Critica Sociale - Anno I - n. 10 - 10 luglio 1891

CRITICA SOCIALE 157 il socialismo, come tale, debba ravoriro. Perché vi hanno puro riformo o riformotto cho potranno, si o no, ajut.,rci nella dura battaglia; in un certo senso sono utili tutto o so,•ratutlo lo inutili, porchè pro• vano la loro inutilità. o CO!llnon ci si torna. Ma ve n'ha p..'U'OC<:hio che la borghesia p rendo su di sè, che accorda ,•olonticl'i, pcrchè le ~1.ro lo servano ~:nta:f°~ig:o o;~~t.'\ilc ov ~t:: !:i af m~ ~~iJ~~t Tutte a&Sicmo costituiscono quel e socialismo ra- fi~h~,'~!cio 0 dt 0n~~~~lo~ 1 ! ~, g;~i1~:•a ~10 qll~~ no?.°5~~~~ ~i ff ~:~~1~l~~" c~~;Uo~1~:i~}3 is~:~1~~~:: Favoriamo con ogni fol'7.alo otto o,·c, lo borsedcl laco,-o, i sf11dac:alt cd ogni fo1ma, quanto più or– ganica o risoluta tanto meglio, di associazione o ro– sisten1.a opcraja: pii, che ftworil'lc, quosto riformo o istituti. si dovrobbo dil'Oche sono 11prodotto essi stossi dol movimento oporajo-socinlisfa, s,;organo dal !u~J~'~ao n~~1oix!:;;1:::~-oli~~\~ni9~~;Ì~1~0~ t~~ ra,•oril'lo sul scrio o r:wo1·il'lopc1· burla. La vai·teciJJa.:lonc agll ttllll, ,•ico,·ors.a, non la caldeggiamo; pcrch6 sappiamo, o rospcrien1,.'\ e la ~f~~"u r:1: ~~,~~w~l~~~Ìo cc 1 1~ilt~c1~~~t~.i: I~~~~~~ che quand'6 concessa non 6 cho un mc1.1.o di sfrut– tamento più acuto, un aJuto alla sopraproduzione o por con!Oguenza allo crisi. Nos.,uno aoou.scr-.\ sul sedo i soci.'\listi di a,•,·ers..'\rc. ~p=,~ 1 \l:J!f~~1~f ~{:i·~~c~~i i~ 0 o ~:~ ~~~~::~n~~~~~v1! ~~1.f~~uj~iJi; 0 ;1di~:~i~~o~ non 6 cho la coopcrru:iono tolta a un ambiento dclotciio o res.'\ poss.ibile, portata allo suo ultimo conscguen1.o di intensit\ o d"cstcnsionc. Ma non ci s.i g,icli, dunquo, nemici dolio coopcralivo, so ap– poggiandoci nll"abbfcl dolrooonomm politica ~uR'ra– gata dall'csporicm.a, diciamo che la cooperazione produttiva non 1>uò- salvo in casi isolati od ecco– z.ionaH- lottare, noll"attualo ambiento economico, colle ron.o straordin:u-iamcnto potenti del capitalo f;~:ri~ g':f eff~1~: 1 ;r :1t~~1~i. I~~ ~~ ~~~:i~ di consumo, non appena siano alquanto dirusc: se non ci sciogli1uno III brodo di giuggiolo quanto (,~;~ :1r1:, 1 cl~1r!l~ 1 ~t~~:~~j7 ~ ~~t~~~osriittf:1,n~ a mottorst insiomo o I\ e emnnci(>..'U"Si, dall'abbo1'- ~er c!:!':~~:(~;~ri:1R?~'o~~o~ I~~ l!~~!fg!!:;':n::: « principi, o 11011 dh·ermnno, con o sen1.amaschera. una soc.1oh\di 1>mlroni.Questa, dolio cooperativo, ò una rormn, lo riconosciamo, quando ò possibile, pcrrcz.ionata di associaiione di l arnro cd ancho odu– catiYa; nò lo facciamo il ,•iso dc.ll "ar mi; c iascuno s~~i t~ufu'W 1 ~1:ul~~~::ic.:1 ~:::;i J! ~Ò.ai Mt!,I~ ghosi °lf bcmli o non J>et·mottiamocho no matmino le delusioni o i bcnolli'ì minuscoli all"ombra della ci~ion1:~l:f~~o~fc:~ 1 ;;~~i :~;~J~~~1! J~::n~ che presentA si snatura o si perdo o dl\,e.nta mi– sliflcaziorro. - Intendiamo la coopcrn.z.ioneoperaja corno in Belgio o in America, cho impregnata. di spirito di l'OStStenz.'l, alleata. non pr-otcsoantidoto, del socialismo, I suoi mcu:i, lo suo (017,0 pone a di– sposizione del prolotariato militante; ma ò allora cho i e socialisti ragiono,•oli, non la vogliono più. ( 1 ) (1) è noto l'ajuto dato dalle panetterie cooperali"• del Bt.lJlo !~... -rJ~~u~~V:'zC:.1~~t' 1 q~:~•:-a!?!!. 1 •nef•~:!~~i': :i~~~ ~t 1~ ,-&JMloro, ,1 11uodire da un giorno ali' allro, la N,l1lone della L'eredllli ali-OStato. l'impoala proo,·eastva. la na..:tonea,·mata lo consideriamo - como meui transitori - per ottimo cose. Diciamo e corno meui transitori ,, 1xwchè un 01'Clinnmc.ntosocialista non avrà bisogno. por rogg~rsi, di confiscare rercdit\ di nessuno, di nltomro la proporzionalit\ dei prolo- :t ?n°bu~f~n~:~ii;n~~:ci~~'!t;~n~~ naziono socialista non sarà e armata • cho contro gli ostacoli cho pono h, natura; « armata • contro la ferra, contro il ciclo, conti-o i monti od i mari; o, basando sull'inlorosso renio dolln immens.'\ mnggio- :~l~i1~11cl~ov~:~~~1~t~tosc~;::LJ:1;.i\~11~~~~~~:: ò qui cho sta il nodo - cho roriscono prorondamonte !!i:!'toVÌ~~n~ ~~~li~i J;v:1 1 t 1 :'-o j~h!'l~ri:1 ;~:n~ serrato mo,•imcnto di cla.ssc, cosi g1-ando o sorrato cho srorzi lo clas~I 1>0ssidonti,lo classi la cui ,•ita ò noll'c1'C<lit..\, nella propriob\, nell'imposta. progrcs-– siva a rovescio o negli eserciti, a pl'i,•a1-si di quei beni por nocçssiti o per limo1-odi r,c.ggio.Conqui– stc1-omo <~ucllorirormo così come com1uistoromo la ropubbhca, sc.n1.astarla a gridaro su poi tolti o a dirlo eni\'a cd os.,nna, o fiu-ci ridere a1>prosso da quei cho b.1dnno allo co:;o o non ai nomi. ma ::ll:r.,ot~~li~t;a Rfoi1:~~' °cf:,iu•~~ c:;!;;•~al~ jt:•,~i daV\'0ro e di repubblicani. rutìn!:P~~~~i~ 1fo ,;1:~:Ct 1~~1~~';;\ ~~ fatta t L 0 a\'l'a11 ratta, so111.a noancho sospettarlo, i partiti operai. Per-ciò noi seguiteremo n moslraro agli 01>erai ln mola ultima o luminos.'l. il pili di.stintamonto o nett..1mc.11to cho por noi si pos.s.'l; solo a <1uclla. luce distingue.ranno (o son c.,si che hanno da apprez- 1.arln) l'utilità delle singolo tappo. Nò ci sgomcn- ~mt.~~bic.z!?'~~•u,~~:d:11•~;~~-~ca~it'\1io'\l~~~c: nostro: ero cfoò il buono strafoga non comunica ai ~:~~·~~;~~~!-~tt~v~~~ti~~- ~• t',!fo~1l~ è~c~~l~ta 8 ~ intril-o diplomatico, dal qunlo il proletario in dil'iS.'\ :~ 0 ~~1i~ ~~~~:~ ~ir:lf 1 ~: rtd~Ji ~I )~~~ sio 0 i~ la prossima casciun. ri.stomtrico. Ma quando ~ari– baldi chiamò i fol'ii a Nnpoli, in Sicilia o allo Alpi, o chiamolli a Romn o al Vaticano, no, 11011 tacque l"ultima stazione, 11011 li adescò parlando loro di Marsala o del c.'\SOlarodi Bcu.ecca, e accorsoro o rurono leoni perc:hè seppero o perchè vollero tutto. Accorsero, 11011di.sanimati, bonchè non a,•osse 101'0 solt.'\ciuto- 116al J>O_POlo lo sottace il socialismo - quali omno, l>CI'tutti, lo moto pili certo o J>ilt vicino: intompori0t stonU, digiuni, 11011 di rado aucho piombo. PJLIPPO Tt:HATI, QUA E LÀ PElt LA SCIENZA Il trlo1fodel •l1llorl •ella vita aoelaJe. Sta.volta.la.sceròle Rh'ist.eper occuparmi d·un libro: e Il libro sarà Il Diritto dd piit fo1·lt. - di GIHeppe Cl■ball.

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