Critica Sociale - Anno III - n. 4 - 16 febbraio 1893

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCilJNTIFICO Nel Bea••: Anno L. 8 • Sem01lre L. 4 - All'Eetero: Anno L. 10. Semeatre L. 6,&O Utlerl, oaglia, cartolin6--NgliG all'Ufficio di CRITICASOCIALE: IILANO: Portici Gallerla V. E., 23 (2• f!UI UIUC) ____ n_a x:n..ufO 1U abboaamet1U itl rice•o•o a.ad! ,, pnuo ta LlbNrla Fratelli lhamol&r(l1 Co,- V._..__,._·__ _ A■IO 111 - N. .a. NoH al rend4, a ,u,meri «JHINitl. Mllaao, 16 fellbralo 1893. Il •tdo più tplcclo per abboniraicontiatenelmandaredue cartollae vaglla da L. 4 all'Ufficiodella CRITICA SOCIALE, Port1c1 GaJlerJa, 23, Ml– .la.Do (1trlvere chiaro l'ladlrlzzodel ■ltte■te e h1dlcareae al tratta di auovo abbonatoo di 1t11pllcerinnovazione). Per .M1lano gll abbou■entl al ricevono anchepresso laL1brer1.a Fratelli Dumolard, corso VJtt, Em., 21. SOMMARIO Attu1llti. Du• batt"JI/Le tlff'dul• per Il HdalLrnto ltotiano (C. t.uu1u}. IA ,,-."14 '"'64 (OLD•:rftcfl). Sludt 1ociolo9lcl. Outi'f•tt ,,110.•,io ttlto l){IN: tlne di uo, poltmlu (I'. Rour, Dot- tor V.. CALD,UIA • l'ILIPPO TlllUTI), JI rvddlto dd dl«I 1,1UI01tl dd ,,ud(O /,O~lo (OoU • ., .., COLIITTI , s«l#lUmo ltall4110: t,•o,yo,.1ua1lo1t•: Il pa~tfto (O. U&UOODI). IA ~~:~ ~~':.. C:~'=•=L~~'r."'"""'ol3 H"f1/tul eo11tro I Lo rceottul01t4 di domo,.,. Il (Prof. EnOl.fl C1CCOTT1). Il diritto 4 ,. rtottHU (Prof. ASOfll.O 11°,UUII.O!IO), Blblloltto di J'ro/HlgOltdtf, Con quest,o numel'O sospcndJn.mo l'ln.vlo a coloro che, avemio '1'icev uto t..'<l l'i. 'tn,mc1·t tU sauuto, "'°"' at fecero an.co, •a. vlvt colla, nostni Am.m.ln.lstrazlo1ic, ~'limuliamo JJ111•c ili rlscosslono po– stalo a quel elle cl tlet-'Olt.O tutto o iu. grau. parte l'imJJorto llelt'wuwtti tleco1·sa. (l8!J2J. Dno batta[lio oor~nte oor il ~ocialismo italian o lo mi fot•ei scrupolo di pubblicare questo scritto su un gio1·nalo cho non ros.so di sel'ia discussione qunlo O la Cl"ilica -Sociale, pcrchO la passione che mi ra tremare la penna fra le mani potrebbe dar luogo ad interpretazioni lontano dalla mia vo1oota e dalla min intem:ione. )la essendo ufficio di una C1·lllca Sociale os.ser– nro e criticare lo vario manifestazioni che int~ ressano direttamente o indirottnmento la ,•ita mili• tanto della nostra società, o in questo caso {1uella del partito cho si propone di modiflc.'\rla, credo raro opera degna o lode,·olo pol'tando tale critica su duo fatti che non possono non a,·er colpito gli osser,·atori della nostrn ,·ila pubblica. Il titolo mi ò suggerito dalla proronda convin– zione cho io ho, che il p.'lrtito socialista, ,1uale solo rappresentante de.Ila ,·orità e della giustizia socialo ha tutto da guadagnnro in qualunque battaglia che d egli dia alla borghcsin, o qualunque occasiono che osso trnscu1·i di darlo battaglia rappresenta una pordiL.'\ per il socialismo. Per mc, ogni sconti-o o, 1 itato rnppresonL'\ una b.'lttaglia po1'(luL'l. In materia politica, specinhnonto trattandosi di p1'0p..1S311<lu. il succcs..110 non vuol dii·e I~ , 1 iltorfa. e perciò io nux:ioastrazione dnl successo, certo come sono che, ,,ualunquo sia la batlaglia data dal p.11·– tito socialistn, essn è sempre una battaglia vinta. porchò l'effetto di propaganda che essa esercita sullo masso, o cho ò nollo condizioni attuali del socialismo italiano il J)iù grande bisogno, O irresi• slibilc. Invece paro che ciò non sia sentito dai sociali<sli cito sfanno in Parlamento, i quali nell'occasione dello truffo b.1.ncario o delroccidio dei contadini siciliani, hanno trascurato due prciioso OCC.'l!ioni di dar b.'ltlaglia alla. borghesia. i•: ben ,·oro cho i duo argomenti furono pol'tati in parlamento dal deputato socialista C'olaianni. ma in qual modo? Il primo come una scm1>lioodenuncia burocr:t– tica, il secondo corno nn ,·acconto inteso pl'inripnl• mento a promr la colpa dol governo, mentre tutto do,•ern h1omH'Ocorno un atto di accusa contro la bo1-ghcsia. : O.fa pmdcnr.a! li dolt. Colai:urni 11011 può foro lii– ,·orso da quanto compol'iano il suo c:t1'n.tlero o il suo tempo1'n.mento; ma. possibile che fra tutti gli alfri dcputn.li socblisti non ,·o no fossoalcuno che. sontenJosi sospinto da quella gran rode o da quella grande speran1.a per cui furono oloUi, sorgesse ad appoggia1'0 i1 collega, l'O\ csciando sulla Camcrn una di quelle tempesto 1>arlamenL'lri che, coprendo di scandalo le fun1.ioni lcgislati,·e dei socMisfatli, si ripercuotono con un·oco immensa nello mo del popolo o lo abituano a gua1-daro i rapprescntnnti socialisti como dei veri comb.'\llcnti, baltagliel'i. frementi, indomabili, im·eco che dei prudenti e circospetti attori della commedia parlamentare? lmbriani, per moti,•i molto meno importanti, sa· pem scuotere la bar:iccn, o in\'CCOqui. do,·o si traUtwa degl'inganni o della ferocia borghese. tutto andò liscio, e i socialisti si lascia1'0no prende1'0 la mano, onde J)OI' lo faccende b.1nc.'lrie il go,·crno o i moderati si r11n110 ono1'0 collo ponno dogli altl'i. o il sangue del prolcl:\l''ì giace dimenticato nella piana del :O.lunicipiodi Caltm ulu1'0. o non esiste nel gruppo dei sociali,li alla f'a-

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