Critica Sociale - Anno I - n. 18 - 20 dicembre 1891

CRITICA SOCIALE 277 la esporrà tanto più presto a trovare gli acidi con'Osivi che la molleranno alla. prova o no trarranno qualche nuova combinazione. Gli uomini tli alla coltura, J)er qualunque ordine di ideo 1n-01wndesse1•0, hanno sentitQ questo vero. Di <1ui l'amore della discussione o la serena tolleranza..,che son JH'Opri agli inlcllc1ti colli, odia.lori, in generalo, della cicca persecuzione o dello stolto disdegno 1>cr ,,ualunquo idea. Noi siamo illogici e queruli a. torto quando, com'è un po' il vezzo di noi lutti, ci lagniamo dell'apatia intcl– letlualo, della stagnazione morale che ò in questa no– stra llo.lia, di fronte ai J>roblcmi ardenti del secolo e in paragone ad altro nazioni più gagliarde, so poi non ci dinm cura di scuotere r1uoll'a1>atla,di pe1-turbare quella. sta.gnazionc, con quei mozzi che ciascun di noi ha alla sua. portata. Molto volto dobbiam confessare cho i fa.tti han superato lo previsioni, che l'ambiente è su– suscettivo di modificarsi 1>ilÌcho non supponessimo o, forse, non amassimo supJ>Ol'l'O. Il marasmo esteriore, da noi denunziato, era o un'illusione del nostro amor pro– prio, o un riOesso della nostra intima svogliatezza. I caratteri interi, gli uomini che han rappresentata, celebre od oscura, vasta o limitat~ una parte qualsiasi nel dramma del progresso umano, furono sempre invasi ùu. una. certa fede nell'idea., che i critici giudicarono ot– timismo, ma che in realtà. ottimismo non ora.. dacchò nasceva dalla loro personale esJ>Orionzao raddoppiava. loro le forzo J>Cresercitat'o un·aziono reale sulla vita cif'costantc. Per quanto sia difficile analizzare chimica– mente quel conglomerato di affetti, di pensieri, d'inte– ressi, di illusioni anche, di realtà obiettive insomma e dì proiezioni subiettive, dalla cui varia combinazione si genera osi rinnova semJ>rola vita sociale, troppi esempi stanno a far testimonianza. del quanto, nei mutamenti di colesta vita, abbia. influenza. rnzione personale, di– rotta da un.idea ben posseduta ad una. meta chil\ra– monte J>rollssa.. Como in certo soluzioni chimiche, s;:iture di da.li cle- 111onti,basta talora una. scosso.lievissima al vaso pcrchò si formi immediatamente IuUa. una magica fioritura di cristalli di cui prima. non discernevasi traccia, tanto elio l"cffctto, apparentemente SJ)ropOT"lionato alla causa im– mediati~, ha aspetto di miracolo; cosi parimenti avviene J>cr l'azione personale nel vaso della.vita collctti,•a. Noi quale son molti sali im•isibili tenuti in sospensione e 'che attendono una piccola scossa opportunamente data, noi modo od al momento voluti, por costellarsi in mi- 1·abilicristalli, in formazioni nuovo 1>alpabili 1 lutto pieno di luce. ~~ se ciò ò ·vero o provnto J>Or i grandi ambienti, dei quali soli si occupa la. storia, lo ò tanto più per gli aml.Jicnti pili limitati, dovo gli clementi in lotta sendo meglio conosciuti da chi vi dimora., l'nziono è sempre pili sicura. e reffctto meno 1>orturbato, pili JH'Ontoe pilÌ evi– dente. N'cl corso della prossima annata di Critica So– <.·iale noi speriamo poter dare ,•ari esempi pratici, illu. strath•i di cotesto fenomeno, o ser,•iranno a rincorare gli sfiduciati e ad animare gli inerti. Questa llducia. nell'aziono J>Orsonalo,anche limitata., ò quella che no dà coraggio a raccomandare vivamente agli amici questo nosiro J>eriodico. li <Juttle ci sembra 1·ispondu., quantunque modesto, anzi appunto perchò modesto, a una precisa necessit:\ dclrepoca. nostl'a. o dell'ambiente nostro italiano. Mentre il ,•occhio giornaJo di propaganda., astratto, cattedratico, predicatorio, ò morto por som1>re: mentre lo gt\1,zctto ()Uotidianc si ri- ducono sempre pili a. notiziari; mentre non ancora. ò sorto il giornale popolare, nel senso pili ampio della parola., fa.Ho dal popolo o poi popolo, il g,.. o\ndeorgano llello idee nuO\'Oe dello nuovo giustizie, dìetro del ()\mio sia. un esercito disposto ad 1ttlua1·lo;questo nostro tenue fascicolo, mezzo giornale o mozzo rivista, che si sforza. di J>ortaro nel ca.mJ>O della. lotta. sociale idee chiaro o p1'0ciso senza dogm1dismo 1 ideo scrio senza pedanteria, ideo vivo senza intolleranze, clic tiene il mozzo fra il contributo alla coltura e l'aiuto alla propaganda., che soddisfa alle SJ>cranzedello classi che vogliono molto coso mutare e alla curiosità benevola degli stessi con• sorvtttori che amano gli ardimenti del pensiero o della. discussione - in quest'ora, in questo paese, ci sembra che questo periodico non colmi, no, una lacuna - 11:l lncmm è troppo vasta, il gorgo ò trop))o profondo, por· chò a pochi ,•o\ontcrosi sia. dato formulare cosi audace protesa. - ma gotti, a cosl dii'O, qualche pietra qua o là per il Rumo, sullo qua.li sia dato a"vertturarsi, sullo quali ai pilÌ arditi può anche riuscii'O di wtrcare, con un po· di snellezza, all'opJ)OSta.riva. Ond'ò che - ripiegando lo volo verso il punto da cui siamo partiti - noi diciamo o ripetiamo agli amici, vecchi o nuovi, del periodico, ai com1>agni intelligenti del nostro lavoro: aiutateci! I.o diciamo senza osten– tazione, senza. smanio, ma anche senza com•enzionali pudori: dateci un J> OChino la. m ano n oll'o1>cra nostra. Aiutateci, procurateci a bbona.li, fa.te che i vostri amici o conoscon1i si appassionino, o almeno s'ihcuriosiscano, di questi studi e di queste letture; se sono già. dei no– stri, dite l01'0 che l'arrotto allo ideo si manifesta. o si prova col sostenerne la diffusione non a sole chia.cchicro, ma coi mezzi che sono a portata. di mano, coi mezzi già. esistenti o funzionanti, i quali, so anche non sono 1>er. retti, l1annoperò, sui pcrfclli, il ,,antaggio non disprege– \'Olodi esislc1'0ap1rnnto e di funzionare. Agli incontenta– bili, agli scl1izzinosi,dito che miglioro1•omoa.manoa.mano, mostmto loro i miglioramenti già introdotli, i sacrifl~i cho fitcommo per renderci vioJJÌlÌdegni anche della. loro simpatia. Un giornale, una. rivista, son cosa viva., cho si muovo e progredisco in ragione del calore che lo attornia., degli stimoli clic sento, degli incoraggiamenti che ricc\'e. Così la seconda. annata. di Critica Sociale non assomiglier.\ a.Ila prim~ pili di quello che !"adole– scenza somigli alrinfnnzio.. Non no sa.r,\ la contra.ddi– ziono, no ~aril. lo sviluppo. E colot'O cui manchi la franchm~za, l'insistenza o l'OJ>· portunifa di fare, 1>01 nostro o loro periodico, questa JJiccola llSSidua pro))a.g.tnd" - che ò tanto ofllcacc - nei cerchi degli amici o conoscenti, puro possono gio.. ,,arci altrimenti. Ci mandino indirizzi di persone amiche della coltura., dallo spi1•ito liberalo o 1>rogressivo, lii gente non mummificala o non notoriamente taccagna.. Di cnstoro ce n·ò in tutti i partiti cd anche fuori dei partiti o non son sempre i peggiori. Indirizzi di abbo– nati v1·obabili, ai quali pcnsororno noi a spedire alcuni numeri di saggio, s'intendo a nostro rischio e pericolo. Non c'è rorse uno dei nostri lettori che non abbia un altro abbonabile nello suo co noscouze. So ciascuno lo cercasse, gli abbona.li raadoppierebbero d'un colpo. Raddoppierebbe la forza., l'efficacia., la fro- . c1ucnza. 1 la. bontà. del periodico. Ci guadagncrebbe1'0 lo ideo por lo quali lottiamo. Ci guo.dngnerosto un po' tulti. Sl, questo è il vero modo, lettori amici, di provare la vostra simpatia a. una. pubblicazione che ril'uggo dallo spirito di spcculaziono o che ha contr'O sè l'ostililà. più o meno aperta di tutti coloro cho dello spirito di

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