Critica Sociale - Anno I - n. 13 - 10 settembre 1891

CRITICA SOCIALE 205 ----------------- mezzi di sussislonzn. i più necessari. Ciò compresero, sembra, i ro stessi. e Pel bene degli uomini io scrutai i segreti dei fiumi.... » - scrive uno di essi. - e Io diressi l'acqua. del fiume nei deserti; io no riempii i valli disseccati ...; io irrigai lo arido pianure, dando ad esso rccondità. ed abbondanza, e facendone la sede della fo• licità.•, ecc. (Pag. 258). In generalo il potere dispotico aveva Il\ stessa im– portanza economica nncho nella Cina, almeno nella con– trada tra il Jang-tso-kiang e il lloang-ho inferiore.« lvi noi c'imbattiamo di nuovo in una contrada che rimu• nera abbondantemente gli uomini per la loro fatica, ma li costringe anche, sotto pena della loro distruzione, alla. pili completa. solidarietà. o alla più rigorosa. o costante disciplina, estese perfino alle pil1 piccole particolarità. della vita. > (Pag. 353-354). Anche nelle Indio finalmente, dovo le particolarità geografiche del paese ostacolarono il ~sorgere di uno Stato unito, lo stesso particolarità geografiche resero nondimeno il dispotismo una forma politica ind!spen– sabilo o utile per un certo tempo. Jl materiale che oggi sta a disposizione della scienza, basta per far conoscere i rapporti politico-sociali cho dominavano fra gli a.rii indiani, prima della, nascita tlol corpo di Stato dispotico. Il lato caratteristico di questi rapporti, sono comunità indipendenti, alla cui tosta stanno capi eletti. In conseguenza dolio condizioni geo– grafiche, lo comunità. poterono rinumero indipendenti, solo flnchè gli arii indiani abitarono nelle rigoglioso vallate del Cashmir, e dovo nacquero gli antichi inni del Rig-Vedn.,o nello. vicinanza dcll'llindu-Kusch. ,- e L'abbondanza dolio piogge o la focondifa del terreno favorirono una vita pastorale o una coltivazione del terreno ratta col libero lavoro lli piccoli gruppi indi– pendenti.,. So gli Ariani non avessero estese le loro colonie nelle Indie. essi avrebbero potuto consenaro por sompro le loro libero istituzioni originarie, ma. in compenso non avrebbero rappresentata. alcuna. parto nella storia. Ma essi pcnolrarono incessantemente nell' interno del paese, dove li attendevano altro condizioni googra– flche. La. vasta regione, che nel codice di Manù si chiama e il pa.cse di mozzo ,- 1 e )ladj&-Dcza. >, possiede tutte le proprietà. elle sono favorevoli allo sviluppo storico (pa– gina 303). 1.·agricoltura, che rimunera ivi il più ricca.– mento il hworo dell'uomo, non ò imagina.bile senza.<1uol– . l"organamonto metodico e quella. disciJ>lina del la.voro che creò le antiche civilizzazioni, ma suscitò contem– poraneamente gli antichi regni dispotici. Lo stesso valo per tutta. Ja.vallata. del Gange. Un grande sistema d"ir– riga.zione è colò. assolutamente necessario; la menoma disa.ttenziono nella consernzione di questo sistema mi– naccia. al paoso S\'enture molto più formidabili, della pii.\ terribile e della più distruttrice i1•ruzione di ne– mici. L'autorità. centrale che amministra questo sistema guadagna un potere immenso o diviene dispotica. Ma le vecchie civiltà. dell'Oriente sono solo i primi grandi passi dell'umanità sulla via. dello sviluppo sto– rico. Per altri passi ò già. necessario un altro ambiento goograflco 1 che favorisca lo sviluppo di altri rapporti politico-sociali. Lo s,•iluppo delle arti tecniche e raccro– scimento delle ricchezze crearono la necessità di un commercio o di uno scambio internazionale. li centro della ch•ilizzazione è trasferito su lo coste dei mari medilerra11ei. Nuovi personaggi appaiono alla ribalta della stol'ia: Fonici, Greci, Romani, ecc. B I te -0 G n B1an o Quei popoli che, 1>ariagli antichi Egiziani, por ofTotto di queste o quello ca.uso, non si possono adattare allo nuove condizioni della civillà. decadono. Ma pei popoli che sanno &desse adattarsi, incomincia allora un nuovo periodo di floridezza..Questa ru per esempio la. sorto della Caldea, elle nel primo periodo si presenta come un paese esclusivamonlo agricolo, ma. 1>0sterionnente rap– presentò una parte importantissima. col commercio del golfo Persico, questo Mediterraneo dell'Oriento posto presso l'Europa. Ma. gl'adalamonte il commercio inter– nazionale assume un cosl alto sviluppo che i mari mo– ditcrranei divengono troppo angusti por esso, cd ora l'umanità educala entra nel periodo della. Cioiltà Ocea– nica, che spinge in J>rimariga. i paesi 1>iùadatti a com– merciar sugli oceani. 01ono10 PLECIIANOW. (La fine al p1·ossimo numero). LAGRADUALITÀ NELLE RIFORllE S!X;IALI e il diritto di pace e di guerra Il capitano Siccardi ci manda qucsla «: coda alle code» alla quale ci riserviamo di 1·ispondere in un prossimo numc1·0. Come ebbi già. l"onore di significarlo a voce, io cre– devo che dopo le code (') non vi rosso più nulla a dire, e che a me, so non a Lei, rosso applico.bilo il detto vir• giliano: e Clauclitejmn ·rivos .... » Poichè Ella però mi assicura. che vi sono lcttm•i be– nevoli, i <1ualisi interessano allo nostre discussioni, ecco che riprendo la J>enna. Ma da buoni amici stabiliamo per condizione di lasciar da parte i paragoni o i sistemi, chò l'affetto del sistema stesso lega l'intelletto, come dico il J>oeta. Poste questo condizioni, siccome por un giusto sen– timento di mo medesimo devo crodoro che i lettori si interessino allo suo risposto e non allo mio osservazioni da principiante, cosi procurerò di essere brave. 1: Ella dico {pag. 156) che non fa questione di tempo, ma di metodo. lo qui osseno cho il tempo è un dato essenziale por la. risoluzione di qualunque problema., essenzialissimo por i problemi di dinamica sociale. Di pi ù l"ide a del tem))o ò inclusa in quella di metodo. Dimmi qua.lo moloclo devo impiegare o io ti dirò quanto tempo mi occorro. Dunque, o io m"inganno, o prescindere dal tempo mi pare che sia. faro opera d'immaginazione, non opera scientifica.. 2. 0 e La partecipa:ione agli utili ,- ella dice e non la caldeggiamo. »> Sta. bono cho non si caldeggi, quando si può sperare qualche cosa. di meglio; ma dovo il proletario è ancora schiavo di corpo o d'anima., come in molto parli d'Italia, a mo paro che non sarebbe un beneficio da disprezzare, se colla partecipazione agli utili lo si elevasse di un gradino o gli si facesse sentire il bisogno di un ulto– l'ioro miglioramento economico o l"nspirazione ad una condizione morale 11iùelevata.. f~ questiono di tempo anche qui; sol chi non no tiene il debito conto 1n1òlusingarsi di conseguire un meglio improbabile e frattanto lasciar pcrdoro un beneficio, se non cei1o, probabile. (I) Veggul l'articolo: La 1torla di dite code dJ cacallo e lt programma ,oclalbta, nel 11.tOdi q11e110periodico.

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