Critica Sociale - Anno I - n. 16 - 10 novembre 1891

B CRITICA SOCIALE 243 Il Congresso di Erfurt. Questo importanlo a.vvonimcnto, cho mise alla 1>ro!a, una. volta. di più, la forte o ben temprata. compag1~0 del 1mrtito socialista. tedesco, meritc~cbbo uno stu~10 ac~~:~ 0 dt 1 m1~~~o J~ 1~ 0 ~!~e 0 ot~~ii~n 1 ~~~;~f~n!f!d~! "'ornor o dal Vollmar, allo quali l'abolizione delle leggi eccezionali permise di s,·ilupparsi, il nucleo centralo ciel partito obbo J>Orsò o per la sua tattica un'immensa maggioranza. di voli. Lo O)lpos1oaccuso di cs~cro.troJ)J)O rivoluzionario o di non esserlo abbastanza. s1 elisero a 7~~~~ 1 ~t· <~~~~\udzii~ 1~~:• ;~~~J;~l'~'ri!:~coaf~i 11; ~;~7i1~~in~~~~ della. saldezza. o della. progrcdicnto vitalità. del partito. Questo continuerà. la sua vin.trionfale, lontano ugual– mente dallo violenze rlna.rchicho comoda.i compromessi opportunisti, loUando e vincendo senza. tregua. sul so– lido terreno della. lotta. di classe. Di ciò o dolio modificazioni o.Iprogramma. diremo più ampiamonto in un altro fascicolo. ('"). LaFilosofia nella Questione s ciale (A PROPOSITO DBUE 1"RASI B DBI PREGIUDIZI CORRB!o'Tn Già. da parecchio tempo il nostro caro amico o mao– st.J-oRoberto Ardigò, 11rofcssoro all"Atenco Padovano, ci arnva promosso « un articoletto sull"argomcnto, cho « il cosidctto semo comune ò in massima. parto puro « oJTotto di suvucstionc, della. quale ò schiava. quella. « gonto furba. cho si ap11oggia.ad esso per dichiararsi e indipent1cnto nel suo giudi1.io sulle coso.> Terminato di pubblicare il 5• voiumo delle suo opero, splendida. analisi dei cl'iteri sui quali si fonda o poi quali si discerno il Vero (Il, l'illustro filosofo mantovano si sovvenne di noi o della. sua in-omessa. E rarticolo, scritto in r1uellostilo lapidario - semplice, malgrado la profondi!,\, a furia di chiarezza. - che con– trassegna tutti i lavori dol più valente positivista. che ,•anti oggi l'Italia, ci ò giunto uno di questi giorni o lo stampiamo più innanzi: fiori - sia. concesso a noi di dichiararlo, a noi che non usiamo prosterna.rei neppure davanti allo celebrità. più« cos1ituito • e che disponiamo di un vocabolario cos} sobrio in fatto di fraseologia elogia.trico - fieri di ospitare l'ra. i nostri articoli mo– desti lo scritto di un sapionto cui la scienza non servi da. comodino àUo piccolo vigliaccherie della. coscienza.: di uno dei pochissimi che abbiano som11rosdegnato, per salire o por consor,•arsi all'onoro di una ca.tlcdra uni– ,·ersilaria, imbrancarsi nell'illustro -:chiera.dei « fllosofl salariati• che Giusop110Ferrari dipinse o marchiò noi suo libello immortale: dell'uomo infine che meritò dai TcncroUi dol bel rogna italico la minaccia. (e lo rispose con una olimpica scrollata. di spalle) di allontana.rio dal ministerio di pubblico educa.toro se non consentiva. a prostituire la. cattedra. alle grottesche menzogne che fungono da barba.cani alla bicocca. borghese. Il fa.tto non ò così antico o l'ambiento morale, nello a.lto o nello btlSSOsl'or'e, non ò tanto mut;llo, che 1>ossa. parere tm fuo1· t1·01wra il rammentare la. cosa nei par– ticolari. - li 17 dicembre 1880 il comm. Tenerelli, Se-· gretario generalo al Ministero doUa Pubblica. Istruzione, essendo DoncdoHo Cairoli Presidonll' del Consiglio, seri• vova al Pron•ccliloro degli studi in Mantova - un fra.te - la seguente nota testuale: (I) Opere /flOJ0/fC11e di RouEnTO A1rnioO: ,·01. V: Il Vero. - Pa– dova, A. Draghi editore, 1,,6. « Lo controversie cho roca nella. scuola il prof. Ar– digò possono diventare molto più pericolose e dar causa di lagnanze non inrondato. lo commetto dunque a. V. S. di invitare il dotto p1-orcssoroa dare una diversa forma al suo insegnamento, veduto che il metodo or seguito ofl"cnde il sculime11to delle famiglie o può allontanare i giovani dalla. scuola. !."insegnamento clementa.ro dcll,1. fllosofia. vuò sen:a cla11110 procedere in forma d09ma• tica, aggframlosi sui principi ammessi dal maggio,· 1m• mero 1x:1·,ion offemtc,·e le crcclcnze comtmi. • « Poi ministro: Tenerclli. • In Italia, o si tr:1.tti di insegnanti da. ammonire, o cli pubblicazioni di\ soqnostraro, o clisocialisti od anarchici da gottaro in galerU-isiamo sempre supcrgiù allo stesso punto; siamo som1lro al punto (lo scrisse gii:i.Alberto Mario) n. cui s'era tre secoli addioh-o, quando si tortu. rava Galileo perchè, ostinato a non vole1'0 « aggi1·arsi sui principi ammessi dal maggio,· numero per no,i of• femte,·e le Cl'edcn:e comuni>, insegnava, contro Tolomeo, non esser vero elio il sole girasse attorno alla. terrestro aiuola. Sia.no al potere i modera.ti o i democratici, Crispi an• tipa.pa o Rudin\ roudalo - Lutti cle1·icali in fondo al– l'anima, porchò tutti intimamente borghesi - guai! guai sempre ai non-conrormisti ! guai a. coloro che t >ensa.no e cho quel cho pensano affermano! guai agli onesti, se non si fanno 1>ordonaro il pecca.lo dell'onestà coll'atto• nuanto di un'immensa ignoranza! E non speriamo - pessimisti per esperienza - che le coso siano per mutare quando avromo al potere i radicali. Da Carducci, « il cantore di Satana • che manda. allo mena.che a educare lo figlio (come fanno supergilì, del resto, il novanta. per conto dei nostri fo• roci anticlericali} e appiedi al monumento del pio Man– zoni, cattolico fervido o pra.licante, d"a.ccordo con quel• l'altro razionalista. del fllosoro Negri, depone tutte lo ribellioni dol 11onsioro moderno come già. depose, por malla di augusto sottano, lo ,rnticho florezzo della l'odo repubblicana.; a.gli agita.tori contro le guarentigie papali, che inalbemno il vessillo pa,·wn dc p1·bici1x: (vedi Mussi) 11ihil de Deo, o proclamano di « non voler offondoro lo « opinioni religiose di alcuno o di rispottnro nel ponte– « fico il capo della grando chiesa cattolica, della. sociofa • dei fedeli >,anzi di ca.ldcggia.roqucll"agit.a.zionc appunto perchò « il ponleflco stesso trova. tanto inutile 11crsè la « leggo dello guarentigie cho non ,•olio ma.inòaccettarla nò «riconoscerla.• (articolo di fondo del Secolo, t•no,·cmbro); cosicchè è lecito ai lettori cattolici ponsai·c che\ so al ponloflco spiacesse, l"agilaziono non verrebbe caldeggia.la o quindi si può ben rinnonro !"abbonamento; andando su o ,·encndo giù (non sap11iamo beno) fino a ~lcnolti Garibaldi o al sensale di tabacchi, cosidetto Gran Mae– stro, Adriano Lemmi, cho dal Orand"Oricntc di Roma lancia il suo maccheronico IJrcoo, o l.>olla che sia, ai Fratelli Venerabili dolio vario Loggio cd Officine (un'altra chiesa som11licemente più burlesca. o b,u'Occa.di quella cui tenta contrapporsi) por indire la guerm ai nemici di Rom1, capitale, 11igliando a protesto l'offesa. al Gran Ho che a Rom,1. 11011 volo"a. ;mchu·o - noi viviamo, noi nuotiamo, noi diguazziamo entro tale un pelago, anzi un.i. palude, di ontusiusmi opportuni cd artillciosi a l'redclo, di bubbole eoscionti o solenni o di venerabili imposturo d1~far rocoro dal disgusto chi non fosso ca.– tal'ra.tto dalla doppia. armatura di uno scetticismo degno dei tempi. E non ancora è spenta l'eco del griclìo che hanno levato, ad una. voce, conserva.tori cosicletti liberali o

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