Critica Sociale - Anno II - n. 15 - 1 agosto 1892

CRITICA SOCIALl!l 227 ----------------- CRITICHE ALLA CRITICA Da Bologna riceviamo la seguente: Prey.mo ••Onor 1'urati. Dolo1na, luglio 18ft. Permettetemi una obbiezione alla vo!tra e Rivista•: in e&A o 11 leggono articoli d'indolo generale che, partendo dalla critica dell'organizzaiione presente della. società, concludono nella necessità di una radica.le 1ra.srormuione- trasrormazione che ai ha cura d i lasciaro, quanto pili si può, Indeterminata - ovvero articoli su queslionl parllcolarl, per lo plll denunzie di fatu che si trowa ragione di condannare o del quali si rimette la. re!ponsabillt& alrattuale sistema borgltue, come amate chiamarlo. Ma io ml domando: so Il socialismo si riduce o. questo, osso è ancora un bimbo In rasce o non può protendere di formare un partito politico. I partiti politici si for– mano Intorno a. dolio questioni determinate, a dello domBnde precise, a un programma concreto di riforme immediate. Ora questo programma concreto di riforme possibili nell11. 1oclefa come è ora, io ho cercalo inutil– mente nel numeri della C,·itica Sociale, la. quale, se con ciò rispondo forge più al suo titolo, non rispondo però, mi pare, alle esigenze di un giornale che vuol comb.ttere con profttlo a pro dei la,·oratori. E mi domando pure: M se questo programma positi,·o pcl presento il 1oci11li1monon l'avesse, non potesse averlo, go 0110 (il social111mo)non fOJ11eper ora. che una tendoni&, un mondo ancora allo stato di nebulosa L In tal cuo, ml 1>are,farebbero bene i socialisti a parlare meno di proprietà collettiva, di comunismo, di booi di lavoro, di unioni libere. ecc_., e, messe da parte le intransigenze sterili, unirei una buona Tolta coi partiti amni per propugnare il miglioramento ,nutuale delle condizioni del hwora1ori. Voi sorriderete alle mie obbiezioni, provenienti forse da ignornn1.&,ma ,•i uslcuro che molti gio,•ft.ni1ono in identiche lnceriono di pen1iero 1 lo quali impediscono loro di schierarti risolutamente nel campo socialista. Intanto lo mi auguro di leggero presto nellR. Critica Sociale un ,·ostro articolo, o meglio, uni\ scrio tli articoli lld J)l"OfJl'CIIIUlla 1mitivo O le J>0881!iitilli immettiate del 3ociali1mo, i quali ,•algnno a schiarire i miei dubbi, che probabilmente sono anello quulli di molti \'Ol!lri lettori. Scu!ate della l'ranchezu.. ....... EUOENIO MMCAFERRI. a ~:~~<::~to~~ro- ~~Oc\~~1ò"~ 0 !1~ad~~l~1~t:.i co~~ slm - corrobora nella sua prima p.'lrto quanto noi scdviamo noir articolo e .\'ccessttit dl 101 J1'-0-– uramma pt•allco >. I suoi dMideri, come ,•ed1'a il signor Maccarcrri, sono anche i nostri. Solo doman– diamo ch'egli dia tempo al tempo o lasci raro una cosa por \'Oll .. , N01d"allronde non ci se.oliamo Atlanti, da rcg– :,"Creil mondo, e neppure qucst.., « mi.sera aiuola> itaJica, sulle nostro spallo. t,;na Hh·ista può aiutare un mo,•imenlo. 1>uò riflottorlo. può nschiararlo: non basta a creal'lo nè a sostituire un partito. L..'l propaganda spicciola, il noti:r.iario 1ninuto, quali l:~-à add 1 i!~r i~~pi~oi!jioU::~nl~i~~l:e, d~~~~ dolo o cogli intenti del nostro. - C:::!n~u~!~~! l~~=i~~ 1 :: Stt=~i~ 1 ~ 1 dis~~ sare i lettori dnllo sror1.o del pensiero o dallo studio G no U1 n o dei libri. Quando il sig. Ma.ccarerri ci parla di un sistema borghoso « come amiamo chiamarlo ,. - ci fa dubitare - sia dotto colla stess." franca co1,:lialilà con la quale egli ci !Crh-o - ch'egli abbia bi.sogno di rit1ettoro un po' - col suo proprio ccr,•ello - sull'csistenr.a o sulle runzioni dulia borghesia nella societ..i. contemporanea. Questobi.sogno -di studiare o rinettero - l'hanno :1u~~:~~t~:Ì1':i°!l~i ~~ ~le~ s1!~{~!~ 1:• Y%: i mezzi non mancano di rarlo. Maspesso, dopo a,·cr pensalo poco o studiato meno (non diciamo questo poi signor Maccn.rorri,ma rorso pc1· nitri tra i molti dei c m dubbi egli si ra inle1·p1'0te).vorrebbero in ur.rn conrorenza, o in un articolo di Rivista..o in– som ma con poca fatic.,, ti-o,•a1-otutto quello che occorro per farsi com•inzioni chiare, p1'0ronde. ma– turo. Ton lo lt'O\'nno- è naturale - tanto piii cho molta p.'\rle, e la più intimn, del son.so dello coso lotte, srug{{e, som~a cho so n'accol'gano, al pon- 8ioro mal osorc1tnto: o nllol'a si clilungnno sconror– lati o finiscono a J>.'\l'i'll'O ncll'o;fo scn;a t'iJ}()SO di un scetticismo perenne. Ora, la ricetta por cre.'\1'8i soqialisti a mncchin:1. noi - lo dicemmo J>iù Yollo - non In conosciamo. Dubitiamo anzi cho csist.,. Detto qu esto - o pro prio l'abbiam scrilto sen– z'ombra di inlen:r.ione d i sdottoraro o di impancarci a maestri, ma solo ero dendo di toccare un tasto ::~~1~.a-e ~r~~~ 1 i~!{~ 6 <1~1i?t~~w~~t!,~i cl~~~~ \'isorinmento - coi 1xo·Uli a//iul, rinuncituulo a certo intransigonze. « p.-.rlando meno> •li tutto ciò che rorma il nostro pi'OJ?l'ÌO idealo. Il discorrero di questo Cl. condur1'Cbbcass.1i lont.1110: ~o1t! 1 t:Ìn~l~c::: 1 aì 1 =~t~ui~l~iio1~~à~ì~ u 1 m~~~ elezioni :unministrati,•e. Al signor Mnccarerri - por ~i - rispondiamo ~~~n~: ch 1 :1 1 ~n~.i i!:~ ~~,fo~~to~\~.,~~nri~~~~~ però, co lo ,·orr:\ c oncedere, c he ha prorondn ra– dico in una data o,• olu:r.iono s cialo - debba o poss..'l nllegramento l'i11uncia1-o a sò stoss.-.t E non s.,rcbbo un rinuucin1'0 a sò stessa, non S.'\l'Obbe un 1:woral'O a distruggersi, il e parlai· meno» di ciò cho ò la sua osson1.a, il confondersi - sin pm·o sotto rorma di nlloanzo COl'tosi - cou tonclonzo o con p.11·tHi diversi? Lascia1no staro che la dotC1·minalcu .. -. dei pio- ~~~ :!;c1: ::r~To:~.~; (t ~lili~I~'\ 1~ 1 è 1 iit\,/~,1~~:~ p.,osi - o in c1ucsta stcss.-. Hh·ist.'\ ne h'O\'alo piii d'un documento. Vodotosoltnnto il pr'Ogramma di i-:rrurt. da noi fubblicato. alla cui 1-cali1.1.aziono la ~:•:n~•~:~;i:~:~J~~a.:;( 1•? p~l r~ !~l:l~c;! ~~::S~~m:Ù~ 8 d/~fi1~ 1 ~:~orou; 1io 1 ~i:~fi!!~t~az 1 i ::t ciò che in Jtnlin O nucorn in sul rarsi. Ma sia pur ,·ago. anco,,a, iu Italia il p1-og1'tlmma immediato. ,•agi, e indetcrminnt..'\ non ò la lcnclorn.a. nO il motodo. nò la met.'\ flnale. •rutto qur>.$10 de\'o dun<1uo affermarsi o 1,,ilup.J?,11'Si in quanto ha di 1>il1 ca.rottcristico - non gtit istcriliro casta.monto nell'atrofia. Ond"ò elio la i1uesliono si riduco a YCderose~ testi p.1rtiti cho 1:1i dicono allinl. lo siano Yornmo11to oppur no; .se colcsto « intrnnsigenzo > non sinno piuttosto il cnmtlero stesso del 1m1·tilo, la sua sola ragiono cli osistenr.n.o non painno e intransigcn:r.o > se nou a chi nel ca1-altcro o nella vita del p,'ll'litO non è mai ponctmto. Noi. per concludere, l'ito,•ituno cho lo stesso pro– fo..~oroSah•ioli, ilell'Uui\•01-sità fii Palm•mo- nomu

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