Critica Sociale - Anno III - n. 9 - 1 maggio 1893

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Ree••: Anno L. 8 -Semestre L., - .&ll'E■ter•: Anno L. "le- semestre L. &,.. Lettere, vaglia, cartoliM--vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE: MILANO: Portici Gallerla V. E., 23 (2" t!UO talle) PER MILANO lll abbonamenU al ricevono anche preHo la Libreria FrateUI Dumolard: Cono V. E., u. Anno 111 - N.9. Nou al vetule a mt11terl t1e1,aratl. MIiano,1• maggio 1893. SOMMARIO Attualità. FittaUld d,tl r moggio (A\'V, \'JTT0RI0 LoLLISI) .YOleNUe (LA CRITICA 80CJALS'• SoclaU01101tr,miero e ,octalùmo ltalla"o (P11.1rro TURATI}, f,'orga111na,1one ,octall.lta In /talla (ETTORE CICCOTTI). Studi sociologici. Il codice dd propr1etarl (Dott. A L.) Il 1:::1.0G~~~~~~•."~':L~~~ 1 rua di Nflnc 111 lttghUterro, 11 (tlne) L'attwabltud pratica del 10CIOU,mo (A, ZBRBOOLIO). Il tUl,trumo e la erl/lca ,tonca <kll'ccortomla ,oclale (Dolt. PJu.s– csaco COL•TT1J. Fi101ofi1,letteratura e varietà. P,•oulde11.:a ! (13kVNO Sl'l'!M.Al'il). DolUtth,o blblfograJ{co FINALITÀJ)ELPRIMOMAGGIO Gli scienziati della borghesia si sono sostituiti ai proli nell'incivile uOlcio di predicare alle turbe dei soffel'onli la mssegnazioue. Venuta meno la fede religiosa, gran numero di farisei della scien1,a, da bravi e zelanti sonitori, han messo a tortura i loro ccr,•olli per dare un fondamento appa1-enlemento scientifico allo sfrutta– mento dell'uomo da pat'lo dell'uomo. Questi stipendiati della classe ricca, studiosi di consolidarne il dominio, per distogliere i miseri dal proposito di cercare la loro felicit..\ sulla terra e persuaderli della inanit.\ di ogni tontati,•o di liOO– mrsi dalla schiavitù cho li opprime, si son messi a grida1'0 in 001'0: -Oh illusi! desistete, per pietà di voi, da ogni inutile sfor·to. Tentando di opporvi alla gPan legge della lol~, per la vila o della sele– :dono naturale, voi non farete che accrescoro le vostre solTerenze. Oli O come so vi provaste a dar la sca– lata al cielo. Voi soccombete nella dur·.i battaglia della vita, non J)Ol' iniquità d'uomini o fallacia di ordinamenti, ma pe1· la dobolez1,avostra. I pili forti, i pili abili occupano i posti migliori nel gran ban– chetto della vita; for1,a O a voi di rassegnarvi a quo· che avanzano, e se essi non bastano a rarvi tutti satolli, i pii, fiacchi tra voi lasce,-anno ineso- 1-abilmente questa te1•ra, o,·e non O spazio e nuh·i• monto por essi. Ciò vuoto imperiosamente la natura, provvida e benefica anche nel male, poiché fa da o.sso scaturire il bono, cioè a dire il progresso della specie, forme pii, elevatp e prog1'0dito di vita e di civiltà. I .)teca G no Bian ') Cosi parlano questi dottori sottili delregoismo umano, tra il plauso di quanti dall'abbiezione dei più traggono lor profitto. Non tutti i dotti però hanno data a nolo la co– scienza e indossata la livrea. E por ciò al dilagare della letteratura darwiniana, che bandiva la lotta ad olt1-anza di ognuno contro tutti e dava agio al barattiere pili svergognato, a11·usuraio pili emerito, al ricco proprieta1fo pili da niente, al politicante pili fine dt secolO di pa,·oueggial'si all'ombra della teoria di Darwin in sembiante di uomini forti, uni• camonto pe1'ChO conculcatori e sfruttato1·i di deboli, 1'0Sistettero dapprima pochi scienziati, per l'incal– zare della idea socialista o por i risultati delle più recenti indagini biologiche e sociologiche cresciuti ora a legione. 1-.: tutti costoro hanno Ol'mai completa.monte :sfa– tati i sofismi dei sociologi darwiniani o dimostrato nel modo pili positivo: cho la legge della selezione natumlo ò meno efficace ed universale nello ste.sso mondo della bio– logia di quanto Darwin credesse; che per le condizioni di esistenza degli uomini, diverso da quelle proprie agli esseri dol mondo "°"" gelale ed animale, tale legge non può traspoPtarsi dal campo biologico in quello sociologico; che infine nelle società animali od umane, anche selvaggie, è di g,·an lunga prevalente sulla legge della lotta per la vita cd ò incompambilmonte più benefica la legge del unduo appoggio, cioè a dire della coopera;ione e della solidm·ielà. Quest'ultimo O il l'isultato pili notevole o confor– tante degli studì sociologici di quest'ultimo ven– tennio o meriterebbe ben più largo sviluppo cli quello che qui sia consentito. Sarebbe invel'O dilottovolo ed insieme istruttivo pa~saro in rassegna le innumerevoli società animali accm"J.lamente descritto dai naturalisti - da quelle degli invertebrati fino a quelle degli animali supe• dori - non meno che le più note società di sel– vaggi. Chiaro apparii-ebbe che la loro sop1-avvivonza od evoluzione progressiva non si dovono già alla· lotta, ma si invoco al conco1'So, all'acco1'do J>Or la vita. Legge suprema ed universale degli agg1-ogati so– ciali non O infatti la lotta per la vita, bensi l'aiuto 1·ccipl'oco,la mutua difesa, lo scambievole appoggio. 1Jn•o1'0 chi dico società dice 1-elazione, coordina– mento, cooperazione, solidariotà. Por l'organismo

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