Critica Sociale - Anno III - n. 9 - 1 maggio 1893

130 CRITICA BOCIALII: •sociale la lotta dei singoli tra loro è elemento di debolezza e causa di degenerazione; la solidarietà e la cooperazione sono invece coefficienti di con– servazione e di sviluppo. Ora, quel mutuo appo(Jgto che è legge costante di tutto le società animali, non esclusi gli stessi ani– mali da preda (avvoltoi, lupi, iene, sciacalli); quella regola suprema dell'o(Jnuno per tutti che è vita ed anima dalle stesse tribù selvaggio, dovrebbel'O, se– condo i sociologi darwiniani, osser bandite dal con– sorzioci,•ile. Di questo sia sommoprincipio l'ognuno JJer sè e Dio per tutti~ unica logge la gue1•rapiù implacabile di ognuno contro tutti e di tutti contro ognuno. t, come ben si vede, la mosofla del piit inve1-e– condo egoismo, che caratterizza a meraviglia lo spil'ito della bo1•ghesia dominante. Tale fllosofla però ò ornai sopraffatta e vinta da quella meno bugiarda e pili umana, in nome della quale il pro• let..'lrinto internazionale oggi si afferma in tutto il mondo civile. Anche il proletariato vuole la lotta, ma non la lott..'\meschina, funesta, odiosa degli in– dividui tra di loro, sibbene la lotta grandiosa, be– nefic..,,sublimo di tutta l'umana famiglia contro gli ostacoli della natura, per soggiogarne le forze ed utili1.1.arlo a beneficio di tutti. Solo da questa lotta collettiva, metaforica, che si fonda sulla cooperazione di tutti gli associati ed ha per cardini e moventi una profonda simpatia umana e un diffuso sentimento di solidarie!..\, può l'umanità attendersi la sua pace e il suo più alto sviluppo, dappoichò essa sola - come ben dice il Krapotkine - può dare a ciascuno e a tutti la più grande si– curezza, la miglior garanzia di esistenza e di pro– g1-essoflsico, intellettuale e morate. VITTORIO LOLLIXJ .• NOTERELLE Abbiamorinunciato all'idc&dì t'aro di questo numero della O,•ilica Sociali! un numero speciale di 1· maggio, por convergere im·oee lo nostro attività - in omaggio all'unità del partito - al numero speciale pubblicato dall"organoufllcialepopolare Lolla di Cla&1e. E in questo nostro pensiero siamo certi di avero il consenso dei nostri lettori fedeli. La Lotia cli Claue del p1·imo mauuio è riescìta infatti una elegante quanto caratleristica espressione di tutto ciò cho v'è di pili intellettuale noi nostro partito - e noi siamo quindi bt,n lieti di cederlo il passo. A Ila. Lotta di Cla&&c. del pl'imo maggio collaborarono, con noi, Arturo Grar. Edmondo Oc Amicis, Claudio Treves, Leonida Bissolati, Anna KulisciolT,Paola Lom– broso, O. Gnocchi-Viani, Ettore Ciccotti, G. Lerda, o. Malagodi. A. Cabrini, G. Macchi, G. De Francoschi, C. Lanari, E. Marabini, e le illustrazioni di Luigi Con• coni, di Cairati, di Mentossi, di Butti, di Longoni, di Ohidoni, lii Sanquirico, e il ritratto di Marx incorniciato dallo lettere di solidarietà di Liebkneeht, Bobel, Adler, Guesde, 1..afargue.Jglesias, ne ranno un vero albo di questo quarto primo maggio italiano. La. Lolla di ctaue del primo maggio costa ceni. IO, l'edi• ziono comune: i nostri lettori possono chiedercene un f,~dfzf!~: ~::t~1:~ 0 n~~f! 0 ii:1:~re~~0~ 11 al:l~~~~~s~~~~: assai moglio. Noi prossimo numero riJ)renderomoalti\'llmente l'ar– gomento della propaganda agricola. e dell'inchiesta ru• raie, per I&quale gi~ ci giunse e continua. a. giungerci un ricco contributo, che verremo ordinando e dal quale trarremo profitto. Olindo Malagodi, che conosce a. puntino le campa.gne del Ferrarese o dell'Emilia, ci h&già d&toun articolo in proposito, che pone, a cosi dire, le basi del Ia,·oro da farsi. . di:: :il 1 :s~f:u~~!tW 0 s~~~~:~;id!u~ ~~~t;.f~infz~~t~~o LA CRITICA SOCIALE, SOCIALISMO STRANIERO S CIALISMO ITALIANO I fatti del Belgio, dove i socialisti con una sem– plice mo~tuta;tone delle forze per lo sciopero ge– neralo, che fu poco più di una miunccia, ottennero la immediata concordia delle lottanti frazioni della borghesia su una proposta di transazione che ac– quista agli operai oltre un milione di voti e che, se non è ancora il suffragio universale, è per altro un'ipoteca sicura messa sul medesimo, é cioè il suffragio universale a non lontana sc..,donz..'\j hanno suggerito a Napoleone Colajanni un articolo, nel quare c~li 1·ipiglia, formula e riassume il suo pro• tondo dlSS8nso dai socialisti. Dovremmo dire - so mirassimo sovratutto a fargli pincere - dai soctattsti llalta11i: poiché è ~~1~!t 0 s~1 1 a U~ct~gi1a?°~~~~nira~:1:!fl!,~ 1 c~~i ~e~Ji:~~c~ cho i socialisti italiani sono tutt'altra cosa dai socia• listi forestieri. i•: questa del resto una tesi ch'essi hanno comune con tutta la borghesia liberale e persino coi suoi o~ani ufficiali pil'1 autorizzati: i qupstori, i_ prefetti, 1 procm.-atori d~I re. . E inratb un congegno abituale d1 polemica, nelle classi dil•igenti, opporre ai partiti molesti all'interno un'imagine tendenziosa, ad ustmi delphtnt, dei par• titi analoghi che combattono atrestero. e Quelli là, ah! quelli là, sì, che si capiscono, che sono ragio– neYoli, cho battono la vera via i non già, questi altri, i quali non sanno che trasmodare. > E questa l'e• terna canzonetta dei nostri avve1•53rì. Infatti quellt là, cioò i fot'OStieri, sono lout..,ni, non hanno qui che un'azione indiretta, non vi ficcauo 1 come noi, le gomita puntute nelle costole: in questo senso, inratti, sono molto diversi da noi. Perciò i moti e i fatti socialisti - che se sorgono frn noi, anche attenuati e ridotti a formato tascabile, quando non trovano nei giornali borghesi la con• giura del silenzio, sono accolti da sorrisi di com• patimento o da aperte denuncie e riprovazioni - <1uandoinvcco av\'engono all'estero .sono serena· mente discussi, qualche volta lodati. E un artificio comodissimo questo per procurare ai (riornali bor– ghesi fama di larghezza di ideo od nnparzialit..\, senza danno per la cassett..'\ loro e dei loro lettori. Cosi, più d'un magistrato conoscemmo, cho affettava, anche nei pubblici discorsi, uno straordinario rispetto dei maestri tedeschi ed inglesi del socialismo (senza averli letti, s'intende!) e delle grandi rederazioni operaie di i-esistenza inglesi ed americane; poi, ai primi accenni fra noi cfi quella propa~nda socia– lista, al primo sciopero di qua.Uro contadrni, addosso coi ~uestri, gli arresti, ~li scioglimenti, le accuse di sedizione e di guerra cn•ile! Questo genere di istrioni - per favoro speciale di clima - fiorisce in Italia meravigliosamente. D'ordina1•io, quando svestono la toga, fi nominano prefetti di una grande città. A tutti costoro, fino a poco ra, serviva a mera– viglia, pel loro argomentare, l'esempio dell'Inghil– terra. L'lnghiltorra operaia infatti fu a lungo, per ragioni ben note, refrattaria allo schietto socialismo.

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