Critica Sociale - Anno II - n. 15 - 1 agosto 1892

228 CRITICA SOCIALE non ignoto certo al Maccaferri e che non è quello di un partigiano - in un recente suo articolo sulle elezioni in l11ghìlto1·1,t spiegava appunto colla po– litica dello alleanze fra I partiti o dello reciproche concessioni o J>t'Omcsso ed iudul~nze - col possi• bilismo insomma o t-olropporturnsmo - il fatto sin• golaro cho il movimento operaio in ln~hilte,·m, nello condizioni pii1 nwore\'oli e colla piu potente orguniz1 ... 1zio110 del mourlo. sia rima.sto tanto addietro e por hmto tempo dal movimento proletario eman– itipatorc di altri 1>acsicontinentali - tanto che ora :-i affatica. ,·olgcndosi al socialismo e alla lotta di classe dichiarata, a riguadagnare il tempoJ:irduto. ,~:,i-o si~iiolf~t::~ 0 it~~~-~~~li~ 1 : pe~ tr'ii nascente socialismo italiano debba, per pochezza di rode, ripetere m·rol'i che lo classi lavorafrici di al• trovo st;inno scontando. , E c1·edinmo che questi fatti, o l'esempio dell'at• toggiamonto della domoc..azia .socialista dei paesi \'ÌCini o lontani. dobb:rno da1·0 al ~laccalc1·1'ied agli altri occasio110 a 1·iflette1-c. Poi 1-csto- non c'ò il menomo dubbio - si tlon:1 1·itorna1'0sull'argomento. 1-'ILIPPO TURATI. Necessità ~iun pro1ram11a pratico .\ bbia1no osp1'CSSO gil\ allra , 1 olta in queste co– lonne il concetto, essere 01·mai tempo che il p:u·•• lito socialista itali:rno, nella sua propaganda e nella sua aziono, esca dallo solito generaliL\ fondamen– tali cd 01·mai assiomatiche elci suo Jlrogramma, o per dir meglio non si limiti o non si rinchiuda in esse. mu accostandosi allo questioni concrete della vit.1 pubblic..1contcm1>0mnoa od anche nazionale, t1~1cci - almeno idoalmento- lo liuoo dirotti,·odolla sua condotL1 immediata sul terreno dcll"azione pra• ticn o dello riformo 1>0lilichc o legislali\'e, Finom la 11iitgran ixu·to della nostra attività di pat·tito fu spesa, sia a proclamare cd a porro in l'ilie,•o certi vol'i, conquistati dalla sciem:a positiva o pl'Onostic.1nti la obiettiva necessità della rifo1·111a sociale, sia a rido:sta1·e In cosciouza sopita dolio classi interessate ad affrelt.u·ne o a dil'igernc l'anoni· monto. Questo duplico lavoro era indubbiamente necessario o si p1·esontnvn logicamcnto pel primo. l'rima di osso nulla potova farsi o tenlarsi di con• c,·et:unonlo cmcnco in alcunn direziono speciale, cho non manc.1sso di fondamento - che i1on fosso dz.1.atosull':u-cun. )la 01·mni codesto duplice la\'Oro si può dire che, so non compiuto, certo ò gi:\ n buon tratto di via. A compil'lo, ad ostende1·110 la po1·tata nelle classi po– polari, proncdci~\ la p1'0paganda indefessa dei pie• coli giornali, la minuta 1n-op,1ga.nda quotidiana nelle associazioni. i,: un seme che, gitt.,to, fruttifica, è un moto cui fu dato l'impulso e che milio circostanze concorrono ad accelerare. Quanto al fondamento teorico, ormai le premesse posith·o del socialismo si può dire che son dogma scientifico, nò hanno pili seri a,•versari che in buona rodo osino attnccal'io. Noi lo tro\'iamo disseminate dappertutto noi libri o nei giornali, anche dei pili Oel'i conscrvalol'i, dei cui scritti ci facciamo testo a difo::a <1uandola b..u·ba1·iebo1-ghoso ci trascina B1b1otera Giro 81arco alle A.ssisiepe1•delitto di pensie1-o; soltanto lo spi– rito cli classe, un 8\'idente ossequio al preconcetto e all'interesse di casta, fan si che alle premesse in– concusso seguano, in quei libl'i e gio1·nali, altre e dissonanti conclusioni: ma il p1·egiudizio di classe e come una fodera cudtn a fil bianco, che la scopi-e anche l'occhio il meno espe1·to. Lo dipinture pessimiste od il-onicho della futura vita socialisL1, che usch-ono in questi ultimi tempi a gmu soddisfazione dei botlob-ai o dei /ilisle,· della borghesia. in op1>0si1.iono ad altre dipintm'O pari– menti antiei1X1to e non mono fantastiche in senso otti• mista, possono bensì lusingare In curiosifa e c1-o.11-e o 1-info1•z,.11'0 la rorhma di un odito1·e, ma, 1)01' quel che ò in esso di contenuto scientifico o di ,·e1-osi– miglian1.a logica o slorica, non sono pro:sosul serio dai ct"itici di nessuna ~uola. 'l'ratt:u'O il socialismo scientifico da utopin 11011 ò più neppm·o di mod,t fra la gcnto ap1>0uamcdioc1"0montocolL1e diventò l'appannaggio esclusivo della pili vile o 1~101"cantilo stam1>apolitica, che front la sua clientela miglioro in quella massa di lcttol'i, o di compilatol'i, che si potrebbe chiamare degli anatfabcli llel ver..ste1'0, nella infinit:, plebe di colo1'0 che. aJ)Jlarlengano a qucsta o quella classe e \'CStano il rustagno od il panno fine, non s1>insc1'0mai i loro studi oltt-o la letteratura alimcnt..11'0dei romanzi d'appendice. li la,·01-0 teorico generalo, al pari dell"inizio del lavo1-op1-atico,può dunque l'itenersi cosa ratta, poco importando so lo Uni"ersità non sono ancora con– <1uistateche in parte, poichè è noto cho lo Uni– ,·ersità - in Italia spociahnento - non rappreseu• tano, per lo dottrine sociali, che g1-audi cd ufficiali dormitorì, regi musei incal'icati di conser, 1 a1-enello spil'ito i ,·cechi e sfatati doltrinal'ismi, le leol'icho 1>ill1·ancido o puh'Ofatte. Ond'ò che in quegli am– bienti lo eccezioni o lo ribellioni, cho J)ur si fanno pii1 rrequenti ogni giorno, hanno un \'alo1'0 sinto. malico, J)Or l'apphnto, tanto maggioro. Ma il lavo1'0 che rimane da rarsi, il hn•o1·0che ci po1·mottiamo di chiamai-e ur-uetitc e a cui dove pro\'vedo1·0 la parte pili pensante del partito, è la continuazione del lavoro teorico·pmtico in senso specifico, lo studio dello applicazioni particolari. In• tendiamoci bene: non alludiamo con questo pal'olo a quelle cosfruzioui fantastiche dei tempi o degli Stati futuri allo quali accenna,•amo J>Ht sopra. Spesso ci vien chiesto com'ò cito sarà. proHeduto in regime socialista a questo od a quel minuto dettaglio, a questa od a quella difficolLi.di congegno; o spesso anche promettemmo di rispondere, un di o l':ll• tro, nel giornale. Risponderemo infatti fors· nn• che, a tempo perduto, per fnt-C della chiacchicm innocente, ma, lo confessiamo, finora non h-o,•ammo il tempo e lo sp.uio uecossal'i a cotesta specie, o subspccio, di disputazioni; lo quali, diciamolo fran• camcntc, rh•elano, in chi lo pi-omuo"e e ne sente il bisogno, un grande digiuno di studi e la pe1'$i· stenza di un punto di voduta eccessivamente me– schino, una manca111.adi esercizio e di agilifa in– tellettuale, alla quale non sarebbe da sui;,,gedrc altro

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