Critica Sociale - Anno III - n. 13 - 1 luglio 1893

CRITICA SOCIALE 201 conL.'ldini od nllrotlali; osso pote\!ano spaventarsi od allontanarsi da noi; con,·cnim adescarle pili collo dolci; di,•onfasse1-o1•i,•olu1.ionario sen1 ... , dirselo o sentirselo dire, como ~lr. Joui'tlain face,•a della prosa. Questo motivo non ci porsua.~e allo1-a, non ci persuadorebbo oggi; e, so non (05.50 stato un peri– colo maggiore diifi"allra J>..'U'to, saremmo stati ten– tati di rimangiarci la nostra opposizione. Questo ~pro~t~\~o~ a i~ii1~:i?Ùt~~ni:, :lt!1~~~~~~ f:d:Je ac!.:'~:i ;,~bl~~tf~~ri~"!tirui~ 0 ~ 1 ! caso di coscienza, da sbrigarsi col confessore, cioè con sè stessi, o nel qunlo non hanno competen1,a i Concilii. Ma un partito cho ha il rispetto umano cli non proclnmnrsi quollo che è, che 111nal1..a l reti– cen1A,alronoro d1 un articolo di programma; un partito, cho o.~ndo 1-h'oluzionario temo di dirsi tale, non morita di esserlo o, peggio, Onis.:o col non esserlo. . .. La formula del Congresso veneto, anche riveduta e corrottn nella nuova odiziono doll"amico Plorian, elimina OSS.'\ l'oquh·oco, rip.'\1':1. ossa ::illa possibilità degli Ol'l'Ol'id'interpret.uiono che la parola « rivo– luzione • fa nascere, nell'attualo ambiente it.'\liano, aggtunla a luUo 1l 1·cslo che il vartilo dtce di esse,·e e dt 1:ole1· fa,•e 1 li 1-'lorians"illude che essa ,•i ripari: noi crediamo che OSS.'\ anzi li ribadisca - appunto perché nasco da essi e li po11:a nel sangue. Non Cl indugiamo all'nnalisi. Potremmo chiedere: che cos'è In rivoluziono csm·essionc dcJrovoluzionoT Voi a,·oto dotto e sintesi, esplosione, condensazione•, o poto"a ~re: ma csp1·tssione? t..'o,·oluzione sarebbe essa muta. inefficaco, latente llnchè la ri– ,,oluzione non la coroni? No: l'm•oluzione, come la rivoluzione, hanno la loro espressione in sè stesse. L'una ci dà completo quel che l"altra ci dà in via di formarsi. L'una ò 1'1\ftl'acontemplata da un punto pili alto, che por1n etto d i abbracciarla intera. L'una ò il drammn, l'altrn è.la scrio degli atti, dello scene che lo compongono . E sempre il medesimo viag– giatoro che percorro la medesima via e non muta persona ,;>01•chO di tappa in tappa sia. arrivato alla mota. Prima andava, poi ò giunto. 1_.arivoluzione ò il passato .vorretto dell'evoluzione. Diciamo d1 pii1: la l'ivoluzione ò anche il pre– sente, ~ ancho il futuro, in quanto chi li conjuga abbia coscienza della succossione intera dei modi o dei tempi di questo grnn ve1·bo che ò un inle1'0 stadio del jH'ogrcsso socialo. Chi si compiace del presento, c 1i corea di ::iccomodarvisi, chi non credo alla sua lt't\Sformru:iono o non ne ha un concetto ben detonninato o non lavora per ossa, costui non è nè e,•oluzionista nè ri\·oluzionario, ù ~mplice– mente un poltrono o un incosciente. ~fa è nvolu– zionario ogni atto, anche in apparen1.:1 minimo, che tonda sicuramontc, delibo1'at.'\mente, a una trasfor– mazione mdicalo doll':UJSOttosociale - a quella frasformaziono, s'intende, che è possibile, che ò fatale, cho è voluta dallo srnlgers.i delle condizioni della ,·itn collettiva. Como si ,·cde, la differenza fra ri,•oluziono ed o,•oluziono ha dunque - oltre l'a– spetto storico che delineammo J>iù sopra - un aspetto subiottirn cho dipendo dalla volont.\ e dalla coscienza degli individui e dei partiti. Una lotta elettorale sai-:\ rivoluzionaria se lo spirito che la anima è di impossessarsi dei poteri pubblici por trasformare il congegno o la funzione dolio Stato. La fo1·mula che il Plol'ian c..'\ldcggia chiarisco essa tutto quo.sto 1 No, altro è lo scol>Oche essa si propone: « Oi si rimp1'0vo1·a ogni a tro giorno (]i fare del socialismo Iegalit.'\rio, all'acqua di rose, di escludere la rivoluzione, di ,·oler camminare ccces• sivamente lenti ... • Alla buona ora! Ecco il pensiero segreto che anima \'Oi. 1'::S.W è fratello ~rmano di quelrallro che dicemmo già sominnarchtco. Il faul fra11per rtm.agttuttton du veuple. Voi l'a,·ete accottato, in via di traosnzione, vo no sioto lasciato dominare, avete cercato di ridurlo a termini pili ragione,·oli,più sciontifici,mottondO\'i accnnto quella parola ecoluztone, incaricata di far pensare che la rivoluziono per noi non ò un miracolo, un insulto epilettico della socief:"1. ch'cssa ha u11.contenuto, una pl'Oparazione, un pl'Ocosso.... ~la è coe1·ente tutto ciò coi pl'incip'ìt ò chiaro sopratutto? Neppur noi amiamo l'acqua 4i ,·ose: quel che pensiamo dell'attributo di legaUlad l'abbiamo già detto chiaramente. Ma socondo ,•oi, dunque. l'ag– giunta del termino 1·loolu:1onc consiste nella vo– lont.\ di camminare in frotta? Ditelo allora pH1 chiara.mento: il nost1-o pa1·lito non dovo essere e:g~b~i~~~r~~~~ 0 c~=·~u~ri•ii~~1~?t~ 1 f~~ 1 J1~i.~tii~ in un programma. E sottinteso. li partilo d'al– tronde c..'\mmina secondo lo gambo che ha. ~a se il dirlo vi giova. ditelo con parole acconcio: non fate di rivoluziono - cho è un concetto aualita– Uvo, o,·uantco - l'oquivnlonto di rapidità, di rul'ia, di J~~~i~! 0 'amico, ricco d'ingegno e :mcho di ci• nismo, ci raccontnva questo aneddoto dblla sua campagna eleUorale: EgH pari:\\':\ dappertutto di et.'Olu::ion.e, che è la pal'Ola di moda, che non compromette nessuno, t.1nto è la,~, claslic..'l. tnnto si tim dO\·e si ,•uolo. ~-~~olu;~~~;e i~ ~r ~~~:!~'~::o aira::m~'.nofonia con ~(a lui allora, l 0 nosh'O amico, si dava a persua• derli. e Eh! no,non ò la ri,·oluzione, anzi è.... press·a poco l'opposto. L ·o,·oluzionef l,"m•oluziono. vedete, ~ una cosa !onta, lent..1 1 lcnl1. lenta, lenta .... - Cl impiega doi socoli prima dì aniva,-e it. I flttabili erano persuasi o l'ispondevano: «ah! quand'è cosi, la faccia puro!• li nostro amico ci racconta\'a tutto questo ridondo di gusto. Ma il Cong1-esso Veneto. se l"intcrpret..'l• zione del Florian è la vera, ha detto la stessa cosa - o l'hn dotta sul serio. Noi ponsinmo, concludondo, elio quando una pa- 1'0la, pe1•lo tradizioni dol pnoso, poi pregiudizì del momento. chiudo in sò dolio ronti d'oqui\'oco. il meglio che si J)OSS.'\ fare in un pl'Ogramma è la• sciarla da pal'to: o diro esplicitamente ..in sua ,,ece, lo cose ch'cssa do,•1'0bbo designa1·0. E ciò che ha fatto il l)arlito dei lavoralo1•i. Adoperare la }):trola oscurn por chiarirne il concetto, ò rompersi il capo nel muro. Questo dicinmo 1)cl momento attuale, in Yisla dei moth·i che intravodiamo sotto alla propo,sta, dei pericoli che ,·i sospettiamo. Lo parolo non sono che segni con\'Cnzionali; in ogni parolrl c'è un dia– voletto nascosto, pili o meno malvagio a seconda dei tempi, dei luoghi, dello circost..'\nzo.Potrà darsi che 1·op1>0rtunil.t\muti: che il dilag,u-e, per osompio, dello tendenze 1}0Sslbtllsle, trucc..'lle da socialismo, ci !forzi un di o l'altro, J>Cl' di!tinguerci. a fare uno strappo alla teorica, ad n_ccottn~il ~lconasl!'o come si accetta un marco d1 fabbrica, m aggiunta al nomo della ditta, per necos.sità di difcsn. Vorrit dire che allora i pericoli S..'\l'annodiversi da quei d'oggi, o al,101-a .... no riparleremo. FILIPPO TURATI. Pn11hiamo abtKmati e lettori, che cleboo110 ancora fim7J01•to del primo 1<m1esll·e, di maudarlo, se11.:a {ali-O, 11ellasellima11ac11hwllc.

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