Critica Sociale - Anno I - n. 18 - 20 dicembre 1891

274 CRITICA SOCIALE una parola., la coscienza di chi vi lrwora; nò io, scri– vendo ai vecchi amici del giornale, vorrò dire di più, chò d'un programma - o meno ancora. di un nuovo programma. - non v'ò 1rnnto il bisogno. Basti che ci siamo intesi su questo: Cuoi·e e Critica, mutando sede, non muta fede, non smentisce nò abban• dona. sò stesso. Rimane sempre l'all>O di cliscussioni, se– reno e i:nodosto, il convegno in cui tanti eccentrici e solitai·i trovarono come un lor contro e parve loro di sentirsi men soli. Tribuna aperta a tutto le intelligenze oneste e sincere che, pervase dal soffiodella vita e degli studi moderni, non seguono pecorilmente le orme dei trapassati e scevransi dalla folla anonima dei presenti che mai non fi(1• vivi e mai noi saranno, - se nei nu– meri venturi vibl'orà anche più alta, che per l'addietro, la. nota. sociale, non sarà per proposito determinato di esclusivismo unilatere, sar-d.segno dei tem11io merito clej nuovi o valenti che si aggiungeranno indubbia.mento ai vecchi collaboratori, che rimangono ciascuno al suo 11oslo,e dei quali sarebbe vano, oparrebbe pomposo, far qui la l'assegna. La Orilica Sociale tradirebbe lo stesso suo nome e immeschinercbbe di soverchio sè stessa so escludesse dt\l suo quadro, non vnsto ma vario, la. critica lctte- 1-aria, la artistica, la politica, o vh\ via lo studio di f!Uanti sono della storia. e dcU-evoluziono sociale eoor. flccnti integranti o ,•itali. Solo,questi studi speciali, che altrove divagano sbranca.ti , inrecondi, quasi fino a sò stessi, coordinerà, per quanto riesca. rattibile, come mcm• bl'a d'un solo organismo, al suo fine su1>r·emo, a quello che è, tlcl periodico, carattere, ragiono od essenza: coo• pcraro, sinceramente, assiduamente, alla elaborazione di una solida coscienza sociale, quale chiedono i tempi procellosi e l"ambiento moderno, informata. ai bisogni della nuova vita e del nuovo pensiero. E poichò un 1al tlnc, anche solo a tentarlo, stlda. o sembra irridere la. pochezza dei mezzi cho sono in nostro potere, e la an– gusta. cornice già. sembra. che minacci il disegno, è fra. i sogni pili fervida.monto vagheggia.ti di chi scrirn queste lince, di coadiuvare l'opera. del giornale morcò il sus– sidio di pubblicazioni popolari accessorio che, trovando noi periodico la. base e il punto di partenza, staccan– dosi mano mano da esso corno gemmo dal tronco, spar gansi, fin dov·csso non può giungere, messaggero ed interpreti del suo spirito, del suo stesso ideale. Ed Ol'a, dopo un anno, 1•ileggcndo cotesto linee, ci nasco spontanea, imperiosa, tm•l)atrico noll"animo la domanda: abbiamo noi tenuto fede a noi stessi? abbiamo corTisposto allo 1womessc che allo1-a fa. cemmo all'amico nostro cd al pubblico? abbiamo insomma 1-agiouodi clolc1·ci,o uon piuttosto di andai· lieti, dell'audacia che mostrammo impegnandoci in una simile impresa? So la risposta dovessimo rintracciarla unicamente noi successo che diremo esteriore e il cui polso può sentirsi nella ti1-atura ciel periodico, noi 1-egistri dell'Amministrazione, ogni dubbio sarebbe sgomi– nato senza difficoll.\. Malgrado le mut.azioni del ti• tolo o dell'antica intonazione, mut...1zioni pericolose perchò offendono, in certa guisa, la fo1·zadi inerzia e le consuetudini intellettuali dei lettori, il periodico - nonché perdere amici per , 1 ia - ha triplicato, nel corso cli un anno, il numero dei fedeli abbo– nati. Sen1.,a sforzo di 1·éctame clamorosa, senza compiacere scientemente a nessun pregiudizio, senza usare meditati riguardi ad anima viva, scri• vendo e pubblicando come dentro ci dett...·wa l'af. feUo, tirando via dritto per la nostra strada, guai·• dandoci con pari cliligen1.,adalle zacchere della voi• garit..-\e della villania {clr-oghepu1· tanto ricercate in commercio) come dalle ostentate preziosità di coloro cui la pemia è piuttosto uno scopo che un mezzo. un pennello o un cesello che non un'arme, - propugnando ideali non pedissequi, anzi in con• traddizione, a quelli che suggeriscono ai pil'1 la ti-a• dizione inveterata e gli interessi dominanti - con tutto ciò siamo riusciti a questo che in Italia p..'l.· rova un vm-o miracolo: cli tenerci ritti e sani, nella mo1•ìagenerale delle Ri,·isto consimili, e di pro• sentarci al nuovo anno, raddoppiato le forze, pieni di ardii-e e di ardore per rimetterci allegramente in cammino. E già ci è dato soddisfar-o a un augurio che, 01· fa un anno, neppure osammo formulare come vera promessa. - e Sai-ebbe stata nostra ambizione - scrivevamo a11ora- far uscire ogni numero clisodici pagine o quindicinale. )rn so il cuo1·e ci trascinava. a questo, la critica ... amministrativa co ne distolse ... Non dispm-iamo però di arrivare domani dove non è lecito oggi. » - Ed ecco infatti giunto il domani, ed eccoci arrivati allo scopo. La Crilicct quindicinale - che si risolve, con~ se1·,•anclogli stessi prezzi che pel passato, in uu regalo, che facciamo ai lettori, di sei fascicoli, ossia orn di un trimestre e, colla vecchia periodicità, di un quadrimestre del periodico - non è solo un progresso quantitativo, non soltanto permette una periodicità phì regolare e simpatica, non solo da1·à agli sci-ii.li d'attualità un·attualitù, appunto, meno nominale e stantìa, ma offl'ir'<\altresì modo di svi• lupp:wo noi periodico c1uclla maggior varietà che fino1'<l. fu spesso inceppata dalle strettoie dello spazio ll'Oppo avar'O. Onde un doppio vmitaggio poi letto1•i o poi collabo11ito1·i;o un vantaggio, in te1·zoluogo, per gli amici che inviano lib1•ial gio1·nalc, pei con• fratelli della stampa, per tutti coloro i cui lavo1·i me1·itc1-ebbcrose ne facesse parola e troppo spesso il difetto dello spazio cc lo impediva. La c1uincli– cinalit..\ ò un irnmenso beneficio, del quale i let– tori, abbiamo fede, apprezzeranno l'importan1.a. of• fcttiva dalle primo esperienze. E poichò l'ideale, in ogni co:sa, piccola o grande, ò come <1uoltale miraggio che, pili uno gli s'af• fretta incontro, e più s'allontana, ceco che già ci ferve nell'animo, già. ne lusinga l'inquieta fm1tasìa. un altro desiderio pili ardito. Pubblicare quand<r chcssia la C1·'ilica settimanalmente. Allora il cosm<r ,·ama elci fatli sociali J)Oh-cbbetrovare davvero, in <1ucstocolonne, una sintesi viva, fresca e completa, la lott...1. pe1•l'esistenza fra gli articoli assumerebbe forme più civili e pili miti, nè più avremmo bisogno di ricor-ro1-oa certe «. soppressioni » veramente africane sugli scritti indigeni e sui forestieri. Al· lora potremmo osser'Odavvero ospitali anche per amici avventizi, anche per cortesi avversari.

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