Critica Sociale - Anno III - n. 12 - 16 giugno 1893

CRITICA SOCIALE 179 scherare con ossnIn impoton1.a o il lmnollodi certo rirol'moe di co1•to concessioni. ~fa dovo questocon– dizioni non osistono o sono appona all'inizio, la leggo non è dominatrice. E questo è il caso dell'ltalia. La ,·iL'l economica italiruia è in uno di quegli stadì di transizione che presentano la oonfusione di tutti i sistemi e di tutte lo formo. Quo.o là, a ).filano, a Lh·orno, in pochi allri pae&i la fonna economica dolio afruUamento ampio o diretto spunta; ma essa è circondata da una zona immensa o confu.s.'\ di tutto lo formo eco– nomiche vecchio. Per cinque o seicento mila operai sfruttati nella g,-nndo industria, vi sono quasi duo milioni di operai solitari (campagne o città di pro– vincia); ,•i sono sei o sello mihoni di contadini im– plicati più o meno nel sistema feudale o puro (To– scano., Piemonte, Italia mol'idionnlo) o misto di mezzadria o di salnrio (Emilia, Sicilia); ,•i sono i piccoli fltUwoli (alta l..ombardia, l•'riuli), i piccoli l )l'oprietari coltlvntori (Toscana., Ma1·cho, Lomel– ina), c'é l'economia r,rimitivn ramiglin1'0 (montagne o coste). Quosto 1>01· 11campo doi prolotar1, o meglio ~~ie.rav:r~ ~:~ :::: 0 ~~ fanr~rr~~'gt~ra, ~; la vecchia ricch87.za aristocratica o roudalo, ,•atiato :1:?r ~~~~ ~;'%°:i:t~? c~~lff 0~11!~-~ ~~f;~o~r: sono ,•ere: ma oporano solo dove sono lo condizioni f:~:~~ 1 !' ru;; !:ist~~ios~~: 1 f f~~c:~1:~ :h!si~: leggo ferrea del salario non esiste dove il salario non c'è o c'è poco. Dunque, quel gioco economico, dipendente da quosta legge, cho renderebbe rn,– stranea una riforma tributaria, in Italia non si può avere. Dunque, una 1iforma tributaria, oltre che giusta. può essero veramente roctal fsla. perc hé può riuscire nell'intento di colpire la ricche1.za . E cosi il castello costruito in aria dal Oallavre si con delle pu1-o idoo cado al contatto della osserva- 1.ionoe della 1-oalt.-\.Non basta, por ftu'Odella cri• tica o della politica sociale, impadronirsi delle leggi ~!r~i<t 0 q:e,:0!cl1;°i:.e~\:iLt ~:irr:'\ e~~~i:, dell'ambiento; In prima cosa da farsi, pensa.odo ad una applicazione pratica por un dal.ovaese o ad un dato momento, à di vedere corno e quante di quosto leggi sono a quel dato momento od in quel dato paese in aziono: non applicarle o interrogarlo tutto nel vuoto. So no, si cor1'0 il po1·icolo, come il Gal• lavrcsi, di opporro ad una proposta buona una leggo che non c'è; di Ol)por1'0alla roalL1\un fantasma. Questa. confutn.z1ono mi paro che brusti.nel resto in caso di bisogno possiamo da1'0 anche il conten– tino. Possiamo, per esempio, far osservare che anche in linea gcne1-alo la borghesia non è quella massa compatta cho il Oalltwrosi ci proscnt.'\; che ancor ossa è divisa in fazioni ed in interossi OJ>posli;che ~ 0 t:e~ i 1 :t~~. :i~1~l 2res1:~i~f ip~t~:~!!f!if~ cose dell'altra; cho dalle '8:-ite, cho queste fazioni ~ua~~; ~~~1:i ci:ef~~no; ~~'Os~:;.~~~a~ mico. Possiamo ancora far ossor,·aro che, anche dato che questo leggi oconomicho siano in azione, esse non oprano mai colla rapidit;\ del fulmino o d·un 010. dine buroc,-atico; che il loro mo,•imonto è tento o r.if. ido e che nella tmnsaziono chi ci guadagna, e. P ossiamo aggiungere che la leggo di ferro sala rio non chco cho l'oporaio è sempre abba~ sato al minimo della sussistenm: dico che c·è una letulen:.a continua a spinger,•elo; il che significa :~1to~ 1~o;~1 u~fo°l'iJft:'.<>gi ~1~~LÒ~~~1~•m~t!~ colnt'O uno di questi, por quanto J>iccoli,solleva- monti! O po1'Chè non dovremo anzi aiutarli, fnrli risult:u'O in p..1rtodnll'opera nostraT )fn In.sciamo st..'\1'0. A mo basta di avo1'0 assodato che una riforma tributarin in Italia non C una lu– stra, che il partito socinlisl.'\ non con'O dn,•,•oro il poricolo di dar mano incosciontemcnto ad una mi• stinc:uiono appoggiandola. }la del resto non lo di– mostra abbastanza il fatto che la bor-ghosia la com– b.'\tto e non la vuoleT Non lo dimostra abbastanza l'altro fatto clic i poveri cont.'\dini o la riccola bor– ghesia In reclamano o la. desiderano? I Turnti ha risposto al 1>apacho i contadini e gli operai non sono auto,·ltà in oconomia politica.. Ah, mio caro, so noi do,•essimo intoi-l'ogare su certe faccende lo autorit.1\,st..'\t'emmo freschi. t,; del resto qucsL'\ voce e f\UOStodesiderio cosi generale, so non hanno rau• tor1tà della scien1.a, ha nno l'au tol'it:\ della manife– stazione potente di un tslln.to ; ed in materia pra– tica un istinto genernlo val bo no un 1-a~ionamonto. O non è forse po1· istinto cho i prolotar1 divontaoo o dh•enlo1-anno socinlisli 1 di ~~o~~if~'m 1 ~~~-AL~~tf~ioc·:e1u~~n:v: ~~~nt~ ;~~ 1 ~ritf! ~J~~~~io;~u: qde:1 10 ~~~ italiano dirige all'aziono di un a~'O gruppo. Rd io puro non ho diroso il progetto Albertoni tanto per sò, q_uanto per mostrnro In un caso spociale lo ra• gion1 su cu1 si fonda l'azione di questo gruppo cri• ticato. Fra ,·oi e noi non c'è il semplico progetto Al bortoni: c·o una questione di indole generale o di importa.nm ma.~ima. E poichè si offro l'occasione di clunrirla o di spiegarci, affer1iamola. Essa cova da un pe1.zo.o so nessuno ne parla tutti la sentono. A me pare che sia meglio intenderci chiaramente che adagiarsi da poltroni in un comp1'0mosso falso ~:li~~~ PJiò ~~n:i~r~1 1 i \:1:~ ud~o ~!ì.~!?!~r ~o&.i:n d:::1a od~u:~i g?!S:3::i~t~ u ~ifo~i~ ~g:rc1rrre~!~u~p:~~ '}~~fl. 1 t fi-a~a;g~n:r~ngl; che In. dissimula1.ione, valo la rr!nchozza e la di– scussione. VI ò noi nostro llt\l'tllo un ~ruppo di individui, pili uomini di into lifonza o d1 teoria che di azione ~,!i l 1 :::~'\·1:o;:~~0~~ 0 r~;,eiel~~la~~ ~~insh~ 0 ::. tuta spi~rsi; i qua.li l'OStn.noun po· scontenti, un po' dubbiosi; m nnifo.,t a110 una specie di sconten– te1.1,.'\ e di in.soddisraliono davanti a.I metodi od a1- l'opom, di quelli che, por esempio nell'Emilia, sono riusciti all'aziono ed orn si t1'0\•ano fra le noces.,ih\ ~11~ 8 0 8 1~ 11 ~0~~! 1 ~1 1 ~\~~~1:i 1 ~l~ 1 ;~ti 1 ~~ ~I 1~~~ in mnno lo redini dolrazione, non paro nbb.'\SL'\01.a socfalist..1,a.bbastan,.a lotta di classe: P.,'\1'8 che non segua abba.stanz.'\ lo grandi linee della b.'\tta.glia so– cialista. o si perda in viottoli od in rninu.zio secon• dario. Rd ossi pensano alla Germania o citano la Go11nania. Ora intcndiamoeai. Voidito che noi non dobbiamo ~,~f~:a~;;t:ir~:~~:~~ i~ ':';1~1l~i; :O:/[:J~~:t~ dirò che vi ò imitn.1.ione od imit..1zionc. Imitiamo puro i tedeschi, ma imitiamoli non nella forma. mn nella sost..1nm. I tedeschi - fortunati! - si ti'O,•rutoad un grado tnlo della evoluzione capita- ~:!i~1i c1:t~~i~et~ 6 c1 00 ~i!l~~~ 1 1ofi~n~~nif.:~:!~~ questa grnndc aziono; ma ricordiamoci che ossa non diponde tutta dngli uomini, mn in g,-nn parto

RkJQdWJsaXNoZXIy