Critica Sociale - Anno II - n. 10 - 16 maggio 1892

1:;s CRITICA SOCIALE scariche d'artiglieria - il campo trincerato dei nostri buoni manzoniani o dei nostri ,·cechi decaduti ro– mantici. li proressoro Rizzi, buon·anima, mandava il suo fa– moso «Grido•• o il c,w. Emilio Tro,·es scagliava un ~~•;~~~1~"~1~\f!n~ll~~;:~ 1 i~:e <}~at: 1~:• di~,e 1~ 0 :> 1 issf~~!1~ scrittrice aveva..collaborato con lui. Questo vi ra sorridere, voi altri, adesso; ma in quegli anni .4.dclio! era un libro ardito per il critico pudi– bondo, che in osso contava, raccapricciando, la parola e voluttà.•• non ricordo bene so dieci o quindici o più volto. Il comm. Mantegazza. non a,·o,•a. ancora. scritto Gli amo,·i <legliuomitii. Figuratovi che fulmini doveva. attirarsi il romanzo lii Emma! Molti critici affettarono di non nominarlo. Sapolo bono cho nella -:repubblica delle lottero > i più arditi attentati li puniscono col silenzio. Ma il bello è cho tra i loda.tori vi rurono di quelli che ora sì segnerebbero tro volto per timore di com– mettere un simile peccato; mentre la schiera. dogli as~mitgi~1{;til:~:a):.~ 1 !i11~: J;~~f!~ 11 f g~~\tJ~t~'~!::i:i d'allora. La storia della ))Ovcrason·a, che, senza volere, ~~~l:~:t!p~:0,U~ ~:i;g'~~i:rro ~,:i~,~~0(~\0 Si~~~ :::a:eil; la ramiglia. umcialo o la. moralità. pubblica•, non ora un libro scritto per l'arte, ma un vero libro di denuncia o di rivolta contro l'ipocrisia dominante o il ser,•aggio di un sesso a ra.voredell'altro. Quante stupidità. sentii a dire su ()nesto libro, in una elegante società., de,•e mi recavo allora qualche volta (pesco fuor d'acqua) da persone che si stimavano in• tolligonti, molto intelligenti! er~.I'~ùv!~i\ki S~fg,~~;, 11 ~u 1 1:f~~~~."c\~7n 11 : 1 l11: o~~ir2u;:~i ,!iato ila sociologi, in litri di scienza; ma assolutamente ruori di posto in un libro d'arto, il cui solo, grande sco1lodov'osscro .... l'arto! tr!~i'\~t~rsicchi~sto ritornello non ò ancora passa.lo m~~~!,l~~\\'.a~1~~ 1 ~~ 0 g~~~~\ 0 >~i1i:nfh~n~~~r~~~:~~a/~: manitìi. Vi sono scien;,;iati elio sorridono del romanzo socialista, della commedia 1·ivoluzi011aria. pr~bl~~~t ~~/te si~fa.s~:o;~,: ~.~~.t';~ò 1 a.d1?i~~J~:~~/~: sentimento e rarlo penetrare con immagini ,•ivo nella compatta indifferenza. llclla. rolla. Il libro col quale t~mma ritorna all'attività letteraria non somiglia ad Una fi-a tante. ~on ò un romanzo, non è un libro di combattimento. E però un libro di pensiero, la1·go,elevato. 1.·autrico lo 1>1-osenla umilmente come una fiaba, come un sogno: « Quanto ,•olio - ella. dico - nello lunghe oro cli -:noui insonni o nella. veglin ii1quiota e paurosa della. < fellbro, si ripensa ni tempi lontani, ()U:l.tHlo una voce .e amata ,•i racconta,·a fra lo ombro della notte strano .e fiabe pieno lii malie o d'incanti, o v'addo1·monlava .e dolccmo11torr,~ lo meraviglio di un mondo luminoso "' o sconosciuto, che, irradiando do' suoi raggi l'anta– .e stici le temuto tenebro, soph•a. le vostro paure inran– c tili o vi rende,·a la ()uicto di sonni prorondi. Og~i lo e malie o gl'incanti non addormentano più lo spirito e tristo o malato. Il piccolo ori1.zonto infantile, ove la e potente o,·idenz1~dolio coso vuole la rcalt,\ Yicina.o e chiodo il miracolo visibile o pa.lJ)abile, non ò più; - .c grande o disteso s'ò ratto col tempo o col dolore ()UO! • piccolo orizzonte che racchiudeva tanti affetti o tanto ot speranze 01-adileguato nella immensa solitudine del .e pensiero. Ep1mrc,a ()UOI pensiero stanco o tol 'll1onla.to : ~il~rir: 1 iat 1 ~ 1 '~~~~~1~ 11 ! 0 b 11!: 1 ~~~w~ ~ ia~?!!!.1S~r~;~~1f e ,•ano lo paure ùolto spirito bambino, come una ,•oglia e di luce o di speranza che dilegui pe1•un momento le e tcnebrç della monto..... · « ..... i,: una di ()uosto fiabe, raccolto fra lo tristozz1) « o le momorio del pensiero, che vi mcconto oggi. t: .e autentica porchò Yiono di llL. l'.:, so fra lo ma.lincouio B bllotPca G no Bianco e (ii qualche lunga. Veglia ,,i concedo il sonno, sarò e paga: - avrà ratto il còmpito suo•· fa~:.~r ,\U~S~:1\~ ;~ffi~~::~:~~fo ~ 1 ~i!,•~;;:t~U~fa i:~ soffio di poesia, che lo percorro da cima a rondo. Por :~~~tl~~~~o rr1~iù lhori:~ino drammatiche della prima L'allegoria della inquieta anima uma11a in ce)-cadi Dio, o la. consoguonto uguaglianza di tutto lo religioni, ò tema. alto, degno della monto di un J>Cnsatoropoeta: degno di Emma. o :.?a~~:;tat~l}f~iud/~1o e<II~ ~~bb~~~i,'\~~~~~~. 1 :cr.i~~~: dello fla.bo, siano puro luminoso o poetiche al pari di ()UOSta. · I drammi della vita, la grande evoluzione sociale a. cui andiamo incontro, dovono ancora eccitare un in• gegno cosi rorto o battagliero. Noi aspettiamo il ro– manzo, ()unto lei sola., rorso, rra tanto romanz<.\lrici, è in grado di scriverlo. BRUNOSrERANI. DE SARl,O doU. FnA~CESCO: I plccoll candidati alla de– llnriuenza. Studio. - Torino. 1892 1 Fratelli Bocca. - (J::stra.tto dall'Archioio di Psichiall·ia). diL8o~~rt~~o.,.1°~ds~t~i-a s~ 1 d:1~ir~i.~i:,~t:lo ~t 11 J~t~~~\~ ò accurato e pieno di penetrazione. L'oziologi!Ldel de– litto nella vita collettiva cd individtmlo ò contrasse– gnata dalla tendenza al furto, alla menzogna, all'ozio e all'egoismo. li meccanismo di queste tendenze si sorprendo con chiarezza nella. inranzia o nella gioYinezza. Per DoSarto esso tutto hanno radico in una dogoneraziono mentale. Si può pensare ad una proftla.ssi della delinquenza! Corto si, ma solo tenendoci ai eiettami della tisiologia o della psicologia scientifica. E l'A. non tace, come ranno i milio ed uno mercadanti della scienia, che quost◄L proftlassi ò l'osa impossibile dalla condiziono economica. dogli otto decimi della. umanità. Sappiano ()Uoi nmnog– gioni, a cui ò aflhlata l'educazione dei ragazzi guasti O non guasti, cho non è ,·oro che la. stanchezza deri,·i dall'islinto tloll'ozio, ma all'incontro i bambini dh·emano oziosi pcrchè sono stanchi, per debolezza del sistema norl'OSO,per insufllcienzti d'assimilazione alimentare. L.L 1>0,•crtàdel sistema nervoso ò la gran cagiono per cu.i molti manchino di ,impatia, l'alo a dire dcll11. proprieta dei centri nervosi tli ritlottore isentimenti cho appaiono nello persone che li circondano. Mancanza di simpatia ù - nella vita.di relazione - mancanza. di senso morale. Per l'A. la simpatia è come un automatismo eman– cipatosi uell'indi,•iduo <Lttualodal dominio dei centri superiori del giudizio o della volontà., in modo da en– trare in runziono nello stato presento od anche mal– grado ossi. f: un cara.itero incosciente, riflesso, indipen– dente dalla volontà., uno d.ogli a~<i.uisti. Jl_ÌÙ l(!n.tani dell'uomo, quindi deYoluto a1 confr1 111rer1ni-1. Op1111one codesta non condil'isa.dal Lombroso che, nell'esame della crudoltìL propria dei bambini, mostra proclotlo di tiiù recente evoluzione la simpatia . Oott. D. R. L'ISTITUZIO~E GARAVENTA Ila riscosso molto plauso a Milano una conrc1·cnza tenuta, quesl'ullima domenica, al 'l'cah'o .dei Filo– dt~unmatici, dal p1-of. Niccolò Oanwenta d1 Ce11ov.:1, :;e~n:i~~ 0 e i::u~~:·:io~~~,:~ 1~ ~·~n~n;~ll~a eOl~~-~f'I~ mosa ,vavc•Ollicina•Ue(len;,•ionc, una specie di Ge• ne,·ala o di JUfonnato,·io Mai·eltio1uli sul mare; ma una Gcne1·ala a rovescio; dove, cioè, invece di fcu-e del discolo 1111 delinquente, si 1:iosco, ne! pi.ii dei casi, a farne al tempo s~c~so un b1·avo mal'lmuo e un galantuo1no .

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