Critica Sociale - Anno II - n. 4 - 16 febbraio 1892

58 CRITICA SOCI} LE contro I diuldonll. con me!.ZI di violenza nonnale e permanente. larnta sollo I soliti tiloll della pace, del– rordine, della morale, ecc.1 Anche dcli& Chiesa non si può forse dire che e tftnlo concedo quanto è tonata a concedere fJff propria ,icur-e:.:a e r:antaggio 1 • Koo è In queste parole fotografato li socialismo cristiano o caUolico, come ogni altro ph) vario adattamento della Chiesa alle o,·oluzlonl poli1lche cd e economiche• delle società. 1u cui tenno domlnlo1 Quand'Io leggo nel Plech&nOVt'(vedi lo scritto tra– dotto o pubblicato nella c,·itica Sociale n. 4 o 5 del 1891) che, ,so l Montagnardi della lth·oluzlono Francese islin– th·amente asplrnano a difendere gli interessi delle classi pi" povero, • 1mro i,'n-a u11 lato nei loro pri,i– cipi, il cui 1oilu1>p0 O.\'l'Obbea.ssunto un carattere es– sonzlo.lmontoborghese• o che (IUOI partilo e ,iaufra{JÒ appunto per la co1111•acldi#iom, fra. I suoi prh1cipi pic– colo-borghosl o Il\ sul\ a1pit'a:io11e n. difondero gli In• torossl del prolotarln.to • - lo son condotto a pensare so, por una c o11ti•a(Uli.:io11e annloga, \'attualo partito socio.listi\ non sin. destinato a 11a11f1-aga1·e; appunto per questa conli·atldisiont, c,;h'loravviso tra la sua a1pira• ~ione & dlfondoro gli lnterossl del proletariato e quei e principi plccolo-borghosl • cbe lo religioni codificarono nel rl11 e nolla. parola. tradizionale e conservano e stra• tUlca.noancora oggi nelle teste onel sentimenti di quelle • mll!l!le, che ,·ol upir&te a redlmere-- Con,·eJTCbbeche I pll'I ,·eggenll e sineeri del socia· lismo mllltanto cl riflettessero alquanto. Il monosilla.– blsmo della precedenza e llella preminenza del problema economico su tutti gli altri problemi h&,certamente, un& seducente semplicità; ma le anime forti e pensose non r1ruggono dallo dlfllcoltà di più complicati quesiti, dalle lnamablll ma foconde cogitazioni del dubbio. L'e– sperienza appunto delle rh·oluzlonl borghesi potrebbe suggerire qualche cosa al propagandls11 riflessivi. Non sarebbo la primo. ,·olla, che l condottieri o i prepara• tori d'uno. rh·olutlono si trovano, al momento della. lotta, scambialo, per mo·di dire, le carte in mano da un nemico lnvlslbllo, di cui non s'erano mai curati, di cui ani\ nll'etto.,·ano e lnculcavnno la noncuranza. Qual sorpreso. por ,•o\ so, o. lotto. flnlto., I\ trionro deciso, quel nemico ill\'l!!llbllo si lovasso dnl fondo dei secoli, per gridare o. Bruto: e ti facclnmo Cesare» - o per dire alla Rnglono: e il l'n.cclamo unn Dea!» Il lamento fu• noreo di Oarlbnldl: e non altra I talla io a.veva sognato! ..» non avrà allora I& sua oco sulle labbra. dei migliori di voi, che sognate l'emancipo.zlone delle plebi o l'an·ento ,runa società m lgllorol f: da. t..eonlda nlssolo.tl, una delle menti più loiche o più lucide del giovane p:1rtlto socialista italiano, e delle J>iùmodemamen1e nutrito di ftlosoftca coltura., da lui io m'attendo qu&Jche cosa. di meglio, che non sia stato li poco felice (a parer mio o per le dette ragioni) suo articolo sulla Religione o i socia.lilli: io m'attendo - cd egli, più di chlccbeul&, può darcelo - un profondo e targo studio, che sarà f&eella al socialisti meno ,·eg• genti o ronnorà tosto per l dissenzienti, intorno al_ Principio togico dt:l ,ociali#mo. Nel quale egli dim~ strerà. certamente, meglio di quanto io non abbia sa– J)uto accennare, quanto o come Il nuovo organamento sociale, dal socialisti proconiualo, intimamente si con. nett11col problema della fede, o quanto sia impossibile e assurdo - anche fuori dei trattati di etica. - nella c1uothlia1111, o prosaica vita di lutti i giorni - il di1in– tereHa1·#tne, E ne dorh·erà, lolcamente, che pur sotto B b 1ot c. 1ro 1a Il punto di vista della propaganda, Ildisinteressarsene e l'inculcarne allo masso l'inditrerenza, può, nei risultati, torna.r perlglloso o funesto agrlnlercssi medesimi di quella causa. che li sodallsmo si , lnwenle propugna. M&, forse, perchè Il IIOCi&lismomilitante possa toc– care il problema religioso,sena schernire e senza re– pugna.re, ha bis ,gno d'un gran cuore, che ancora non è appaNtO: non gli mancano I trl11cl; gli manca il•mae– slro ». Può vantare Marx; non ha ancor:,, - e glielo auguro - Il suo Mazzini. Il e maestro• connetterà I problemi, cho i criiici dis– giungon~; et tro,·erà nel suo gran cuore lo parole di ,·ita, atto a penetraro 11l no al cuore dello moltitudini; nè reputerà. opportuno Il silenzio Intorno all'uno o al– l'altro dei molti problemi e non di solo pane», che si connettono.col gran 1>roblorna della finale reintegra- ziono umann.. AllOANOEl,O 0111S.l,ERf, LA Tl:JutA l:D 11, SISTEMA SOCIALE (') Achille Lor\a ù uno del pochi scienziati italiani, che abbiano percorso rapidamente una carriera brillante e nello sfere uOlclall e nel mondo sclcntiftco o nella pub- blica opinione. - Giovanissimo 1\1 chiamato ad Insegna re econ omia po litica nell'unh•ersità di Siena. d'onde è pusa.to a quella celebre di Pado,·L Come tappa Intermedia c'è stata l'Accademia ,lei Lincei, che gli accordò Il premio di llre di«.-mita per la sua opera ANalitt· dtlla proprittà. Ctlp,.lali6ta. I suoi scrit1i, dalrf.li#i01tt ttalura~ dtlla nmlita, :1l1a L~ di pqpola;io11t, e cc., a_Ua Tt<>ria «o11omica della e<nti– lu:ione polilico, all'A11ali#i succennata, richiamarono sopra di sè non solo l'attenzione del dotti, ma gli acqui– s1arono anche popolarità. Ulllmo è ,·enuto un modesto opuscolo di poco più di 60 pagine - Ln terra tll il #i#lcma wciale - che con• tiene 111 prolusione al corso di economln. politica nel• l'Uni\•enltà. pata,•lnn. e che merita particolnro esame, porchè rappresenta, per cosi dire, la c1uinlessenza.della sua maggioro OJlcra: r:a,tali#i della p1·01ll'ielà capi– tali,ta. Il Loria sin dallo prime pagine non esita 11. rcspin• gcre !I tentativo di quegli economisti, che In Italia e ruorl cerearono giusllncare l'ortodosslsmo 001111. teoria. darwiniana o atrormarono che quest.'ultlma conduce al trionfo dello ar!stocrazle e lo unziona in nomo del pro• gresso o dell'ulilo sociale. E della teoria darwiniana combatte le ,·arie appliculonl nello società umane. A chi dice che nel si tema economico odierno la p~ prietà. e la ricchezza rappresentano li 1rionro, la so– pravvh·enu. del più adatto o del più forte nella lotta per la esistenza,. l..orl& risponde che oggi i robusti operai anglo-PSsonl ,·e.ngono vinti nella concorrenza dai deboli cbinesl o gll uomini adulti dalle donne e dai fanciulli; che forte potò cssoro un antico proaenitore, ma che la discondenia ricca o pril'ilegiata O corrotia o degenerata; che l'usura e la l'l-ode adducono al fa– sUglo della fortuna., mentre l'abilllà operosa cd onesta a nulla approda - p1-obita# laudatur ti alyet! Si conchluder~ da ciò ch'è falsa la ieorla del\'o"olu· (I) ACRILU l,01\U: /,a tll"ra ed., ,1.11,mn IOCIQ(I, - f>adou, P.11 Orucker, 1191. L,. 1,90,

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