Critica Sociale - Anno II - n. 23 - 1 dicembre 1892

366 CRITICA SPCIALE essa ò la rorza d'inerzia della storia. Ma ò semplice• mento passin, e perciò do,·e cedere. Neanche la reli• gione può rormare a lungo un baluardo alla società. caJ>iialistica. Se i nostri concetti giuridici, l\losoftci e roligloRIsono emanazioni vicino o lontano dei rappo1•ti economici dominanti in una data societit, questi con– cetti non possono durare pilÌ a lungo dopo che si sono cangiati radicalmente i rap))orll economici. O noi dob– biamo credere alla ri\·elaziono sovrannaturale, o am– mehero che nessuna predica religiosa basta a sosl&– ncre una. società. che crolliL E inrtt.tti anche in Inghilterra. gli operai hanno inco– mincialo a muo,·ersi. Senza dubbio essi sono inceppati da tradizioni di ogni sorta; tradizioni borghesi, tra le quali il Jll'Cgiudizioassai diffuso che soltanto duo par– tili sieno possibili, il conservatore o il liberalo, e che h, classe operaia debba conquistarsi il suo riscatto poi· mezzo del gran partito liberi.lo; tradizioni ;operaie, tra lo quali l'osclusiono, nello numeroso vecchio 1'i-ades U11ion1, di tutti quegli opel'ai, che non hanno ratto un no,•izia1o regolare, la qual cosa slgn\flca solo che ognuna di iali unioni si alle,•a i suol propri distruttori di scio– peri (Strlkobrocher). Ma nonostante tutto questo, la classe 01>cra.iainglese si muo,·o in annU, corno perftn o il signor prnressoro Brentano ru obbligato a rirerire con dolore ai suoi rratelli in socialismo della cattedra. Essa si muove, come si muo,·o tutto In Inghilterra, con passo lento, misurato; qua indugiando, là. racendo ti• midi tontath·I in parto inrecondi; si muove di tanto in tanto con esagerata sfiducia verso il nome <lei socia– lismo, montro gradatamente n.ecogllo in sò la cosa; si muove, o il mo\'imcnto inviulo uno strato operaio dopo l'altro. Ora essa ha scosso dal loro sonno di morto i roui 011eraidella es1remità orientalo di Londra, e noi tutll abbiamo \'eduto quale energica spinta lo hanno dato in cambio queste nuo,·e rorze. r; 10 il corso del mo,•imento non seconda l'impazien1.a degli uni o degli allri, costoro non dovono dimenticare, che ò precisa.– mente la classe operaia cho mantiene vivi i migliori la.ii del carattere nazionale inglese, o che ogni passo innanzi, una \'Olta guadagnato in Inghilterra, non ò più perduto. So i figli dei vecchi Cal'litli, por lo ragioni testò menzionate, non furono tutto quello che si poteva spe– rare do. essi, pare che i nipoti snrnnno degni dogli &\'Oli. Atl ogni modo la "ittoria della classe operaia europea non dipendo dalla sola Inghilterra. Essa può essere assicurata soltanto dalla cooperazione dcll'lnghiltemi., della Francia e della Germania. Nei duo ultimi paesi il movimento operalo ò un buon tratto innanzi a quello inglese. In Germania esso sta già ad una. distanza misurabile dal trionro. Il progresso cho osso vi ha ratto da venti– cinque anni ò senza eguale, o la suo. rapidità cresce somJ)ro. So la borghesia todescn ha dimostrato lo stato miserevole della sua capacità. politica. o il suo diretto di disciplino., di coraggio o di energia., la classe operaia tedesca ha mostrato cho essa possiedo tutto queste qualità in ricca misura. Quasi quo.tlro secoli ra, la Ger• mania ru Il punto di partenza della prima grande bat– taglia della classe m~dia europea; o. giudicarne dallo stato odierno di cose ò egli rorso Impossibile che la Germania sia pure il teatro della prima grande Yittoria del proletariato europeo1 f'1mi:1ucoE:,.ot:LS. (Tl"ad,u. dl />. Na,•tt1111e1rl). Bib 1ote Giro 81 reo Trappole, tra!occhetti e pericoli DELLA PROGIITTA TA IMPOSTA SL'LLA NB.VDITA PUBBLICA COn l'ingegnoso pretesto di un e ratto po1-soualo » l'amico Emilio GallaHesi ripropone tutta quanta la questiono dell'imposta sulla rendita pubblica, cal– deggiata dn Lucio, e ritorna contro essa all'assalto. Noi - tolte alcuno ridondanze cho noccssitù di SJlazio, o no chiediamo rnnia al Gallavrcsi, ci impose di sfroudnro, son1.a intaccare per altro la p..·wtocsscn• zialo del suo pensiero - non sappiamo ricusaro ospilaliL\ alla espt"CSSionedi un convincimento cosi tenàco. Mn, come sar,\ facile immaginare, il nostro opposto convincimento non J10 è punto scosso, e gli nrgomenti statistici o tecnici del Gallavrosi ci som– b1·ano sflorn1'0, scn1.a scalfll'ii, gli argomenti di ca• mttero sociale svolti da Lucio e eia noi in J>.:'\rto rib:Hliti nella risposta all'an, ~raironi. Quand'anche fossimo cosh'Otti ad accoglier-o - cd ò proprio il cnso di far\'i tutte lo possibili riservo - il paradosso che una parto imJlOrL·mtodella ren– dita sia in mano dei nullatenenti; quand'nucho rosse \'Oro che il prolota1·ialo l'ilragga oggi qualche rnn– taggio indiretto dall'esistenza di cotesto succhiatoio parassitico che ò il debito pubblico o rossoro vere tutto lo trappolo, i trabocchetti, i pericoli che il Gallavrosi addita come possibili conseguenze del– l'imposta, tutto ciò non vulne1•crobbo,a nostro avviso, nò il principio di giustizia né i riflessi di opportu– nit.\ che ranno, della riduzione oggi o dell'abolizione in seguito della rendita pubblica. un argomento al– trettanto logico ciuanto podc1-osodi agitazione po– polare o di propaganda socialista. Non O, ci sembra, da socialisti, che abbraccino coll'occhio lo grandi linee doll'ascensiono proleta– ria, l'iutonerirsi sulla sorte dei magri, por .Quanto sudati, risparmi che una minima p.'\rto. o sempre doo1·oscente, del proletariato può avoro investito o pol1'0bbe tuttora invostil'O in rendita pubblica, poi• ché, so una cosa è ben dimostmta, ossa ò questa: che non certo por la via del risparmio o della pic– cola usura (come sembra s'illuda il Gallavresi) tro-– ,•e1,\ la classe proletaria il proprio affrancamento; non attaccandosi all'albero del pri,·ilegio o tutelan– dolo pe1•goderne qualche frutto caduco o per te– nor,·isi all'ombra, sgombrerà CSS..'\ la via ai suoi ru– turi destini; ma scuotendolo o demolendolo.' Ci ingamle1'0mo; ma a noi pa1'0 che sotto ed in rondo a tutto l'abile sche1·meggio del nostro amico Gnllavresi ci stia, quasi inconsciamente rannicchiata. questa speranza, questa fiducia, questo idealo; che lo classi lavoratrici 1>0ssanoo debbano diventare a poco a poco un quissimile dello classi bor ghesi. se ciò non fosso un assurdo in termini o un' impos.si– bilità storica ed oconomica, sarebbe tale un risal– tato pel quale non metterebbe conto dal'vero di aiutarlo e di la,·orat'O. Di borghesie, di epoche bor– ghesi no basta una sola nella storia - o co n'è di avanzo. Ma non diciamo di pit1 per non otornizzare

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