Critica Sociale - Anno I - n. 10 - 10 luglio 1891

148 CRITICA SOCIALE barda, la quale cattolicamentelnsinu&cbonoisi vogli& di.stlniuercl dagli an1u-chlcl senta scontentarli- accen– dere msommo. un cero & Dio o l'altro a Belzebù. Che diamine! Saremmo fon!io rosmlnlanl J Tt.'TT111: : O.ua~ o. FRA CAPITALISTA E L VORATORE La ,..gioa• JnUma d•l loro coa.atcto .. coDdo . ar.rx Dobbiamo alla 1qulsl111. cortesia o lllr indefesso amor di propagando.del nostro nmico, laborioso quanto mo– desto, Pasquale Mnrtlgnotti, di J)()lcr regalare ai lettori di l't·iti"a Sociale uno scritto, cho b - almeno per l'Jtnllo.- una vcrn.o lntcrossanto primizie. SI trn.ltn della ))rcJ' nzlonopropn.r n.to. da Federico En– gols - Il colln.OOmtoro l'erodo sciontiftco di Marx - nlln.rlodh:lono J>0J>0laro ùl un , 1 occhio quanto prezioso opuscolo do\l'nutoro del Capitale, pubblicato 1101 841J o in seguito rl))ubbl!cnto plt'1volto col iitolo Lofmarl>eil und KaJ}itai (Capltnlo o Mcrtcdo). (') L'opu!l<:olo,uscito J>rlma, n. rrammcnti, nella 1ùtooa Ga.:Jrlta del Reno o rlrntLSto ,,101cntemento inteJTolto dall"incalzaro degli o,·cntl politici, ondo ru soppresso il glomllle, è antcrloro di un decennio nl noto scritto Per la c,·itica dtll"«o11omia 1>0litica cho da molti è ritenuto erroneamento Il J)riruohworo noto,·olo del sapiente ron• da.toro del soclall.smo scleniiftco tedesco. Il Man:, a quel• l"epoca,era ancora ben lungo dall"avero determinato nella loro ronua 1p«itlc11.e deflniliva quello ideo rondamcnbJ.i cho f'llnno 11pregio o l"originalìtà. del suo poderoso ,-~ lumo 1ml Capi/ate. Imbevuto tultuia del t"ra.,cariodegli ~onomi.stl, egli ci parl11,·aancora del lat'Or'Oclte ropcrajo vendo al capilali!!"tll: mentro negli scritti posteriori egli parlerà della fo•·.:a di laco1'0. Differenza filologicamente minima, ma sostanzln.lmento Importantissima o fonda– mentale, come ben sa l"ullimo doi lavoratori iniziati nlla dottrln1Lcollclth"lttlc", o como Ignorano pur troppo l presuntuosi dotiorl o prorcssorl salariati della bor– ghosltl-cho, np1mnto 1>erla loro tomlonziosa. ignoranza, affettano, ,·erso In. crlilcn 1>otcnto di Mn.r.x, un racilo quanto sciocco dhHlogno. Perciò a l-'ode1·leo f;ngol!s, Impegno.tosi ora a curaro h~ 1·lodlzlonoùoll'opuscolo di Mt\l'X,cl10 il Vor1oiirù in• tondo dostlnttro a. una vustlsslmn. 1>ropagand1\ l'l:"a gli operai, si 1>1-oscnta.,·o. Il J> roblomo.so dovesse rispettare lntcrnmonto o, diremmo, pcdnntescamcnto la. letterale dizione del testo originalo, o so in,·oce non rosso il caso - in l'iSt& dello scopo cui l'O))USCOIO d0\'0 SCM'ire- di Introdur,•! quello pocho mbditleazioni di rortna. cho lo s,·Uuppo ulteriore del pensiero di Carlo Marx a,Tebbe suggerito allo stesso autoro. E si a1>pigliòa questo so– condo partito; del cho noi non sapremmo che altamento compiacerci, ritenuto cho del pensiero o dei presumibili desideri di Marx non ,··è oggi In Europa interprete del• r Engels più autore,·ole o ph' competente. L ·opuscolo perciò, como egli stesso si esprime, sarà supergiò qualo Mar:i lo avrebbe scritto nel 1891. Il Martlgnettl roml la sua. traduzione suUe bozzo mandategli dallo stesso tngel.s, del quale, io,•iandola a l'rilica Sociale, egli pensa. (ci scrh-e) di indovinare il gentile desiderio. La prel'azlono - non è inopportuno rammentarlo - n1 scritta alla ,•lgilia. del 1· maggio dj quest"anno. Noi trascegliamo da essa Il brano più essen- i') L"ulllma .illilone, flnora appana, di Lcrllnorbdl una Ka-– pllol li dtlla 8tam1>erla Socia!, s,tuera di 11ot11ogto-zurlgo, e ha la dACadel !834. ziale, quello appunto In cui, con mirabile sobrietà e nitideua, rmm1tre esulo todMCOriassume quella teorica del va.loro del la,·oro, ncl alstoma del salario, che è la baso steua della critica manlsta dcl capitalismo, e che è quindi In certa guisa l't>ndamento al socialismo scien– tiftco. \"I ò qui, In brovl~lmo carie, tutto quanto !"enigma del salarlo, .1velato dall"lndaglne sottile del pii1 poderoso notomizzatore del renomenl eeonomlcl o sociali cho sia nato nel secolo presente. 1:enlgm& dello srn,ttamento e della mlcerla, li problem& come anenga che Il capi· tallsta roba. al lavoratore una pnrtc, sposso la maggiore, del prodotto del Ja.,·oro; questa grondo a.ntinomla.logica del capitalismo, per cui Il ru110 O la baso necessario. dello. proprietà. o rozlo è Il legittimo possessore delle ricchozzo che Il ltworo solo produco e, da solo, mai non raggiungo - questo Immenso antagonismo di Interessi e di classi cho conlrnssogna mt"opoco.,cho tutti sentono anche quel che non lo SJ >loganoo c ui dnn nomo di pro– blema sociale (osproS!lone vnga.od Incerta. di ideo spesso pii1 vaghe od Incerte) - questo assurdo In cui si annida I& giustlr.la e Jnslemo la necessità. o Il trlonro inderot– tibilo dellft. rivolm:lono economica, lutto ciò tro,·a lo. sua rormula a.stratta, la sua splcga.zlono necessaria o sufflclenle, In quosta lcorla del duo ,·alorl del ta,·oro, o piuttosto della dlrreronu. l'ra li valoro ro.'\Jodol /aroro (intascato dal capitalista) e Il ,·aloro della for:a di la· wro, ossia il cotto puro e semplice dello speso di pro– duzione de l la«>ralllN !, cho è tutto clò che nel mlgUor dei casi il capltall.st& rimborsa al lavoratore medesimo pretendendo, o ancho credendo, di pagarne il la,·oro. Xel periodo storico dell& società capitalistica il mo– nopolio del mezzi di produzione nelle mani di u na classe e la lmposslbllltà, per l'alira eluso, di vive.re del lavoro senza nndersl a di.scretlone al detentori dei meui di produzione, danno al proprietario questa nuova specie di tlirilto rcudalo, svolgentesi aolto le mendaci appnrcnze della più ampia libertà contrattuale, ondo Il proprietario lucra Intero Il pltu-valOre crento dat lavoro, cioè il prodotto di quella peculiare qualità, insita cd esclusiva alla. rorza di lavoro umana, dl riprodurre, so impiegata. por un dato tempo o In dtlle condltioni, un vo.loromag• gioro di quello cho contiene e.san.stessa, di quello cioè cho è normalmente necessario n. JH'Odurla o a. mo.nto– nerltL In <1uostodiritto o noi suo nbuao sto. In ragiono degli orar1 prolungati o cli tutto il sistema oconomico o Politico di compressione del la,·oratoro; nella negazione di cotesto diritto, nella rivolta. agli abusi cho ratahoente esso genera, sta per com·enio IIL ragiono dello. lolla. per l'orario normalo - la ragiono della manircstaziono del primo maggio - o di tutto, In generale, lo resistenze e le rh·endicazlonl del lavoratori. Convlen aggiunge.re che.,la riproduzione della merce e rorz.a di lavoro•• In altri termini della merce e la,·o– ratore •• essendo l'acllo, libera, quasi lndcftnita., e sti~ molata non tanto dati& domanda quanto dal potento ed irrefrenabile istinto dell& tpecie - e la sua relativa abbondanza sul mc.reato essendo Inoltre di continuo aumentata dal progressi o perrezionamentl moccanici, stimolaU alla lor volta dalla concorrenza Industriale o producenti regolarmente un'ulteriore aonabbondanza di braccia (armata opcr-,Ja di risen·a); no viene che il ,•aloro di cotesta. mc.reo e forzo. di la.voro• è dato nor– malmente dal suo costo ))iù bn..sso( 1 ), cioè dallo stretto necessa1;0 alln ,·Ila la ph\ mise1-a,e tendo a.ozi energi• (') L. co,u: Primi tl'1ntttN dl eco11omlo polftf(lt, llotpll, )Jl– llDO: att. sa,c•po t-: Valore.

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