Critica Sociale - Anno I - n. 18 - 20 dicembre 1891

CRITICA SOCIALE E perché non si riuscirebbe anche a questo? Tutto ciò dipende mono da noi che dai nostri let– tori. Impcrocchè, tenuto conto dello condizioni in– tcllottunli cd economiche del paese, noi ci siamo proposti, o ci toniamo saldi al JH'OJ>Osito, di non diminuire il formato nò aumentare mai i prezzi di ::abbonamento.Ma pil'1 crescono di numero i lettori dei periodico, più questo ò messo in grado di fruire di tutti i benefici della grande industria, sia dal lato tipografico, sia dal lato della redazione. Lo Hivislc in Italia (non pa1•liamo di quelle che vivono, pii1 o meno direttamente, sui fondi del pubblico erario, sul denaro non consentito dei con– tribuenti) appartengono tuttora, in generale, alla piccola industria mcdioO\·alo dcll'artier·o isolalo. aiutato tutt'al pili da <1ualcho app1·endista cho si presta gratuitamente n faro, nell'anima viU del pubblico, gli esperimenti del suo nodzialo. o da qualche dilettnnto carezzato nella sua vanifa. La Crtl/ca Sociale è gia uscita da cotesta rase e ha già va1-cato i limiti di quella che, per tenerci al paragone, potremmo dire la fase dell'industria ma– nifatturiera. ì\Ia porchò oltrepassi anche questa. pcrchO si getti addirittura noi vortico della grandr p1•oduzione, uscendo ogni settimana senza divont..'l1·e per questo - come tante altro consorelle - un in– digesto zibaldone cli prodotti mal connessi, è neces– sario - Io diciamo schietto o a calcolo fatto - che e.ssa raggiunga la cifra di non mono di 5000 abbo– nati. A voi. lettori, 1-ea.lizz31-o questo Yoto al pii, JH'O.~to! ì\fa i registri dc11'Amminisfrazione non sono ru– nico criterio che noi dobbiamo consult..'lre nel nostro esame di coscienza retrospettivo. 11favol'o del pub– blico non ci dove far dimenticare lo ragioni per le quali sorgemmo, per lo quali lottiamo. Abbiamo noi l'Caliz1.ato interamente quel che fu, e sost.anzit"ll· mente rimane, il nostr-o programma morale? A questa domanda risponde1·01nonettamente nel pl'ossimo numero, primo dell'annata seconda; il quale pcrro1·1·à a tutti i vecchi abbonati, anche a coloro che non a\·esso1'0 ancora 1·inno"ato rabbo– namento. I\"l dil'omo quali siano, a pa1·01·nosll'o, i difetti del noslro lavoro, quelli ai quali ci proponiamo di poi-taro 1·imcdio noi stessi, quelli che, per trovare un rimedio, esigono il concorso dcll'allrui buon YOlO1·c. 1\'cl corso dell'anno l'iCO\·cmmo infinito let– tore di amici e lettori, ne11e quali, se prc,·alc\·ano l'incoraggiamento ed il plau~o, 11011 mancava tal– volta la nota del consiglio o della censura. E <li tutto, scl'upolosamentc, ci facemmo carico. Por oggi ci limitiamo a richiamare l'attenzione dei lettori sul nuovo prospetto dei premi (li chia– miamo così per segui,· ruso; in 1·ealt.\ i lib1·i Ila noi orrorti, al pari dogli opuscoli, non sono che una continuazione o un·ostensione do11a nostl'a propa– ganda) e sugli altri annunci « amministrativi • pubblicati in fondo al giornale. I/abbonamento cu– mulativo coll'Italia del Popolo. a prezzi eccessiva- a G11081cm(.;o mente ridotti, è una grande facilitazione accordata ai lettori dei due periodici, alla <1ualefummo indotti, malg1•acloil sacrificio grande cui andiamo incontro. dalla stima eccezionale che facciamo cli quel gioi·~ nale, col quale abbiamo tanta aOlnit:'1di ide,'lli o ,li metodi, da pal'erci cho esso sia il naturale comple– mento quotidiano di questa Hi\'ista. Xolla enorme, maschcmta elci partiti e delle lolle 1iolitiche, nella parat..'l degli istrionismi camuffati da ilcmocl'azia. il gioi·nalc di Oario Pa1>arapp1•csenta una nota sll'i– dentc, una stonatura alla o ,,otuta - YOlutadalla intelligenza geniale, voluta sopl"'aluttodal ca1·attcre, schiolto ccl intero dell'uomo che lo dirige o \"i con sacra la miglio,· parto di si•. Noi amiamo che lo nosfre alleanze 11011 siano tanto una« combinazione» COll\'Oniontodal punto di \lista dell'affare, quanto. innanzitutto, un portato di amnità clotti,·c reali. di una vc1~.1 o ~incera con,·crgonza di intcndimcnii f' somiglia111,._1. di sco1>i.Ecco pcrrhè col giornale di Dario Papa abbiam tro\lato facile intenderci. Taciamo dell'.llmanacco Oeoora{loo, oflèrtoci dal Yalcnte Ghislc1·i, e di tutti gli altl'i accessorì coi quali cercammo di anlivcnirc i clcsiderì degli amici; perchò, a dii· vero, ci 1·ipugna l'andazzo comune dei giornali in quesl"cpoca, di esporre come in \'O· frina la p1'0p1·ia merce o di staro sulla soglia a fa1•nc l"elogio ai passanti. Solo notiamo che un no– tevole miglioramento al sor,,izio del giornale ci ripromettiamo dalla unione in uno stesso locale delrUOlcio di Reda.:ione e di quello di Ammi,ti– st,·a:.ione. Quesl"ullimo fu allldato sin <1uialle cur·c intelligenti e solerti di un no-;tro amico carissimo. le quali ci furono, sopralulto nei primordì, di gran– dissimo aiuto; e qui cogliamo ,·olonticri l'occasiono di mostrarne, anche in pubblico, all'amico nostro. dal quale ci distacchiamo con rammarico, la nostra riconoscenza 001--diale. 1\ra la sepnrazione topografica delle due aziende prcsent:.wa, per natm·a p1'0pria 1 molli inconvenienti che mano mano ci additò ro– spericnza. E all'esperienza ubbidimmo. Cosi all'esJ)C1·ienza,o al consiglio generoso degli amici, ubbidiremo in an·oni1-c: lieti di sentirci al centro di un la,roro caldo r p,·omellente cli pen– sieri, di aspirazioni, di affetti, al cui successo, alla cui efficacia nessuno sfo1·zo ci parrà mai troppo grande, nessuna cui-a, poi· <1uantominut..1.e modesta. ci parr:\ mai troppo umile e indegna dello nosll'o fatiche. LA CRITICA SOCIALE. Un quadrimestre gratis. Col J' nw,ie,·o ciel 1892 la CRITICA SOCIALE p1·tnctpie1·à ad usctt·e quindicinalmente - il r e il JG cl"ogni 1nesc - senza scemare il formato nè aumenta!'e i prezzi d"abbonamento. A /in d'anno saranno sei tasctcoli di più - t·equivalente, colla vecchia 11e1·todfcttà, di un terzo delrannata - che avremo tn.teram,ente regalato aoli ablxmali fedeli. Condi;iolli d'abb011amelllO, premi ed altri ,,,.. nun:.ì, in fine del (tiscicoln.

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