Critica Sociale - Anno III - n. 18 - 16 settembre 1893

CRITICA SOCIALE 277 del nOfltro. In essi la persona. soverchia. il partito, il quale ne dlven1a strumento o sgabello: rra noi è l'op.. posto. Questo dh•eno concetto di metodo rispecchia del resto esattamente, nella ,·ila del partilo, 11dh·erso ideale della convivenza civile. Per gli uni la società non può essere che l'umiliazione, la rinuncia o lo 1rruttament.o dei molti n vantaggk> dei pochi; por gli altri, poi socii,listi, ogni srrntfamento anche moraU dovo eliminarsi e, nel– l'eguaglianza dei do,·eri o dei diritti, do,·e pre,•alere sovra ogni altra cosa l'interesse dell'universale, la leale e sicura osscr,·anza dei patti liberamente accettati. Quanto a quei giornali che tronno, come il dottissimo l-.:C01tomi1ta, uno e s1rano amalgama tll principi • la proclamata sftducia di massima nelle rirorme che può concedere la classe borghese o lo 1rorio di organizzare il proletariato a11clte eltlloralmeute per str:ippare a quello. il 1>otere,gio,·andosi nll'uoJ)O ezinndio di quello rirorme par1.iali cho ossa, c1unmin facendo, sia forzata n concodoro, e cha pe1· sil,tes,c non snrobbero che dei 1mllio.tivi-- noi 0011 possiamo che consigliarli a rinfor– zo.1·0 un po'lo. loro logicn o la loro lloltrina. Vedranno allora che questo e non altro è Il criterio costantemente afTermti.to, non aolo dal socialismo tedesco, mo.da tutto il socialismo Internazionale - il solo criteri o veram ente sclcnliftco o coerente, ugualmente lontano do.Ilametaft• sica nichilista deglì a11arc.hiri anche borghesi (quali sono i liberisti) e dalle ranciullesche illusioni dei poui– bililli d·ognl razza e colore. La deliberazione per l'unione dello rorio dei rerro• viori - i ,•oli di simpatia. mamlaU alrcstoro o la pro• clamal& solidarietà coi braccianti del bolognese e coi minacciati Fuci siciliani - la conrermata fiducia nel– rorgano centralo del partito, malgrado i ,·a.rii appunti moUiHII,o la riconosciuta necessità di BOStenerloe mi– gliorarlo - la ricostituzione del Comitato centrale in un .:consiglio nazionale> più largo, da eleggersi dalle regioni, rlmmnendo in Milano la.Commissione esocutin1 del Parti1O-1'11ccordounanime sullo principali questioni lii org11nizzazionoo di lotta, sia fra i prolotarii residenti, sia. fra gli emigrati; tutto ci ò od ni tro ancol'O.,che oc– CUJlÒ il Congresso per tre g ;orno.to di lavoro assiduo o soriisslmo, lllmostrò o rinror zò \ 1 iem oglio lo spirito di unione del Congressisti, sratando la leggenda dei socia– lismi regionali, o giustificando appieno lo nobili parole collo quali Andrea. Costa.chiuso lo sedute. Uno spirito d"unlone tanto pili noto,·ole. perchè associato alla libera e qualche volt& spietata critica dello persone e degli alti, rh·elante un'educazione di Indipendenza e dl con• 1rollo anche ,·erso sè stouo, della quale nessun altro partito saprebbe dare l'esempio. 1-: sor,•oliamo - percl1è lraltata dai giornali quotidiani - alla parte più esteriore o più appariscente del Congresso, agli entusiasmi in· tcrna.zlonall suscitali dal Vanderwelde, alla grande di– mostraziono del contadini doll'Emllla, educati a. un religioso renoro socialista. dall'opera impareggiabile del Prampollnl, ai discorsi In plcn'aria cd alle passeggiate di proJ)aganda, ai cordiali rapporti stretti rra i delegati degli opposti capi d'Ila.Ila - tutte coso che ebbero pure la loro lmportanu e non manchcMlnno di spiega.re la loro efficacia. Dobbiamo certo attribuire alla. immaturitit. di certe adesioni colloUivo - assai pili che ad una ,•era impo– tenza. ftna nziaria. - l'assero stato respinto il contributo persona.lo del cinque centesimi al mese, che avrebbe Gn Baco assai pit, ringaglianlito, che in questo Congresso non si sia ratto, lo rorze economiche del partito. Ma noi, ronvinli della necessità. del pronOOimento, non lasce– remo presa; e abbiamo ftducia che Il Congresso,che si tenit l'anno pro!lsimo in una t'ittil della Homagn&,lo trarrà In porto. Ma il Congresso rh•clù anche le 1>a.rtisulle quali il partilo non ha ancori\ lavorato abbastanxa. Sullo que– stioni speellLII di organiz:r.azionee di adone economica e po litica esso s i seni\ impreparato; si tenne perciò· sulle genera.li e, cautamente, rin,,iò al prossimo Con• gress o la dete rminazione più precisa. f: s1ato ftssato cho la que&tlonedella propaganda nello campagne sarà una delle principali. Ma. a.nelle nell'llmbito politico il ,·enturo congresso a,•rà dinanzi a sò un COmpito llei pili rile,·auti. Col riftutaro unanime una J)roposia tendente a ren• doro tutta negath•a l'azione dei nostri deputati (!'o.sten• siono dai \'Otl) o coi ,,ari accenni di pl'oposto positivo lii ordino lcgislntlvo o politico che ,•cnnor'Olanciati da più ptu·ti scm:n che si 1>0tosso esau1·ir·uola discussione, il Congresso mostrò la sua intenzione di proporre ai deputati socialisti una serio di disegni di leggo,di cui d ebbano r arsl gli araldi nel Pnrlamcnto o noi paese. I deputa.ti stessi, i Comita.ti regionali o la stnmpa del Partito debbono ora cominciare a meditarvi o a.discuter,•i attorno. Noi, per conto nostro, non verremo meno a questo dovere. Certo, noi non siamo un partito che debba aver rretta, percllò le riuscile l'rettolose sono mira.ggi ingannatori e nessuno può roriare gli eventi. Ma.so' non dobbiamo a,·cre rretta di riescire, dobbiamo a,·ere rrella 1ieròdi raro tutto ciò che renda la rutura riuscita saldo. e sicura. I fati precipitano, o sarebbe il ...._ nostl'o diso.stro so ci scavalcassero. (t-k,) La morte del radicalismo 1' 1 fA ,r•JHI'- ,., .. ,tu .. •tu.JNI ....,..11 lrucnl) }; lo stesso Millerand che ce l'annuncia, egli che de\·e pur intc11tlersene.Non ù inutile indugiarci un minuto davanti 11 questo morto o forgli Il processo. Ofa lutti lo sentono: esso ru un princi))IOnegativo, come lo sa• r:tnno tutti I « r,Hllcalismi•• poichè ossi non si basano che su una o.ffol'ma1.iono scntimonta\o, che può cosi caraltorlziarsi: un vago desiderio di rirormo, senza metodo nù organizzazione per sostenerlo. fai è la medesima. cosa in tutti i paesi. Pigliamo la Germania..,ove il partito (l'ti1im1igtJ precorse nell&dis• ratta il pa.rtlto radicalo rrancese. Separati dai nazionali– libera.Il cho rappresentavano, corno gli opportunisti francesi, una. politica.d'interessi o di egoismo di classe, I r,·ei,i,rnige, col loro capo, Riclller, 11 tro,·arono rra il socialismo scmpro ere.sconto e il partilo capitalista che ognor più si concentra. Troppo liberali por unirsi alla loro classe, troppo angusti e ma11ce1te1·ria11i d l'Cduto per intendere il socialismo e la lotta di classe, si tro– ,·arono stritolati rra quelle duo rorzo. (f) Questo Artkoletto non ~ del noatro aacco. I.o 1tampa, dopo le elealonl, Il s«l-llttlte di Parlrl. Ma rlll)KC.hla COll bene e t:Otl In bre"41 un.a condlllone di cOH e.be 11 ~ o«nl rlorno ph} uni– Tenele e pe:nplcua, che cl pan ben fallo di 'IUI riprodurlo. - Fino a poe·anal era quu10 Il • dot1rlnarl1mo • del toelal111i; pe:r poco non tu, • dlrltlura la nostra • UIIITcrla •· 011I, di anno tn anno, di clulone In el..:lone., un pano dopo l'al1ro, 1lamo riunii II tale, che le MMC re pro(.ale • dollrlnarle • ll&n per dln• nl,. ra,)pa,1n1g1rlo del piè 1r1~1,1e.. "'° comune. (I.A C"RITICA).

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