Critica Sociale - Anno III - n. 4 - 16 febbraio 1893

/Jo CRITICA SOCIALE dottrinarismo borghese. Certo il professor 8. stri!• ler!\ ch"ci non ha inteso difcndoro il capitalismo: mn. bisogna cho si rassegni: chi O contro il socia– lismo ò per il c.'lpitalismo. Se. dunque, il capitalismo hn una sua dottrina, ossia una teorica con cui crede legittimare la sua csislon1.a,codesta dottrina, J~I' p1"0Scntarsiin un nssctto logico o l'azionale, do– nobbo nssumo1'0 una intorproL'lziono unica della storia, una ba.sounica sociologic.1.~on é permesso, a una dottrina cho si ri.spctt.,. oscillare tra gli ~•ponl<metaltruismi e il <laJ•1rtnfsmo sociale, tra la tesi del Luu.Atti e quella accennata nelle parole del pror~r B. Ed è m,·cco questo lo spettacolo che si rinno,·a ogni ,·olla che tra noi e loro si in• foggia battaglia. Quando sono battuti sul terreno 1~,~o:':r~·~ 0eta, ~! ~rs:~~~Nu<:~~ ti~~!!~~! fa immancn1 .. 1 porpotm dolln lotta per rcsisten1.a 11ella società umana. Quando. malgt':\do gli sfor1.i con cui tentano dissimulnro l'antagonismo fra bor– ,uhcsin o prolet.u·iuto, i veli menzognol'i si squur- ~W~:o afid,!n~~~:i i~, ~ \)l~~,~~'.o 8 ~ 1 i:g~;~ 8 a1~t.:~:~~~i sono por l'appunto cccss.11'i, incliminnbili, eterni. Ma anche su questo terreno fut'OnO cosi definitim– mento battuti cho io crederci raro ingiuria al pro- ~~:: ~;,:uirct\~~~r,_ci;~c«!\1;, 1 ib :1~!~rà~priig~ t.'\ttiC.'\, colla quale ci si illudono di prenderci trn duo fuochi. li conduce a ost~,;iarsi o distruggersi fra IOl'O; di so1·t.'\ cho a noi soci.I.listi non rimane cho assistere, coll'armi al piede, alla lotta frntricida cho si S\'Olgo nel sono del dottrinarismo borghese. l- b. LA.RIVOLUZIONE DI DOMANI Il. Pensare un momento della.1toria., in cui tutti e sempre 1lono proprietari, sotto il sistema. della proprietà indi~ ,•ldualo, non O COS& possibile; od ti pensarne uno io cui I&JH'()J)rictil sia molto rlpartlio., non Importa punto, corno ben nota Il Goorgo, l'abollzlono della ingiustizia, perchò la. condiziono de' non proprlotnri, di quelli che rima.– nessero scm1ilicl la.vo1·atorl non migliorerebbe, peggioro– robbo o.nzl sollo questo slstomo.. - Ma, in realtà, la. proprietà. ro1H.liaria.come l'Industria, come il capitalo, soggiace ad una rapida concentrazione; e so anche in qualche po.esolsolo.toJ>Otcssesembraro il contrario,ancbe In quello, comparato alla crescente popolazione, il nu– mero dei piccoli 1n-oprletarl diminuisce costantemente di proporzione. Nè può accadere altrimenti, mentro il mondo è re– golato dalla leggo ctonomica. deU-orrerta. e della d~ manda. Come la piccola industria, così I&piccola pro– prieH\.,entrambe sono destinato &dessere ,•ittime della grande Industria e della grande proprietà. L'una o !"altra realizza.no Il grande scopo di Jlrodurre di più. ed 11 più buon mercato, di ollenoro col minimo sforzo il massimo olfelto; cd in questa lotto. chi produce meno ed a minor buon mercato, à necessiti. che soccomba. I progressi appunto della tocnic..", della mctcanica, ,1e11a. scienia ed li trasrormanl do· metodi di produ– zione, In generale. che costituiscono la forza della grande Industria o della grande proprietà, formano anche sollo un altro rapporto il punto ,·ulnerabile della piccola. Divenuta una scicnia l'ngrlcoltura, dìvonta in questa sua nuo,·a forma quasi Inaccessibile al piccolo Jll'Ol>l'iolario,che non ,•h 1 011clo osclush•n.mente del suo S-bl ot ca Gino Bianc pezzo di terra, umile ripresa, do,·e attendere ad altro, o si tro,·& nell"impossibililà di acquist.re , non ross"altro, le nozioni necessarie a bene adempiere, in quel ramo, la runzione produttiva. ed, Indipendentemente da ogni ragiono obbietth·o., si molto subblottivamenle al disotto lii chi dirotta.mento, o preponendo pol'8ono adatte, può con tutta remcacia de· nuo,•i metodi perseguire il suo scopo. Tutto ciò concerno uno. condizione subbietth·a: il sapere; ma la esiguità de' meni Inerenti alla piccola proprlclà porta. un'altra impossibilitil obbietti"O., quella di tentare o mettere in opera. ospedientl e processi di possibllo o facile attuazione por I& ({rande proprietà. f; noto a. tutti, pel' la singolarità. del caso, eomo nello scorto anno In America ru ratto l'esperimento di otte– nere la pioggia artii,cialo. L'esperimento non riesci, ma lutto Induce a erodere che Slll'Ì\ ritentato o ne sarà. a lungo andare nssicurata la riuscita. Orbene, potrebbe mal un rauo slmilo, che per l'ogricoltura ha massima o doclSi\'11lmportnnr.n, essere prodotto sotto Il sislema cd u. cura della piccola proprieti\ 1 Con rone associato si; ma usciamo giO. ruori del Campo prettamente Individuale o passiamo a quello rormo cooperath•e, le quali costituiscono come un ter– mino di passaggio a quella coopera.lh ·a unica. cd uni• , ·orsa.le , che è la. società ricostituita sullo. baso del s~ cialismo. Cosi Il piccolo proprietario, già. reso disadatto per condiziono su& porsonlllo e t>Or lmpotenia economica a seguire ogni metodo progressivo; stremnto da una concorrcnta. rovinosa per lui, che produce con mag• gioro ~posa o do,·e ricavare ogni suo guadagno da uno smercio necessariamente limitato lii prodotti, più gra– ,·emenle mini,.cciato da qualsiasi crisi cd anche da qualsiasi lio,·e oscillazione, incalzato, mngusUmtodalle impo1i1ionl, da piccole o grosse tliSAn-cnturc, da· suoi continui e pili difficili rapporti con i pubblici poteri; corre sempre pili incontro alla sua. completa elimina– ziono. E la lotta disuguale o disporat&, che, pel principio supremo della propri& conscr,·o.zlone, sostiene contro rinevitabllo rato, che lo vuole 1op11rosso, no ra un essere soclalmonte regressivo, o moro.Imenio, per sè stesso lnrolice o, SJ)esso, nelro.Urito della ,•ila anche degenerato. In tal modo Il piccolo JJroprlotario agiato, industrioso, probo, costituisco un archoll1>0d'altri tempi, una formi\. assolul"mento oltrepassata; ed I piccoli 1>ro• prielari dell'oggi, pochi o molti che siano, sembrano, in upotto, tanti naufraghi, I quali loUlno dispera.la – mento contro marosi, che ossi non riesciranno a ,·incero giimmal. .. L"antitesi dello stato socialista. non può essere che uno stato con la proprietà f'razlonala suddh•isa al massimo grado, in cui, secondo il desiderio di Enrìco IV, ogni contadino abblll il 1uo pollo nella pentola. . Svanita. la poulbilili\ e la speranza di un simile assolto oconomlco, Il problema, se non del benassere rolat.l\•o, almeno di appagare le primo nocessità della ,•ila tll quelli che non 1i trovano In condilione <!i provvedervi, ricade naturalmente allo Stato: la classe capilallsla, che lo govema., al trova nel bivio di pro,·– ,·eder,·I, o di anda.re Incontro a tulio le conseguenze, che contro la sua stessa sicuro1.1a ne possono nascere. Di qui, in ogni anno, il riapparire sotto ,·ar:e rorme di alcuni J>h\ appariscenti e 11hì Immediati dissesti, cui sono cost.rot11 n 11ro,·,•odorelo Stillo o lo ron:o associate di molti.

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