Critica Sociale - Anno II - n. 23 - 1 dicembre 1892

CRITICA SOCIALE 367 questa polemica o perchè ormai è a Ltu:lo, non a noi, cho può ancora spollnro la p:u'Oln, por chiudere - so no avrà voglia o tempo - lll discu ione. LA CRITICA SocIALE. CARO Dlll&ffOl\l, .Ber,o,,'IM, H "°""tbr'e- M\ concedoto la parola per un rallo 1>ersonale! L'a,·• ,·ooato Malronl, allrlbuondoml co11csomento il merito di aver trattata la questione dell'imposta sulla rendita. e con argomenti poggianti su ratti e dati posi1ivi », mi accusa però di a,·er prestato troppo largo il ftanco alla replica di Lucio, che i piccoli, I prolelari non pos– seggono rendila 1>11bbl\ca. Or è questo uno di quegli e assiomi di evidenza in– tuith·a », 11. cui non rispondo la ,•erltà. ricercata con quoll'anal\sl, cho Lucio chiama cti1pe,·1iva, ma che ò puro Il mlglloro 1trumo11topor tlrri\'llrOa sintesi non arbitrarie. La relaziono sul servizio tlello Casso postali di ri- 11,armio (ho sott'occhio quella del 00) dice fra !"altro: e Dal uno ftno al 1800 le Casse di risparmio postali. r11.cendo il ser,•l:tio al pubblico di convertire il credito dei libretti in rendita pubblica dello Stato, con un capitalo di oltre 60 milioni di lire acquistarono oltre 3 milioni di lire di rendila por conto di circa iO mila depositanti. e Questo servizio, medianle il t1ualo le cartelle del consolidato ,·anno spargendosi ,,,.i pii, piccoli tt1111·i alla portala di ogni claue di pt!r,one, si riscontra ogni anno in costante deciso progresso. > Nel 1891,o più ancora nel primo semcs1re dell'anno corren1e, la somm11, di risparmio lmpiep1a in rendita aumentò oltre ogni aspeltativa, e tu1to ora induce a (Mrci credere, che anche i liOO milioni di risparmio 01loraio,I quali rimangono meno proftcuamente fruttanti nello Casso di risparmio ordinarlo e postali, abbiano presto a chiedere l'identica trasformazione In cartelle di rendita pubblica più proftttevoli. t;n'anallsl dlllgonte del rispanni già con,·ertiti in ren• dita o di quelli cho rimangono da con\'Ortire, dimostra. che m olta parto di ossi, hL pili rilo,•nnto, Jl1-ocie11e dal r.cw m ùmto opcmio o si raccoglio In qu11n1 ilà assai notevo le negli stabllhnontl maniflmurlorl, nelle scuoio a11che1erali e felli"", negli orranotron, nello societit operaio di mutuo soccorso, negli ospizi di beneftcenza o negli stabilimenti militari, fonderie, fabbriche d'armi, arsenali di costruzione. ecc. E 11iIntende ch"io noto tutto ciò per appu111isommari, lasciando, a chi ne abbia la. pazienu., di ,·erlftcare ed illustrare con studi minuti. f:, ossia paro, di • o,·hlonza ugualmente lniuiti\·a • che I salariati non traggano dalla renditn. ,,antaggio alcuno. Ma anche su que11toc'è assai da ridire. Ammetto i vizi di origine del debito pubblico. Xon si doven r1&rlo, non 11dove,·• accrMCerlo CO!li spa,-ento– pmente. DeLlto conlrallo In momento di crisi con ca– pitali molto al di.sono della pari, sopra1utto non lo si dove,·a consolidaro. Por chi ama recrimina.re, rincaro la dose e soggiungo, che osso ha qnesto di particolar– mente iniquo In cospetto alle classi la,•oratrici: che più esse faticano a Produrre, e J)iù quindi colrabbondanza. del prodotti creano Il buon merca10, ossia aumentano la. potenza di acquisto della moneta, più a,·,·antaggiano non sO stesse, a cui procurano le crisi di so,·raprodu– zione, ma preclsamen10 gli inerti possessori della ren– di!&,come quella che si 1mga por l'appunto in moneta. 81 I te G an A malgrado di tanH danni che reca, il debilo pub– blico ha le suo benemerenze. 1-·u esso che stimolò lo spirito d"indusiria e d'economia, le in,·enzionl, gli studi economici, e qualche \'olta - preparando la banca– rotta - anche le rl\'Oluilonl. \'l pare ch"lo (11.metichl ! [dite almeno lo poche rillesslonl che sto J>err,m•I. Gli lstilU1i di credito, di risparmio, di assicurazione, i banchieri, i negozianti anche piccoli, gli imprenditori, gli osattori comun11.li , I professionisti, tuHo In.sommalo classi dedite agli aO'arl, possono con somma racilità e speditoua in,•estire in titoli di debito pubblico le ecce– denze di cassa e con pari raci111àe spedilena toruarle a realluaro, o tale 11go,•olenaconsente loro di ,cemare Il prono dello loro presta,:lonl d'o1>erno del loro pro– dolli al clienti ed al eonsurnaturi - tra I quali I pro– letari non sono 1>orformo il minor numero. Non ba.sta. Le stesso nostro elusi lavoratrici - che In quosii ultimi anni, corno O provato da recenti sludl e dalla 111atistica. del risparmio operaio, coll'aiuto anche della. reslatenu o della coscienza di classe educala dai so– cialisti, sl avviarono a una condiziono economica meno disagiaia - trovano anch'esse, nei titoli dello Stato, un meno immediato, sicuro, ,•a111aggiosod'Impiego d&i loro rl11parmi,quale non olrrono loro nè la malferma cd anarchica indutlril' borghose. nO le avaro casse di risparmio o di prestito, nè la strematissima agricoltura.., su cui gra,·ano quui tutti I pesi e delle t&Me e della bcneftconia pubblica e privata. Se aggiungete tutto ciò al rilievi gm ratti sulla quan– tili. di rendita in possesso del Corpi morali soccorre– ,·oli alle classi po,•cro, su quella ch'osso potrebbero utilmente acquish,re mere.OI risparmi meno proficua.– mente a.ccumulall In a.UroCa.sso o sugli otroUi del mo– l'imento circolatorio che rimbalza sul consumatori i vantaggi arrecali dalla ron,llta al produttori in generale, dovrete, mi pare, con~ludere con me che I danni sono almeno compensa.ti d1tl benelbl o che l'imposta sulla rendila pubblica è por lo meno inditferente agli inte– ressi del proletariato. Ma lo dissi di pili, ch'csim.colplrebbo specla\monte le classi meno agiato e pli1 operose. Infatti il debito pub– blico 11Irisoh·e in una Ipoteca 1mlla proprietà e sullo Industrie produttrici del plleso, daechè son esse che .soppor1ano le speso per toJ1perire alle quali I loro d&– tentori non credenero di quotarsi colle Imposte, Ora, supponendo che tuUi I titoli di cotesto debito rimano&• !loro nello St1t.to,e,·idontemento il patrimnnio nazionale nel suo complesso non 1u•robbodnl debilo 1rnbblico nè danno nù Yan1aggio; sarebbe Il debito di una classe ,·erso un'altra. la. nazione pagherebbe a sè s1eua.. L& imposta non rarebbe che ridurre da un lato cotesta ipo1oca sulla proprietà e sulle indu.s1rie, scemare dal• rallro una quota COtTispondento di credito ai possessori di 1iloli. Che Interesso ha In tulto ciò la classe p~ lotaria ! i,: questa nuova imposta che ,•orreste ap11llcare - mentre da ogni parto si Inalbera. la bandiera: tc011omie, 110,. impo,te - neppure a,·rebbo l'cff'ottodi una rirorma tributaria sgra,•ante l più necessari consumi, poicbò è assiomatico che, dopo alcuni mosi di porturb&ilone nel processo circolatorio del \'&lori - perturbazione da cui I più piccoli sotrrirobbcro, come sempre, assai più dei più groesl - tutto il CAricodell'imposta si 1l'O\'Orobbe

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