Critica Sociale - Anno I - n. 18 - 20 dicembre 1891

278 CRITICA SOCIALE speculazione son diventati i prigionieri e lo ser,·ono. Costoro pongono persino dolio studio a tacere della no– stra esistenza. E perciò cho YOi do,•ote parlarne. Co– storo - 11m·o stringendoci h, mano, quando c"incon1rano, col migliore dei loro sorrisi sullo labbra - ci augu– rano in segreto ogni mat1ina di non giungere ri sera o struggonsi di stizza. sentendoci ogni giorno più animosi, più incoraggiati, )Jiù forti. E perciò che voi dovete so– stenerci e non lasciarli mai ringalluzzire. La proJmganda tranquilla, domestica, che si fa ad un giornale cui si vuol bono - quella propaganda che ac– cennavamo più sopra - è la sola. veramente efllcaco per una pubblicazione, niente affatto mercantile, come la nostra. Essa valo assai pill dei manifesti per le cantonate, della. 1·Cclame noi giornali amici, che sa.odoro di« comunicato», dei cosidoUi e premi• in chincaglieria. lii similoro e di tutti gli altri spedienti coi quali i vari 01•ganidel quarto potere cercano di uccellare la genie per sbarcare il lunario. N oi non abb iamo chincaglieria. da. ,·en dcre neppure sotto rorr.1a.di « premi •; non ab– bia.mo e fondi di magazzino », nè m ateriali, nè morali, da sbarazzare. Quel che diamo, quol che daremo, ò filo che traggiamo dalla nostra anima, dal nostro cervello, da quel 1>0'di studi che snppiam fare, datresporienza del guardarci attorno, da un intenso d~siderio del vero. Sarà cotono o sarà fllugollo, quello con cui c"ingegniamo di tessero lo nostre piccolo telo, ma ò filoschietto che non marcisco e non stingo. E non lo diamo por merce i•ara. Lo dia.mo semplice mento per merce onesta. LA 0JRE7.IONE. Il 11odopiù 1plccloper abbonaralconalatenelmandaredue cartoline vaglia da L. 4 all'Ufflclo della CRITICA SOCI ALE, Portici Galleria, 23, Mi– la.no (scrivere chiaro l'Indirizzodel mittentee Indicare ae a l tratta di nuovoabbonatoo di semplicerinnovazione). Per Mila.no gllabbonamenti al ricevonoanche presso la Libreria Fratelli Duniolard, corso Vitt. Eni., 21. L'AVVENIREDELLA SOCIETÀ · Pioools Polernioa ( 1) Noi proemio alla trad uzione di una ]>arto di un nr– ticolo della Neue Zeit, pubblico.ta nel n. 15 della. o,•i• tica Sociale, si affermava che ivi « son detto cose, a dir vero, molto elementari o che noi stessi (della. Cr. SOc.) ripetemmo, in altra forma, più volte.• Ora rarticolo in quistiono termina. nel testo collo seguenti parole: « li nostro compito ò cli spianar la. via a questa evo– luzione grnndiosa, non gih.di costringerla in moschine formule giuridiche sulla. ripartiziono del prodotto del la,·oroo simiglianti.• (Seuc Zeil, n. 50, anno IXI. (') Noi abbiamo per OsTaldo Gnocchl-Vlanl. di cui In questo ar• titolo 11cenauuno alcuni modl e o.lcune •edule. un'antica rra- 1trn1Lamicizia, che è falla aoprntutto di lllma. Ma un•amlelzilt, 18 poealblle. :rnche maggiort abbiamo per la libertà della dl- 1puta, nll:i quale facelamo sempre luogo ,•o\('ntlerl ognlquaholla contenga o 1u1cltl un pen1lero. E perciò non mostrammo Il ,·Jso dcll'i\rme neppure a que1110 arllcoletto del signor Roffinodi Rom:t, malgrado la forma ch'egli, acc..,mpngMndocelo, con rena• 11gar• bilia•• perrhiì tale - dice - è la. 11ut1. ubltudlne quando parl11.In famiglia o tra amici e queste ime Maer,adonl 1100011tatescritte non tanto perchè Vf'deuero la luce quanto per provocare li no– ttro parere In pro1)()11ito. Ma Il no,tro parere l"abbiamo detto. In generale. nell'a.rtlcolo che aer•1 di lntrodutlone al u111toll del Onocchl (n. t6 della Crl• tka) e l'articolo stampato qua 1011radl Il parere, Invece, del• B1bhoteca Gino B1an o Il sig. Gnocchi-Viani è di parere dh·erso, e sta bene. Per lui la ,•ia a questa evoluzione rimane dischiusa appena ci mettiamo a. discutere sulla rorma dn. dare alla novella socielà.: in questa. discussione la. vita. ci si centuplica, l'animo nostro si sublima o di questo passo si va a. finire presto come gli anarchici di Chicago (ci• tu.ti appunto dal Gnocchi) a maggiore gloria di tanta. buona. gente che credo nella moralità. e nella boulà del sistema presento. Quando questa buona gente ci tron innocui, allora si abbassa. tah•olta. sino a con(l\bulare con noi e la sua prima domanda che essa, tra ironica o seria, ci ra., è sempre questa: Come costituirete la vostra novella ~ ciolàl In qualche parte del mondo si risJ>ondc subito: E come salverete la. vostra dalla rovinai Ma tale non è l'uso di noi italiani: noi si prendo la.domanda sul scrio o si rispondo seriamente corno r a il sig nor Gnocchi• \'iani, citando t utte le costituzioni socia.li immaginabili. l..a disputa ò fecon.da, ossa entusiasma tanto che si ftnisce per non sa.per più troppo berle quello che si dice. Almeno voglio credcro che questa sia l'unica ragione che ra. scrivere al dottor Onocchi-Via.ni cose come queste:« Qui (cioè nella. disputa sulla distribuzione dei prodotti nei nuovi organismi di produzione) spiegansi alla luce del sole tutto lo teorie sul lavoro o sul va– lore dolio cose (nelle quali in modo specinle si distinguo la moderna scuola comunista di Carlo r-.tarx). Qui di sè fan mostra tutti i bisogni.... tutti i congegni economici possibili per poterli soddisraro .... Si sono sc1·itti dei vo– lumi o dei volumi per questo dispute o ci sono uomini csimii, come Saint-Simone 1-~ourior, che li lianno scritti.• Come 1 Saint-Simon, Fourior, Carlo Marx tutti in un ru.scio1Tutti complicati nella medesima disputa.1 Lasciamo andare che si può lodare Saint-Simon e Fou– rior per ragioni del tutto diverso da. quelle per cui Gnocchi-Viani li loda. { 1 ) !..asciamo andare tutto questo. Ma ha soltanto pensato il signor Gnocchi-Vianial titolo del libro di Man 1 Non vi sta scritto rorse « Il Capitale - critica ,lell'economia politica > 1 Dove mai '.\farx si mette a. strologare sugli ordinamenti sociali del ruturo1 Secondo il dott. Gnocchi-Viani, so Marx non ha ratto questo, lo ra la sua scuola. Cosi almeno egli ha scritto noi Messaggero di Roma, rimproverando a. Licbknecht il suo troppo amore al ruturo della societiL. l'autore euo, col f}Ualenon consentiamo In tutto e dal quale non In tutto dl111entiamo. Il algnor nomno è un m: i.rx\ 111:iconvinto; e tale ce lo dlmo– llrftnO queate parole che stralciamo ,olontlerl dalla eua accom• p11gnatorla: « Il socialismo mari:lata 11011 è co1\ rl1Jldo e rerreo, come m pare 111 tro•I acrltto in qualche punto della. Crttfca Socfal4, anzi è tutto l'oppoato. Ma rlchlede una c01a: che si stia alla conelde• ratlone del fatti dell'oggi. E da queatl ratti ateul nella loro tru• dltà 111 tprlglona tanto ldeallamo qua.nto Il dott. Onocchi-Vla.nl ne può detlderare. « Lat'l.rgue è man:ista ed è l'agitatore pi\\ benTolulo dalle po– •ere donoe del bauo popolo. Il libro di Uebel •1tlla donna e u •octalUmo In due anni 6 ormai alla undecima eftlzlone tedetta, della quale In toll no,·e me11I si esitarono t&.000 esemplari. Quanto de11ldererel ce ne fosse una trnduzlone Italiana! quanto progre– dlreb~ In !talla. la democrazia 11oclalel• Cogliamo l'occaslnne per ar.nunclare che II desiderio man1re. stato qui sopr:,. sta appunto per venire e11audlto L'editore Mu Kn.n1orowikzdi Mllano,coll'aluto dell'egregio 1>ror.Leopoldo Ja• coby, ha r11110 ammannire una •erslone del libro di Debel, la quale ha da 1•eder la luce appunto In queatl giorni. (J\"ota dtUa txre:ltmt}, (') Vedasi l'o))era di Engel11: Herrn Ktl.f]nt DQhrlng•• Umu,al– .mng dtr wuun•tho:ft al capitolo: Ot•chlrhtlfcM•. vedul pure Btbcl nel libro IIU Pou.rler.

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