Critica Sociale - Anno III - n. 21 - 1 novembre 1893

330 CRl'l'ICA SOCIALE (a parte gli altissimi, che cli\•idono, in proporziOne della lor'O importanza, il bottino della classe dil'i• gente, che degna accog1ierli 11el·p1'0p1·io seno), e del pal'i gli operai dello Stato, non sono meno sfruttati degH impiegati cd operai dolio aziende p1·h•ate,ma poi' giunta de,•ono r·rnu11cia1·e completamente alla 101'0 digniU1, ai diritti cli direfil\ pili elcmonhu·i (aziono polilicn, associazione,sciopcl'i, ccc.), proste1•11andosi di fronte ai padroni pubblici, di cui non sono sol– tanto i sala,·tali ma anche i sulJallernt. Il padrone privato - per usare una bolla immagine di Giulio Guesde - li teneYa soltanto per il venfre; il pa– drone pubblico, lo Stato, li tiene -pel ventre e pcl colletto. Pet'Ciò ben diceva il progetto del programma di Erfurt: « li partito democratico-socialisla non ha nulla di comune col cosidctto socialismo di Stato, col sistema dello imr1·ese di Stato a scopi fiscali, che metto lo Stato a posto del privnlo imprcndilo1·0 o 1•iuniscocosì in una sola mano il poto1·0dolio sr1·ut– tamonto economico o della oppressione politica dei lavoratol'i. :, Neppure ci sembra che siano lo grandi intraprese pubbliche - come sembra pensare il Ciccotti - quelle che rormano l'ossatura di organismi, da cui il socialismo possa poi h'.\1'1'8vantaggio, sanandolo dai ,•izi di funzionamento che lo leggi dell'ambiente attualo generano in essi. Crear·o organismi di cui si prevede il vizioso fun– zionamento, per poi doverlo irrnUl.1-e, pal'ri.\ a molti, anche a prima vista, un lrworo di Sisiro: ma a pa1·le questo, è re, 1 olu1.ione economica generale, quella che c1·ea i g1·andi 01·garlismi industriali col• lottivi, che sono - non solo unn preparazione e un aiuto - ma In J>rincipale condiziono obiettiva della società socialisla. Ed è un mero accidente che alcuni di essi, o a scopo fiscale come l'industria del salo e dei tabacchi, o a scopo insieme fiscale e J)OJiticocome le poste e i telegrafi, o ad altri scopi speciali, ,·engano in mano dello Stato. Poi· noi, in altre parole, nell'interesse del socia– lismo, semb1-a, per dire il meno, iudiffe1·cntoche il sen•izio rc1·rovial'iosia aOldato allo Stato o a Com• pagnio di banchieri. In ambo i casi - cd ò ciò che p1'0me - esso ò un g1·ando ser\•izio organiz– zato collettivisticamente in ogni sua pa1·to, tl'anne in ciò che 1·iguarda la retribuzione degli impiegati o la clisfribuzione degli ulili. E baster:\, in ambo i casi, un dec1·eto del gorerno colletti\•ista, per socia– lizzarlo anche in questa parte. Soltmto, quando le fet·1-orie di\'entano una vera impresa di Stato, i ferroviel'l di\•entano pil'tschiavi cho per lo innanzi non fossero. E lo stesso potrebbe dirsi delle miniere, delle gl'andi fabbriche, dei grandi stabilimenti di com– mercio, ccc., ecc. Che sulla po1·ta \'i sia lo stemma del governo o semplicemonto la ditta di una Com– pagnia poi· azioni o di un imp1•ondito1'0milionario, ciò 11011 allei-a punto il loro caratto1·e come ma– te1-ia adatta alla propaganda e allo trasformazioni socialiste. Che so poi, come anche avverte il Ciccotti, l'as– sunzione di queste imprese da parto dello Stato « allevierebbe le crisi derivanti dalle trasrorma- 1.ioni del sistema produttivo » (e fino a un corto segno siamo dis_posUad ammetterlo), noi non sap– P.iamo,nea.ncho m questo, vedel'e un vantaggio per 11nostro p..11'tito. Impc1-occhò lo crisi, che derivano dallo trasfor– mazioni dol sistema produtli"o, sono uno, altrcsi, dei muggio1•i coemcicnti di questo trasfo1•mazioni. 1../oconomialiborisla, coi disastl'i della concorrenza che motte capo ai monopoli indush'iali, ci giova, ;~~[!: l~~f~~~ i~~a~~es~:Cl~O~?ire:.~A~~l°ntf~~ Yersal'le la via. i~ pc1· tutto ciò che noi vediamo l'utilità dei ser• vizi pubblici pe1· il socialismo, dopo o non 1wtma cho il socialismo sia insl'au1-ato. E questo coso ossel'vnmmo perchò ci sembra che il Ciccotli, pur combattendo il socialismo di Stato, gli abbia poi ratto, nclrullima pal"le, 11-oppo con• cessioni. In tutto il resto siamo con lui pienamente d'accordo. Tutto le leggi e i p1-ovvedimonti, che sotto forma di socialismo di Stato saranno strap1>ate alle classi dominanti per la difesa del lavoro, sa– ranno utili alla nostra causa; ma saranno utili in quanto s.·u-anno strappale, non dalla nostra ade– sione, ma dalla nostl'a op~izione. dalla pressione delle nostro forzo tendenh alla meta ultima che di gran lunga lo oltrepassa. In quosto senso si spie– gano o si debbono interamente app1·0,•a1'0le deli– berazioni di taltic..1.parlamentare p1•eso 1101Con– grosso di Reggio. LA ClltTICA SOCIALI-!. SONO SEMPLICI PAROLE? llorgltcsl, socialisti, proletari e lavorawri. Il settimo comandamenw. Noi giomali di Bruxelles s'ò accesa una polemica d'indolo filologico-:socialeinto1•00 nl valore di alcuni clei termini che il conflitto politico delle classi ri-– chinmn più frequentemente sotto la penna. Avendo il direttore dell'Jndépendance Beige chiamato ea;-b01·ghese uno dei capi di quel partito operaio, il Volders - ecco come questi gli rispose nello stesso giornale: Dnuellts, 15ottobre. Sig. direllore i,i capo dell' « hidC}:>emlattce •· Noi riprodurre duo estratti doll'arlicolo del l'e11ple, por dare ai vostri lettori un'idea dolla.tesi che direndo e llcllo stile che adopero, voi mi qualincato un ox bor– ghese. Non sono mai stato borghese. Esouncho lo rossi stato, ciò non muterebbe nulla allo mio convinzioni. Ilo sompro vissuto del mio salario. Permettetemi - sarà rorso interessante - di diro quello che ò un borghese, amuchò voi e i ,•oslri let– tori sappiate esattamente, secondo la. terminologia., il valore e il significato di questo vocabolo. li borghese ò colui che vh·e della sua entrata, della rendita. di caso e di terre, dell'esercizio d'un commercio o d'una Industria qualsiasi. li proletario - val meglioadoperare questa par'ola - è colui cito dipende, poi pagamento del suo salario o dol suo stipendio, da un borghese; sia J>0iquesto ba1t• chioro, commerciante, industriale o proprietario rurale. li proletariato attualmente racchiudo, non soltanto i braccianti, ma un numei-o considerevole di lavoratori intellettuali. I chimici e gli ingegneri, impiegati nei grandi sta.bi · limenti industriali o nolle ,·aste industrie estr attive, sono pagati come gli operai; ve no hanno che guada• gnano mono. Lo stesso dicasi degl"implegati, commossi ed agenti d'ogni ordine; son sottoposti alla. logge dol salario - come i giornalisti pagati a. mese - e pel pagamento dipendono <laiprincip1tlo. Per quanto mi concerne porsono.lmonte, poichè mi

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