Critica Sociale - Anno II - n. 5 - 1 marzo 1892

00 CRITICA SOCIALE dato trcnfanni nl prh•ato Insegnamento - cui non sorridono i benefici della leggo - ha dovuto a,·e,-o qunlcho idea. Questa in nlquantc pubblicazioni ap– ll..'ll'\'0chiararamonto nella sua cssoo1.a sociale o nella sua forma politica. Vogliamo darlo nome? Ricordiamone plima la genesi. Sin da ,,mmdo nella p1ima odiziono della SClen;a del llt,•fllo, confut:'llldo i darwinisti malthusiani, affcrmtwo cho la natura è madre o non madrigna, (I) sin d'allora - o ,,1 è corso sopra un nntcnnio - che cosa, rispetto alla quistiono sociale, ,·olon io? Volevo rimu0\'01'0 gli ostacoli dottrinali che attra– ,·O1-s..wnno la quistlono sociale o invit:wo la demo– cr:n:in polilic..'\ a tontaro la soluziono del gran pro– blema o ad a~imilarlo. Oggi vedo salutato da gran plauso chi rimetto la quh:i,lionoiu quo' tor1nini o mi ri<..-01-do di quello elle auoni 10 vout. Mi 1·h•ols.i nel medesimo torrpo alla teorica dello ~tato, o ,·cdondo che la run1.ionodel potoro politico dcc1-c...<1CO secondo una p1'01)()1'Ziono g omotrica con- 1inun, la ridu~i a quclln forma che mono costa o pila ,+~pondo nlla libort..1\. E poichò la quistiono socinlo la ,!icono di gos;tnn, .. 1, o la politica la chia– mano di fonnn, no ,tcdu iòii cho nella mgione storica In sostan,.a sta nlln forma oomo nella O:sica il ,•o– lume alla flgum. I due problemi - il sociale o il politico - mi ~i pt'CSCllhL\'ano iltsep.1rabili. Dicono cho ciò è ~uro. I.. '\ col1>a non è mia. Es.1minniIn ru111.io110 dello Stato rispetto all"Uni– ,·e1-sit:\.La g,~n Jl.11-ola, oVQ'I, tocchorobbo all'Atonoo, ma s,·ecchiandolo. J,.1 1ui1.iono risorgo; l'um..1nit.\ indica problemi nuo"i; o l"unh'ersit:.\ ò ,·ecchia nella cosliluzionc, no· rogolamcnli, nella disciplina, in tutto. 1 t111nulti, ,lh,.si, to1·norobboro t>el'iodici, se con mento ai11ita non si motto.sso mano ad una radicalo riro1·ma uni\'C1-silaria, della r1ualo indicai lo p.1rli. I fatti parlrwo. I piii ancduti rsontono, ora, cho <1uosti 1woblomi 11011 isi l'isol\'Otto con la 101"'/.:\ pubblica, lo llicono, t,"ll io 1·ico11lo r1uel elle volll. Ora sento che alcuno o molto di qu0::ito coso !i 11:rnnoa lasci:u'O nll'ovoluziono o non 11ico no: ma dico lii 11011 p1-owlo1·0 questa parola li'OJ)J)() podan– lcsc:\menle. 1.:o"oluziono può essere una teorica pii1 o meno f1~ia o può anche essere entrata nella 1)ubcrl:\; mn nolla nnlurn, nel pcnsio1'0 o nella slo1·ia c'è !lata scmp1'0j o ad alcuni a1·1-oganli che ~i riput.1- rono pili ro1·1idi OSS.'\ risposo con certo 8COSSe che si chiamarono ri\•oluzioni cd erano cpisodì della e,•oluziono islo.,s.1. Infatti lo dato momor:rndo della slol'ia dicono - rilo,•alo una per una - che ml ogni contrasto \'IO– lento contro l'C\•oluziono succcs..."O J>il1 ,,iolenta $ meno rapida una rh·olu1.ione, a cominciare, tra noi, dal 211 di Roma, sino al XX settembre in Roma. Dicono, anco1·n, che quello 1·i\•oluzioni rm-ono poli– tiche, economiche, 'religiose, secondo la natura dei contrasti opposti atro,•oluzione. Dicono, in ultimo, che qualche ,·olla il tir:rnno mancò o c·era In ti– rannide, che questa ,·olt.'\ potrcbbo osscre capita• listic.1. Se a questa sintos.i di duo te1,nini inseparabili, l'uno sociale, l'altro politico,Yogliamo dare un nome, questo à e RcpubòltCllsociale • verso cui lo nazioni di Euro1>..1 gr:\\'ilano. Non è chinramcnto dottof Sm-f\utopia. sar,\ sogno, ma dal mio primo libro gio"anilo - che fu gio,·a– nilo ardimento non ignoto al Bonghi - !ino al– l'ultima c11igrafuccin, quost.1 idea domina cosl.1ntc. Non c'è scl'itto cho In dissimuli, non c'è pii1 ragiono di dissimult\l'la. Ciò cho mi ha fruttato lo dica chi mi conosco; ciò che no spo1-o, allontnnata l'illusione dell'immincn1.. 1, ò di conscgn:u·la ono1-at..1mcnto a chi vien dopo. No1>JJU1'0 In famn COl'Cf\i, porchò sa· llC''O <1unl o giudi1.io la letteratu..a corrente pnrta sopra co1·ti pc.nsicf'i cd a quali uomini mi nv1'0bbo posposto. Quosto \'Olli o ,•oglio,o mi sia po1·m08.i0 domnn– da1"8 di rimando agli into1·1-ogatori: R voi che ,•ololo e a cho mirato? porchè state in Homa o cho a\'elo portato pii, gr:rndo di c1ucl che c'o1-a? Kon una rode, uon In ricchc?J.n e la gloria. La sola idea dcmoc1-alicn pote,·a pc1· uni,·e1-s.1lit:\ pareggiare quella elio c'era, o vincerla per modornit;\. Voi cn– h'asto con In logge dolio guarentigie - gracile ~pcdicnte - o dopo ,·entiduo nnni rndeto a ,,unii termini !!ieto ridotti. Che \'ogliof Ditochiar:uncnto pl'imn, che Yi rosta a volere pc1· rn1'0meno infelici noi, il paese o YOi stessi. E 1>0ichè ncs.,una idc..1 chiara iweio del do– mani, nOMnna volont:\ detc1,ninat.'\ ,,1 è possibile. venJJO all'Engols o non sono mollo lo 1>..11-010 da spendere. Federico Engols dico che il socialiJSmo tedesco non separa la sost.1111.n dalla forma, o che la 1'CS.i– stc111,._1 ,•iolonta dogli n,,,,01-s.11•1 l)()ll'Obbo trasfc,~t,•to llal tcn·cno clellc mauutonm:.e at terreno 1·ti:o– lu;tomu·lo. Tullo ciò, io dico, ò bollo o buono, assai utile a. s.11:,c1~i, o to1•na, in fondo,a confol'lo della mia lesi, che, cioè, i due tc1,ni11i della qubitiono - !S081an,.._'\ o rom1a - sono iusopnmbi li. Mn, in \ 'Ol'it;\, ò trn disco1'SO che supc1-a lo mio intcn:r.ioni e lo mio p.1- 1'0lc. Io non m'O\'O p.1rlalo punto di socialismo to– dosco nè iutcnzion11lmcnto nò ,·erb.1lmontc: a\'O\'O prosc,1li ulcuni sociali8ti italiani, miei contmdditori, che, separando i duo tc1,nini del Jn'Oblema, ,,ogJiono a.traticarsi intorno allo noccssiL-\sociali i.n disp.1rte da ogni consideraiiono politiro, o il primo articolo di Engols in cui si parla del prossimo a,•,•enimcnto so– cia lo inGermnnia,scnzanncom deloiinlna1'0la fo1,na. Ora Engcls può dirmi cho do,·o,·o aspott..11'0 I..\ seconda p.1rto del suo nrt.icolo (non anco1· pubbli– cata :illom)i che cto,•o,·o integrare lo sclitto di lui noi rim:111cnlodolio suo pubblicazioni, e \'a bene; ma non J>uÒ dii-e, so 11011 >01· l\ffiJ)lillcaziono, cho io ho J>arlatodel socialismo tedC500. }';l'ampliflcnzione non è la logic.1.

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