Critica Sociale - Anno III - n. 20 - 16 ottobre 1893

CRITICA SOCIALE 310 Dunque: il lavoro eccessh•o,ala per durala, sia per Intensità, cagiona lo spossamento ncrvo•muscolare, in• generando l'anemia, cioè distruggendo il corpo del la– \'Ol"l\lore.Duplice rimedio O questo: a) nutrimento con– centrato dell'operalo; b) riduzione normalo delle ore di lavoro, (Co11ti11ua). AV\', A. DE D&LL,\, Se qualcu11<1aoesse disponibile ti J.' Numero dt quest'anno della Critica Sociale. e ce IO 1·tman– dasse, be" custodito da fascia ve1-c1,ènon st sctupt, cl farebbe un t1ero faoore. LA. VITA IN PAUTITA DOPPI! Oli ultimi niluppl 4ell'e4uoaslono borgho,e,(') Ad Imitazione di certi .Agtmla, cho si distribuiscono ::~~,~~d~Ol~nf:toz~iri p '/1 ~d~~~ 1l1,,';:~1 c:i~ni~a~~~o;~ei~ ~:,~o~o~o ;1 t tt~~o~~P/~~•~ir;~•a c1ro 1'fi!':! 0 • qcur~~ :~t::~.~! ~ ~r:diu:· i!:rt~:~if:8:1\~"~c~vT:m'~ 01 i~teèai~ rattero più nero, dicono lo spirito dello. compilaziono; lo scopo cd Il mezzo. Il mt:i;o, elle ò morale o peda– gogico lo ,copo, che è morcan1ile. t-: diclnmo « mercantile • non solo lllludcndo alla ,·t– clame, che ,·i ò ratta, a.1n..:nioneCooperath·a o in genero allu lnlrnprcso cooperalivo commerciali, i1alinne cd estero; m& anche pensando all'intento educativo che ,•i si Insegue. L'idealo del signor Ourroll ò di munire ogni J~: 0 c~~li~ndf ~g:n~1:~~ 0 ~'.l~~ 0 nt~~I~~~\ 1 !,,;;!~ti/{J~:1I uomini ratti non a~de occuparci), dopo n.verlo intestato o da1ato corno un 1sLrumentonotarile do,·o inscrivervi a.I suo giusto luogo, tutto ciò che gli 'anitine di ,·edere: o di rare, o di apprendere nella giornala. c1Jminciando dall'elenco do"suoi co11o.«n1; (lasciamo al compilatore :~1~~r~1r:i!ì~~::a <IJ:~:e ~=:1:v:~ 0 dfi~hr:s!iog~: g_ran~i maga.:zi11i, ecc., dimorante in MUa,t0, Pa/a;;o nor,, ecc. laQ~nf ~ sji pc~~edn~:e ~r~e~~~~o;~l~~:rr~~c~~t ~;:~\~~:1l~ rare l'opera sua nelle edizioni future modestamente la. esponiamo. La prima. colonna o, co'm·ogll la chiama {inca, dolla P"fiina.doi con0teenti. ò Intitolata: cou1wmè ~af{'::,"· ct~/ 1 ~~Ìati1~!~fo d~!~a~{n~,~~n~~~ 0 ~?te~r::~~ cosa corre liscia. Ma quando la. comuccllle rosso una donna, marltalal Quale san\ il cognome da scrivere? Il suo di fanciulla! Quello del cuusortof Tutti o due? ~Sl~~o;arÒc~~i. i~~)~•'èO~i::t!o ~~ia~~f~~~e b~ft 1 ~~';!~~ pl!N,. questto!1e di r~brica - tutto un viluJJJ)()di que– stioni mornll. legali, antropologiche, cho potrebbero ~~rl~a~~/~g~f,~~~nto lo spirito del garzoncello ... o girno~ ~onp,~~gli~~ t~~11: 11 ~~: 1 1•i:·r~o~~I t~!~a~:d~~~ 0 ':ff; pnglno sudato (i fatti, mono malo. dovono scrivervisi « il ))iù rla.ssunti,•amente possibile •) gli R.\'\'onimenti della loro quotidiana esistenia; la nobil arto doi Rous– seau, dei Pellico, dei Napoleone I. Qui ò raccomandata ~f::~~m:,~!-:,.r1;;s~;::w~:in:.1re"~a !ap~r~i~~: !~ 1-: da augurarsi che gli alunni ~r,ettrillO J>iùdel ma&– s,t.ronello sludi~ della lingua o della grammatica ita• liana. Ma ad evitare elio lo « mio memorie • si riem- e;:?~ :~i:~r~~:~~~tt~\~,?n:ii1fl'~:, 1 io~ ~:~~nsd.~ di scrivere soltanto i ratti o lo hloo « <l'imporla,ua • non quello, diremo cosi, dol « commorcio di dettaglio .' La. rubrica dello memorie ha, secondo l'autore, un"alta importanza educalin, perchè, nulla dovendo celarsi til giornale, quando Il gionno ,·uol rare una scappata. si 1ro,·erà nel serio imbarazzo di doverne e macchiare lo pagino •· In simile frangente noi consiglieremmo al giornnc, quaudo mal, di r1\rla senza scrlvorln. Pensi il gio,,ano cho Il\ blbllo1cca dello suo memorie - un ,•olumo per ~l~~I~ PuC:1~~?1'rf.e~!d~~~or~·e:l~c~ 1 ~ ~rl~li nf~\~,~b~~~~ la responsabilità. della scalpata f•tta, poserebbe sullo su~ d~s~ 1~e:!~::~~ ~-~~°go~lg 1 su:,::f o· e Jl &nclullo cho registrerà. I primi soldi avuti in– dono o guadagnati con I& propria buona condot1a (ù1 T~~':i,~ 0 -:':,'~~nc:!):t':~d~• :~~:~1!T od: 0 c 't:~f: li ha spesi o facendone un riassunto ogni meso (un ,·iaut.mto del niodo1), se persevererà. in quesl.°ottim.1. dis,Koslzlone (11ella di81}0Si-:io11e 1olla11101), difUcilmcnte :tsor\): 1 o v;N,~~n n~~il~l~a~1?,~~[!·rf i!:!~ 1 !1Ts~i~:lg;:_':~ 1 : I;\ flc~lt~~~o~~Ye 0 ;~cl1\~·n~i~!~f~ 1 i 1 ,~zirl~i~O ~; ~fio 1 ~~:~ s::t costretto a fidarsi doi 1erzi • (i terzi 10110 poi il J)t'Os• ,im ; e ila bc11e cl,e queslo 1ccttici1mo J>rudenle, _per q11a,110 t)OCO COOpc!ralioo, ia i11culcato /iH dai pruni 01mi 11c1t~rgi11i cuori i,ifa11tili); poi e 1>erchòs1 sarà abituato a provedere i bisogni straordinari o pcrchè urà cos1antemeote sott"occhlo delle cirro <'ho lo cons.i• glioranno a non sciupare malamente il 0-utto del la.,·oro suS!o degli altri •· •· Biusto: il frutto del IM•oro,spocialmento del la,·oro deql, allri, ò meglio che il gio,·nno lo sciupi bene, an– :r.ichòsciuparlo malamente; !"hanno gih. sciuJ>ato mala– mente gli alh•,' lasciandolo godere a lui. Ml\ non basta. Oltro lo mcmo,•ic od i conii, c'ò anche l'inventario del libt·i: o quello dol libri avtfli e <lati a f.~~r;l1~n:11g1~~~~~~!',~\~:1~ '(~'t! ~ii.a gio,•inet1i i11111unorati!);e quello dei do11i falli e dei do11i t·icecma, colla data, l'oggetto, Il do11ato1-e (o il ri– ctr:e11le) o persino 1'occa.,io11e; perchò ò l"OCCMione che fa l'uomo donatore o l'uomo rico,•ento. Vj lmaginate ,·oi di donare ad altri una cosa ch·egll desidera. pcrthè egli la desidera. poi piacere di rargh un piacere l ~o, oorto; ma. giusta le regolo della. suia eeonom1a che ra l"uomo 111pcrio,·e, lo regalerete noi suo gonolliaco, od onomastico, o in qualche altro giorno solenne. F. rlcordato,·I di annoiarlo. La mano sinistra non tleYO sapore ciò che ha dato In destrn., ma In. destra può sa– perlo o dovo confidarlo al gion,alc. Porchl\ oltre la. ri– conoscon:rn propria per l'avuto, sia rcgoln1·111ento por– tata a libro - nell"idenlico numero o (Ol'lnntodi pagine o di fi"clic - (poche, a buon conto) - la. l'iconoscenza altrm per lo 11>e10. Noi, quando un nostro marmocchio, lueingaio dalla rilegatura rossa o dorata, ci ha portato ,•ia, approprian– doselo, il Mio Giornare del Butl'oli, ~lnmo s1a1i colti lcttoralmento da un brivido. Ma ci siamo subito rie-on• ror1at1 quando ,•cdemmo che, nello/f11cliedello memorie, dei conti, dello lttlere e dei dom, erano posti ad allog– glaro una. quantità di cavallini a mati ta, d i uccelletti poco verosimili, di J>rofllifantastici, lii na.si, di sbozzi, di caricature. Mono malo - sospirammo. - Tu non diventerai uomo d'ordino! UN JJANOAIWTTU,:IU~. BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO. DAUDEI.AmK C.: I fioridel ■aie, con 1>rcra1ionodì T. Gau– thier, o a,rgiunto di studi critici di Salnt.Beu,·e, As– sclineau. IJ. l>"Auro,·illy, Ocschamps. ecc.; prima Ira• duziono In prosa. dì Riccartlo Sori-:og,io. - Milano, i-:. Sonzogno, 1893 (L. 4). Può esser dubbio, se, trattandosi d'un poeta cosi tino, origilllllo o complesso, mctle,•n conto d1 tradurlo da.I rranccso nl lettori italiani; so cioò dei lell<ri nostri che pouano gusla,•fo ,·o no sia molli cho non sanno il n-an• f~vS:,• t~!~O~l~ 3~,o~gn~~l:I~~~ ;~I r~~~;: :n~ill~~n~i'~ir~a.è oncomlabilissima.

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