Critica Sociale - Anno III - n. 2 - 16 gennaio 1893

CRITICA SOCIALE 2i poichà tutti troppo fo.cilmcnto comprcndcrobbcro che 1 proti non saranno aboliti so non qunndo In coltura tlollomasso s..•u't\ tale da non più do,•orno subire la dottrina. o i banchieri so non quando la s1>eculazione individualo o prh-ata non :wr-à.pili 1~iono di es...:cro noll'organamcnto sociale. IlCristianos1moo la Chiesa non avovan forse di pieno diritto aboliL'\ la schia– vitù 1 eppure la Chiosa od il Cristianesimo non solo la tollerarono ma la difoscro. Quante furono nel modio o,·o le leggi contro l'usura ocontro gli F.b1'ei, !!i~i: ;o~~J";5~,~u:~o 1!pog:!~,~A; 0 (f, ~:rl~uds~~ Ebrei. :\la la schiavitù in que\f.epoo.'l.corno l"usura. corno ai giorni nostri il sa.lari.alo, rcscrcito o tanti altri rc.oomeni, :u-e,·ano ragiono non nella ,·olontà ~:l:ii!'~~rem~~ 0 ~, 1~_1ocondi7.ionieconomiche e Sorptissiamo dunque sulla questiono della rorma, CSSl\ por noi non ha importan7.:.\ cho rolnliva. La rorma attualo non cadr:\ realmonto so non quando la ragiono del crunbiamenlo lo sar:\ ,lato dal reale ~o~::1~~r~: 11~1:1~n~~~~ 0 ~rrurra!i: 1 ~g:~iiòl~ è, è por sò stesso o non muta per il rallo d'a,·ere ~~f:t~i ';,fi~c!~11f{:,.!:.,'if:~i dfn~~ ~-~:~; cito di soldati. L'economia è rclomento primo di c1ualunquo tras– rormaziono politica o morale, o cosi como nessun organo si atronz1.a se non è cess.'\ta la sua runzione. o nessuna runziono 1>uò esercitarsi scn1.a l'organo corrispondente. cosi noi cercheremmo in,•ano in que- :ipÙ~~,1~~ a~~;~~~o!n~~:o;g~~r:~t~a~~il:/~~:!:~~~~ di p..waliu,nro comploL'\mente una runziono attuale, ;;-;:~~~ C::~o!~1ch~et~'\ ~~f!~: 1 d:1~a~ 1 i!t:\~ello con- li 1:-woratoro non può nè dC\'O SJ?01-a1'0 efficace o durnlm'O miglioramento allo p1'0pr10condizioni pel modincarsi di una f°litica interna1.ionalo o lìnan- f!~;rail~~~~nl~i; n!o,·~1~i~o '':7rn~~,;~ i:~~ formazioni oconomicho che lentamente vanno ope· 1-andosi. Solo quando lo runzioni di molli istituti cho ora. rc8gono il mondo non :wranno pii1 base nello condizioni economiche, essi andm11110man mnno scomparendo poi' necessiti\ storica; solo allora. che la libcrt.'t rnra. In qunlc non JJUÒ esistere sen1.a l'indipenclcn1.a economica dell'individuo, sorger,\ fra Rii uomini. noi vedremo scomparir-o lo forme poli– tiche dell'attuale tirannide. Per ora è vano pensiero o melnflsiC':\speculazione l'nppoggiare i sogni degli idc.11i.sti borgh~i nella loro campagna per la paco o por il dic...'\nnouni– versale. Lascinmo alla borghesia la soddisraziono di mantenere eserciti che la dissangunno; tanto, _pii1 poveri di quanto siamo, noi non potremo dh•ontrlo mni. Lasciamo che essa si l'O\'ini o che decimi le suo rorze, ciò che essa perde noi lo guadagniamo strnpp..'\ndo ogni giorno una p.1rto del suo diritto. Rssa snri spoglinL'\ scn1,.'\accorgersi o noi intanto nvromo pr-ep.'lrata moralmento od lntollettualmento la società all'esercizio dello suo ruturo runzioni. Quanto ho detto sommariamente ha ,•alore in ordino sociol~ico o mosoflco; che so poi veniamo all'nzione prabc.'\ che può avere nello masso l"idca della abolizione dell'esercito, allora io rrancamente dirò che per t'aro la nostra prop.,ganda contro gli eserciti e lo armato non è bisogno che noi 1>0iprimi c'illudiamo sul l'isultnto, o non è bisogno cho noi ci uniamo cogli accademici per faro doll'nccadomia. a G ro Barco Nessuno può supporro che un socialistn ~'\ :iccn– rczznro gli eserciti, lo monarchie, ccc., piu di <tuanto accarc1.1.a In borghesia. Sui nostri giornali, nello con– rcr-cnze,nolln propaganda indi,•iduale, in Parlnmcnto magnrl. noi possiamo ad ogni occasiono stigmatiz– zare istituzioni per sé stesso immorali o dannose, comb.'\Uorno la. espansione e gli abusi; ma nitro è il ,•alersl rrn raltrc di un'arma che occasionalmente il torrono su cui combattiamo ci rorni'Sec, altro è illudere noi o illudoro altrui sul \'aloro o sulln offi– cacin del risultato immediato. no~::n~~~~~~~~~i 1! ~t~!~'\m~c~si~ solo col cambiare lo app.'lrcnzo. - Alla. sosl..'\111.a miriamo. Il socialismo. ora che si è messo su L,lo str-adn. dh•idendosi completamento dal p.irtHo re– pubblicano o radicalo, ra ottimamente o mostra, so– condo mo, di comprendere dano1'0 la sun :,.IL'\mis-– siono mosonc.'\ e sociale. A,•o,•amo J)l'OffiOSSO di ritornai-o sull'ar·gomcnto e suutt aruomcntt s,·olti da Claudio Tr-o,•cso siamo lieti cho l'amico Lerdn abbia cominciato il fuoco. Co no fossimo dimenticati. troppo numerosi occiL'\– mcnti ci avrebbero riscosso. Abbiamo inratti rice-- J~.t;u,~ti\!i~~t,,fio lr~:::;~\\~~ ras~l{l~1~i11:~ lemonto sostenuta. mn non altrottanto con,•inoonto dcll'nmico aovocato torinesc che scrisse ver la JJac~ e vcl socialismo. Uno rrn gli altri, un amico nosli'O che dimorn a Lione., f'u particolnrmento colpito da una coutmddi– ziono cho noi pu1'0 n,•o\•;uno rile,•aL'\: « Como! - egli osser,•n,•n - la borghesia non sa– robbo nbb.ut.nn1,.'\ intelligonto por comprendoro il pericolo cho correrobbc, togliendo la diga doll"csel'cito davanti alln ma1·oa socfalis1a, o lo s:.u'Obbcin,•eco L1nto da calcolnr-o i nuo\'i benoOzi che potrebbe c..1,,nrodn una pili numerosa mnno d'o1>0ra p1'0\'8- niento dalla dissoluzione dell'eser-cito stesso? In 9ual caso rarobbe mostra di maggiore a.cutcz1.a T La siepe dello baionette regio o repubblicano cui si nppog- !~~::u! ~1:~1~1'~ib~i!~~-~~~<~nt a.~::o ~~~::~ nudoT » Il noslr'O amico, cui In consuetudine dolla piazza lionese ha un po· infranciosato lo stilo, nlln arfor– mnziono del 'l'roves che « l:t borghesia è antimili– t.'\1·ista•· contrapponeva l'esempio di quanto fa la borghesia por alimenL'\re lo ideo vat,·lotardcs. ngi– tando tanto b..'\ndiere,•nl'iopintc, ralsiOcando 1>0rsino la storia por mante.nero i pH1pericolosi pregiudizi a son•iiio della sua fede nella guerra e nel biblio;; dio degli eserciti; e rileuva come la borgho.,ia. del resto, sn f'nro benissimo la sua pelole tnnto colla paco quanto colla guerra, siocando nl rialzo come al l'ib.1s.so.secondo lo occas1oni, ma gundngnnndoci sempre. E conclude,•a: « No, i socialisti non cloma,ule1·anno il di.s.wmo: essi lo eseguiranno, spuntnndo lo armi o !SOlidnriz• 7.l.lndo i ln,•oratori dello vario nazioni. Una ,•olL'\ eseguita l'opera pre1>aratorin di orga.ni1.1.azionoin– tornazionnlc, S.'\rà facile al primo socialista \'enuto dare il comando: Rompete te 1·ighc! » E questa ò anche, ci sembr a. la co nclusione cui arrivn. Il Lerd_a.•!ell°arl!colo stn.mp ,1to q~1i SOJ>rn. Del qualo co11du•1dinmo rn massima lo 1•1flcss1oni. Solo ,·01·rommo faro qunlcho riscrm. h\ ove egli ,,ualinca cotesto disarmo una faccenda di fo,·,,u, o do,·o arrischia l'opiniono che esso danncggorcbbo il ,·apfcto scotue,·st dell'cconomln soctall11ta. A noi argomento di mera ro1-mn.non pare. in puro cho. la borghesia, dtsa,•mata non lo sarebbe mai (l'osompio doll'Americ.'\ è cnlzantissimo), por la

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