Critica Sociale - Anno II - n. 4 - 16 febbraio 1892

CRITICA SOCIALE anemo di fronte addirittura un ente twooo, e nel caso nostro, una nuorn. scuola. la quale do\'6 natu• 1'8hnento presentai-si con camtleri cho ispirino allo &ludiososeriefa di esame. Dcw1~1 a\<!1'0 intanto ca- 1-attoroimpo1'SOnale, non do,•o nCJ>/>m· lasciai·so,... gero il dubbio che sia suggerita e a p:-tssionimo, monlanco o egoistiche, dovo uscit·o tranquilla e so1'0nn dall'ambiente normalo del socialismo,for– mare un nuoYo anello allo suo tradizioni progres• sh•o o porsi nel grande concerto sociale come un fattore della nuo,·a ch·ilti,. In <tucsto caso si capi• ~~~~nii~~i~a~~ l~~~~~~~v~i 0 ~ 0 ~1~ 1 1~b~ir~~;,n~ di J~~~~. 01 i 1 1~~~:~o sen~. una DUOW\ !CUOln è an– COl':l po~_i,ibilcnel sociali$mo. 0. 0SOCClll•VIASI. La religione e i socialisti lii. Il Bi.ssolatl si ra forte d'un presupposto, che a me pare diM:ulibile storieamente non solo, ma concettual– mente, poi rntlo stesso della. sua unilateralità. E mi occorre accennarlo, porchò egli cita. appunto un mio scritto quasi , sostegno della. sua tesi. Egli dice <"hela scienu della storia è venuta. esplicando come e i mu- 1amt11li te0no,nia»ociali, che per lo innand si attri– bui\•ano 11.1\"lnflusso morale dello concezioni religiose, costituiscono in,·ece il nocciolo o la sostanza ilei reno– mono, di cui i concetti o i sontlmenli religiosi non sono che la proiezione nel campo lnlelleltuale. • Ma ò ciò verot Como asserire, con s\ dogmatica serenità, un siffatto concetto, dannti alla storia ®gli adallamenti - dal mssolati c:tess.oconreuatl - d"unt. stessa reli– gione a condiiioni economico-socit.li di,•ersiuimef Perchè, allora., il mutamento oconomlco-socialo della proprietà. feudale nella ben differente forma della terra libera e 11lienabile,non ba portato come e proiezione nel campo intellettut.le • una no,·ella fede religiosa I Perchè ceri.e conditioni oconomico-sociali, per esempio li latifondo o la sen•itll della gleba, coesistono del pari allato a re– ligioni ben differenti, quali la J,Rgnnn.di Roma e lo. cristiana del medio ovot Erano rorse e la proie1.ione • di un ditTeronto assetto ~nomlco lo religioni, pur tanto dissimili, di Iside e Osiride, di Cristo, di ~faometlo, succedute l'una all"altr&, ma senza alcuna proronda modiftcaiiono negli e interessi materiali• del paese, nella. s-torica va.111\ta. del Nilo! • Erronea ora la teorica.,cho faco,·adl1>endoro tutte lo formo economiche o politiche di un popolo dalle sue lstituiionl o da: suoi conootll religiosi; ma. non pare a me meno erronea - del pa.rio per ragioni consimili - l"opposh\ teorica., che tutto farebbe dipendere dal e feno– meno economico • le altro manifestazioni etnico-sociali. Por citarne un solo, del "nrl altri rattorl 110.silfatto esclush•o teoriche dimenilcatl - quanta. parte non hanno le co11diiioni ucovraflclle d"tm pae,c, del suolo, del clima., delle sue relazioni cogli altri ,•lcini o lontani centri di produiiono o la conseguente quali1à e quan– ti1à. dei prodotti natura.li o artU'lciali, che esso può for– nire o pro,·ocare, nel e fenomeno economico• che \"Oi dito e nocciolo e sostanza• pur dello concezioni reli– giOtiel Codesto ,•ostro e fenomeno economico• cosi a.stnutamento concepito come la cau,a cotuarum di 1uue lo forme politiche o morali e intellettuali non ,·i paro un 1antino meia6sico, ad onta di tutte lo vostre G oB sincere o costanti 1>reoccupa.zionidi essere e positivisti ,. e di badare e al fatti • ! ~on panni adunque si J>OSS& chil'-maro e con(..-etto seientiftco del fenomeno religioso• quello, che (l\cendolo dlpondoro unilatornlmonte dal « fenomeno economico• no tleduce por l'(!JJOln. dei socialisti Il rrilc1•in dl>11"i11clif• ferc11:za di fronte all11. fede religiosa.. Lo so: i sociali!tl dicono o pensa.no, che unt. volla che siano migliorate ed anzi mutate dalle fondamen1a le « condizioni economiche• delle plebi, queste, come già la borghesia, sentiranno mono Il bisogno delle &Od· disrn.zioni fantastiche della fede. Epperò la quistione si ridurrebbe a un 1:,rima o poi: prima &oddisrare la fame; e poi educare la ragione. - f: una. qulstiono vecchift. Ai tem11idella sua propaga.oda, 111. borghesia discuteva sìmìlmonto se do, 1 ossoro J>NlCO· doro I falli (l"insurror.ione, lo congiuro, I conati 11"1\rml) o lo iclee (l 'oducn.zlonopopolo.re, lo.11ropo.go.ndo.. paelflca, !"istruzione). Qulstione mal posta. In n&lura non "'ò pn"ma nè poi", Intesi cosi distinti o separabili come noi (lntt.volando sitratte quistioni) li concepiamo; pcrocchè non v'è fallo seni.a itke (e !"uomo- O!Ser,·a C.Cattaneo - non può voler cosa che non l\bbi&pensalo>) e cosl ogni ldoa, buona. o catth·a, erralo. o no, ha di cerio la sua par1e d"influenu. nel gioco multirormo del falli psicologici e materiali. E non è sul prima o poi del fenomeno economico o religioso, ch"io intesi discutere qul col Dissola11. Come in ogni al1ra manifestazione mno.na singola o collettiva, è facile discernere rolo.zloni più o mono s1rotto f'ra di tutto; o Il primn o Il ))Oi, la causa o l"olTelto, altro non sono spes.so ,che un diverso modo di guardare lo cose: ba.s ta che l"osscr,·atore si porti dall'altra parto., perehè l"otTeilogti sembri causa, li poi gli sembri il prima, o ,•i«wer5t.- Cositratto è il prisma muliila.tero della società umana, o cosi CO!ian1e la nostra atuistica ftssazionc llel1"1mit1i delle cause, per cui nello. successione secolare de' sistemi si direbbe che la na.iura. si ra bette conlinuo della po,·era tllosofla umana! Ma so da. chi mili1a in un partito non si può preten– dere questo cauto soollicismo; .se gll si può eonsentlro che, JJOI' ragioni di opportunitù, proscrh•t~ un prlmn. o un JJOIo.Ila sua propaganda e allo. sua azione; di ben altra gra,•ità è però l"asseriro di,qi1wgibile il fenomeno economico dt. ogni rauo <li concezioni religioso, o il predicare la indifferenza. del socialismo di f'ronto al ratto della fede - o di una rode così .secoll'-nnenie sviluppata e apJ>licatn a. tutto le con1i11ge111.e d lla. ,,u,. indi\•lduale o sociale, o t(){ll solidamente coslitnitn. qual è In.Chiesa cattolica. Della.quale bisogna proprio essere complo1amen10 ipnoiiu.i.H dalla fissazione dell"u11ica. cau,a cnu,annn del « fenomeno eronomico • per considera.ria, come in– culcn.no i socinl\stl, mera faccenda. d"intcrcsso privato (P1•ical1<1chc): tnnto ,•arrebbo inculcnste di dlslntoros– snrvi ntTatto dolio Stato, considerandone uguo\mcnte la O!islenza come questione d"interosso prh'ato. « Ma lo Sia.lo è un monopolio di classe dominante - sta. per rispondermi Filippo Turali - la quale tanto concede quanto è ronata a concedere per Jlropri& sicurozza. e \'antaggio. • - E la. Chiesa non lo è forse del pari e m1 monopolio • 1 Monopoliodi certe protese e \'Orità » ~,clu· tienti la libertà d"ogni cooeetto opposto alle me<lcsimol e, perchè monopolio, organiizantetl (qualsill!i la forma, o la monarchie& e gerarchica del Papato attualo, o Il\ comunis1ica. dello prime comunità o abbazie cristiane)

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