alori utllciali d"ogni sorta, proli o laici, si trasform a.no dentro di lui in una specio d'abitudine mentale, troppo spesso .>ncho pitì potente del suo stesso buon senso naturale. C"ò un altra ragiono che spiega o cho logillima. in qualche modo lo credenze assurdo del popolo. Questa. ragiono è la condi1.iono Qliserabilo alla qualo osso si trova. fatalmente condllnnato dall'organiz1.aziono econo– mica. della società. nei paesi pili inciviliti d"Europa. Ridotto sotto il rapporto intelletlualo e morale corno sotto al rapporto materialo al minimo d'una esistenza. umana, chiuso nolla sua vita como un prigioniero nella sua prigione, senza orizzonto, senza uscita, e se ~i dove erodere agli oconomisli (bo1·ghc1i), anche senza av,• e– nire, il popolo (fin che durerà. il 1>resento ~ta.to di d?s: l.ed: i?:,on!na!~às~~r cr:dn~~~·oit~i~~~o.a(')à. ragiono Questa misera vita, che mena il popolo, gli ra neces– sariamente sentire il bisogno d"illudel'8i nella finzione d'una relicità. a,•,•onire in paradiso. E la classe domi– nante, che ben lo sa, ripete il volterriano: se dio 110,r e1i8leue bi1og11e;•ebbe invenlarlo. Dia,•olo! « è nocossarin una religiono por il popolo. » So no, corno potrebbe resistere in piedi il baraccone sociale, or cho l'Aventino non si lascia pili persuadere, corno a· bei ..tempi della r,L,•ola,dall'apologo di quello spiritoso di un Menenio Agrippa! Per tener rassegnalo il popolo, convicn in– gannal'lo con la speranza del bene celeste, o spaventarlo con la paura doll'inrerno. I.a religione è una salva– guardia. miglioro delle baionette. f: logico il sen. Negri, quando chiell0 il catechismo nello scuoio elomeniari: logico CrisJ>i,quando ma.niresta la convinzione, che a por riparo alla <lf!bdcle borghoso attualo occorrano dei mezzi morali J>.ro"entivi, cioè un buon accordo colla santa chiesa cattolica. apostolica romana.. F. logico, pre– vidente, sapiente quel signor Gaetani, ricco proprietario di Casteltermini, che nell"adunanza doll'I I rehbr•aio a Palermo, nella quale i grandi propriotari siciliani si costituirono in lega (ecco dei Fasci, por esempio, che nessun go,•crno scioglierà) o si pronunciarono contro !"intervento dello Stato nei contratti agra.rii, contro lo spese obbligatorie specialmente por l"istruziono, e a ravoro di un elevamento del daiio sui cereali, reco vi– vissimi voti per l'introtluziono nello scuoio del cate– chismo. Hanno ragione: ci \'UOL il basto all"asino. IX. La fine delle religioni. Come già.dissi, nel socialismo l"uomoritrova sò stesso, ed il fantasma del ,•occhio dio svanisce. La vita di\•enta ( 1 ) DAKOUNINI!, Dio e lo Stato.

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