Critica Sociale - Anno I - n. 7 - 10 maggio 1891

100 CRITICA SOCIALE <1n<'IIO rn'-C r quegli '11rumenti ~no l:worati. dalla dirn1-....'\malrt·ia ,li rui i la,·oratori si sono SC:1"\·iti, uoi riC'a,·imno le <'fa cd i Jl('riodi della J>rci;;toria. Quindi il l.l\Ol'O non solamente crea le Scienze JU'f'i,torirhr. ma ne 1liotponolo parli. cd a ciascuna p:u·t<> a,,~nn il ~un pc):\to. ('i i- ahro anco1':l. C"onrajuto del lavoro prcisto– rioo noi. prr induzione. 'l('()Jlriamo il pcn~iero dei no-;tri :rntrn:di; IX'l'('h(', paraµouando larnro a la– \'Ol"O. l'IO--~iamo rli1frìbuiro i sclva~i attuali a se– conda ,lcll'intrllii:,•N11J\ cho p1~ntano o poi tr~ ,·:u-o I' inl("lli~"Cnza1lri di,·cr'!ili popoli prcLc:.torici, giu,.ta lo ROmiglinm:o dio hanno coi sclrnggi mc– dr..,imi. E 11011 ho rlnito. I.o !lfeqcio pcn!licro, senza l'ajuto riel la,•01'0, nou J)Oll'Ohho l){ll'JJOlua1~i, o mo,•ircbbo c.oll'inrlivi•luo; C'-<'10 P. romo l'li ~r1. conservato por lllC'l'.1.0 dC'lla sla,111m. \l:-1. quamlo 1liri:11no «stampa:., llic-i:11110 jn p:ll'i tC'inpo « tipografi('. litolipio >. ecc.. ('i()(\ g1-;rndiom<'in(' di lfl\'01'0. Ed CCC-O che, SCll7À'\ il hwol' O.il JK'llqirro ~'l1'C'blx-utile solL,nlo alruomo– indivifluo. ma in11lili<11;imo J'M'.'1' l uom~pccie. li t'M'n,iC'ro <"I il l:woro. in ultimo, si ajutano a ,·i('(>nrfo .• o , i('('IHIC',ohnrnlc l<i J)<"t·(czion:u10. Si s..'\ f11r rr11h'fl ,lrl l:1,·ot'O (> il lobo qiui-,tro del ccr,;ello, ,la C'11i <lipc•111lono tutti ~di or~rani della motilità; si :,;.'\rhr re,11,'fl rlC'I Jl{'ll"icro ~ il lobo ,tcstJ'O, il qua.lo di1·i;...-e tutli ~li 01~,;i,ni drlla i-cn.:ilh·ilà pcrifer-ica o rr1l11-nh 1 • :-:i-.:, rlt.'I p:ll'i dio l'u--0 d'un orgauo rendo mi;.ditn'O 1'01~110 me-:le-<imoo mi~liora J>.'lrimcnti, ,ia p(•I l('IHpo. ~ia l)('l' l:l <1u:-1IW1. lo run1.ioni che ,la 11u<•ll 0 01~ano ,·C'nKQnO rompiutr. Un uomoarlunque. rlw 1'K'1111i <' 11011 larnri. migliora il lobo dcsh'O del suo l'C1·,·<'llo, ma la-ccin fhO il lobo !)ini~tro psichi– c:mw11tosi afroflu;i o. 1.01· lo meno, resti in;;;ufficicnto o ~11'11.0; altri. tho lavori o 11011 1>0nsi. migliora il lobo sini,;fro. ma 1x•1·m0Uo elio il d0i:lt1'0 subisca lo leggi ,!ella 1·iw•1-sio11C'. lll\'t.\f"Odii uri lompo sto..11.wpcn~i o lavori, svi– luppa tutto lo ~uo ('C'llulo cc1'0lwali; e, siccome quello sriluppo 11011 ò wllllnlo p•dchico, ma ancho fh-iolOf(Ì('O O morfolOj.CÌfO, egli dh·icnc, SCll7À'\ aceol'– ~'(<l-..('11(', lahol'io-10od intclli~oento non rolo, ma forte. E :-iicromo la ro1·tC'u.n 11011 si rircri-.oo pul':lmc.ntc al n~ico, nt\ 1m11w1ente alrinlcllcttualo o al mo1-ale, Hl:'.I a lutti e tro ,1u«"-ii lati tiella \'ita umana, chi J)('n,'\ o lm 01-a t'Om11i~lutto <1ucllo OJlCl'O che gli \"C'llll<'l'Oaflldato d,11la 11atu1':l.o fa tuttoqu:111to di– JK'wlc da lui por diH•nii-o uu uomo 1-clath·amcnto perfetto. ,\'.«il""' (C.tobr'N), IMQ9fO tifi, An-. J\~TO!\"ISO D11: DELLA. CtN J11'0l1i1110 m,muo ro111i11w~mo c;iandio la pub– blico:io11e 'N't,JOla,-e ,li 1ma l'ilUf."(Jlla cli ca1·a1tereMJCitr IQf1icodi Arlol{o 7.e,•bo(jlio - i, i,alc11te collaboratore della Letteraria. tli 1'()1•i110. l'osi, e 0011 ogni ,,,e..:..:o,ctreltiamo di miqlio,-are, di com1lirt,11-c, ,li ,-cmlei'f' J>iit armo11iro e rai·io il 11osll'O J)Criodico - a <li fa,· n1qio11eai lle,ide1·& degli amici cl1e ci lOSICIIQOIIO COll ta11lo (li&ilUCi'CIIC C con ta11ta simp(ltia. B1bl ot B o Ricordi e notedell'isola d'Elba (CONIL,ouufo,u ~ /fM, Udi"· 5) IV. Il J:ignor Pe;:orinl, 11egrctario della prefettura di Por– toferr.\jo, si era J)()l.tO a. dl11posiziono dell'on. Oertani o venne di buon mattino nll'nlbergo dello Al1►i a.d a,·ver– tird cbo il dirciloro del bagno penale, il cav. Castrali, aspctlan, la. nostra , lsita.; o allo IO anlim. era,·amo lii bagno. A,·o,•o ,•isitl\tomolti ponl1enr.inri ma, o,·o so no ec– cettui il re<"lu'iorlo di Volterra, pochi ml lasciarono una imp1'Cll~lono ~I triale como quelli dell'isola. d'Elb:,, malgrndo In tloko:ua di clima o seroui1à di ciclo cho rido su flUello s11lagglo. L' o1.io ro,~,m.tonel <prnlo ,•ogota, l'romondo, <1uclla massa d'uomini rorll, vigorosi o 111LS~lo1mll ))Or lunghi nnni, o molti J)OI' tutti~ la ,,1111, ò co~a noll:L quale il pensiero conturbalo KIRn1tu·rl11C'o o fil co111J11"Cndo como in c1uollo condizioni l'uomo dobbu. o h11pnz1.iro,o ribel– larsi, o domorallu:a,-si fino 11ll'u\1 imo vih1J)01'0. Cho mai ))UÒ \'Olgcro ncll:l su:, mento un uomo il qnnlc, collocato In un ampio o tetro cnmemno dovo nulla parla ai suoi occhi e al suo ll"Jllrito, giorno o notte inc.'\tenato a. r1ucl posto, non ha altro tl faro C"hcb'1.a.u~ da.re lo suo moni o lo suo cntcnof ))elle migll'-,ja. di ft11'U\II <'hoglncclono a. Porlorcn'3jo un piccolo numero O lm11iegato nello salino, nella pu– litura del porto, nello Offl<'ino di fabbro o falegnnme e, i ) )il.I di c;ciplinatl, nello cu<'ino o nel servid. La gr.m m: t.SS& rinchiu.sa nei cAmcronl ,,1 ozia ))erfcttamento. In una omcina da ralogmuno tron,mmo r,\nnati, as– sassino del So,u.ogno. In ,1uclla mattina la sua si~'llora era ,·enuta a tro,arlo ool b:lmbino. La fantasia del fan– ciullo era. stata , irnmento im))ressionata tlallo squallore del luogo o dal costumo cho vcsth·ano il )ladro o i suoi com)lagni tll J)Ona. Il pletlno fll a,•,•iticchla.\'a. pian– gendo allo ginocchia 11atorno o gli diceva J't'tl. i sin– ghiozzi: e Pa11à. porchò to uo stai In questo brutto luogo1 \'Ioni con noi a ensa; 11e1-chO tieni In testa quel brutto borrottot non ,•odi che ti sta mnlo? lascia. que– sta brutta. gonio o vio11\ con la mommtlo conmc; non ci ,,uol 1>ii1 bono dum1uo?,. Il cnv. CilSlrnti, benchè non nuo,·o ll scono 11enoso,o gli stessi com))ngni di pena doll"Arma11no erano commossi. Qmuito all'Armati, credo cho 1•onasso oomo rorso non nltrottanto nel giorno della. sua condanna. li nostro CodlC'openalo ha abolito la pena. di morte e, fln dalla prima. 11aModi questo secolo quando il pa– tibolo 1iz:t1L\'<l 11~,;o la Jma lurida. testa, erano però soppre<.sl Il aggran.mcntl di 1mpJ►llzio. Non so quindi con qual criterio Il regolamento carcerario Imponga <'hosi tenga J><'r un mese Intero Il condannato a1•pcna giunto alla easa di J)('na. nella cella di rigore, o un altro intero mese vo lo rinchiuda prima di restituirlo all:I. soeie1à_ a JN!ll& ftnlta. Nella qual cella di rigore, il recluso &e no 1ta In uno J1:paziodi duo metri di lun– ghezza o largo in Jll'OJ>Orziono. sop~ un pa,•imento di semplice granito a. J►lano in<'linl\to, col suo cappotto per letto, J)er guanrlnlo o por coperla. Rammento di a,·cr tro,·nto in cell:i di rigore un pia– centino di tr<inl"111ml nlrinC"irta, dtll so11·lso fucile, dal– rocchio llmphlo o clnll'nspolto bonario. 1-;gll ,·I slMll dalla bellezza. di sol mesi. Per quanto In ,•itn. ml nbbh~ guarita dt\ll'idoa infiln• tilo, educa.la dnl mceontl dello ba.Iloo dello serrn, che

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