Critica Sociale - Anno IV - n. 5 - 1 marzo 1894

70 CRITICA SOCIALI! dimostra con lucidità matematica nell'opuscolo già rammentato - i proprielarii terrieri, coll'affamare la nazione, credono bensì di fare il pl'oprio van– taggio, ma in realt...1\. non lo fanno. « La 1·endita fondiaria, per virti'1 del dazio, fa. la corsa del ciuco; un gr':ln passo tutto in una voltn, o poi si ferma. > E non solo si fe1•ma,ma 1·et1'0Code. l nostri agrari i, cho non vedono più i.n I:\ deHa punta del naso, sono anche - per giunta - camusi. 1 oi non abbiamo in Italia nn p:wtito socialista cosi fol'le che possa, sul SCl'io, come ha fatto il g,·uppo socialista francese por bocca di Ouosde e di Jaures, proporre il monopolio allo Stato delrim• porlazione dei grani, rimanendo b..1.ttuto, è ben , 1 ero, alla Camera. ma preparandosi con tale p1-oposta una magnifica piattaforma di p1·opaganda nelle cam– pagne a vantaggio ciel partito. So i nostri de1>utati, Agnini, Prampolini e compagni, gh·assero per lo campagne d'Italia a fal'O una simile propaganda, ci sarebbe il caso ch'essi fossero Oschiati dagli stessi mezzadri e piccoli propriefal'ii, cosi è nulla l'educa– zione politica dei nosfri rurali, così enorme è fra noi l'ignor:rnza dello formo pii, elementari del fe• nomeno economico. Ma ciò è poco; noi non abbiamo neppure una bor– ghesia s,•iluppata e cosciente, una bo1-ghesia indu– sfriale, che sappia, come in Inghilterra e in Ger– mania, 1"0Siste1-e alle pl'etese feudali degli ag1'a1'ii In nome delle prop1·ie iucluslrie e dei propri com– mc1·ci, in nome del pili moderato possibile tasso dei sala1·ii. In lutti i paesi capitalisti le varie forme di reddilo accesero batL,glia fra loro, o dalla bat– Lsglia briciolo di bottino caddero al proletariato, che potò cava,·e qualche frutto dallo lotto degli avver– sarìi divisi. Da noi una forma di sfruttamento si innesta sull'altra en,.a lotL,, o tutto e due, d'amore o d'accordo, gravano sul p1-oletariato che le soffre in pace, docile e frasognato come un armento. Noi siamo, in fondo, un paese da stati d'assedio, da tri– bunali militari e da gabolloti, un paese tntto da galJella, cominciando dalle opinioni dc' suoi rap– presentanti. Un tale paese ha t Crispi e i onnino che si me1·ita, e non è che giustizia. , Noi qualche volta pensiamo che non ha forse tutti i torti il deputato ex-socialista Maflèi di volergli dare anzituito una gran l"Crniciatura uniforme di concime, e ciò come un primo passo alla soluzione della questione sociale paesana. Ciò por1'0bbo in migliore armonia il materialo col momle, farebbe florh·e de' c..·woli pili grossi pe1• le ver7.ate all'olio dei nostri ideali mezzadri, e chi sa che i torsi ru– besti, che ne resterebbero. uon ill\ 1 oglias 01-0 qual– cuno anche a servirsene. Oggi. da noi, anche i to1-si cli cavolo giaciono inoperosi. Not. Ripercussione delle imposte uisalarli In tema tanto controverso non ci em ancora riu– scito di ro1·marci u11concetto chiaro o preciso.quale deside1·iamo avere di tutti gli argomenti di eco– notnia politica. Non ci persuadeva l'opinione cli moltissimi socialisti che le imposto sieno tutto e completamente ripercotibili sui la,·oratori; ma, se tentavamo le visce1-e del p1·oblema. molto inCOI'· tozze ci assalivano. L'articolo del Maironi, nell"ul– lima Cr-iltca. ci fu occasione a di~iparo ogni dubbio; e giungemmo a questo risultato: Il ragionamento rigido e ipgliardo dell'amico Mai,•oni prende in considerazione uno solo degli elementi che dete1·– mina110 il salario: l'inte1·esse della borghesia; gli B1blloteca Gino Bianco altri, ch'egli trascu1-a, modificano ed imrertono ia parte le sue conclusioni. Inflitti,: 1.• E inesatto cho ti sauuto àcl sala1·to sta detenntnato sor~TANTO da clò che è st1·ettam,enle neccssa,.10,vei·chè atrt,utust>·lale sta garanttto l'uso tiella quanutà dì lavoro e/te gli abbisogna. 2. 0 In ogni modo, dato che il salario fosse de– tormiuato solo dall'inleresso della bo~hesia, esso non raggiungerebbo mai quel limite mrnimo oltre il quale non fosso pi\l possibile ridurlo ancora senza interrompere l'esercizio dell'industria; ossia, anche sul suo minimo sarebbe ancora possibile una ri– po,-cussione di imposte. Pe1• ispiegarci bene useremo anche noi di un esempio. Poniamo che una data merce di uso generale sia prodotta da un solo individuo. Il petrolio, salvo eccezioni insignific..'\nti, si tro,•a in questo caso. 'Putti i potrolì d'Americ..'\ sono venduti da un sindacato dei p1'0duttori di coli,, il c1uale, por completare il monopolio, si è accordalo con un analogo sindacato della Russia e del Caucaso Cosi tutto il petrolio del mondo è ,·enduto da una sola associazione, che ne Ossa il pl'ezzo a suo libito. Ebboue, ci chiediamo, a che p1·czzo il sindacato dei pot1'0li vende"\ il suo prodotto! - A cento lire il lit1'0 è p1·esumibile che non ne venderebbe una latta; a O centesimi probabilmente non coprirebbe le spese d'e:Jercizio, o in ogni caso ogni profitto sfumerebbe. E,•identemente quel sindacato, benchè senza concorrenti, vender!\. n quel prezzo che gli dia il massimo profitto; massimo che risulta dal guadagno netto su ogni litro moltiplicato poi litri ,•e1uluti Se aumentasse tal p1·ezzo, la quantità di J>eh-oJiovenduto diminui,~ebbo in proporziono pii1 rapida del guadagno unitario; onde li guadagno scemet'Obbe. Se poi ci domandassimo: - Quali sono gli ele– menti, che clete1·minano il p1•ez1.0 di massimo pro– fitto 1 - Una folla di cause ci si parerebbe da,·anti, fisiche, commerciali, Osioloi:iche e pern no psicolo• giche, delle quali l'econom,a non può nè deve oc– cu1>a1-si. I prezzi di ll'aspol'lo, il costo dei succedanei al petrolio. il bisogno di illuminazione, il sacrificio cui si sottopone il con umato1·e pet• una diminu– zione di luce, ecc., ecc., sono tutti coefficienti in– fluenti sul consumo totale. In ogni modo non si può affermare che il pre1.1.odel J>ell'Olio ora corrente non sia suscettibile di un aumento senza f,une cessa1·e il consumo. In Italia, per esempio, coll'ap– plic..1zione dell'imposta d"enti-ata déi peti-oli, se ne ò triplicato il prezzo o tuttavia il consumo è rile– vante. . .. Veniamo ora al caso del salario. Supponiamo che tutta la bo1-ghesia, tutta intera, di ogni industria e di ogni paese, si stringa in un solo sindacato. Val qu:mto dil'e che la cli,•isione in classi sia uu fatto compiuto, perfetto ed univor~ale; che gli operai sieno solo dei alariati tncosclentt ed i padroni siano solo dei c.,pitalisti porfetL,mente uniti e co• scienti nello sf1·uttamento. Sarebbe questo il caso più favorevole alla tesi dell'amico Mai1-oni. Ebbene: in tali condizioni quale sarobbo il saggio do! salal"io, industria por industria? llvidcntomentc sarebbe quello minimo che garan• tisso alla borghèsia il massimo p1'00tto. :\fa questo minimo corrisponderebbe almeno o solamente a quel L,nto che occorro all'operaio por consorva1·e e 1·iprodm·re la fo1•zadi lavoro occor- 1'0nte alla borghesia! - Non lo si può dire. Anche qui gli elementi pilì complessi entrano in gioco. A

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