Critica Sociale - Anno III - n. 6 - 16 marzo 1893

CRITICA SOCIALE UI pocoTVi pare e arida cronologia » T - Che senso c'è a dire. poniamo, agli antropofogi: è tngtusto e immorale chovoimangiato il ,•ostro/lorossimo; noi, ~n,t!,~~rll!·or~id~•6r~~~tr ndir:! rotdiv::. gusto! do~l~o~int~ 1 :p1 ':!i:Ja~o~d:\~ ~wt ~:;:t\!~ giusta In ribellione del la,•01'01 :t - Qual ragionef La ragiono del fatto. Per qual ragiono una molla comJ>f'OSS.'l rimbal1..afNè 1101 diciamo qltista (non ci è domostica simile terminologia) fa ribellione; la diciamo faialc. S<monchè rogregio collega 1K>tnbl>e anche esser d'accordo con noi. Egli consento che una forza, che si affermi fn modo stalJtlc e normale, sia quella il dtrtuo. Però s'inc1uietadi ~ucsto: e qual v'è cri- ~~~~,;!c~,1:\1!::~ s.;rat~e q: ':o,~n!~; 1 d~'lta forza si Cotosto,dello donnizioni, è una spocio di ttc che assilla l'intollolto o non gli eh\ trogun. Voi volete doflnit'O il termino cho doflnisco; poi vor1·oto defl• niro ciò cho doflnisco il doflnionto.... Quando vi dru·oto p.1cof Noi toniamo nitro viaggio. NoiJ.liglinmoun fatto com1>lcsso, confuso, o cerchiamo dascompo1·lonegli f! 0 ~~!!,~~~ri:iti:K!1t! 1~~ !!1oi"~odntin~! 1 id? ~!~~ li7.za1-o. Voi s.,reste d"accordo con noi, porchè ,,i pare che solo dominino in modo stabilo o normale quelle forze cho favoriscono (voi scriveste: e che son giu• dicato (nutrici> - ma chi il $a,lomonoT) le mi– glio1·i condi1.ionidotrcsiston7.A. K dell'ottimismo ad oltrnmm. Noi, vice,•ersa, non no &aJ>piamo niente. Ma so, como pare, intcndoto J>Or stabile e nonnale ciò che dura oterno (dncchò noancho una (on.a che ~~&°~~rrar,,}~~ljiè,)~~:!,~~-01:~":ui~~ta;!:.f°tli concludoreT In voritil noi temiamo che, piU infelice della Peri sconsolata della leggenda, sosterete in scrppitcrno allo soglio del vosfiò paradiso. E inutile, coli~, 1>rotestalo im•ano; il dfoino vi attanaglia. Voi mn-ato a un p.iradiso o la ,·ostra - sia dotto con licenza - ò della teologia. F. TURA.TI . PELDIRI'ITO E PERLALOGICA Eont:010 DIRETTORE, Vedo con piacere cho I& Ot"itica. Sociale discute lul– t.wia In questione sul diritto e la tona sol\e,·ata. dallo Zerbogllo, da Lei e da me nclrcstato del 1801 a propo– sito del mio Dirillo del pii, {()rlt. Ciò mi convincesem• prcplt1 dell"importanza deeiah·a. dell'argomento o mi spingo a chiodcre ancora una ,·olt& l"ospitalità della sua battngliera lèivista, per dire quello che io pensi dello risposto da l..oi rceentcmonte date a.I Loria. (Cn·· tica Sociale del t• dicembre 180-1)cd al signor D"Am• bro sio (Cl·itio o Sociale del 16 robbr"llio taro}. Il I.orlo.ha J>rolostato porchè Ella (Critica Socia~ del t• n o,·cmbre 1 80'1) lo a,·e,·a dipinto come lodatore di qu11lunquoauceesso nella vita sociale. (1) Il sig. 0-Am· broslo, poi, h3. ratto una bella o lodol'ole professione di rode nel diritto natura.le, sostenendo che la ,·iolonza ,·lttoriosa non pu ò ma.I tra sformarsi in diritto o che ('J !,"autore di qunta lellera ud• In errore, Non fu mal questa la· noelrA 1«1 M ~oniro di eua protee1ò o po1•,·a 11rote11t:1re il I.orla,. (Ver,:ansl gli artitoll tltall). (11'0/(I d~l/a CalTl(l,\ Soc1u11). B e la dottrina darwini&na della lotta per l'eslstenz&, se può trovare appllcazlono ne· bruti e ne· soh•aggi, non si riscontra In una società. ,·eramenle civile e bene or, ganiua.ta. •· L'uno e l"altro, In sostanza., al ribellano alla di r..ol vecchia. e ravorita Idea cito • Il diritto non è allro che esprosslone della. roria. che dh·entn >, ossia. doli& roria vlttori011a. Ella, naturalmente, ha conrermato questo suo con– cetto nelle recenti palemiche, dicendo• che ciò Lo pare conrorme &ll"esperlenu storica o a· concetti positivi •· Ha aggiunto: e Noi moviamo pet terreno de' l'ìt.ttl,non per quello de' ragionamenti.... Noi plgllamo li diritto quale lo troviamo nella storia, non quale b ,·ariamento pensato da' singoli cer,•elli •· E ha concluso: • I con• flitti sono permanenti .... Una volta che una contesa è cossat&, che un adattamento si roco 1>erun dato ordino di rapporti, noi allora diciamo che questo b giusto, che· cosi dovc,·n essere o cl pnro nncho giusto o necessario· ciò cho megllo nrmonizzo. coll'ndnllamonto gih. rntto ed irrovocabllo. I.a giu,ti;ia, lll bo11tà dolio coso 6 1>ornoi un risultato do' ralli, non un'Idea divina., pensata ab wten,o •· (Ol·itica Social•, IO febbraio 1893). Non nego che le Idee da 1..el 1>roressalo siano, pur troppa, gll Insegnamenti del preteso lndirl110 positi,•o di una certa scienm sociale contemporanea. Ma seni.a qui ripetere quel che largamente ho detto ne· miei scritti Dirittotd eooJu;ione (Lo Sp«talieri,dicembre 1891), Fata e rcatld (Lo Sptdalitri, giugno 180'2) o /~ ,cicnze morali e 1}0liticl1t, il loro metodo td i lorO ri•uliati (Lo Spcdalit!ri, dicembre 189"2) por combattere, con tuUe lo mie forze, un Indirizzo cosi cieco o COii brutale, mi permetterò sempllcomonte di dimostrare - in senltlo della loglcll - cbo EU&,partendo da sllfalU principi, pregiudica profondamente la causa del IOCiallsmoanche in quel tanto che tlo riconosciamo In molti! ttsa può avere di vero e di santo. Ella - lo si può domandare - in nomo di che di– rende, con tanta lena e con tanto vigore, gli inlereui socialistlclT Stando a·suoi concetti, Ella non potrebbe daro altra. risposi& che questa: - Noi slamo I deboli dell'oggi e vogliamo do,·onlare I rortl del domuni, a qualunque costo. Trionroremo con la (orta e do,•onte- ' l'Omo da ponenti g11udonti ! Credo. puro cho non sarei io n. ecnndnllizarmi di · quostll morale; cred11pure cbo non sarei lo a ritrarmi spaventato di l'r-onto allo conseguenze di essa. Ella. però, dont\ consentire che, per concepir!& In teoria ed applicarla In praticti, donemmo 1>rimatornare a quello stato soh·a,1io, tanto decantato da.ll 'anilna grande di Gian Giacomo, rompendola una ,· olta o per sempre con questa bug!& parlante, cho b I& eh Utà e che, sempre secondo Il nngelo di Gian Giacomo. sarebbe stat& la caus., d'ogni umana depravazione. Ma, prima che a. questo si ,·en1a, come si può occupare la proprietà altrui senza lncap1>aronelle reti del codioo ch'ilo? Como si può offendere la persona tloi nostri simili sonia in– correre nello pone tto.bilito dal codice penale1 Finchà quell11 batzecola do' codici o de" tribunali stanno in piedi, non potete, siate puro un colosso di Rodi, per– melter,·i Impunemente di orrendero nella 1>ersona o negli a\'eri l'uomo più lilipuziano elle scorraui su per la terra. Ora. trovandosi nello stato soelalo quostl ostacoli insormontabili alla libera espli tuiono della rorza e della violenza, vede Ella cho la mora.lo da Lei JH'Opu· gnata. 11011 1mòa.,·cro effetto prati co di sor t&, 0 soffocata sul nllscero. Essa, anti, agli occhi do' meno puritani,

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