Critica Sociale - Anno III - n. 13 - 1 luglio 1893

108 CRITICA SOCIALE \'Oleua do·\•ari rapporti, sen1.as.1percscenderealla prima radico. Egli in\'OCO,quasi sotll'acndosi al tumulto che assorbo. si ò lib1-ato in alto como un falco e di là, con neula vista di falco. ha potuto tutto compren– dere o tutta disccrncro la immano od inane bat– taglia umana, ,·odc1·la nclrin!licmo o no' suoi episodì, sco1·gcro il punto cui tutti, consapovolmcnte od in• ~r:w:~~I 1 1 :n ta l:i~t?!~i!~~"\l:~\ 1 ~u: ,.~ ! Ì~~ l'odierna lolla per· l'csistcm.• 1 1 qu.110la storia l'ha ~~~~o ~:io 1 ~t 1 :C~ 1 ~~:-~~~ 0 ~1cf:::1:!~1~i:: egli é stato l'epico di questa CJ?Ope.1. E~li ha a,•uta la visione dishntn di qucsL, mino– ranza che, to,inc.niandosi essa stos..-:a nel concetto erroneo di un falso bcnossol'c,affatica tlSSiduamente, smunge, crucia tutfa una maggioranza di gente umnnn, o fa cho, montro una parto s'estenua, si co,·,-ompo o s'insozza nell'eccesso cliogni cosa o nella potenza di tutto comperare; un'altra pado si logom, si nbb1·uti'ico, muo1·0nell'inopia di ogni cosa o nel– l'impotenza di compomro il noccssnrio. Dt questo fiume unmenso, in cui vanno alla de- 1·i,•abattelli infiorali. egli ha sa))uto h'0, 1 a1-e tutti gli affluenti in tanti rivoli d'o1-o, di sangue e di rango, o dal fondo di questo lago dilcttoso, in cui si accc.ndono bagliori o si diffondono canti, ha sa– Jluto ripescare i tanti cada,·ori. F.d a questa orientazione. dil'ci. dolo1-os.1.mente comica della società borghose ha chiesto la ragione od il nesso di tutti i fenomeni della sua vita appa– rentemente cosi complessa; nè gli O sfuggita al– cuna cosa. Di questo feroce malinteso. di questo in~nno c1·udele egli ha inteso l'eco od ht\ ,,oouto il riflesso per tutto: nella lotta implacnbilo o vittorios..1.della grande industria elio sopprimo la piccola, nella ,·ita non già idillica, ma animale;ca, dolio campagne. negli spogliatoi o nelle :ilco,·e dello coroUes, nei mijfi\tti inespiati dello bo,~ o dolio banche, nel grido sordo di ribellione, che ,·iene a fior di terra dall'imo ro11dodelle miniere, nello serro pro\'Ocanti. no' saloni afosi, do,·e, in una noia estenuante ed in un ozio fnticoso, si acuisco la crudolt.\ e si ottundo o si disfa la flbm di SO\!l'fllli o sovrane cli corona, di 1-0 o l'Cgino della ftuanza; in C(UCSto immenso o jl0l'V01-so sos-no giallo clell'oro, che rncoml>csu tutto; 111 questa sarabanda ful'iosa lii una folla quasi pazza ~u~1~-;~~i'iÒll~i~\1:1~ad\i\~~~l~,l~~~i\~~~d~~g!h~c:i <'Uigl'idio a~l'danlo si pc,'<10110, come in una lem– pe.gta, inutili alti di eroi, i.solato YOCidi anime buone, gemili di donne o di fanciulli: gentili fiori calpe..;lati, po,•01·i tenori cuori infranli, esili corpi lilJ)C7.Zati. Tutto questo vario o disp.. 1.rato manifestazioni nel- ~0J:~: ~:i ll~mt~~fl::"~ J~l!jn~ 1 ~~:~~~~D~a:r~~~ posto, l'ioo\'Ondo il battesimo di un nome, che è qualche volta una dcflniziouo sfacciatamente bru– i.alc. mn folico (11sso1,1111ott·, Cw-èe, /,a !Jélc hu- 1,urttw). c1ualcho nitra volta è un epiteto, consapo– volmento od inconsap<wolmonlo ironico (La con– qw:te dt· Ptassans, Le ventre ctc Parls, La {aule ae fabbé .\lottret, Au bonlu:1n· des llames, Pol– fJoullle). tnl altra ha il faro mito di una carezza o il fascino indefinito del ,·ago o dell'immenso (Page tl'amow·, La Jote tle t:fn•e, Le réce, J_/c,•ucre, La ler,·e), l.,'\lnitra è, scmJ>licemcnto cd incisiYamente, il nomo di una persona o di una cosa. una porta chiusa dich'O cui ò l'ignoto, (S. J-:. J,,'ugéneRouuon, Le lloctew· Pascal. J,,'w•ocnl), tal altra infine rac• chiudo in sò il mistet'O o la solennità di un augurio (Germinai). (' o F., a misura che l'nnnlisi. epietal. .1.ma obbieUiYa, a,•ru11..'\, nel ,·eni1• meno di ogni f orz.'\ centripeta, che n e assicur i la coerenza, o nel girare che ogni atom o socio.lo fa sempre più ,•orlicos-..1.mento intorno a sò stes.so sol fo l'azione del progrodionlo egoismo; quest a ma1- ccnto sociel..1. borghese ,•iene n perdere sempre pili lo condizioni o In forma di un organi– smo, dir'Ompondosi da ogni P,'\l'IC, cadendo a bran– delli. coir10 uno dei l..1.nti suoi Cl'Oi,ròsi da tabe (La llèbdcle). E l'immoralitA, forza emincnlemonto dis– gregatrice, che s'insinua per tutto o tutto guasta. tutto :wvelcna, tutto dissolrn c. con l'ineluttabile necessità del fatto, rendo impos..,ibile pili l'esistenza della sociefa sotto questa ro,·ma. )la, come dal sono stesso della pub-odino si s,·ol– f.'1lnolo ,•ito nuo,•o, cosi dalla stessa dccomJ)OSi1.iono ,!i quell'ol'ganismo, si appresta a sorgerne un altro pili fol'!Oe pilt sano; o I ultimo \'Olumo (/~e docteur Pascal) dcli opera, lo ultimo pagine del volume sono il voto di una speranza; ancor pii, l'indizio di una motnmo1•fosi,la fede gaglh\l'da di una l'igenC1•aziono. .\lontt'e, lontano una fanfam. festeggia con lo stro• pilo do' suoi ottoni l'ultima ipocrisia del ful'to, che si traveste da bonoflcen1 ... 1.; nella stanza luminosa, ancol' tutta imp1-ontatn. dello rocenli tmcco del– l'uomo forte o buono, che ,·i passò la riL'l amando o hworando, non rimano che la donna la quale fu sua figlia spirituale o ch'egli amò od il fanciullo sano o l'idc.nte, ch'egli non conobbe o in cui tras– miso tutto lo ultime fOt'1.0 della sua vita. E la donna pum, giovano o bolla, assorta nel pcnsie1·0 dell'uomo che amò, e a cui si abbandonò tutta al di ruori di tutto le formo venali del matrimonio e della pro– stituzione; nssorta nella vista del figliuolo, in cui entrambi rivh•ono; ha daccanto il documento scritto, ~r l~~~R:::e:::1~~i~r~~1 r:mlt!i~•ti~s~~ d~~rn~r\~ gran parlo noi manicomi, negli os1>e<lali. in turpi luoglu, di alcoolismo, di tabe, di es..1.urimooto, tra i rimorsi; e ri1>0l'landodi nuo,·o lo sguardo male1·no su quell'ultimo gc1·moglio di quella 1-azz..1. disfatta, ma nato da duo sani, ma sfuggito alla unfrersale COl'ruziono,nutre come un l'ago presentimento, una rode indistinta, ch·esso possa cssero il« 1'Cdento1-e », « il rh•ondicatore dei dit·itti del lavoro », uno di «. quei pnstol'i di popoli cho portano la giustizia nel mondo ». Così come oggi in t.'lnta parto dogli uomini so1·– gono o s'aflOrmano J)l'CJ>0tcntiIn sporanzn o il p1·0- scutimcnto che, in quosta. stessa società 1·uinanto, forse è già nato, forse cresco o sta gii, por essc1·e adulto il di\•ino fanciullo, a cui lampcgf>.ia già, in fondo all'occhio, il dolore di tutti i dolori, 11disdegno di tulle lo i~nominie, la fodo di tutti i trionfi e ch'è d~liuato a levar allo col suo braccio robusto il YCSSillodella rivolt.,1.e della yfttoria. 1-:TTORE CICCOTTI, EVOLUZIONE E RIVOLUZIONE Il votodel Congresso Veneto. Il dottor Eugenio Floriau di Venezia, che pili a\'anti illustra con diligente recensione la teoria della lotta di classe quale si svolge da un recente \'Olumo del Vaccaro, ci manda anche - insieme a un suo hworo sulla Teoria JJSlcoloyt<·atiella dlfl{l- 11W.:.to11c (') cho c1'0diamo sia il suo dcbulW nel campo scientifico o di cui s1>0rinmo occuparci fra breve - la seguente lollera: la quale ci richiama

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