Critica Sociale - Anno II - n. 14 - 16 luglio 1892

22"2 CRITICA SOCIALE gati ed operai dei riguardi cito do. noi non si trovano punto o a tener conto dei reclami che fanno. L& socio.– lizzazionc gradualo dei i,;cnigi di pubblico interesso, dovendo raccogliere o concentrare nello mani del Go– verno forzo immenso o poderoso, metto i padroni ed i capitalisti nella necessiti\ di accordare ai loro dipen– denti condizioni ra,•01'0volidi lavoro, senza di che non potrebbero più lottare specialmente nel campo indu– striale. Conviene poi notare, per poter debitamente giudicare il movimento sociale dell'Australia, che lo or– ganizzazioni operaio vi sono più numeroso o meglio ordinato che uegli altri paesi. Lo differenti organizza– :7.ioni foderato tra loro si trornno sotto la direziono d'un Consiglio supremo. Quando tra un lavoraior'O ed il suo padrone inso,·go una questione che non abbia un earatto1·0 intimo e personale, ma una portata generale, il padrone si tro,,n ad a,·er contro di sò tutti i membri deJrassociaziono di cui fa 11arto roperaio, non solo, ma tutto lo altro associazioni del paeso. Gli ò pe1·questo cho i la.,·oratori ,,i dettano la legge: i padroni lo sanno o devono c1uindi usar molta pru– denza, saper barcheggiare o sopratutto non inimicarsi i capi dello organizzazioni. Quando si vollo resistere ai reclami legittimi dei lal'oratori, i padroni non ressero lungo tempo o dol'eitero cedere. Quindi è che, se in confronto degli altri paesi non si hanno in Australia che pochi esempi di angherie o vessazioni dalla parto dei padroni, lo si de\'O principalmente alla tema ed nl rispetto che incutono le organizzazioni operaio. Gli impiegali e gli operai al servizio dello Stato hanno costituito associazioni tutto in lega collo associazioni schiotlamento operaio, il che ò argomento di mera,•i– glia quando si pensi che in Europa agli impiegati dello Stato e delle pubbliche amministrazioni e cosl puro agli operai cho questo ranno lal'orare ò vietato di formaro sindacati, o questi poi, dove siano puro regolarmente stabiliti, tro\'ano nello.esplicazione dell"aziono loro quasi sempre rostìlilà. più o meno palese dello autorità pub– bliche e dei padroni. Nell'Australia, invece, si segue una ,•ia ben diversa, porchò lo organizzazioni degli impie– gati e dei lavoratori occupati dallo Stato o dallo pub• blicho amministrazioni sono considerato un elemento poderoso non solo J>ermigliorarne la sorto, ma anello per rafforzare l'autorità o l'aziono del Governo o per– motloro così di preparare senza. scosso lo condizioni necessario d'un rinnovamento sociale ))roronclamento sentito o ardentemente ,,oluto da tutti. LATJNUS. LE OTTO ORE e la legislazione internazionale del la~oro IV. Ho ritenuto cosa utile cd opportuna esporre lo critiche confro la 1•irol'ma delle otto 01·e o contro lo pr-o))OStodi ler1tsta.:.tonc fntern.a;tonale del ta– vo1·0, afllnchò gli ope1'.\i italiani, disgraziaL'\mento tra i meno colti di Europa, yeggano se, quanto o corno sono realizzabili i desiderata il cui complesso riesco alla manifestazione del primo maggio. Ciò onde eviL'\ro le amaro disillusioni, çli scoramenti, il disperdimcnto di for-1.0noi perscgmro dello ombro vane; onde riparare, infine, allo fallo so so no pre– sentassero o rispondere allo obbiezioni più gravi, ~o ingiustificate. B blioteca G no Bianco Anzitutto è bene assodar'O, che i socialisti non si sono illusi sulla portata della riforma dello otto ore e della legislazione iutel'llazionaledol la,·oro. Riservo non J>OChc feci io sin dalla prima dimostrazione del ~:~i~~ ~~~i~O(~i;:~ l~'\~:i~t;~~l~:i :~w~i~!1~~( discorso del primo maggio 1801; nè manc..'\1-0noin Francia, in Italia, in Germania, in Inghilterra. anche quest'anno. Spccifìc..'\ndo meglio l'iC01'<lcròche poi Turati la fnlensi/icazione del la"oro ò pos.sibilc solL'lnto nei l:wo1·i a mano o cho c'è contraddizione fra lo spo• 1·atoaumento di produzionccho clovrobbo conscgu1ro alla l'iduzione della giornata o il maggio,· impiego dei disoccupati; che pel Brousso (La 11umifeslatton du l'' mai, Paris, 1892) l'uguaglianza della duraL'l della giol'llaL'\ di la.\loro è irrazionale o dannosa, anche nei limiti cli una stessa uaziono, poi-ché lo indusir'ie o le prorcssioni di\'crso 11011si possono commisurare in riuanto al la."01-0di cui hanno bi– sogno; cho dal Do Pacpc sino dal 1880 venne rico– nosciuta la impossibilità di una giornata di lavoro uguale intcrnazionalmento, op1>0nendol'isi la di\'Cl'– sit,\ dei climi. delle condizioni otnograflche, dello Sl'iluppo intellettuale, industrialo, ccc.; o cho infìno por Webb e Cox ('l'he Htght /low·s l)ay, Londra, 1802) lo sco1>0cleÌ movimcnlo J>CI' lo otto 01-0 è limitatissimo, non mirando che ad ottenei-o poi hwomtori un poco pilt di tempo per consacml'lo allo sviluppo intellettuale e morale e al godimento della vita (Jouniat des Econonitsles, juin 1802, p. ,ff)?). Sicchè, tenendo conto di tali riserve o della limi– tala. cftlcicnza assegnata. da molti socialisti allo ri– formo in discorso, si scorgo chiammcnto che lo obbiezioni princip.'\li dogli avversari non hanno ragiono di ossei-e e che questi ultimi talora com– battono conii-o le ombre. E poco fonclate sono taluno alti-o critiche. Qual– cuno, ad esempio, dubita clel buon impiego che farebbero gli operai del ma&,gior tempo che avreb- ::~;o,~?~'~zii!ro:s~!~~:°c;h:;1~i~:1~~n!c~i~\%\~!~.,!: gli osti siano stati i pii1energici a p,-otestare contro la diminuzione della giol'nata di hwo1'0, cho roco anche diminuii'o il consumo degli alcoolici? li Boilley lancia un fo1·to capo di accusa conti-o ~1~i~~ 01 i~~J~1~ti~~e e "dff!~~!;ti(;eng'f 0 C:1~'E'\cfr:i 1 i,~ 1 1~~1:il! riduzione hanno maggior bisogno. Ma quando mai i socialisti liimontica.1'0110i lavo1-nto1·i della terra f So la propaganda é pili atti\'a fra gli 01>0rai dello i-W:i~~~.e~iÒ!?'~e!~ :r!i~: 0 r,ri~m:11~'\~~\c.~onge1~fg in~! 1 ift~ 1 ~~ °i1glNe.eidi~)1 1 f~ 1 .~~i~;'Oblematica l'applic.-i- bilit..\ della leggo delle otto 01·e; ma come ha potuto dimcnlic.'\1'0 che lo otto ore sono la regola in ~t~i~~~a·d;'ef~~di~,\ a~o~~te r:i~ 1 t\a. ~;\f 1 ~t~reo l~~i Municipi dell'Unione Nord-Americana? E sempre il Boilley trioufalmonte crede cli aver :~,lid~i~l\~e\~~ :~~~~~• :~!~~!~\!\d~ol\~ for~,~~o~;~ vennero adottato, anche s0111 ... '\ inlOl'\'Cnto legislativo. Questo dimostra non che la riforma sia inutile; ma ~~o~~ ~~~ s~"èi~~,.~~~!~~~,f:! l~: .. J~~;l~a~f ot1~ 1 i tiva tra capitale e lavoro: il lavoro non vi ce1·ca, anzi, che un'arma per combattere meglio conti-o il capitale. E al Boilloy o al Dalla Volta o ad allri che con- :~ti1~i~0p,~:tt~~·~hii dJ~;-~?1~t~~~!io:!! 1 d~~~z~i~\~~ nata di la\'01-0,si 1·ispondo facilmente che essi sono

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