Critica Sociale - Anno III - n. 13 - 1 luglio 1893

200 CRITICA SOCIALE significato preciso; il solo esatto e giusto. E dalla di– menticanza del medesimo termino dipende pure un·a1t-ra osscr,·azioneldi Greyario; il quale si domanda:e L"afTer– mare elio il Parlito dei Ja,·oratori tendo la rh·oluiione la non {do,'Tà generare conrusionof > No, amico; perehè nella proposta nostra. ,·iene 8peciftcato di che ri\'oluzione s'intenda J>arlare; onde, am:icbò confusione, avremmo chiarezza o precisione. Nò pil) folico è, secondo mc, un'altra obbiezione di Grff}ario. Dice l'egregio commilitone: e l.'affermare che un partilo essenzialmente rivolu– :lionario tendo alla rh·oluziono,110non includo !"ipotesi che ce no 1>0ssaessere uno che non vi tende, vorrà dire che a questa parola n dato un signiftcato dh·erso da quello che ha.• Anzitutto la deduzione non ml paro logicamente no-– cosso.rin, giacchò il programma d'un ))artito è sempre un'onuneiaziono do' J>rinclpi rondnmentali o dei criteri cssonzlull del metodo; facondo lo stesso ragionamento lo poi rei dire altrettanto dell'allollzlono della. proprietà prlnitn del mezzi di produzione, ccc. Inoltro, dato pure cho lo sia.,non indica lo stesso Gngario due modi assai comuni cd erronei di consllloraro la rlvoluzione1 Dunque la conseguenza. del ragionnmento tli lui sarebbe questa, ravorovolo onzlchè contrarla & noi: .: ,·orni. dire che a questa parola n dato un significato diverso da quei slgnlflcail erronei tanto diffusi; od almeno che il signi• flcato suo com·iene precisarlo per non confonderlo con questi altri.> Voi,caro Turati, dite infine essere meglio dimrulrare cho questi altri modi di ,·edcro 1,011w110ii ,ociali,mo, ma la .n,a ,iega:io,ie. Non so so tutti ,·i seguirebbero in quest'nfrormazlono apodittica; m&. lo, all atnmdantiam, ,·1 seguirò. Ed allora, la questiono della n,·oluzione e dell'evoluzione non è forse un punto essenziale di dir– ferenz11Ira li socialismo \'Cro cd Il socialismo falso ed utopistico? Ed allora, perchi non enunciare nel pro– gramma, in brevi termini, la. teoria che il socialismo ,·ero prorcssa, appunto per rendere J)el"8picua ai pili l'o,•idenza del di\lario? M'ero proposto d'esser bro,·o e for'f!o ho scritto troppo; ma non mo no pento, perocchò I& questiono ò impor– tantissima. Essa non ò di J)rinclp1,cho sono pacifici ; mo. di pl't\licn o di 1n-opngand11,, SI tratta di contribuire a diffondere tra gli operai lu. snm, teoria della ovolu– ziono, Jcstlnuta a. disporJcro un cumulo di errori e dissipare molti dubbi. F;ssa, poi, ò resa d'attualità. dal– l'imminente Congresso, In cui sarà sollevata. Cordlalmenlo \'ostro EU0E:0.10 FLORIAN. Intendiamoci bene. Noi non \'Or1-emmo pe1• nuJla al mondo esser presi poi' gcnto della tribu di quei sofistici cho, non a,•endo dì meglio da rare, stanno por secoli a battagliare sullo parole, a ripassare il polo allo fol'molo.Que.,toci interessano soltanto in quanto rendano un concetto, non solo. ma in quanto il concetto che esse rendono rispecchi un dato in– dirizzo d'aziono o, di rimbal1.o, concorra a determi– narlo. Cosi non ci passò mai per la mente di dare l'ostmcismo alla parola 1·toolu;ione o di escludere che un p.'lrlito rh•oluziounrio possa e.,primere nel suo progl'amma como esso la inteudo e la vuole attuare, o meglio assocondaro. Diremmo piuttosto cho o.sso lo deve e fummo noi ad insistere che il Partito dei ,lm•oratori esplicasso molto nottnmente, noi programma, quale· sm o come debba procedere Bb In sua azione rh•oluzionaria. di partito di classe indipendente, poggiante sul doppio fulcro della lolla <li mestiere, p1-eparatrice delle forze economiche fondamentali, o della lolla poUUca, conquistatrice e lra.sfonnalrioo dei poteli, per l'abolizione delle classi sociali. A una sola cosa volemmo dare l'ostracismo e cioè all"equi\•oco: a quell'cquh•oco che è tanto pili in– sidioso quando si annida precisamente nella pace apparento di una formula il cui suono è accettato da tutti; ma che cinscuuo intendo a modo suo ed applica. a seconda ch'egli la intendo. In questo pro– posito di guo1·ra all'oquh•oco ci h'oviamo a cadere d'accordo coll'amico l•'lorian ed è condizione pro– pizia per procurare d"intendorci. A vero dii-o, nello sc1·ivere come scrivemmo, noi avevamo perduto di vista la formula proposta dal Cong1'8SSO ronoto, per mirare soltanto al fondo della questione, a ciò cho, su1)poniamo, ha ins1>irato quella nroposta, a ciò che suolo i11spil'a1•nodi con– simili. E un sog1'Clo pcnsio1'0 cho sta dietro alla formula, cho so no fa pa1·avonto; sbuca fuot'i o fa i suoi gunsli a cliscu:-tSionofluita. Noi nosh'O partito, nei nostri congressi c'è sempre qualcuno cho vuol essere, o almeno pa1'01-e, piU rivoluzionario degli altri. C'è semp1·O qualcuno che ha bisogno d'ingrossaro la voco poi• di1'0 le cose pili comuni e cf10 sente un certo disdegno per ~ loro che trattano il problema sociale colla stessa pacatezza colla ftualo lrattcrobbe1-o un problema di chimica. Costoro si inebriano di certo pa1-ole, aHe quali sembrano atil-ibuire, senza confessarselo, un sisniflcato cabalistico, un che di fatidico, un·emcaeia m1stc1fosa speciale. Quando non sono dei semplici commcdinnll, sono dei mistici in ritardo, gonto che :~a :~~a 11 ~-/!,~,•~,~:~,!~;u!g ~i~~!?o~!•u~:~:~B como thWJUC. Ma non pensa.noo non sanno che la bandiera non ha maggior valore dell'aziono positi,•a che si organizza dieh'O ad essa o che fra procla– marsi 1i,•oluzionari e fare azione veramente rivo– luziona,ia non \' 0 Ò m~ior rapporto di connessione che fra l'cs.-,e1•chiamati carnheri e il montare a c..wallo. 1~ a eosto1'0 che noi pcnsa,•amo quando allu– dommo alla manin di impennacchia1'81 dell'epiteto di 1·i\'Olu1.ionarf. Poi ri\'olu7.ionnl'Ì veri ed attivi quoll'opitoto non ò un pennacchio, ò In loro prop1•ia pollo. Al Cong1·osso di Genova Il\ p1'0J>0sla di una pa- 1'0la, noi p1'0gmmma, che es/lrimosso il carattere rh•oluzionnrio dell'aziono do pal'tito, ru ratta: noi fummo oppositori. Ma talune ragioni, per lo quali parocchi con,•cnnoro nella nostra tesi o la aiutarono a tl"ionrare, non furono quello cho movev ano noi. Noi combatte,•amo un pleonasmo il qua.lo, noi pro– gramma, non a,•ova altro significato cho d i lusin– gare lo ,·elleità anarchiche e scmianarehiche di coloro cho confondono i r,rocedimonti della rivolu– ziono socinlc con quelli c 10 in nltl'i tempi sc,•virono allo ri\'Oluzioni politiche. Noi 1>0nsinmo che agli eredi dol ca1·bonal'ismo ropubblicano o ai buoni ele– menti di cui fo1•micolnno i gruppi anarchici non debb..'\ il nostro J>.'l1·tilo chiudere 111 faccia le porte: sono forzo generose e preziose; ma I'admtllilur> ~o:'~'~:~d~n~t;i·!non~?~W~·~ 1 ie1f.~~~~nf::rz del socialismo scientifico; e dell"antico romanticismo non 1'8!1ti in loro pili del ricordo. Vengano essi a noi insomma. o siano i bon,•onuti: non traggano noi alla loro fodo, che snatul'a e l'impicciolisce la nostra. Molti invece, cho fm'Ono in <1uell'occasion con noi, si J?l'COCCUJ).'lvnno dell'offctto che la parola « 1•i\ 1 oluz1one, a\'rObbe fatto su e01·to società di

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