Critica Sociale - Anno III - n. 12 - 16 giugno 1893

CR1TICA SOCIALÈ espressione della evoluzione. A questa parola e Ri\·olu- 1.ione• ,·cggo già. il gruppo dei timidi, trascinati dal partito moderato al nostro dalla logica o dalla bontà. dolio teorie socialiste, arricciai-e il naso, ed il gruppo dei più risoluti od arditi, venuti a noi dal partito anar– chico o dal mazziniano, rromcro di gioia impaziente. Tanto ò difficile liberare Il cervello da.gli impulsi che vengono 1m dal cuoro! È bene dunque che la discus– sione si raccia ampia sulla proposta e si chiarisrano le Ideo,affinchè nò la paura. nò la temerità vengano ad offuscare la mente. Che cosa s'intende prima di tutto per ,•ioolu:ione t La rivoluzione è l-0 1/or;o supl'emo di un partito pe,· an·ioore ai f)Olere 1eroend01i di me.::i conll·ari alle le(}oie alk i1lilu:ioni vige11li. Ma a tale concetto di ri– voluziono si innestano talora due clementi a.ffattoeslranei e elio sono appunto causo. di simpalio. per gli uni, di a.vvcrsiono per gli altri. Il primo di questi clementi ò cho una rivoluzione nasco. da.ll'iclca buQ.lla.di pochi, la. quRlOlanciata come una bomba disperda rapidamente le fllo degli avversari. Il secondo ò questo, che ella debba, come lava di vulcano, portare la distruzione e la morto dovunque passa, che ella consista in una guerra fratricida., dalla quale I vincitori non escono meno malconci dei vinti. Il primo elemento è proprio della tradizione mazzi– niana. Nell'idealismo politico di Mazzini tutto è l'Idea. e Lo Idee governano il mondo o i suoi eventi ., egli tlice in uno studio sulla Rivoluziono rrancese. Come se lo ideo piovessero dal ciclo o non ross ore Io.si ntesi dei vari bisogni che in uno. data epoca per circoslar.zc spc• cinli prova. la società.! L'idea ò come il p unto d'arrivo d'un mobile che bo. già. la spinta. verso quel punto; ma non si può dire che il punto d'arrivo ha dato la.spinta. Ili mobile. Naturalmente primi a sintetizzare questi bisogni sono gli alti intelletti, che a1>paiono come i precursori della nuova età e gl'iniziatori del moto. Ma chi direbbe che si deve a un astronomo Il movimento del sistema solare verso uoa costellaziono 1 - f: dunque ralso che l'idea buona di pochi possa a un dato mo– mento trascinare i più. ANlnchò un'iùea produca una rivoluziono ò necessario che sia ponotrnto. nella. molti• hulinc 1 sicchò il moto da incosciente si raccia cosciente; ò necessario cioò che il popolo nbbio.coscienza non solo del disagio attuale, ma anello dello cause di esso e del modo di liberarsene. Le rivoluzioni tentate dai pochi non possono mai riuscire e non sorvono che a rare dello ,•ittimo nei ùuo campi avversarl. I moli repubblicani del 70 in Italia informano abbastanza. Bisogna dunque che ci liberio.mo da questo pregiudizio della tradizione • mazziniana. Per rare la rivoluzione non solo è neces– snrio anzitutto rormare i rivoluzionarii, come por il ra– moso pasti ccio di lepro occorro la lepro, ma ò neces• so.rio cho questi rivoluziono.rii siano tanti o cosi forti da vincere immnncabilmcnte, pcrchò una sconfitta genera. la. sflducia o indebolisco il partito. Il secondo elemento aggiunto abusivamente al con• cotto di rivoluzione ò solo un11.circostanza. che spesso accompagna lo rivoluzioni, ma non ne è una legge, ossia una circostanza. che le accompagni costantemente. - Spesso la rivoluzione è una guerra orribile in cui non si dà. quartiere, un incendio devastatore di ogni cosa buona o cattiva., bella o turpe che sia.; per modo che ti tempesta. finita stanchi o stupiti gli uomini si stanno interrogando: a che tutto questo! - Ciò a.vvicne spe• cialmonte o solamente in duo casi; qu ando l a. rivolu– :.donoò immatura e parto da pochi i quo.li prendono G ro 81arco per sentlmenU generali i loro sontimenU particolari; o quando la rivoluzione non nasce dirottamento dal basso mo. ò provocata dalralto con atti arbitra.rii e· in oppo– sizic,ne ai sentimenti ormai generali. In ambedue i casi dunque Il procedimento sanguinario ò dovuto a una minoranza - di governati nel primo, di governanti noi secondo - la quale con le armi vorrebbe imporsi alla maggioranza. Noi primo caso la rivoluzione non lascia diotrò sò che dei rancori, senza aver fatto avanzare d·un passo il partito che l'ha voluta. Nel secondo gli eccessi della rivoluzione si potranno deplorare quanto si vuole, ma sono una necessità. o la colpa ricade sol– tanto su coloro cho li hanno provocati. I "inti sono costretti a lasciaro nelle mani dei vincitori quel potere, che senza. la provocazione e la rivoluzione avrebbero perduto egualmente, ma risparl!liando gli ctrotti dolo– rosi di una reazione violenta. nlassumcndo, dunque, possiamo dire che una rivolu· ziono può venire dall'alto o dal basso, dall'alto corno quella del due dicembre che portò su Napoleone, dal ba.sso come qucila. che portò su Masaniello. Può esser voluta. dalla maggioranza o dalla minoranza dei citta– dini, riuscire sanguinosa corno la Rivoluzione rranceso o incruenta come la Rivoluzione del 59 che cacciò il granduca. di Toscana. Il partito socia.Usta, come quello che deve abbattere i principi della proprietà e dell'autorità quali sono oggi, non arriverà. al potere che con la rh·oluzione. Ma appunto perciò l'affermare che il Partito dei lavoratori tende alla rivoluzione non dovrà. gonoro.ro la.conrusiono1 E inratti l'o.lTermaroche un partito ossenzia.lmeoto ri– voluzionario tende alla. rivoluziono, so non inchiude 1·ipotosi che co ne possa essere uno che non vi tende, vorrà. dire che a questa parola ,,a dato un significato diverso da quello che ha. Vorrà. dire cioò che il Partito dove spreca.re lo sue rorze in piccole dimostrazioni a base di bombe, in ri"olte parziali che ranno degli ardili tante vittime o dei timidi tanti cani bastonali; oppure ,·orrlì. dire elio si deve dare una sola battaglia finale, ma quella ha da esser cruenta, reroce, senza risparmio dì quei colpi tragici che ra.nno tanto erretto sulla scena e possono olTrire tanta materia all'arto dell'avvenire. Non ò chi non voda corno far pensare tutto ciò sia contrario alla. serietà. o all'utililil. del Partito. Non ci illudiamo! La rivoluzione riusciri" tanto meglio quanto più sm.ràmatura. nel popolo che la rarà., come pcns.'\ lo stesso Eliseo Ròclus non sospetto di moderatismo, cd avverrà. in quel modo che le circostanze imporranno. Mollo probabilmente sarà prima. la borghesia a dichia– rare la. guerra. per soffocare in cuna n.:rcole destinato a rovesciarla, ma l'Ercole sarà. già tanto forte da com– piere il volere del rato. lo del resto preroriroi che il partito, al quale appartengo, nnda.sae nl potere senza "ersnre una goccia. dell'odiato sangue borghese. UN ORROARIO. Nel denunciare due dei pili comuni orrori che offuscano e derormano ancora, nella mente di molti, il concetto di rh•oluzione, il nostro, com'egli ama chiamarsi, ureoat·lo, vede e parla chiaro e preciso come un generale di divisione. Il primo e1'1'0re- giova pararrasare - è l'idolatria dell'Idea, alla quale si attribuiscono una genesi e un'efficacia ugualmente mh'acolose. L'idea non è più - per costoroche« ranno» la rivoluzione, come si« farebbe» una passeggiata ruot•i porta - il riflesso ment.ale

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