Critica Sociale - Anno III - n. 12 - 16 giugno 1893

CRITICA SOCIALE dalle condizioni. E che ciò che noi dobbiamo am– mirare negli uomini è la praticità e la logica po– tente con cui essi si adattano e man mano seguono lo svol$'8rsi di questo condizioni. E che quindi ciò cho 001 dobbiamo imitare di essi - siccome per forza non possiamo imitare le 101'0 conat.z1on1eco• nomtclle! - è appunto questa chiaroveggenza e questa abilità pralica, e che la nostra imitazione non dovo esser-ocome l'imitazione che le scimmie fanno degli uomini. la copia degli atti esteriori i1~:t~1~bb/~~~o~~•e1~ l u;~~ti~i~i:I~ ~~id:!.e 0 f! loro grandi battaglie quando Io nostre condizioni sono condizioni dn scaramuccia. E che inllne è meglio faro que.~toscaramuccia, ma vere, ma reali, ihe darsi l'aria di fare gmndi battaglie che non potrebbero essere cho battaglio finte. E poi ancora i tede1:1ehi sono passati atti-a,•e1-so a questi stadi della scaramuccia. della guerriglia, della piccola azione, con Lassallc. cooperativista, ed anche con Licbknccht o Bebol, il cui programma del 75 '.\farx criticò :lSpramento, benchè da uomo pratico non abbia ratto pubblicare questo critiche e quelle di– rette a Lassalle che dopo morto e quando 1e cose che egli criticava eran_o già. passate ed avevano gia port. .1.to i l loro frutto. E tuttavia i socialisti tedeschi rimp 1'0\'e rarono l'Engels di questa pubblicazione. E questo \'OÌ lo dimenticato troppo spesso. Ma \'Oi non venilo rorse neanche 1 .lalla Germania, ove anche adesso si ubbidisce a certe necessità pra– tiche, e dove in questi giorni i socialisti fanno tutta la loro propaganda eletto1-alocoll'opposbdone al mi– litarismo. tro"andosi in ciò coi liberali o coi cle– ricali (altro che radicali!); voi \'enite di1-ettamente dal mondo delle astrazioni; semplice, nitido, soli– tario. Voi vedete nei grandi libl'i e nei g1·andi pro– grammi del socialismo disegnata nelle sue linee rondament..1.lila irande lotta socialista; \'Oi ve no entusiasmate e r1cm1>itegli occhi ed il cuore de1la grandezza marmorea di queste battaglie omeriche: aJ·rivando 1>0i nel mondo della realtà tro\'ate molta contraddizione, molta mediocrit..1\,molta piccolez1,a; vi ti'Q,•ato in un mondo in cui!la grande azione cho sognate non è per ora applica.bile, e la piccola azione che "i si 1mò esplicare non vi pa1·Oche cor– risponda alle vosfro idee; e vi scoraggiato e vi sentito cadervi lo bmccia .. Mtl noi pensiamo o meglio agiamo diversa– mente. Ancor noi vorremmo che l'e,•oluzione eco– nomiCl\ci an,sse cacciati più a,•anti, fra le grandi battaglie a fisionomia più netta e già decisl\•a. A.neo noi comp1"8ndiamo queste disperazioni e questi sco– raggiamenti e queste disiUus1oni. J\Ja noi sappiamo di essere pur troppo in un pa.ese dove le condi– zioni economiche sono in uno stadio strao1-dinaria• mento ar1"8trato; dove c"è una mescolanza \'aga e confusa di tutte lo rorme; do,•o la forma capita– listica moderna, dal cui seno deve slanciarsi il fan– ciullo bello, ribello o matricida, il socialismo, si svolge appena dal sistema reudale e dalla eco– nomia primitiva e famiglia1-e. In faccia a queste condizioni, quale deve essei-e l'opera uostra? Dob• biamo ror'Se darci l'aria di fare il socialismo in grande, di condune le grandi battaglio definith•e del. socialismo? Saremo in questo caso pochi attol'i in scena, a fare dei grandi ee5ti nel Yuoto,col vuoto dietro di noi, E rosteremo isolati. E non riusciremo a nessun risultato. Dobbiamo forse stare ad aspotta1-eT No; noi c1·O• diamo che anche da queste condizioni un 1·isult. .1.to si possa trarl'e; seguendo una certa strada. N oi lutl~ja)~~l:S~i't/'ife~~iln~~"S!~!~ ~l:iafi~rr:~; siccome la propa~anda intellettuale non ha presa che su un r1Sh-ethssimo numero; noi per agire sulle B1bl oteca Gino masse dobbiamo porta,.., questa proP"!!"nda tra le questioni pratiche che in queste condizioni economiche si s,,olgono. E siccome queste questioni adesso sono piccole e di piccola portata, noi dobbiamo conten- 1arci delle questioni piccole e di piccola portata. Non potendosi provocare la grande agitazione delle otto ore di lavoro in un paese dove per la grande mag– gioranza. del proletariato que§ta. questione non ha ragione di e5:5eree non ha signillcato: non potendo provocare l'agitazione pel sutri-agio universale, ecc.; noi dobbiamo attaccarci a questioni minori, come questa della riforma tributaria. Noi dobbiamo in– somma essere dappertutto dove c'è un movimento di protesta e di assalto sociale della povertà contro la ricchezza, del proletariato contro 1 detentori dei mozzi di produzione. Noi dobbiamo insomma fondere e collegare il nostro nome a tutto questo movimento sociale Yastoe complesso, ma spezzato perchè uscente da condizioni economiche complesse e spezzate. E quando, pe1· forza della e,·oluzione ulter101-e, tntto questo brulichio ince1·to o confuso 8i ronderà in una grande corrente, se noi priµm av1-cmo avuto la pazienza e la umiltà di questo lavoro minuto; questa grande co1·1-enteporterà sul suo dorso potente il nostro partito. Ed anche nel compio1·e questo lavo1'0 umile in apparenza, noi crediamo di essere socialisti ; e noi affermiamo che esso rientra nel nostro programma. In tutti i partiti socialisti, anche noi tedesco, ac– c..·mtoal programma cho indica. il fine ultimo, c'è un pl'ogramma d'azione pratico (domanda dell'im– posta progressiva, di concessioni ai la,•oratori, ecc.) la cui importanza è capitale·pe1'Chè O esso che apre la strada verso questo fine; ed U cui carattoro è di essere adattato alle condizioni dell'ambiente, di non essere ash'atto, ma riattaccato strettamente alla realtà presente. E noi diciamo che tale deva essei-e il nostro programma e il nostro metodo d'azione pel momento, se non vogliamo stare eternamente nelle nubi. E per ora basta, So ~neste ossm·vazioni suscite- 1·anno un movimento d1 discussione serena e seria, io potrò 1-alleg1-armi di aver posta una q,uestione necessaria e senza dubbio feconda per l'auone pra– tica del partito. OLI~DO MALA0OUI, ALCUNI DATI DI FATfO per la polemica ul progettodi leggeAlbertonl , Solo il ratto è dl\•iuo »: suona un illustre adagio. Ecco dun~ue tre gruppi di ratli che ci manda da Bologna 1amico Carlo Vezzani. I. Il Gallavresi calcola. le. spesa media del sale per anno e per individuo in L. 1,70.:\la.sisa.elle il consumo varia Je. regione a regione; In qualcuna anzi, di salo non se ne consuma a.tratto. In altri luoghi, come in Lombardia, specialmente nella. bassa Lombardia, nel Veneto e nel• l'Emilia, la. spesa individuale ,·aria rra le 2 e le 2,50. Seeondo il D'Alessio (Si1lema lributa,·io) 111. quota per abitante sarebbe di kg. 5,86,cioè L. 2,05.Alcune ricerche che ho ra.tto nel contado Mantovnno mi danno una. quota di L. 3 e 3,50.Mottlamo per l'alta Italia una media. Ji L. 2,50. Ad esempio, una ramiglia operala. di Milano, composta di tre persone, avrà. una sposa annua di L. iPJ per sale. Poniamo che questa. rumiglia consumi in un o.nno 1200 clJUogrammi di rarina, pane e pastai la. spesa di dazio

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