Critica Sociale - Anno IV - n. 5 - 1 marzo 1894

CRITICA SOCIALE come efl'otti l'associazione e la divisione del la.voro, t, tanto una leggo di natura quanto la lotta por l'esistenza, cho anzi il Kropolklne (Mulual aid in Nindeenlh ~n– lur!I, n. 163. settembre 1890)e il Kessler, decano del– l'Università di Pietroburgo, assegnano a.I mutuai aid un'importanza molto maggiore che alla lotta per l'esi– Slonzo,agli olTotti del miglioramento della specie. Ma In.divisiono dolio società. animali in classi che compiono di,·crse runzioni, non t, ancora la. lotta di clalse. Il La• rarguo si diffondo molto sulle società delle formiche: ma egli non avrebbe potuto trovare neppure un ratto che prov asse una lo tta fra Io diverse classi che coope– rano nel formico.io. Non solo: ma tutto codesto società. animali. come le primiti,•e società umano, bono a proposito ricordalo dt\l I.afurguo, vh•ono In regime comunista - ed è quindi impossibile elio ei realizzi in esso una ineguaglianza nella distribuzione doi prodotti del lavorJ. Ora, codestidati: la normalità do11a con,•ivenza o della. divisione del luoro sociale, il comunismo,la mancanza di un complOHOdi leggi o di sistemi coatlh·i per farle eseguire - sono bons\ comuni cosl allo società animali como allo primili\•osocietà umano,m &ossire stano anello al di fuori del campo della. lotta di eia.ne. Il complesso doi fenomeni.che noi chiamiamo lolla di cla.11e, sorgo iu,•eeopiù tardi, o sorgo precisamente in– sieme alla proprietà privata della terra, all"appropria– zione del plusnloro, alla formazione del diritto. Questa idea del diritto è inscindibile da quella della lolla di classe: non si può 1>ensaroall'una senza pen– sare nello stesso tempo all'altra. - o non è possibile immaginare una lotta di classe che si combatta senza rarmo principale, 11 diritto. Ora. poichè è ammesso che nello socielà animali o nello umano primiti\•o, pur essendovi divisioni di classi non v'è ineguaglianza di ripartiziono dei beni, o non vÌ sono sistemi di diritto, resta fuori di dubbio che la lotta di classe derivo. e1clu1ivamante do.Ilaineguaglianza della ripnrlizione, protetta. da un sistema. di diritto. I termini collettivi, di cui siamo costreu i a servirci dimostrano già subito che la. lolla di classe è cosa as~ solutamento diversa dalla lotta per l'esistenza., che ha carattere esclusivamente individuale. Bcnchò questa osservaiiono sia abbastanza. vecchia benchò la scienza da un pezzo rinuti di applicare ali~ società umano lo leggi cho governano lo società in(e.. riori, tult.i,•ia sarà bene notare la differenzasostanziale cho esisto rra codeste due lotte. La lotta per l'esis\~nu, secondo Darwin, è quella dell'individuo contro le dif– ficoltà.dell'ambiente e contro i propri simili por poter vivere e riprodurs.l. E sa si combatte dall'indl\•iduo contro gli altri indi• vitlui, restando uguali por tutti le condizioni esterno della lotta; cioè l'ambiento naturale. Effolto della lotta por l'esistenza à la sopra"vivenu ~oi migliori, cioò di coloro che sono dotati delle qualità necessarie por vivere meglio e meglio ripro,lursi in un dato ambiento. Por cul Il risultato limitode11alotta per l'esistenza à In produzione di individui porrettamente ihla.tti a ,·ivore nell'ambiento dato. luvoco nella lotta di cla.9s0abbiamo un gruppo di uomini I quali, spinti da un interesso comune o Imponendosicolla forza agli altri uomini prh·i di codesto interesse, croano leggi, ratte naturalmente por tutelare o consacrare l'interesso dei legislatori, ma obbligatorie non solo por chi le ra, ma auche per chi lo subisco. Por cui, in codesta tolta, lo duo parti, lo duo classi contendenti non sono, come nelle società. animali, ambedue nelle stesso condizioni di fronte all'ambiento, ma una dello classi, la classe do– minante, si trova in condizioni migliori: e questo pri– vilegio di condizioni essa do,·enon ad altro che a quella primitiva ingiustizia, per la quale i primi dominatori hanno consacrato nello leggi il vantaggio proprio o la in(elici1ò. dei dominati. Codestoambiente umano è dunque ,•iziato dal poccato originalo dell'ingiustizia, cioè della estrinsecazione di un sentimento àntisocialo. Ora, avviene tuUi i giorni di constatare nelle società civili anche il ronomono della lotta per resistenla. La letteratura francese, romantica e drammatica, ha de– scritto questo odioso tipo di ,1ruggleforlifem·; ed ò a,•. venuto cho,dopo la lettura del romanzo, dopo la recita del dramma, Il buon borghese si rolicitasse,nel segreto della propria coscienza, di trovarsi mono birbante di quello che una credula leggo naturale della società, la lotta per l't! 4i1lcn.ia, gli avrebbe permesso di essere. )fa l'onesto borghese ave,•a torto. La lotta por l'e sistenza non può essere una legge naturale dello società umo.no, come !"onanismonon pub essere una.funziono fisiologica dell'uomo; perché non può essere legge naturale di un organismo ciò cho ha per conseguen1.11 ultima la distru. ziono dell'organismo medesimo. R Infatti, so nello ag– gregazioni vegetali e animali, di fronte alle difficoltà comuni, la sopra,•,•h•onzadi alcuni indi, 1 idui de,·e si• gniftcare la sopravvh•enza dei migliori. cioò di coloro chosono forniti di mnggiorio migliori qualità per rendere migliore la convi,•enza sociale; nello società umane già aOHUedalla tolta di classe, che è prodotto di un sen– timento antisocialo, la sopravvi,·onza di alcuni individui r.ella lotta por l'oslslonza ,·uol dire semplicemente che questi indh 1 idui hanno appronttato dell'Jngiustizia gil organizzata dalla clnsso dominante, hanno acuito ter– ribilmente quel J>rimith•o sentimento antisociale. oquindi si sono poMtiin una condiziono tale, che il risultato Ji. mito del loro metododi agire condurrebbe prooisamente alla distruzione della società. E quando la vecchia nto• softa constatava che In realtà. l'uomo è lupo doll'nltro uomo, non re.covase non riconoscere od 010,•areorro– neamonto a leggo na.turale un ratto che èy por quanto frequento, in perfetta opposizione colle leggi naturali medesime. · Determinato cosi il rapporto rra la lotta di classe o la lotta per l'esistenza, accetto pienamente la conclu– sione del La.farguoo la trascrivo: e La lotta per l'esistenza. ,fra gli an imali, tende a per– fezionare l'individuo e a s,·iluppo.ro la specie, mentre essa, nelle società umane (io aggiun!Jtrei: innestandosi sull&lotta di cl&Sae),non migliora l'indh·iduo, decima la classe dominante e ne prepara l'abolizione ... ... Ritornando al mio assunto, io insisto noiritenero che la causa dell&lolla di classe stia esclu~ivamenle nella disuguaglianza. doli&distribuzione dei prodotti del la– voro sociale i che la lolla consistn precisamente nello srorzo doli&classe dominante di organizzare porroua– monte l'ingiustizia a proprio favore,e nello sforzodella. classe soggetta di ottonoro. l'eguaglianza. dolio condi– zioni. Al contrario, so rosso vera la tesi del Lafarguo, so cioà I&lotta di classo cominciasse soltanto quando la. classe dominante, non compiendo più una funziono utile, comincia ad essere scrollata, so la lotta di classe non rosse altro che un complessodel tontati,·i di codesta classe per restare in piedi, no ,•errobbero delle conso– guenie por mo inaccoltabili:

RkJQdWJsaXNoZXIy