Critica Sociale - Anno II - n. 10 - 16 maggio 1892

CRITICA SOCIALE 157 mo In. ragiono precipua. per cui gti studi di fllosofta del diritto sono ora cosi trascurati nelle unh·ersità italiane. In ogni cailOqueste modeste osservazioni pos– sono ser,·ire a tener desta l'attenzione sulla parte cer– tamente più mancheTole del nostro Insegna.mento su– periore. FRA.SCUCO CICATt:RRJ. sono uscile le Poeale vecchie e nuove del FONTANA, tante cotte ammnclate. k un grosS(J e lntcnssantlssfmo ool"111C e l'Osta 11. 5. Pos– siamo p,-octu·w·to anche not a Chi lo 1·tchiella. BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO. An,\ Nr.on1: ftltlllà; JM)Ct1lo. - Mllauo, 18'J2,editori Fra– telli Tro,·08 - (I.. 4). l') Cereo 11011111-oduzlono nrlistlca odierna, sempre,con ricorca rrltlcosa. l'at1ima mwoo, cioò quello. spoeio di lie,•ito che o~gl rcrmonm in tutto le ooscien1.e: lavorio oscuro di lolla.; ns)llrailonl verso un 111t000 che si vuole t!~~~r:: di llo~Kr~;~~do°'l~~:~~~a;i~~:ima che è sin- Ilo trovalo In Ada Negri grnn parte di quello ch·io vado eercando lnYano negli altri poeti. Soffia.nelle sue liriche, un venlo eo1I vivo di tempesta.. che scuote e ra tremero: ,·1 balena dentro tratto tratto un lampo di luce elle dis,·ela o colora al nostri occhi abbagliati un lembo d"anenire. f: la noia IIOClalo è la predominante. Ada Xegri è, inconsciamente. M>Ciallsta.. La vi Ione del Vinli che e s·a,anuno nella notte con J>asso ugualo e lardo, con la l(liila nuda o gli occhi :~~j~~lbti'!~ ~ l~~~u~;g~,.:d~~:n:fi~~ difficilmente di• !'iol Ytailm dalle Off MnU n.ioeo, Dal ltlll .enu pace: Vi i) in lutti I \&Mli di Ada Negri, SOJ)r& ogni cosa., una gm.n fotta.. Nemmeno all'amore si vuole abbando– nare questa fiera o 1elv1,ggla r11nciulla. A chi la Yuole elh~pone un 11atto;non Il fncllo pntto della.mollo lsaotta. al « ,'ago slro • che lo trovi un Intero grappolo in non ~fii ~~a~?u~l~. 0 •~~,;·~~~:r c~r~~~ ~~l~~~~~! 1 ;"1~~~•~a~~~-~io~ Sai lo hathtgllo doll'ldoalo1 lini sofferto o vinto! Cerio non ~arcmo noi ud accusare Ada. Negri di abuso di ron.a. - E un bel dirotto cotesto In una donna. Ma., qualche volln. lt~ ron.a non è che simulnta; l"aggettivo colorito, la strol'II.tonda o gonftn. vestono un pensiero mingherlino o talora non ,·estono niente. Alcuno suo llrlcbo m'hanno ricordato quei ruochi di ginestra secca che 11 fonno sui monll: un grande scop- ~I: i!lela'!n~,t~!tu~~mpat• ,,hlda; ma il calore è In compenso, quante altre dove Il calore della rooe nuova è mtenAOe duraturo! Il. GALLO !IL\'l!!STRE. i') 8u quet\o 1lm1•L\llcolibro •bbhuno rkuuto due recensioni, che 11 completano .enu conlr1ddlr1I. Credl•mo:ben fallo di ,tam• 11arl•enlmm~. cente, della illusione che radire tro)lpo spruiso « bra,·o!. > • chi pen!a con noi. li f1u10 ò cho Ada Negri non tenta per nulla, come nrnno certi por moda e ,·elleità., il tour de f~ di mellere In ,·ersi Il 10C1alismo: è clìe es:......a sorse e vh·e nella e.lane dove l'idea socialista da ela– borazione 1eienliftca a.stralta paua in ~ntlmento ,·h·ente. dove la rormula matemaUca unica del J>ensatore si rompe nello mille a.spirazioni. nei mille entusiasmi, neì mille palpiti di tanti cuori amanti o 11orre.mntl. In quella moltel>licerlelaboru.lone individualo ridOAperder&della sua mlidor.u se ,-01010,ma quanta. rorz.a acquista! Sol· tanto là. I primi grandi buffi della tempesta vh'iftcante penetrano e rimovono sino aJ rondo. E questa poesia ò una di questo espressioni perso– nali, o a punto perciò ò poesia. Niente di cercato, di voluto, di prc11ara10:so un lndirlir.o c'è osso non ò cho il segno del movimento di un'anima.; tutto queste poesìo hanno radico In r1uost"animn.ardente, passionata, si riattaccano como fiori rmtpllanll Riti\ loro plant:L; il rro- :.,itoc:1\\~'0,·~~~,r~:!c1~~•\3~~ao 8 :l ~I~: <rir~riwl\iOg!n~~\i ~~ji'a~r:l~t~:•rt~l~~1:;~\:~l:Ooo~:~;~\p1!~/~~;:a~l\~~Òcfl 1 ::~~: universali. C'ò tutta una vita lnsomnm o umL"irn larga o grande quale non si crcdorcbbc cho la llCbolozr.adi ro~~1t~'::ora~s~~"~~~\ 1 ~~;t~ : 1 it 111 b~\ mae~~1 1 ~~ non esprimono che Il p\ccolo rremlto delle sensazioni, un libro do,·e si sente 111. vita intera dell'anima: sen• sazione, emor.lono e pensiero. Seguiti pure l'Atla Negri n. portare nell'arte questa espressione intera della 8U& individu11lltà:&010 i,i faccia piu art.bta. Non ln1e.ndodì dire e.ho11dia la briga di ,·estim lo suo poesie coi ritagli o gli scampoli della stoffa c.llL!!ica:. 110louna scuola di pedanti ha. potuto conrondero l'arte col meulero di r1te&Sere lo ,·ecchie : 1 rr!:;i tc.=u:To!c~:· :;:ri~s~[f~gii:~::~~~e ~i ~~:n~ !.i:~:u:·~-~~~ ~l~':a~ii..:.ur,~~~-:=\~\~ ,~il:!::: coso delle imprcuioni particolari, :-1nordinarie: lutto il suo luoro è di rilevare queste Impressioni, di co– glierlo nella loro origlna1i1&, di disegnarlo nitidamente. Si è art.i!';t&pili o mono grande socondo che queste impressioni sono pili o meno ,•aste, e socondo che si sanno rare uscìro, cll,llapcnomhr& in cui tremnno nghe, inrormi, ruggenti, al J)ieno giorno della rorma. determi• nata, finii&. originalo. Quando non si riesce a far ri– suonare altarnonlo la voce cho 11arla sommossn. nclra– nimo, si ricorro nlla 1rnduziono radio delle forme e delle l'rasi ratto, nl\'es111·osslono con,·enzlonalo. In molto di quosto vooslo si sento nncho sotto c1ucsta. fraduzionc volgnl'Ola. vera voce: sin. ttl poeta. di n.scol– tarln più intlmamcnlo o JH'Orondnmonloo di farla par- lare solu.. O. M. E)OJA (signoro. l:. Viola •·011-otti):la Meua a Psiche.- $. Lapi, CIU1\di Castello, 189'2. tmma si è rlmeua • 1eriverc. Ecco una notilia cho "''"' rallegralo o rallegrerà tuhi ~~~~ ~~e ~ndi d;:g;e~!j,~l~g~~n~t}!~~~:;jle~tali&na ed Allorcbò la po!l& mi portò il libriccino edito con molla eleganta dal t..,,pi di Citlà di Castello, e rico– nobbi nella dedica la ca.lllgrafta alla e sottile dell'au– trice, non seppi tratte.nere un grido di gioiL Dopo dieci anni, o poco meno - un lunghissimo tempo, certo - durante Il quale 11era diffusa la cru• dole notizia. che l;mma non scriveva pili. che doveva vil·ere in ll!SOlu10riposo, è dolce per e.lii !"ba amata. e ammirata, ,·ederla risorgere e tener rra le mani un suo nuovo libro. Ricordo come f'os8o ora. Il lempo in cui si pubblicò il pili rort.e del suol romanzi: Ur,a fra 101111:. Era nel 1877-78.Allora, - ,·o ne rammentatol - le questioni letterarie si agitavano J>erftnoin (1uelgiornali quotidiani, che ora. concedono a. m11llncuoroun J>ezzettodi ))l'OS& a.Ile e nuo,•e pubbllco.zionl •• consldern.nclole una attu&– lità 1mreM su~, f'hl. lo meno lnterossanti. L"Aa,ommoir di Zola, Il Lucifero di na1lisardi, le Po• atuma di Slocchctti, nvovano sbara,gliato - terribili

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