Critica Sociale - Anno II - n. 8 - 16 aprile 1892

CRITICA SOCIALE glmdlftrue 111 sentenUL di Roma con1ro quei cosidetti unatthicl, rl osser,cri, e.ho, coll'aria di rMZione che 1ira, •i poleca. a1tendcr1i at1cl1e di peggio. simile in qu~to modo di ragionare al noSlrl buoni ,•illici che, quando la gragnuoln. ha de,·astato I ~am1>I,escono in processione a rlugrnz.lar'O Il ~Ignoro lddlo pcrchè, bontà sua, non ha marufato anche l'lnondat\ono; ftnchè lo i,,irakiaro dalle nostro direse degli anarchici contro lo cahrnnie e le perse<'uz.ioniun periodo elle lcaJmente design& anche il no,tro ,1i-11c,uo dai IOro mdodi gli pani\ argomento che concluda a qualcbo cosa in una polemica di flUCStogenero: egli riuscirà, semplicemente, a dlmos1rarcl a111mnto sem11ro più l'assolui.& e nnitil. » di quello e Milrazioni giurhllcbo > che ser,•ono di baso alle suo argomentazioni. roirutrtttlono giuridica. dolroccltamcn1o oll'odio I)-A lo rln!isl, pol'lcoloso nlh\ pubblici\ il'flnquilllti'I ... magnrl di rru uu i;ocolo; tlolla lstigaziono ul doliur111oro mvvi• flati\ In ogni censura. dello leggi o degli ordinamenti esistenti, la quale, naturalmente, può dopo1To in chi In. leggo o rascolla I germi di ruturo ribellioni; e via ,la. con tutto lo o.Uro 11.!lrv.lonlgiuridiche di questo genere, possono, giuridicamoutc, avero ragione tutti quanti, De Mais1re o ~tuart )lill, Hadetzkr e llazzini, 11 boia ed Il martire, la polizia o l"l',c,·t',~. Da. trappole rosilfaitc non ,•·è scrittore non ,·cndu10, non ,··è pen– u.torft rho &i s.'\lvi, sol che non manchino !"inquisitore e l'aguu:h•o 1>er spingerveli dentro. Anzi, quanto più i, serio, 010,·ato, austero, tanto J>il1 il pensiero è rormi– dablle, tanto plì1 può essere punito. Il piolto, il ramoso r,1mto mn1ematlco, oggetto di disputo O-a l"U.sciere e D:1.rlo Pnpa, che dh·ltlc, 1101 cositlel10 reato di pensiero. il rnomento lecito dal momento 1iuuibile, si può collo– ca.rio a piacimento più In qua o 1>iù In là e, nel campo della loirlca a.stratta, è sempre a suo posto: l't,;:.Ciei-e ha troppo fluo ingegno cd i• 1ro1ipo s1)Crlmenta.1o curiale egli stCSM)per contevtareelo seriamente. Lo l'aoosse., potremmo sorridetti di sottecchi como g h à.uguri antichi. \la. all"inl'uorldella loglca l' orma.lo e d a.stratta, ,··è il rl1111ct10 di sè stesso elio lo clMsi d omh1snli possono i-cnllro o non ~ontiro II socom.1!1 l0!11\ loro maggioro o 111\11oro c 1·ruziono; o questo è li l'atto eoncrolo.Lacaccia cho oni. esso ranno In ltt1,liaa lutto ciò cho non va loro a ~cnio, lo rolli paure o lo conseguenti rorocio da cui sono hn•1L11nlo l'Oniro quanto sa. di eresia, rabietto go– i,;u\tli;llHlo la no"suna rlpugnnum del loro compiacente "enidor:uno nel t>Crscguitaro o 1101>1>rimore, como ad e..se deleterio, tutto ciò che è hboro, ardito, ge neroso, 01>era11do cosi una. rafllnata seleziono soc.11.lo in senso in,·erso, è unn C"O'-n ,•Ilo, mlscrabllc, disonorante, che non lron1 Il suo rbco11lro - sopratutto quan1o al ge– suitismo- in nesl:lunaa.liraepoca o paese, e sarà.stigma. otcnio degli att uali r egimi. l'hi vedo o sente questo, ca11IM.'e lo nostre ribellioni, I 1108lridisgusti, lo nostre \udlgnuionl o lutto l'infinito di"protzo che ndunhuno nel cuore. C"hi non lo ,•ooeo, ,·e– dendolo, non lo sente, chi non ne ò compreso e penetrato, quel che non gli dico il sentimento Immediato dello cose non ghclo direbbero e mlllo Atenl e mille Rome » ed è gill! to, cd è pietoso, last'inrgll almeno il conl'ono di •<'~ nrln.ro o di di!ISimult,rc In.. sua a1>a.lia in quella salsa elle gli sembri migliore ~on , "ò ,·iltà uè tirannide cui 1"111gegnoumano non abbia prcslato la cornice di una qualche teorica del Ji;iustomezzo. Pronede poì la storia , indico a lnl'rm1gero In un11. , olla sola con1ice e quadro. \I&, 11.llora,secondo J'U,cic1-r,111storia e esco dalla (JllOS:tiono >. F. TUltATI. PEL 1° MAGGIO A,·,·crlltuno i compagniche da più J>art.i ci richiodono di collaboMl.zione a.1 molti Numeri unici che si inten– dono alles 1iro nello \'l\rio città, o taluno penino nei borghi, J)( l.rl' OC<'ASlono del 1• nuiggio Imminente, rhe ~l~ ~: 1r~::::iz:!~11~~ ~:~cl:~ 1' ,~:~1 1 :0 11 ~!: 1 ~1:u! l't'rcma tld Popolo col nostro amico Giacomo Levi, è che •i dtbba110 conu1111·are t! 11011 gi'd 1perptrart! lt! /or-;t!; dello quali - e la stesstl ln1l1ten2& delle ri– chiesto d'aiuto no è pron - d1ivvero 11011 abbiamo di a,am:o. 1-'inchè la ftaccona generale farà sl che In Halia il maggior solonniu:atore del I' maggio operaio sia. H CtO\ enio, collo suo Inconsulto misure che sopprimono ~~1:i:: 1 1:! 0 :,~11~ 1 :!7~~ Se~~at~1:~~11r:S~l\~l~1~ !~ri 1 t~~:1~\: f!~~~~t~. 11 :"~!:n~locl~~u~~~iJ!~~,~-! ~1~11 ~et~Irn~to~~~\'. ~}1~::1.~f::sA~~1:~ ro~~~ ~;:nt ( \ 0 l; \\~:;~b~: : g;' :!~ r:rnno cosi ,•orgognos,unento misero dtL non essersi an– co1-apotuto 11101101-0 in piedi quel Olornalo dol la.\'ora, tori, soilimanalo, che il Cougrosso naiionale di Milano, or è quul un anno, solennemente doliberiwa; noi non ,•odiamo affatto l'utilità. di 1brlclola.rcl in una. miriade di 1mbbllt-adonl locali, medlotri o poco dlR'uso. 1:ld0& di un Numero unico, ,·er,une1110 unico, o I cui pro,enll si de\ol,•esseroasolllovo i1e·1u·oc0&a&li di Roma.. porco~! da una ,·alanga di multo - Idea lanciata dal llalfci e raccolta da qualche gio rnale -· n on ha. in– contrato, per quel che sappiamo, Il genera.le gradimento, :as~!~~l:n:~~/e:;ihèè 3~1ag~b8!'°~~~U I ~~:::~ ~1:•!~ir,~!~ja.;·;,~~1::0 ,•:tt;'ra~ 1 l~~ ~::t~l~n~ di~ sono vittime; nè inftnc, ,ier indegno che sia staio quel ri~~òo drr:i '~\!!i~: 1ng;aicu~~;i~~\o~p~=~1Ì·~~ Il ,·ero movimento doll'emanclpulone opcr.ila e del pensiero &0elalis1a in Itali&. Ma a Milano un Comitato eletto da numeroso as~ ciaiioni, che hl\ sedo 1 >resso il •"-inctacalo dei Iaco1·a111i cal:olaf, in eia um·o11t', 11.IO, l&\'ora alla compilazione di un Numero unico e ,. Jt aggio », Il quAle - si può dirlo PCllln 80!lpotto di campanill'-1110 - ha evidenti probabilità di riuscire, pili d1 molti altri, adeguato alla 1mpor1am:a di quel giorno solenne.Non ò tolto ai com– pagni dello altre cltlil di po11an·Ila loro collaborazione. Cho l compagni o le associar.Ionimandino tosto a questo i~~l1~~!/\:~~ 11~ \•:1ÌtOJr!~fl~;~f~~\~ \11 ratto di nrllcoli: o mandino,non plù inrdl del 23aprilo, la ordina·iiono del numero di copio cho desiderano, accom1)a(J'1atll llall'lmpo,·10 1-elath:o Il giornale costerà 5 ccntes11ni; sullo 1'0111 oomml!!-fllonl iuuì\.l'llttO qualche picoolo sconto. ~rìl. cura. tlcl Comllato l'ar In modo cho 08.-.0 giu11gal11dubblamentccd O\Ull(jll8il 30 a1irilo al più tardi o nrà bene che si \'egli perchò 11011 sia. di– stribmto 11rima.del mattino 1ucceu1vo. Il numero o lll pronietza dei contributi san\, pare a noi, la mlglloro 1t111iuica dolio l'orzo del partito o l'in– dico della suo1 dlsciJ11i11:a. AVeuell1, ad opera dell'eJitortA.Nodari (SS. OtOY. ePaolo, 612)) al pul1blleben\ QII p,,;MO ,..,,,, U\111tn1to, In otto pagine di grandi formato a ceni. IO (KOnto del 00 per unto al riTen– dllol'IJ, COCIIJ)llato dal Monticelli, col eonlributo di alcuni dei micnorl IOclalllll Jtallanl. Conterrà rra l'altro I rllnltll di Man, Lauallt, Tcernlcewaky, De Paepe, AdLer, De Amici-. Ripi· unii, del ltfntaclnque deputaU 10Cl1li1U teduchl, del depu~ tali todllllU Italiani e francesi, di DOU aoclall1U awtriacl, di Burn&, OnNdt, Valllant, Ciprlul, KOrnu. Il can.tlen 1peclale. prnalenl.emente art Ittico, di que1ta pubbUeadone et ne ra 1perarbine e cl conalgUaa n1ccoman– darla, pur ten1ndofermi,In m11•lma,1ull'uUIUàdi eoneen– lrllrt 11 roru, I crUerlespoeUpiù.aopra.

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